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Autore: Harry Fine    18/03/2017    4 recensioni
In questa storia, Adrien, Marinette, Lila, Alya, Nino, Natanhael, Juleka, Rose, Alix e molti altri personaggi saranno i sopravvissuti ad una guerra estremamente particolare. La guerra tra gli umani e i mutanti. Essi sono stati catturati e usati come schiavi, ma c'è ancora chi crede nella pace. Ma c'è anche chi è convinto del contrario. E tutti saranno coinvolti in una battaglia senza esclusione di colpi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Marinette, Adrien, Lila, Alya, Nino, Natanhael, Alix, Juleka e Rose stavano camminando lentamente per le vie semi distrutte di Parigi, con i loro Miracoulus pronti all’uso e preparati ad affrontare tutto, anche se non sembravano esserci difficoltà all’orizzonte. Dopo la guerra tra umani e mutanti, i cittadini rimasti non uscivano quasi mai dalle loro case, che fossero mutanti o meno, troppo spaventati per farlo, se non per brevissime corse alla carcassa del supermercato più vicino per rubare quel tanto che bastava per sostenere sé e la propria famiglia per un po’ di tempo in più. 
《Che desolazione. Non ci credo che questa è la stessa Parigi in cui vivevo da bambina.》 Disse la ragazza bionda con aria nostalgica osservando le case e le strade in rovina sotto il cielo plumbeo. 
《Purtroppo la guerra ha questo effetto. Distrugge tutto senza pietà, e lascia solo macerie dietro di lei.》 Commentò la ragazza dai lunghi capelli neri. 
《Ora lasciamo perdere i ricordi della bella e romantica Parigi. Ci sono dei mutanti bloccati nel sotterraneo del municipio, che risulta essere la loro ubicazione da almeno due anni, e noi siamo qui per liberarli prima che qualcun altro li trovi.》 Disse la ragazza coi capelli rosa in modo spiccio, riferendosi ovviamente a Papillon, e attivando la sua trasformazione in Chronogirl. 
Un attimo dopo, stava sfrecciando sui suoi pattini verso il rodere che un tempo era il municipio, seguita subito dopo da tutti i suoi amici. Appena arrivarono nell’edificio, tutti loro ripresero il loro aspetto da mutanti e le loro armi e si avventurarono nei meandri più profondi della struttura. 
Là sotto l’atmosfera era orribile. Aveva una sorta di aura oscura che sembrava traspirare dalle pareti proprio per angosciare chiunque entrasse lì dentro. Era un sotterraneo enorme, ma senza nemmeno una fonte di luce, pieno di catene arrugginite e imbrattare di sangue secco, esattamente come i pavimenti incrostati di muffa, e alle pareti erano appesi strumenti di tortura di vario tipo, come fruste o lunghi chiodi, che sembravano segnati dal tempo, ma non avevano comunque perso il loro aspetto spaventoso. A tutti pareva quasi di sentire ancora le urla disperate di tutti gli uomini che erano stati rinchiusi e torturati lì dentro. 
《Questo posto mette sul serio i brividi.》 Commentò Chat noir con un misto di orrore, ma anche di tristezza per chi aveva perso la vita in quel luogo, osservando i resti di ossa ancora intrappolati dalle catene di ferro con una grande pietà. 
《Non potrei essere più d’accordo con il gattino. È un posto che fa davvero spavento.》 Disse Volpina, dopo essersi accorta di aver appena calpestato con lo stivale un osso umano. Un osso molto piccolo, che sembrava essere appartenuto ad un bambino di neanche cinque anni. 
Accanto ad esso, c’era lo scheletro di un adulto, probabilmente una donna, con un ciondolo portafoto D’argento sporco e ossidato attorno al collo. E la foto che stava all’interno raffigurava un bimbo biondo e ricciuto, al massimo di tre anni, dall’espressione felice ed innocente sul visino paffuto. Non era difficile immaginare che fosse il proprietario dell’osso che aveva calpestato. 
《Povero piccolo.》 Non potè fare a meno di dire l’italiana stringendo il medaglione al petto. 
Intanto, Ladybug si era addentrata molto di più tra le celle, trovando altri scheletri incatenati alle pareti. Tutti indossavano vestiti con abiti normali, da uomo, da donna, da bambino, ma tutti erano strappati e sporchi di sangue secco, mentre sul pavimento c’erano vecchie lame da tortura ormai rotte e altri oggetti quasi completamente distrutti come giocattoli, libri o posate. 
《È orribile che qualcuno possa aver fatto tutto questo a degli innocenti. Non c’è stata pietà nemmeno per i bambini. E tutto perché erano mutanti. I miei genitori sono morti per evitare che gli umani mi facessero fare la loro stessa fine.》 Disse la ragazza coccinella con tristezza, mentre osservava una vecchia bambola impolverata, stretta dai resti di quella che, un tempo, doveva essere stata una bambina. 
《Li hanno catturati tutti durante il giorno. Ognuno di loro stava vivendo normalmente, svolgendo le proprie azioni quotidiane. Chi giocava, chi cucinava, chi lavorava, chi dormiva. E poi, in un attimo, tutto è cambiato di colpo e la loro vota è diventata… questo.》 Commentò Dessinateur, neanche lui rimasto indifferente a quello spettacolo. 
Di colpo, però, si sentì una voce roca e stanca echeggiare per il sotterraneo, seguita poi dal rumore delle catene che sferragliavano. Una voce rauca con uno smaccato accento cinese. 
