Serie TV > Stargate
Segui la storia  |       
Autore: biatris    19/03/2017    1 recensioni
Sam si guardò intorno e sperò ancora una volta che arrivassero a salvarla il prima possibile. L'avevano lasciata sola per gran parte del tempo. Ogni tanto una donna del villaggio passava a portarle del cibo e dell'acqua e le chiedeva se andava tutto bene. Lei rispondeva sempre di sì. Cos'altro avrebbe dovuto dire? Era prigioniera su un altro pianeta solo in quanto donna e aspettava che qualcuno venisse a recuperarla spacciandosi per il suo compagno. E quel qualcuno sarebbe probabilmente stato il suo ufficiale superiore.
Ma lei stava bene, si disse. Era quello che si diceva sempre in fondo, pensò. Ne sarebbe uscita viva in qualche modo.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Jack e Sam entrarono in infermeria insieme.
La Dottoressa Fraser stava discutendo con il generale Hammond.
“Dottoressa, non può essere scomparsa!” diceva l’uomo.
“Generale, sa meglio di me quante cose strane sono capitate all’SG1! Sam è…”
Sam interruppe la donna prima che potesse finire.
“Non sono scomparsa” disse.
I due ufficiali che si trovavano in infermeria si voltarono.
Una ragazza, che poteva avere all’incirca sedici anni, li guardava. Al suo fianco c’era il Colonnello O’Neill.
“Colonnello, mi può spiegare cosa sta succedendo? Chi è questa ragazzina?” chiese il generale.
“Generale, so che sembra poco credibile, ma è Sam” rispose Jack.
L’uomo la fissò.
“Signore” arrossì lei.
Hammond sospirò.
“Colonnello, si aspetta che le creda?” chiese allora l’uomo più anziano.
“Mi faccia fare tutti gli esami” intervenne la dottoressa Fraser “Se questa ragazza è Sam il suo DNA ce lo confermerà.”
Sam guardò la dottoressa e amica riconoscente.
“Mi sembra una buona idea” disse poi.
“Ok, ha la mia autorizzazione” acconsentì l’uomo “Ma poi voglio sapere dal maggiore, se è davvero lei, cosa è successo.”
Sam annuì.
“Certo, Signore” rispose.
Jack la guardò e sorrise. Gli faceva uno strano effetto vedere quella ragazzina di quindici anni comportarsi allo stesso modo della sua Sam.
“Posso rimanere?” chiese alla dottoressa.
La donna annuì.
“Se Sam non ha nulla in contrario sì. Per ora farò solo un prelievo di sangue. Poi le farò una visita completa.”
Sam guardò Jack, che le sorrise. Arrossì.
“Non c’è bisogno che lei rimanga” disse.
L’uomo scosse le spalle.
“Non ho di meglio da fare” le disse “Inoltre così mi racconterai cosa ti è successo.”
Sam annuì. Le cose erano successe talmente in fretta che non si era nemmeno accorta di non aver detto a nessuno come era arrivata lì in quello stato.
Mentre la dottoressa faceva il prelievo ed esaminava Sam, lei mise il suo ufficiale superiore al corrente di tutto quello che era successo.
“Vuoi dirmi che questa forma di vita aliena ti ha riportato in vita a sedici anni, ma ti farà invecchiare prima?” chiese alla fine.
“Solo finché non tornerò alla mia età normale” confermò lei “Poi la cosa si arresterà e vivrò una vita come tutti.”
Jack sospirò. Le cose potevano rivelarsi più complicate del previsto.
“Sam, tu hai idea di quale sia la tua età attuale?” le chiese allora.
Lei scosse la testa.
“No. So che sono tornata un’adolescente. Non mi sono ancora vista allo specchio, ma credo di avere tra i quindici e i diciotto anni, no?”
Jack sorrise.
“Io te ne darei al massimo sedici” le disse, poi le prese un braccio “Vieni un attimo.”
La fece alzare, nonostante le proteste della dottoressa che non aveva ancora finito la visita, e la portò nel primo bagno che trovò.
“Ecco” le disse mettendola davanti ad uno specchio.
Sam si fissò. Rivide la se stessa di sedici anni guardarla allo specchio. Quando aveva avuto sedici anni non si era mai piaciuta, ma ora era diverso. Forse avere di nuovo sedici anni era un’opportunità.
“Wow” disse infine “Credo che tu abbia ragione. Avrò all’incirca sedici anni”
Jack non mancò di notare che gli aveva dato del tu.
“Sam, tu ricordi tutto quello che è successo prima?” le chiese.
Lei annuì.
“Sì. A quanto pare solo il mio corpo è stato riportato indietro” rispose.
Jack sospirò.
“Capisco” disse.
Tornati in infermeria la dottoressa finì gli esami.
