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Autore: katyjolinar    18/03/2017    2 recensioni
Nella scienza l'effetto farfalla si riscontra quando, tentando di riprodurre un esperimento, si cambia un particolare apparentemente insignificante, e alla fine si ottiene uno stravolgimento inaspettato.
Noi conosciamo la storia dei nostri eroi. Ma cosa succederebbe se un particolare apparentemente insignificante cambiasse?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hiccup aveva un gran mal di testa, evidentemente aveva davvero esagerato con la birra, la sera prima.
In realtà non ricordava molto della festa di Snogglethog, l'ultimo ricordo era quello del primo turno della Danza della Luce, che aveva ballato con Astrid, e con cui aveva dovuto pagare la penitenza, il resto era davvero molto confuso. Sapeva di essere finito sotto la lanterna altre volte, ma non ricordava con chi, e non ricordava neanche come era finito lì, dove si trovava in quel momento.
Ma dove si trovava esattamente? Cercò di fare mente locale, esaminando ciò che percepiva intorno, poiché nella penombra di quella stanza non riusciva a vedere molto.
Quello, decisamente, non era il suo letto. No, il suo letto era completamente diverso, anche le coperte non erano le solite.
E poi si accorse di non avere addosso né la protesi né i vestiti, tutti i vestiti. Era completamente nudo. Ma perché?
Un dubbio iniziò a insinuarsi sulla sua mente; sentì qualcuno dormire accanto a lui, si girò e allungò la mano, trovando il braccio di un'altra persona.
Oh, Thor...
Questo fu la prima cosa che gli venne in mente, non riusciva ancora a crederci.
La persona accanto a lui si mosse, avvicinandosi e facendo aderire il proprio corpo al fianco del ragazzo. Si trattava chiaramente di una donna... ed era nuda!
Scattò su, guardandosi intorno in cerca di una via di fuga, prima che lei potesse svegliarsi, e cercò, in fretta, la propria protesi, per terra.
"Mh... Buongiorno, capo. Già vai via?" chiese la voce di Testa Bruta, ancora impastata dal sonno.
Hiccup impallidì, mettendosi velocemente la protesi e le mutande, e scattando in piedi, poi raccolse tutti i suoi vestiti e andò verso la porta.
"Ehm... ho un sacco da fare..." disse, uscendo dalla stanza e iniziando a scendere le scale.
Ma la protesi, che nella fretta era stata agganciata male, cedette e si sganciò dall'imbracatura della gamba, così che il castano capitombolò giù dalla rampa, finendo faccia a terra appena arrivò sul fondo.
Imprecò, sperando di non aver svegliato nessuno in casa, quindi si rimontò la gamba di ferro, raccolse di nuovo i vestiti e corse fuori.
Era ancora buio, e lo sarebbe stato per un altro paio di giorni, e faceva freddo.
Rabbrividì, cercando di infilarsi almeno i pantaloni, ma si bloccò non appena sentì un rumore di una lama che sfregava su qualcosa di duro, alla sua destra.
Si voltò lentamente, trovandosi di fronte Astrid, seduta su un tronco posto davanti a casa Thorston, con l'ascia in una mano e una di quelle pietre affilalame che lui usava alla bottega nell'altra, e la passava con movimenti lenti e precisi sul filo di lama della sua arma.
"Buongiorno, capo." lo salutò la ragazza, con voce gelida "Spero che tu abbia dormito bene."
"A... Astrid? Ehi, Astrid... eh... ehi!" balbettò il castano, rimanendo incastrato nella sua casacca, mentre la indossava "No... non hai dormito?"
"Sì, ho dormito." riferì lei, alzandosi e roteando la sua ascia, prima di piantarla sul tronco da cui si era appena alzata "Ma sono la tua guardia del corpo, e devo sapere sempre dove sei. Sono arrivata qui mezz'ora fa, aspettavo che uscissi."
