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Autore: Darth Ploly    17/03/2017    1 recensioni
Per Ponyville è un periodo di quiete: la vita scorre serena dopo che, qualche mese prima, una furia omicida si era scatenata contro gli inermi cittadini. Tutto è però tornato alla normalità e adesso ci si prepara per il grande evento: le elezioni che decreteranno chi sarà il nuovo sindaco. Ma qualcosa sta per cambiare: una pony che tutti speravano di aver dimenticato sta per tornare a Ponyville. Quale sarà il suo scopo? Cosa succederà alla città? E quale sarà la reazione di Octavia di fronte alla pony che le ha cambiato la vita?
Tornano le avventure della Melodia della Giustizia, disillusa detective che indaga lungo le strade di una Ponyville cupa ed egoista. Diretto seguito di "Melodia di Giustizia-A trip into madness", si consiglia vivamente di non iniziare questa lettura senza aver terminato la precedente.
Allontanandosi dal giallo tradizionale, questo racconto narra una vicenda più ampia in cui nuovi e vecchi personaggi troveranno maggior spazio e si verranno a instaurare o a sviluppare maggiori rapporti tra ogni protagonista e gli altri pony o la città stessa.
Mi auguro possa piacervi.
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Derpy, Le sei protagoniste, Spike, Trixie
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Evito la saetta di Trixie scartando rapidamente sulla destra. Inizio a correre girandole attorno mentre lei continua a lanciare fulmini viola e verdi. Quando uno di questi mi raggiunge quasi alle zampe, stringo Ludwig tra i denti e prendo la pistola. Sparando, la costringo a interrompere la sua catena di attacchi e a ripararsi dietro uno scudo magico. Questo però, iniziando a ruotare, diventa bianco e mi scaglia contro tre affilate lance di cristallo. Il colpo è poco preciso e io lo evito scivolando a terra in avanti: quando le lance mi sono passate sopra, mi rialzo velocemente lasciando la pistola a terra e tento un affondo con i due sai. Stavolta Trixie è costretta a indietreggiare. Provo a inseguirla, ma lei sparisce ricorrendo al teletrasporto; nel momento in cui ricompare alle mie spalle, mi abbasso e riesco a darle un calcio in pieno petto, anticipando il suo nuovo attacco e facendola tossire.
“Sei diventata più veloce” Mi dice mentre mi risollevo.
“E questo è niente” Rispondo sogghignando.
Con uno scatto percorro quei pochi metri che ci separano prima che possa allontanarsi di nuovo. Guidata da una furia istintiva, traccio dei larghi archi orizzontali con i miei pugnali costringendola a scappare. Tenta il teletrasporto altre due volte, ma mi basta spostarmi rapidamente e in maniera imprevedibile per mettermi in salvo, poi torno a colpire.
Quanto più guardo Trixie arretrare, tanto più mi sento galvanizzata: stavolta sono io a condurre lo scontro, io a dettare le regole.
Dandomi la carica con un urlo, colpisco Trixie spingendola con tutto il mio peso contro un muro. Il colpo la stordisce ma, un istante prima che io la trafigga, si abbassa e si sposta rotolando verso la sua sinistra. Con un forte clangore metallico, Ludwig e Petr si schiantano contro il muro e le loro lame vibrano leggermente.
A terra, poco distante, Trixie respira affannata. Rimango a guardarla dall’alto in basso, assaporando il momento e quasi ottenendo energia da ogni secondo che passa.
L’ultima volta che abbiamo combattuto le nostre posizioni erano invertite, ma oggi la più forte sono io.
“Sembra che la lotta corpo a corpo ti metta in difficoltà” La schernisco “La tua magia può sconfiggere chiunque, ma è inutile quando non hai il tempo per lanciare gli incantesimi. È per questo che spararti non serve: hai modo di difenderti, scappare o contrattaccare come preferisci. Ma cosa si prova quando la tua avversaria riesce perfino ad anticipare i tuoi teletrasporti?”
Ancora a terra, Trixie inizia a tremare e i suoi occhi vengono offuscati dalla paura. Sono stupita, non credevo sarebbe stato così semplice.