Dopodiché i due si spostarono in sala briefing dove Sam raccontò al generale e a Daniel e Teal’c, che erano intanto arrivati, la sua versione dei fatti.
Poco dopo entrò la dottoressa, che confermò l’identità di Sam.
“Grazie dottore” disse Hammond. Poi si rivolse a Sam.
“Maggiore, lei capirà che non posso reintrodurla nell’SG1” iniziò.
“Ma generale!” risposero insieme Sam, Jack, Daniel e Teal’c.
“Niente ma” disse l’uomo “Già quando il maggiore era adulta sono sorti dei problemi, problemi per i quali ora ci troviamo in questo stato, vi immaginate cosa succederebbe se io mandassi in missione un’adolescente?”
Jack fissò Sam.
“A parte smuovere gli ormoni di tutti i maschi in circolazione non credo che Carter porterebbe dei problemi” disse.
Sam arrossì. Cosa gli veniva in mente di fare un commento di quel tipo?
“Colonnello!” lo richiamò.
Jack sorrise, poi tornò serio.
“A parte gli scherzi, Sam, tu ricordi tutto, vero?” chiese.
Lei annuì.
“Non vedo il problema allora” disse Jack.
“Il problema è che a sedici anni una ragazza dovrebbe andare a scuola, non rischiare la vita ogni giorno” disse il generale.
“Con tutto il permesso generale, avrò sedici anni per molto meno di un anno a quanto pare, non potrei iscrivermi in una scuola nemmeno volendo” ribatté Sam.
L’uomo sospirò.
“Già” ammise “Ma non la farò tornare comunque in missione prima che sia tornata adulta. La questione è chiusa.”
Sam sospirò.
“Certo, signore” disse prima di alzarsi e uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
 
All’interno della stanza Jack guardava il generale Hammond con disapprovazione.
“Colonnello, so che non è d’accordo” disse il più vecchio dei due uomini “Ma non posso permettere che il maggiore rischi la vita in queste condizioni.”
Jack annuì. Professionalmente lo capiva, avrebbe fatto lo stesso.
“Certo” disse. Poi fissò l’uomo.
“Chiedo il permesso di andare da lei”
Il generale annuì.
“Permesso accordato” acconsentì “E…Jack” lo chiamò poi.
Si fermò. Quando il generale lo chiamava per nome era segno che avevano abbandonato per un attimo i panni di superiore e subordinato.
“So che Sam sarà scossa e arrabbiata. Provi a farla ragionare e a confortarla un po’.”
Jack annuì, poi uscì dalla sala recandosi alla stanza della donna.
 
Bussò. Dopo poco qualcuno aprì dall’interno. Entrò e trovò Sam seduta sul letto.
“Ciao” la salutò.
Lei fece una smorfia che, probabilmente, nelle sue intenzioni doveva essere un sorriso.
“Come stai?” le chiese.
Lei alzò le spalle.
Jack si andò a sedere al suo fianco.
“Sono arrabbiata perché in fondo so che Hammond ha maledettamente ragione. In queste condizioni sarei solo un impiccio” disse Sam.
Jack scosse la testa.
“Tu non sei mai un impiccio” la smentì.
Sam sorrise.
“Ho sedici anni” gli fece notare.
“Oh, me ne sono accorto, non temere” le disse.
Sam rise.
“E’ una critica al mio aspetto da sedicenne?” chiese poi.
“No!” la contraddì lui subito “Anzi…Sei una bellissima sedicenne” disse.
Sam arrossì.
Si fissarono un secondo.
“Credo solo di aver bisogno di un po’ di tempo per abituarmi a questa nuova te” disse poi Jack più tranquillo.
Sam annuì.
“Certo, capisco” disse.
Jack la fissò. Non poteva vederla così triste. Era già insopportabile quando Sam era adulta, ma ora che era adolescente quella donna scatenava in lui istinti quasi primordiali.
“Vieni qui” le disse trascinandola in un abbraccio.
La strinse per interminabili minuti. Due lacrime rigarono le guance di Sam. Quando fu più calma lo fissò.
“Mi spiace” disse.
Jack le accarezzò le guance asciugandole le lacrime.
“Tranquilla” sussurrò.
Lei annuì.
“Sai, eri bellissima già a sedici anni” le disse poi a bassa voce.
Sam arrossì furiosamente. Non era pronta ad una cosa del genere. Sembrava che questi sedici anni fossero tornati con tutti i loro ormoni annessi.
“Jack” disse piano.
Lui sorrise.
“Shhh, tranquilla” le disse ancora prendendola un’altra volta tra le braccia.
Stettero in quella posizione per diverso tempo, finché Jack non si accorse che Sam si era addormentata.
La fece sdraiare e la coprì con una coperta che si trovava ai piedi del letto. Poi la fissò. Si avvicinò, le baciò la fronte ed uscì dalla stanza.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Stargate / Vai alla pagina dell'autore: biatris