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Autore: _Ai    18/03/2017    3 recensioni
Stiles ha ormai esasperato tutti con la ricerca dei pokemon e il branco si rivolge a Derek, ma riuscirà l'alfa a farlo desistere? E se sì? per quanto?
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, volevo condividere anche con Efp questa mia storia. Spero possa piacere e divertire un pochettino! Un saluto e grazie dell'attenzione :)
 
Fermate quello Stiles!

Erano tutti arrivati allo sfinimento. Inizialmente Derek non aveva dato peso alle loro lamentele, insomma, Stiles era sempre stato fastidio. Era fastidioso quando parlava a ruota libera, quando interrompeva e cambiava argomento perdendo lui stesso il filo del discorso e facendolo perdere anche agli altri. Era fastidioso quando corrugava le labbra in espressioni stupide o quando si ingozzava di cibo, parlando con la bocca piena.

Era fastidioso quando il suo odore cambiava repentinamente e diventava pungente e frizzante, poi iniziava a fissarlo e finiva sempre per lisciarsi il labbro con la lingua in quella maniera così fastidiosa che gli faceva pensare di tutto.

Tuttavia non aveva immaginato che Stiles stesse provocando tutto quel malcontento nel branco. Stavano vivendo un periodo tranquillo, quindi inizialmente non ci aveva fatto caso, anche perché le riunioni e i contatti erano diventati più sporadici, però erano già cinque giorni che Stiles non gli gironzolava attorno. Di norma, ogni tre giorni, per un motivo o per l'altro il figlio dello sceriffo irrompeva nel suo loft e lui casualmente era sempre lì ad aprirgli la porta e lasciarlo entrare mentre gli diceva di andarsene.

«Sul serio, se irrompe ancora in casa mia, lo ammazzo. Gli strappò la gola con i denti» minacciò Jackson rubando la battuta che di solito era dell'alfa «Parlo davvero, questa volta stavo pisciando e quello stupido è entrato nel mio bagno come se niente fosse, affermando che c'era un Cubone nella mia doccia».

«Da me ha catturato un Charizard» si vantò invece Scott, venendo fulminato dal co-capitano della squadra e tornando a tacere.

«Qualcuno deve fare qualcosa e siccome Lydia è in Europa con Allison, tocca a te» convenne Jackson.

«Sei l'alfa. È il tuo compito quello di rimetterlo in riga» parlò Isaac, che era stato disturbato durante il sesso per un Dratini e mentre studiava per un Chikorita.

«E perché non potete pensarci da soli?» aveva domandato, per nulla contento di dover parlare a Stiles in quel periodo del mese «È un vostro compagno di scuola».

«Il perché è semplice: tra mamma lupa e papà lupo è meglio non mettere il dito» affermò Erica con un sorrisetto furbo, smettendo di sistemarsi le unghie e appoggiando lo spingi cuticole sul panno di tessuto non tessuto «A parte gli scherzi, a noi non ci ascolta».

«Una soluzione sarebbe rompergli, ovviamente per sbaglio, lo smartphone» propose Isaac e come proposta fu ben accolta da tutti «L'unico problema è che sarebbe una soluzione momentanea, perché se ne comprerebbe un altro e nel frattempo sono sicuro passerebbe l'account che ha sull'iPad».

«Dannazione a noi che glielo abbiamo regalato per il compleanno» si pentirono tutti, ma avevano fatto un regalo gradito perché Stiles aveva continuato a ringraziarli anche per le due settimane a venire.

«Quindi io, che sono l'alfa, cosa dovrei dirgli per farlo smettere?» domandò con tono indifferente, facendo notare loro che Stiles era l'unico che lo contraddiceva, lo sfidava e faceva di testa sua a ogni suo ordine, finendo la maggior parte delle volte nei guai.

«Potresti mostrargli un piacere diverso che gli faccia capire che è meglio restare a letto piuttosto che invadere le case altrui» se ne uscì Peter, entrando come se niente fosse in casa del nipote e andando verso il frigo «Il nostro caro Stiles ha appena mandato a monte il mio rituale di accoppiamento» lo mise al corrente, prendendo una birra dal frigo e bevendola direttamente dalla canna della bottiglia.