“Stai per raggiungere Sunburst” Le dico avvicinandomi senza abbassare la guardia.
“Sei stata avvertita, dunque” Risponde con voce esitante “Sono stati i Gufi?”
Annuisco, ma stavolta mi fermo. Qualcosa è cambiato.
“Ti hanno spiegato cos’è successo dopo la sua uccisione?”
La sua voce ora è più pacata e lei stessa sembra rilassata. Lentamente si solleva e si sistema la criniera.
“Sei migliorata molto, è vero” Continua “Ma non posso credere che tu mi abbia sottovalutata così tanto. Dopotutto dovresti conoscere la mia forza”
Cerco di mantenere il controllo, ma ormai il dubbio si è fatto strada nel mio cuore e l’angoscia inizia a prendere il sopravvento.
Trixie se ne accorge e spiega: “Ho sconfitto da sola la squadriglia dei Quattro e tu, misera pony di terra, credi di eliminarmi con quei ridicoli stuzzicadenti?”
Il suo corno inizia a pulsare di luce viola, prima appena visibile, poi sempre più intensa.
“Ti piace combattere corpo a corpo? Bene! Osserva questo”
Dal corno esce un sottile vapore che si addensa fino a prendere le forme di due pugnali sai identici ai miei, ma viola e brillanti, circondati da una luce fredda e inquietante.
“Ti regalo qualcosa con cui giocare: sono sicura che ti divertirai in un duello con le spade”
Dopo avermi sorriso, mi volta le spalle e si dirige verso le scale dell’uscita dul retro di un negozio.
“Dove vai? Fermati subito!”
Provo a correre verso di lei, ma uno dei due pugnali si muove improvviso e, disegnando un arco, cerca di colpirmi al muso. Muovo la zampa istintivamente e mi accorgo che i miei sai sono in grado di bloccarlo.
“Stai tranquilla, mi sto solo mettendo comoda. Non so usare le armi come te e, se ci provassi, mi uccideresti all’istante. Fortunatamente queste spade si manovrano con la mente. Oggettini interessanti, non trovi?”
Seduta comodamente sulle scalette, Trixie ha trovato il modo perfetto per proteggersi dai miei attacchi. Per raggiungerla devo superare questi pugnali oppure distruggerli.
Il problema è che non so come fare.

Dopo dieci minuti di scontro ininterrotto, mi fermo un attimo per recuperare fiato mentre realizzo di non aver fatto alcun passo avanti. Contavo sulla mia velocità, ma sembra impossibile superare i sai. Sebbene Trixie non conosca l’arte del combattimento, anche quelle volte in cui supero la linea di difesa le sue armi riescono a raggiungermi di nuovo e a tagliarmi la strada. Ma quel che è peggio è che lei, al contrario di me, non si stanca. Se continuo così, rischio di essere uccisa da una vigliacca che non mi affronta neanche.
“Ti serve ancora altro tempo?” Mi domanda, sorridendo come farebbe una puledrina per la foto dell’annuario scolastico. Darei via uno zoccolo per poterla prendere a calci!
“Ti dispiace se cambio le regole del gioco?”
Prima che possa chiedermi cosa intenda, i due pugnali rivolgono le lame contro di me. Incrocio i miei sai in posizione di difesa appena prima che una delle due lame parta veloce come una freccia contro di me. Impreco indietreggiando mentre i due pugnali viola mi inseguono falciando l’aria. I loro colpi sono imprecisi ma molto violenti, in grado di far vibrare le lame dei miei sai ogni volta che si scontrano. Trixie non conosce neanche la minima nozione del duello con le spade e manovra le sue come se fossero dei bastoni. Eppure, nonostante la mia maggiore abilità, riesco soltanto a difendermi e a schivare i suoi fendenti.
Ad un tratto, un’idea mi balena nella mente. È una trovata folle, ma è l’unico modo che ho trovato per uscire da questa situazione. Spero che funzioni o presto sarò morta.
