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Autore: Le_sorelle_Laclos    17/03/2017    8 recensioni
Forse, se Josephine non avesse sostenuto sua sorella Oscar, insegnandole ad ascoltare il proprio cuore e spingendola di fatto ad accettare l'amore di André, non sarebbe successo nulla di irreparabile alla famiglia Jarjayes. Ma Josephine non è pentita di ciò che ha fatto, tutt'altro: il destino della sorella minore non poteva che essere fuori da ogni schema, come sempre da quando è nata. Ma per quanto riguarda il destino della stessa Josephine? Esiste davvero anche per lei quella felicità completa che Oscar le scrive di aver trovato? E come si può sperare in un futuro felice, quando, già all'inizio del 1787, la Francia sembra destinata a scivolare inesorabilmente verso il baratro?
Dopo le Le amicizie pericolose, continua lo scambio epistolare tra Oscar "Françoise" Grandier e Josephine de Jarjayes de Liancourt.
Genere: Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes, Sorelle Jarjeyes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cara Sorella...'
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10. Madame Marguerite

 

  

Versailles, 4 marzo 1787

 

 

Mia cara e amatissima Oscar,

per quanto tu dica, nulla potrà mai cancellare quello che è stato e le responsabilità e le colpe che ciascuno di noi porta addosso.

Le tue parole di assoluzione nei miei confronti, invece di confortarmi, mi hanno ancora di più fatto cadere nella disperazione per quello che ti ho fatto, ma soprattutto per quello che non ti ho fatto.

Non posso che straziarmi l'animo al pensiero di quella bambina che disperatamente cercava un appiglio, un segno di comprensione da parte di sua madre che, invece, non ha mai saputo offrirle altro che muti silenzi, segno evidente di una vigliacca connivenza con suo padre.

 

Dal 25 dicembre 1755, ho trascorso le mie notti insonni a pensare a te e al crudele destino che ci ha colpito entrambe.

Tu, piccolo essere indifeso, di cui nessuno è mai riuscito a prendere le parti per salvarti dalla follia di un uomo accecato dall'ira contro un altro destino beffardo, che si è preso gioco delle sue aspirazioni e delle sue ambizioni.

Io, madre degenere, spaventata e vile, che della splendida e ardita figlia ha dimostrato di non avere neanche la metà del coraggio.

 

La tua assoluzione non cancella le mie colpe né può togliermi quel peso che adombra il mio spirito, quel senso di malinconia e di tristezza per essere una donna tanto vigliacca.

Mia adorata.

Tu cerchi di negare la sofferenza che ti ha accompagnato nella vita, piena solo di doveri, di sacrifici di ogni genere, di sforzi fisici superiori a ogni umana sopportazione da parte di una fanciulla il cui corpo non era stato creato per reggere una spada, ma per abbracciare un figlio.

Vuoi forse respingere i ricordi delle percosse di tuo padre e dei suoi terribili castighi?

Mia dolce Oscar, vuoi ora farmi credere che anche quei miei imperdonabili silenzi hanno contribuito, insieme ai deliri di tuo padre, a renderti più felice di quello che avresti potuto essere crescendo e vivendo secondo la tua natura di donna?

Ebbene, non mi inganni.

 

Io non ti ho confortata come sarebbe stato mio dovere, ma ti ho sempre osservata, anche nei miei lunghi silenzi.

La durezza del tuo animo, lo sguardo severo, la stanchezza che ti segnava spesso il volto, non erano certo indice di serenità d'animo, tanto meno di felicità.

Eri talmente tanto concentrata nei tuoi doveri e nel tuo ruolo, da non esserti mai accorta dei sentimenti di quel ragazzo, che grazie a un Dio misericordioso ti è stato accanto offrendoti quelle parole e quelle attenzioni che non hai ricevuto da nessuno altro.

Non è questo il segno di quanto tu avessi l'animo e l'intelletto ottenebrati da quella tristezza che scivola spesso nella malinconia?

Forse è vero. Forse così sei scampata a un matrimonio imposto e infelice come spesso accade a noi donne.

O forse no.

Io, che vi ho osservato in silenzio, dal primo giorno che André entrò nella nostra casa, ho sempre pensato che voi due eravate due anime elette, nate in questi luoghi e in questa epoca, per stare insieme.

Tanto forte è stato da subito il vostro legame e la vostra intesa, d'avermi fatto subito pensare che voi eravate stati chiamati a completarvi e che una Volontà Superiore avesse così deciso di riparare in parte ai danni provocati dalle umane debolezze.

Sono convinta che comunque fosse andata, qualunque scelta avesse fatto per te tuo padre, il vostro amore si sarebbe comunque, in qualche modo, realizzato e compiuto, contro ogni convenzione e imposizione.

Voglio così bene a quel bambino che ha portato la luce nella tua miseranda esistenza, da averlo segretamente considerato il figlio maschio che non ho mai avuto. Ti prego di riferirglielo.

Ora, grazie al vostro matrimonio, André è diventato davvero figlio mio.

 

Di come abbia reagito tuo padre alla vostra fuga e alla notizia della vostra unione, non mi interessa affatto.

Ora a questa madre non resta altro compito che redimersi per tutte le sue colpe passate e finalmente opporsi a quell'uomo cocciuto e stupido.

 

La gioia di sapervi insieme felici e in buona salute, è accompagnata però dal rammarico di non aver potuto vedere la mia bellissima figlia sposa.

Di questo ti rimprovero.

Pensavo sapessi e ti avessi spiegato a sufficienza, nella mia ultima lettera, quanto fossi dalla vostra parte.

Se mi aveste chiamata per raggiungervi alla vostra festa nuziale, io non vi avrei certo traditi, rivelando ad alcuno la meta e lo scopo del mio viaggio.

Ma in fondo, non ti colpevolizzo per non esserti fidata di nessuno, considerato che davvero nessuno, io per prima, è mai stato leale con te.

Sono immensamente felice che questo giorno sia arrivato. Ho sempre saputo che era solo questione di tempo.

Anche di questo mi rammarico, figlia mia.

Avrei dovuto aprirti gli occhi sui sentimenti di André già molto tempo fa e spingerti a riconoscere dentro di te quello che già provavi per lui.

 

Non mi resta altro che benedire la vostra unione e farvi sapere che da parte mia avrete ogni aiuto possibile, morale e finanziario e che, per questo, sarei disposta anche all'estremo sacrificio.

Quando affronterai tuo padre, io sarò con te.

 

Che la felicità possa accompagnare tutte le vostre giornate insieme.

 

Con infinito affetto,

 

tua madre Marguerite

 

 

 

_________

Angolo delle autrici.

E diamo il bentornato a una guest star che già nella scorsa storia ci aveva donato una nobilissima Madame Marguerite: Lucy71! Grazie a lei anche stavolta, e a tutte voi di leggere e seguire questo racconto a molte mani!

Pamina71 e VeronicaFranco

   
 
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