Detto ciò lo aiutò ad aggiustarsi i vestiti in cui era imprigionato, ma nel farlo gli infilò, apparentemente accidentalmente,  due dita tra le costole, un paio di volte, facendolo sobbalzare per il dolore improvviso.
"Oh, scusa, ti ho fatto male? Non succederà più, capo." si scusò Astrid, aggiustandogli la casacca sul petto, e Hiccup giurò di aver percepito una punta di sarcasmo rabbioso nella sua voce.
Ma aveva ancora la mente annebbiata, e il mal di testa pulsante non lo lasciava ragionare, quindi poteva anche essersi sbagliato. Zoppicò verso il pozzo e tirò su un secchio d'acqua, per lavarsi la faccia, così riuscì a riacquistare un po' di lucidità. La bionda recuperò la sua arma e lo raggiunse, continuando a guardarlo severa.
"Suppongo che la notte sia stata piacevole." disse lei, poggiandosi col fianco al bordo del pozzo.
"Vuoi la verità? Dal primo boccale di birra della Danza è nebbia completa." ammise il giovane, facendo un respiro profondo "Ricordo che io e te ci siamo dovuti baciare, e il ricordo successivo è quando mi sono svegliato nel letto di Testa Bruta."
"Beh, non penso che ci siano tanti dubbi su cosa sia successo in camera di Bruta, visto come sei uscito stamattina." suggerì Astrid, allusiva, scortandolo verso casa "A meno che non ti serva un disegno, sei abbastanza grande per capirlo da solo."
"Ho bisogno di una dormita come si deve..." si lamentò il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli e aprendo la porta della sua capanna e trovandosi di fronte al padre.
"Oh, salve ragazzi." li salutò l'omone "Aspettavo proprio voi."
"Ah, ciao, papà." rispose Hiccup, andando a sedersi al tavolo "Spero non sia per qualche missione urgente, perché ora non sono molto in grado di pensare lucidamente..."
"Oh, tranquillo, il giorno dopo Snogglethog tutti dormono, quindi potete farlo anche voi, anzi lo consiglio caldamente." lo rassicurò l'ex capo "Volevo solo riferire ad Astrid che il comandante Worff, per poter seguire appieno il nostro nuovo capotribù, vista la sua tendenza ad andarsene di casa senza preavviso insieme al suo drago, ha consigliato che tu ti trasferisca qui, e ho acconsentito."
"Ma..." tentò di protestare la giovane, che venne fermata di nuovo da Stoick.
"Niente ma, signorina. Ho già fatto portare qui tutte le tue cose, io mi trasferisco da Skarakkio seduta stante, così puoi usare il letto del piano terra." continuò, con un leggero tono autoritario, andando verso l'ingresso "Ora andate a riposare, ne avete bisogno."
Uscì di casa, lasciandoli soli. 
Astrid andò a sedersi sul letto, in fondo alla stanza, rassegnata. Hiccup la raggiunse e si sistemò accanto a lei.
Voleva provare a tirarla su di morale, ma come poteva fare?
Restarono in silenzio per qualche minuto, fissando entrambi il vuoto. Dopo un po', il giovane abbassò lo sguardo verso le sue mani, respirando profondamente, infine si girò verso di lei, incrociando lo sguardo della bionda.
"Mio padre ha ragione, dobbiamo riposare." disse "Buon riposo allora."
Le diede un bacio sulla guancia, ma lei si ritrasse di scatto, allontanandosi e riservandogli un'occhiataccia raggelante, quindi decise di alzarsi e salire sul soppalco.
Astrid attese un minuto, poi si stese sotto le coperte, affondando la testa sul cuscino, ma un singhiozzo la scosse, e le lacrime cominciarono a scendere silenziose.
Non le fermò, ma pianse in silenzio, anche se non sapeva bene perché stava piangendo, e le lacrime continuavano a bagnarle il cuscino quando lei si addormentò.
   
 
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