Con una serie di balzi mi allontano di alcuni metri dai pugnali, poi mi lancio contro di loro con tutta la mia rabbia. Unendo tutta la forza di cui dispongo, concentro tutti i miei colpi sulle armi sbalordendo Trixie. Saltando e roteando come una trottola impazzita, muovo i miei sai in modo da impedire a Trixie di contrattaccare; a volte prova a far allontanare le sue armi con il rischio restare scoperta, ma di lei non mi curo e continuo la mia azione.
Le lame viola sembrano lasciarsi dietro una scia luminosa ogni volta che si muovono, ma questo non cela le effettive difficoltà di Trixie: non è pronta a respingere un assalto così violento, nemmeno con la sua mente.
Alla fine riesco a ingannarla e, dopo aver fatto allineare i suoi pugnali tra Ludwig e Petr, ne trancio i manici come se fossero in mezzo alla chela di un granchio. Le due lame cadono al suolo, poi scompaiono nel nulla.
La via per Trixie è libera.
“Sei finita!” Urlo correndo subito verso di lei. Quando sto quasi per raggiungerla, un nuovo scudo si frappone fra noi. Continuo a gridare e a colpirlo con tutta la forza che ho, ma è tutto inutile.
Poi, ad un tratto, un’ondata di energia mi lancia via, gettandomi violentemente con la schiena contro il muro. L’impatto è devastante e uno dei sai mi sfugge dallo zoccolo. Mentre resto gemente a terra, distesa in posizione supina, Trixie mi raggiunge con passo deciso.     
“Abbiamo giocato anche troppo” Dice ponendosi alla mia destra, poi mi pesta con violenza la zampa obbligandomi a far cadere anche l’altro pugnale.
“La nostra battaglia finisce qui” Dice avvicinando il suo muso al mio e continuando a esercitare pressione sulla mia zampa. Generando un campo di energia intorno a me, mi solleva e, dopo avermi fatto roteare, mi scaglia nuovamente contro il muro. Sputo sangue mentre le lacrime mi inondano gli occhi, spinte più dall’insoddisfazione e dalla vergogna che dal dolore fisico.
“Ma non preoccuparti, non resterai sola a lungo” Continua “Mi occuperò subito della mocciosa che ti sei portata dietro, troveranno i vostri corpi vicini. Poi passerò a Dash e alla sua squadra, con cui farò in fretta, e infine sarà il turno della tua Vinyl. Questa volta non si salverà, poverina, immagino che riesca a stento a muoversi. Sarà un piacere torturarla, farò arrivare le sue urla persino all’inferno. E le sentirai, Octavia, dovunque sarai capitata. Ma adesso crepa!”
Il suo corno si illumina di cupa luce nera.
Sta per finire tutto. Ho perso e sto per essere uccisa. Ma dopo tutto quel che è successo, io … non voglio!
“Nooo!”
Veloce come una freccia, una macchia grigia urlante si frappone tra me e Trixie.
“Derpy! No, scappa!” Le ordino inutilmente mentre Trixie è costretta a fare un passo indietro e a liberarmi la zampa.
“Divertente!” Dice, poi punta il corno verso Derpy preparandosi a colpirla.
Qualcosa però sembra non funzionare.
L’incantesimo non viene scagliato e Trixie, mentre il suo corpo inizia a tremare, muta radicalmente la sua espressione. Lo stupore, il dubbio e lo sconcerto rubano il posto alla rabbia.
“Che cosa succede? Che cosa stai facendo?” Grida sconvolta.
Di fronte a lei, Derpy è immobile e i suoi occhi spalancati sembrano risplendere come torce in una stanza buia. Sta trattenendo Trixie con la sola volontà.
“Lo Sguardo …” Sussurro incredula e spaventata. Alla fine è successo davvero: Derpy ha sviluppato lo Sguardo.
La magia intorno al corno di Trixie svanisce, ma in compenso lei riesce a muovere una zampa con grandissimo sforzo.
“Non so cosa tu stia facendo, ma non fermarti!” Dico a Derpy mentre vedo la mia pistola poco distante.