《Avete sentito? Credo che ci sia qualcuno là.》. 
I ragazzi corsero subito nella direzione da cui proveniva il suono. 
Appena arrivarono, videro un gruppetto di adulti, tutti quanti incatenati alle pareti e dall’aria smunta e mal curata, ma almeno erano tutti vivi e vegeti. Il primo era un uomo allampanato e magro come un palo della luce, ma con due occhi tanto sporgenti e un naso talmente aquilino, da farlo quasi sembrare un uccello, dato soprattutto che aveva effettivamente delle piume di piccione sulle braccia. 
Il secondo e il terzo non sembravano aver ancora superato la quarantina ed erano entrambi abbastanza alti e muscolosi, ma il primo aveva una barba incolta, i capelli neri selvaggi e mezzi tinti di viola, esattamente come le sue unghie, mentre il secondo aveva i corti capelli castani e un paio di baffi a manubrio che un tempo dovevano essere stati puliti e perfettamente curati. 
Poi, il quarto somigliava in maniera impressionante ad una persona che Marinette e i suoi compagni conoscevano fin troppo bene. Era un uomo piuttosto robusto e corpulento, anche se sembrava aver perso molto peso rispetto a prima, con la pelle molto chiara, con dei capelli rossi tagliati a spazzola sopra la testa e gli occhi azzurri. 
Infine, il quinto era anche lui un uomo estremamente corpulento e alto, decisamente simile ad un lottatore di sumo, ma, a differenza degli altri uomini incatenati, era chiaramente di etnia cinese, soprattutto a causa degli occhi a mandorla neri, la pelle molto chiara e i capelli molto corti e scuri. 
Tutti quanti sembravano stanchi e senza energie per combattere o liberarsi, anche se lì non c’era più nessuno che potesse impedirglielo. 
Solo che di colpo, l’ultimo uomo, quando vide il viso di Marinette, disse 《Sabine!? Non è possibile. Che cosa ci fai tu qui? Io credevo che fossi morta tanto tempo fa.》 Continuò, con aria decisamente sorpresa. 
La stessa emozione si poteva riflettere negli occhi azzurri della ragazza coccinella. 《Come fa a conoscere il nome di mia madre signore?》 
《Tua madre?》 Domandò l’uomo, con aria sempre più sorpresa. 《Mia sorella non mi aveva mai detto di avere avuto una figlia. D’altronde, lei è suo marito furono costretti dagli umani a tagliare ogni contatto con me.》 
《Cosa!? Lei era il fratello della madre di Marinette!?》 Chiesero gli altri membri del gruppo, sbigottiti. 
L’altro annuì. 《Il mio nome è Cheng Wang. Ero il fratello maggiore di Sabine Dupain-Cheng. E, come avrete certamente intuito, sono un mutante come voi. E, a quanto pare, sono diventato zio di….?》 Chiese indirettamente alla ragazza. 
《Marinette. Il mio nome è Marinette.》 Rispose lei, ancora sbigottita. 
《È un vero piacere conoscerti Marinette.》 Rispose lui con un ampio sorriso sulle labbra, mentre Reflekta, Princess fragrance, Chronogirl e Bulleur liberavano lui e gli altri quattro uomini. 
《Vi ringrazio ragazzi miei. Siete stati i primi ad aiutarci in due anni. Temevamo che saremmo rimasti qui fino alla fine dei nostri giorni.》 Disse l’uomo baffuto. 
《È stato un piacere. Ma adesso, Diteci chi siete, per favore.》 Chiese cortesemente Lady WiFi 
《Il mio nome è Jagged Stone. Ero una delle più grandi star del rock del mondo, naturalmente prima che scoprissero i miei poteri sui suoni.》 Disse l’uomo coi capelli viola. 
《Io sono Richard Ramier. Prima ero un impiegato e ho il potere di controllare i miei amici  piccioni.》 Disse l’uomo col naso aquilino.  
《Io sono Armand d'Argencourt. Ero un insegnante di scherma in passato e creavo lame d’energia con la mia spada, che ora è in frantumi.》 Rispose l’uomo castano. 
《Come ho già detto, io sono Cheng Shifu, un tempo ero il più grande chef di tutta la Cina, e ho la capacità di trasformare qualsiasi tipo di cibo in un’arma da usare in combattimento.》 Rispose lo zio di Marinette, abbracciando la nipote. 
《E io ero il l'ufficiale di polizia Reincomprix. È un piacere conoscervi ragazzi.》 Disse l'uomo dai capelli rossi. 《Bene. Direi che adesso è il momento di tornare all’Istituto e parlare col maestro Fu. Sono certo che vi troverà una sistemazione.》 Disse Chat noir con un sorriso cordiale. Gli altri sorrisero di rimando, mentre uscivano tutti dalla segreta, senza sentire i passi di una ragazza allontanarsi. 

ANGOLO DELL’AUTORE : mi scuso tantiismo per il ritardo, ma il mio computer ha avuto la brillante idea di rompersi e non ho potuto aggiornare. Ringrazio molto tutti voi che recensite, leggete e inserite la storia nelle vostre liste, in particolare l’autrice Marlena Libby, per avermi dato l’idea per questo capitolo, spero che decidiate di recensire questo e anche i prossimi aggiornamenti. Saluti Da Harry.  
   
 
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