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Autore: Nightkey    18/03/2017    1 recensioni
Raccolta di "And If" e "Missing Moment".
Pericolo SPOILER per chi non segue il manga.
Come sarebbe la gilda di Fairy Tail se certi eventi avessero preso una svolta diversa da quella tracciata da Mashima? Lucy si sarebbe comunque unita a Fairy Tail? Gray avrebbe mai usato l' "Ice Shell"? E cosa è realmente accaduto dopo i Matou Embu?
E se certe morti fossero rimaste tali? O se avessero preso una piega diversa? Alcuni personaggi staranno mai davvero assieme?
Quelli che vi propongo sono brevi racconti, la mia personale visione alternativa della storia che fin' ora c'è stata raccontata.
Buona Lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tipologia: What else
(E se Gray avesse usato davvero l'Ice Shell? Finale altenativo per il capitolo 523)

Perché tu sei il mio più caro amico

Correnti d’aria soffiavano impetuosamente su entrambi i maghi. L’aria circostante stava gradualmente diventando gelida, scendendo verso le temperature più basse. Fiocchi di neve,  chicchi di grandine e stalattiti di ghiaccio stavano cominciando a ricoprire la zona circostante. Cristalli di ghiaccio tappezzavano il corpo del mago nero. Aveva la bocca leggermente aperta e dalla quale fuoriuscivano nuvolette d’aria. Le sue mani, coperte di brina, stavano cominciando a perdere sensibilità.
Per te è la fine, Zeref. - ringhiò Gray, senza perdere di vista il suo nemico. 
La tua vita… - il mago nero stava annaspando, provando a proteggersi inutilmente dal ghiaccio. - E il tuo ricordo svaniranno per sempre. Ice Shell… Questa magia di ghiaccio sigilla il nemico e null’altro!
Gray non vacillò. Nemmeno quando quelle parole, vere e reali, gli tirarono uno schiaffo in faccia. Come a volerlo spingere a riprendersi. A interrompere ciò che stava per fare. A riflettere per un momento davvero sulla sua scelta. Ma Gray ormai aveva preso una decisone.
Una decisione che gli sarebbe costata parecchio e per cui non avrebbe mai avuto tempo per pentirsene.  Non gli importava se i suoi amici lo avrebbero dimenticato… non gli interessava se ciò avrebbe permesso di saperli al sicuro e senza un ulteriore sofferenza. Senza un ulteriore corpo privo di vita su cui piangere. Non potevi soffrire per qualcosa che non ricordavi, giusto? Non avrebbe solo cancellato la sua esistenza… ma anche parte del loro futuro dolore. 

“Lo faccio per loro”
Non mi ucciderà - insiste' il corvino, tentando inutilmente di persuaderlo. Il ghiaccio gli aveva bloccato le gambe, rendendogli impossibile alcun movimento.
Se lo facessi, - Gray avanzò di un passo. I suoi occhi ardevano di determinazione mentre la temperatura intorno a loro continuava a scendere vertiginosamente. - morirebbe anche Natsu. E non posso permetterlo.
Natsu. Quel nome gli procurò un groppo alla gola. Deglutii a fatica, spingendo giù quel boccone amaro. Nella sua mente si stavano sovrapponendo due immagini. La prima , quella che aveva difronte: il mago nero in difficoltà e incapace di reagire. Un immagine abbastanza gradita dato che per la prima volta era il corvino ad avere le spalle al muro. E la seconda, marchiata a fuoco nella sua mente, l’immagine di lui e Natsu che combattevano l’uno contro l’altro in scontro inutile. Al posto di aiutarsi. Di difendere la loro famiglia. Si era lasciato accecare dal suo odio contro E.N.D, contro quella guerra e aveva lasciato che la rabbia prendesse il sopravvento sul cervello. Che lo mettesse contro il suo amico.  Il suo più caro amico.
Si vergognava. Non aveva forse promesso a Juvia di impegnarsi a vendicarla? A mettere fine a quella stupida guerra? E prendersela col suo migliore amico non era di certo la cosa giusta da fare. Non era colpa di Natsu se era, in parte, un demone. Nè era stato lui a uccidere prima i genitori di Gray e poi Ur. Era sempre stata colpa di Zeref. Quante persone avevano sofferto a casa sua? Quante avrebbero sofferto in futuro se gli avesse permesso di vivere ancora? Non voleva saperlo. Voleva solo mettere un punto a tutta questa situazione.
Il cuore gli si strinse in morsa. Percepiva degli aghi punzecchiarlo, premergli sin in profondità, lì dov'era più sensibile. Socchiuse gli occhi, concentrando nelle mani le ultime briciole di magia ed energia rimastagli.
E’ per questo che ti sigillerò per sempre! - urlò, spalancando le braccia.  Una ciclone di gelo li circondava, soffiando forte sui due e ricoprendo di ghiaccio tutto ciò che toccava. Tutto ciò che li circondava. 
Ma quale eternità? Il ghiaccio prima o poi si scioglierà e allora io ritornerò!
Gray sorrise. Lo stesso sorriso che gli si dipingeva sul volto quando sapeva di avere la vittoria in pugno, comunque sarebbe andata. 
Fino ad allora regnerà la pace, no? Fairy Tail ha vinto!
Un urlo di vittoria e disperazione proruppe dalle sue labbra. Un urlo straziante, colmo di angoscia e speranza. Un grido che diceva che in un modo o nell’altro, Fairy Tail se la sarebbe cavata e che il suo sacrificio era solo il primo passo. Un primo passo vero la fine della guerra, verso un futuro più luminoso. Verso la speranza.
E poi tutto attorno a loro cominciò a vorticare velocemente e a tingersi di bianco.