Nonostante i mille dolori, corro a prenderla e, dopo aver controllato che sia carica, torno indietro e la punto contro Trixie. Per la prima volta la spavento.
“Non lo faresti … sono disarmata … e bloccata. Dov’è la giustizia in questo?”
“Giustizia?” Ripeto furente “Hai minacciato di morte me e le mie migliori amiche, hai messo in pericolo Ponyville, hai giurato di torturare Vinyl! Non meriti altro che una pallottola in fronte!”
Carico il colpo e le sorrido.
“Fai buon viaggio!”
Premo il grilletto.
“Hey, hey! Time out!”

“Hey, hey! Time out!”
Una voce sconosciuta risuona alle mie spalle e dalla mia pistola esce un sottile getto d’acqua.
“No …” Mi giro di scatto ma non sono pronta per ciò che vedo.
Davanti ai miei occhi si erge su due zampe la creatura più assurda che io abbia mai visto. Alta, con il corpo serpentiforme ma dotata di due paia di zampe tutte diverse tra loro, due ali differenti anch’esse e una lunga coda. Sembra quasi un puzze di parti di vari animali. Non avevo mai letto di una creatura del genere, quasi credo di essere caduta in un’illusione di Trixie.
La creatura ride e applaude come se non si fosse mai divertita tanto, esclamando di tanto in tanto: “Brave! Brave!”
Punto la pistola alla mia sinistra e riprovo a sparare, ma continua a uscire solo stupida acqua.
“Sembra che non funzioni” Fa notare la strana creatura “Perché non mettiamo da parte le armi per un po’?”
Con uno schiocco di zampa, non so se sia il termine più adatto, fa sparire la mia pistola e la sostituisce con un mazzo di fiori.
“Molto bene! E adesso …” Con l’altra zampa compie un movimento come a voler cacciare un moscerino. Derpy, che ancora stava occupandosi di Trixie, si accascia al suolo come se avesse perso ogni energia.
“Derpy!” Urlo terrorizzata gettandomi a terra e sollevandole delicatamente la testa. È svenuta ma respira ancora. Con la coda dell’occhio mi rendo conto che Trixie è di nuovo libera di muoversi. È stanca, stremata, la sento respirare con difficoltà e persino incespicare, ma è libera. Eppure questa volta non mi interessa.
“Che cosa le hai fatto?” Chiedo al mostruoso essere, totalmente fuori di me per la rabbia.
“Oh, sta bene, non preoccuparti. Si sveglierà tra qualche ora, non hai nulla da temere”
Non so quanto possa fidarmi di lui, ma di sicuro non posso svegliarla o metterla in pericolo. E con Trixie alle mie spalle sono più indifesa che mai.
“Chi sei? Che cosa vuoi da me?”
“Il mio nome è Discord. Tu invece sei Octavia Melody, vero? È un vero piacere! Purtroppo non posso parlare con te, ho delle faccende da sbrigare”
Poi, con mio grande orrore, rivolge la sua attenzione a Trixie.
“La Grande e Potente Trixie … mai nome fu più adatto!”
Anche lei, che sembra aver quasi perso interesse nei miei confronti, osserva con curiosità il nuovo arrivato. Non lo conosce.
“Cercavi me? Bene, mi hai trovata! Ma sei un amico o un nemico?”
“Nemico no di certo” Spiega subito lui “Amico … dipende da te. Avrei una proposta da farti”
“Parla, allora”
“Vedi, ho un progetto interessante in mente ma, per realizzarlo, ho bisogno di aiuto. Ora, io posso farti uscire da questa difficile situazione e tu, in cambio, potresti aiutarmi. Cosa ne dici?”
Farla uscire … no! Non adesso! Non di nuovo!
Mi guardo intorno e vedo Petr a pochi passi di distanza. Trixie intanto continua la trattativa con Discord.
“Non credi che dovresti spiegarmi questo tuo progetto?”