«Mi stai proponendo di farci sesso?!» domandò facendo svettare le sopracciglia verso l'attaccatura dei capelli sulla fronte. L'intero branco gli rivolse un'espressione ovvia e per fino Scott fece una battuta che non lasciava sorgere fraintendimenti «Sapete che è il figlio dello sceriffo, vero?».

«Sappiamo anche che è maggiorenne e che l'ultima volta che siamo andati a ballare, non ci sembrava così avversi all'idea che due tipi volevano farlo salire sul loro di Pokemon uccello» se ne uscì Jackson, ottenendo nell'alfa la reazione sperata, perché snodò le zanne contrariato.

«Quindi nipote, prima che trovi qualcuno che gli offra un'intrattenimento migliore che cercare quei così per la città, ti conviene fare la tua mossa» gli consiglio Peter, aggiungendo «Anche perché a noi tutti, piace mamma lupa Stiles».

«Eccolo, questo è lui» disse Erica, incominciando a mettere via i propri attrezzi da manicure e preparandosi per andarsene, così come stavano facendo tutti.

«Lo avete invitato senza il mio permesso?».

«Suvvia papà alfa, i cuccioli vogliono sempre vedere i genitori felici e assieme» lo canzonò Jackson, facendo roteare il portachiavi della sua Porche sull'indice.

«Oh porco diavolo!» si sentì squittire con timbro eccitato dall'ultima rampa di scale prima del loft «Qui c'è un Articuno, gente!» aggiunse, facendo gli ultimi gradini di corsa, quasi inciampando perché si sentì il corrimano far rumore e una piccola serie di imprecazioni «Spostatevi ragazzi, devo catturare questa rarità».

I beta si limitarono a sbuffare, andandosene e augurando buona fortuna al loro capobranco che notando il totale disinteresse di Stiles verso chi lo circondasse iniziava a comprendere la gravità della cosa.

«Lupastro, togliti. Articuno è proprio di fianco a te e la tua espressione mi distrae» lo apostrofò con tono arrogante, mentre divaricava leggermente le gambe, piegandole così da non essere troppo rigido ed iniziando a muovere il dito sullo schermo. Imprecando ogni tanto. La cosa andò avanti per alcuni minuti in cui lo notava sbuffare, imbronciarsi e fare degli strani gemito «Questo coso è tosto e non ho neppure una masterball con me» piagnucolò a mezza voce.

«Stiles, fai sul ser-».

«Zitto, Sourwolf. Mi distrai» lo riprese con fare stizzito ed espressione concentrata.

E lì Derek non ci vide più. Sorprendendo se stesso, non aveva fatto cambiare il colore degli occhi, non aveva ringhiato o tirato fuori gli artigli. Si era semplicemente avvicinato all'umano, lo aveva caricato di peso su una spalla e si era diretto verso le scale per raggiungere il soppalco e il proprio letto. Quel ragazzino avrebbe imparato che lui era l'alfa e che nient'altro era più importante di lui, soprattutto quelle tre o quattro volte all'anno in cui l'influenza della luna è così forte da mandare in calore gli alfa.

«Mettimi subito giù. Articun-».

«Ne ho due, posso passarteli entrambi» lo rassicurò, prima di buttarlo con poca delicatezza sul letto «Adesso, sei in punizione, ragazzino. Questo è confiscato» gli sussurrò in un orecchio, per poi togliergli di mano lo smartphone e gettarlo da qualche parte sul letto.

Lo aveva baciato con fare famelico e non sembrava intenzionato ad ascoltare le finte resistenze di Stiles che si ritrovò nemmeno dopo cinque minuti a gemere e godere sotto al suo tocco esperto e in quel rapporto dannatamente delicato, come se avesse paura di ferirlo o provocare qualche livido violaceo sulla pelle chiara del liceale..

«Dannazione, Derek» ansimò, fremendo e sentendo più piacere perché l'alfa gli aveva colpito la prostata «Sono più di venti giorni che rompo le palle a tutti, finalmente hai deciso di farmi smettere» riuscì a formulare tra un gemito e l'altro, felice che il suo piano avesse funzionato e per nulla dispiaciuto che nel prossimo per sempre avrebbe dovuto ridurre le ore da dedicare alla sua già vasta collezione di Pokemon, anche perché lui aveva la più bella e rara creatura di tutte nella vita reale.
   
 
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