Le gambe gli cedettero e Gray crollò in ginocchio, annaspando. Gli doleva il corpo dappertutto, dalla testa alle punte delle dita dei piedi. Sollevò il capo e non vide altro che bianco. Dov’era finito? Dietro di lui qualcuno gli poggiò una mano sulla sua spalla, costringendolo a voltarsi. Una figura a lui familiare si stava materializzando nel suo campo visivo. Era l'immagine di una donna esile. Portava i soliti vestiti con cui per anni si era abituato a vederla e col solito taglio corto di capelli che le incorniciava il viso, comprendole in parte il volto triste.
Ur… - sussurrò.
Gray, un ragazzo come te non può rinunciare a vivere. - la sua voce malinconica rimbombò nelle orecchie del ragazzo, procurandogli un senso di angoscia. Lui scosse il capo e alzando leggermente la testa, la guardò sorridendo appena. - Ormai ho preso la mia decisone…  - chiuse gli occhi. Non riusciva più a percepire il suo corpo, poteva sentirlo dissolversi. Tramutandosi e diventando ghiaccio. - Non c’era altro modo. Io… ero accecato dai miei sentimenti. I miei amici e Natsu… ho cercato di ucciderli. Non c’è più posto per me alla gilda! - adesso stava piangendo. Copiose lacrime salate scendevano giù dai suoi occhi, percorrendogli il viso pieno di tagli.
Fermo - Ur era davanti di lui e lo guardava afflitta. Gli posò una mano su una guancia, asciugando le sue lacrime. - Fermo, non devi… Gray!
Fino alla fine, Grazie Ur. 
“Natsu…mi dispiace, amico. Non avrei voluto che andasse a finire così”.
E una luce bianca lo avvolse esplodendo.

- Fermooo ! - Natsu stava urlando, il cuore che gli batteva forte contro il petto. Era preoccupato, preoccupato per qualcuno. Qualcuno che si trovava all’interno della Gilda e in compagnia di Zeref. Ma non appena varcò la soglia della Gilda non poté fare a meno di sentirsi confuso. Era sicuro, almeno fino a qualche minuto prima, di aver percepito due auree magiche distinte. E poi di averne percepita una sola, così forte da sovrastare l’altra. Ma ora che era lì, di fronte ai fatti… non riusciva a darsi una spiegazione logica.
Zeref, il mago nero, era immobile. Congelato e bloccato in un enorme blocco di ghiaccio. Aveva le mani davanti il volto, incrociate come a voler bloccare un attacco. Ma in quella stanza oltre a lui non c’era nessuno. Eppure, Natsu le aveva sentite. Due potenti auree. Due odori diversi e poi all’improvviso… il nulla. Tutto era stato cancellato, come se non fosse mai esistito.
Come se si fosse immaginato il tutto.