“Ora non ne abbiamo il tempo, ma sarà uno sballo, te lo assicuro. So che sei una a cui piace … ballare”
“Già, è vero” Risponde lei più interessata. Ad un tratto, improvvisa, si gira verso me e Derpy dicendo “Prima fammi eliminare queste due e poi ti seguo”
“Non faresti in tempo” La ferma lui “Non hai abbastanza energie per farlo. Scommetto che Octavia riuscirebbe ad afferrare il pugnale che ha già puntato e a ucciderti prima che tu riesca a lanciare il tuo incantesimo. Mi serve una risposta: sei con me o no?”
Queste parole non sembrano piacere a Trixie. L’idea di avermi ai suoi zoccoli e di non potermi cancellare per sempre deve darle un senso di insoddisfazione terribile. Eppure, alla fine, è costretta ad accettare l’offerta.
“Fammi strada, Discord”
“Sono felice che tu abbia preso questa scelta” Risponde, accogliendola con un molto plateale inchino mentre lei lo raggiunge.
“Aspetta … aspetta! Fermi!”
Raggiungo il pugnale più vicino e provo a lanciarlo contro di loro, ma è tutto inutile: silenziosamente, mentre Trixie mi fa un saluto, la magia di Discord li avvolge in una nube di nebbia. Il pugnale si schianta contro il muro dietro di loro.
Quando si dirada, i due sono spariti.
Li cerco attorno a me con lo sguardo, ansimante e incredula. Poi mi accascio al suolo vicino a Derpy, mi porto lentamente gli zoccoli agli occhi e inizio a piangere per il mio fallimento.
È scappata. Ho perso. Era a un passo da me ed è …
Nella notte, il mio urlo attraversa la città silenziosa.

Come girasoli che sollevano il capo al sentire i primi raggi del sole scaldare i loro petali, gli abitanti di Ponyville, spinti da chissà quale forza, escono dalle loro abitazioni e si riversano nelle strade della città, prima impauriti, poi sempre più convinti. Dall’alto, sul tetto dove tutto è cominciato, osservo la loro silenziosa marcia. L’ultimo suono che ho udito è stato un grido forte e rabbioso, poi più nulla.
Un pegaso atterra davanti a me e piega il capo con un gesto di rispetto.
“Avete trovato qualcosa?” Gli domando.
“No, signore. Abbiamo cercato dappertutto, ma sembra che la Grande e Potente Trixie abbia davvero lasciato la città”
Sospiro sollevato. Difficilmente potremmo resistere a un’altra battaglia.
“E i Quattro invece? Si hanno notizie di Pinkmane?”
“È sopravvissuto all’esplosione e sta bene, ma lo stesso non si può dire di molti pony che erano con lui. Tra le macerie del magazzino è stato trovato anche il cadavere di Sunburst”
“Una buona notizia, almeno. I feriti della battaglia?”
“Sono stati messi al riparo”
“Molto bene” Rispondo, poi mi affaccio nuovamente dal tetto. Sotto di me vedo due puledrini giocare sotto l’occhio vigile dei rispettivi genitori, due unicorni e due pony di terra che discutono cercando notizie su ciò che è successo. Più in disparte, in un vicolo, una coppia di giovani si bacia con passione per scacciare via la paura.
“Quali sono i nuovi ordini, signore?” Mi chiede il Gufo in attesa.
“Ordini? Siamo appena sopravvissuti a una guerra, amico mio: giornata libera per tutti! Diffondi la notizia! Passate un po’ di tempo con i vostri amici, rincuorate le vostre famiglie o, se volete, soccorrete i feriti. Ora vai!”
“Sissignore! Grazie, signore!”
Dopo aver salutato, prende il volo e si allontana in direzione Sud.
Io invece devo tornare a casa: Twilight sarà preoccupata e io non chiedo di meglio che passare un po’ di tempo con lei.
Sceso dal tetto, decido di evitare i vicoli e di seguire la via principale. Per la prima volta da tanto tempo, la folla non sembra curarsi di me. Ne approfitto per studiare il volto di ogni pony e le emozioni che esprime: paura, preoccupazione, angoscia, ma anche sollievo, commozione, amore. Una cosa accomuna gli sguardi di tutti: il fuoco della speranza.
Ponyville respira l’aria di un nuovo giorno. 
   
 
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