No, non pteva essersi immaginato tutto. Era certo di quello che aveva sentito e sentiva tutt'ora. Natsu percepiva una strana sensazione, proprio lì in un angolino vicino al cuore. Una sensazione fastidiosa, che gli provava disagio. Era come se qualcuno gli avesse conficcato un uncino e adesso lo stesse tirando cercando di strappargli qualcosa di importante da esso. Qualcosa di essenziale senza la quale non era sicuro di poter vivere. Eppure era lì, sano e pieno di energie.
Natsu!  - la voce di Lucy lo richiamò, strappandolo dai suoi pensieri. - Che cos’è successo?
Il rosato scosse la testa, incerto. Poggiò una mano contro il blocco di ghiaccio e socchiuse gli occhi. Incendiò una mano, per provar a sciogliere quel blocco ma non servì a nulla. Il ghiaccio restò li dov’era, solido e gelido.
Chi sarà stato? - Happy lo raggiunse, spiando il grosso blocco da dietro le sue spalle.
Abbiamo già visto qualcosa di simile - Lucy sfiorò il blocco, meditando. La sua mente che lavorara frenetica, cercando di ricordare dove avesse già assistito a un simile incantesimo - All’isola di Galuna!
Vuoi dire che qualcuno ha usato quella magia?
Ice Shell - sussurrò Lucy. Poi nei suoi occhi sembrò passare una scintilla. Un’idea prese forma nella sua mente e il suo volto si contrasse in una smorfia di dolore e orrore. Le mani presero a tremarle. - Leon! - balbettò. Le gambe le cedettero e finì a terra, fissandosi le mani. - Do- dobb... dobbiamo avvisare Blue Pegasus…
-
No.- sentenziò il rosato. -  Sento il suo odore, lui è ancora vivo.
Lucy alzò il volto, all’improvviso leggermente rincuorata. - E allora chi può essere stato? Solo lui e Ur sono a conoscenza di questa magia.
C’era una parola sulla punta della lingua del mago, un nome che non riusciva a pronunciare.  Lo sentiva lì, sulle labbra pronto per essere gridato. Ma più si sforzava di emettere quelle parole, più quel nome, quella parola scivolava via da lui. E se si sforzava di ricordare, la testa cominciava a girargli. C’era qualcosa che non andava. Qualcosa di importante che aveva dimenticato o che stava dimenticando.
Perlustrò con lo sguardo ancora una volta l’imponente blocco di ghiaccio finché ai suoi piedi non notò qualcosa. Un oggetto d’argento e brillante. Si chinò a raccoglierlo. Era una collana con una piccola croce come pendente. Era fredda, proprio come quell’imponente blocco di ghiaccio. Natsu la strinse fra le mani e per un momento, un solo momento, udì delle parole.
“Prenditi cura di loro, Natsu”. 
Qualcosa, veloce come un fulmine, nella sua mente scattò e delle lacrime, senza che lui ne avesse il controllo, cominciarono a rigargli il volto mentre il cuore si piegava e contorceva in preda al dolore. Crollò in ginocchio, all'improvviso senza più aria nei polmoni. 
- Natsu! Natsu, che ti prende? - Happy lo stava chiamando, ma in quel momento per il mago la voce dell'amico risultava lontana. 
- Natsu... - Lucy fece per avvicinarsi ma il mago la bloccò con un gesto della mano.

Poi delle parole uscirono fuori dalla sua bocca, isenza sapere bene a chi le stesse per rivolgere.
Maledetto bastardo… Non so come hai fatto o che magia hai utilizzato ma sei riuscito a cancellarlo. A eliminare il tuo ricordo dalle nostre memorie. La mia mente potrà anche non ricordare il tuo nome, il tuo volto e chi fossi. Ma il il mio cuore non ti dimenticherà mai. Se questo era il tuo modo di impedirci di soffrire ancora…  Hai sbagliato. Perché una parte di me, quella legata a te non smetterà mai per un momento, per infiniti secondi di ricordarti e di soffrire. Perché qualunque cosa fossimo, noi eravamo amici, no? E la nostra amicizia, ne sono sicuro, era più forte di ogni magia. Avrei sistemato tutto. Avremmo potuto sistemare tutto assieme...
Se solo fossi arrivato in tempo..

Dovevi vivere, stupido ghiacciolo

  
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