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Autore: Jack83    19/03/2017    2 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il mattino successivo, quando Minto era scuola, i suoi genitori ritornarono a casa e si misero a parlare di lei.
-Sei sicuro, caro, che non c’è ne vorrà a male? E’ pur sempre stata molto libera su questo fronte.-
La madre di Minto, una donna alta, dai capelli blu scuro ma leggermente velati di grigio, occhi castanu e dal viso elegante e nobile; lancio un’occhiata al marito; un uomo anche lui alto, dal fisico forte ma che denotava ormai la sua mezza età, dagli occhi neri e capelli brizzolati; che era seduto in poltrona a leggere il giornale.
-Cara ne abbiamo già parlato, Minto ormai deve prendere delle decisioni, penso che abbia perso ormai troppo tempo.-
L’uomo depose un attimo il giornale e osservo la moglie che guardava fuori dalla finestra.
-Lo sai che cosa pensa di noi? Ho paura che questa volta ci dica di no, ama troppo la strada che ha prescelto. Rinunciare al balletto e all’opportunità di andare ad una delle scuole più importanti al mondo ci farà odiare ancora di più- La madre amaramente  si sentiva in colpa per il comportamento da loro tenuto nei suoi confronti.
–Spero che comprenda le nostre decisioni.- Il padre, tristemente, riprese a leggere il giornale.
-Sembra quasi che non ti importi di lei- La donna guardò con astio il marito che si accigliò
-Non siamo stati degli ottimi genitori- ammise lui abbassando il giornale -Ma il balletto non la porterà da nessuna parte, deve prendere un’altra strada nella vita.-
 
In quel momento nel liceo di Ichigo, un ragazzo dai capelli verdi stava attraversando il corridoio che l’avrebbe portato alla sua classe con affianco il professore della prima ora.
L’uomo non era molto convinto sulla storia del ragazzo ma non aveva fatto troppe obiezioni.
I presenti nella classe smisero di parlare e andarono ai propri posti quando si accorsero che i due si stavano avvicinando all’aula.
Espletata la formula di rito del capoclasse, il professore cominciò a parlare.
-Bene ragazzi, come avrete già saputo da oggi ci sarà un nuovo compagno di classe, spero che voi vogliate dargli il benvenuto.-
Detto ciò invitò ad entrare il nuovo scolaro che si avvicinò alla cattedra e si fermò alla sinistra di essa, fece un profondo inchino e si presentò -Sono Kisshu Ikisatashi, molto piacere- Il solito sorrisetto stampato sulla faccia.
Molte ragazze fecero un sospiro vedendolo mentre i ragazzi sembravano irritati.
-Bene puoi andare a sederti vicino a Momomiya- la ragazza in questione, che era rimasta anche lei un po’ imbambolata si riscosse e quando Kisshu si avvicinò a lei arrosi, arrossamento che peggiorò quando lui la salutò e gli fece uno strano sorrisetto.
 
In un’altra classe dello stesso istituto la scena si ripete ma il rossore di imbarazzo fu per il ragazzo quando il professore lo invitò a sedersi vicino ad una ragazza dai capelli biondi.
La ragazza in questione sorrideva come una bambina di fronte ad gioco tanto agognato.
Ma qualcuno nella classe notò la scena e pensò bene che doveva riferire tutto a qualcuno.
 
Da un’altra parte di Tokyo qualcuno prese un profondo respiro, per lui quella era la prima volta che doveva affrontare una battaglia del genere, vero aveva affrontato le mew mew e un chimero di Deep Blu.
Nessuno però l’aveva istruito o allenato per quello che stava per affrontare.
Si trattava di ragazzi a cui doveva insegnare nozioni di matematica ed erano per di più umani.
Aveva saputo dal preside che quella classe era ben messa con i programmi, erano al teorema binomiale.
Prese un profondo respiro ed entrò in classe.
Una ragazza si alzò e fece il saluto di rito e Pei potè prendere la parola.
-Bene ragazzi, io mi chiamo Pei Ikisatashi e sarò il vostro professore di matematica fino alla fine dell’anno- Il tono freddo e glaciale colpì tutti ma in maniera differente tra i ragazzi.
Alcuni ne erano intimoriti, altri affascinati mentre per una ragazza dai capelli verdi e dagli occhiali si trattò di imbarazzo.
Imbarazzo che sarebbe aumentato di lì a poco.
-Ora- Fece il professore dopo aver fatto l’appello -Voglio vedere la vostra preparazione.-
Prese il libro di testo, lo aprì a caso ed il suo occhio cadde sul numero della pagina aperta; 310.
Scorse velocemente il registro ma quando lesse il nome ebbe un momento di impercettibile disagio -Midorikawa- chiamò lui -Alla lavagna-
La ragazza si avvicinò alla cattedra decisamente imbarazzata e molti nella classe ridacchiarono per questo.
Un’occhiata gelida di Pei però blocco il tutto e prese mentalmente segno di ogni faccia che avesse riso della situazione.
Probabilmente per dare degli esercizi più difficili a quelle persone appena fosse giunta la loro ora.
Osservo Retasu che abbassò il capo intimorita ma il leggero sorriso del ragazzo la rincuorò
-Fammi questo esercizio- gli dettò un esercizio, che non era né troppo facile né difficile, che la verde risolse in breve tempo, facendo sorridere soddisfatto Pei.
-Bene puoi andare-
La verde si allontanò dalla cattedra tirando un sospiro di sollievo, essere così vicina al suo oggetto dei desideri la rendeva nervosa.
Durante l’intervallo tre ragazze: Una castana, una bionda e una mora; tutte alte più o meno come Retasu, si avvicinarono a lei con fare deciso e non molto amichevole.
-Senti Midorikawa- cominciò quella castana che sembrava essere la leader delle tre -Ci hanno riferito che conosci il nuovo prof di matematica.-
La mew focena guardò le tre leggermente impaurita -Sì, perché?- Rispose lei.
-Vogliamo che ce lo presenti- Disse maleducatamente la mora.
-Già- fece la bionda -Sembra che sia un bellissimo ragazzo-
A quel punto Retasu prese coraggio, coraggio che tirava fuori solo quando era trasformata nella sua contro parte mew.
Guardò irritata le tre e poi rispose -Io non vi presento nessuno, quel ragazzo è mio quindi smammate.-
Le tre spalancarono la bocca, com’era possibile che la piccola e indifesa Retasu avesse tirato fuori le unghie?
-Vedremo- fece la castana -Chi lo farà cadere prima ai suoi piedi-
Su Retasu si dipinse uno strano sorriso, un sorriso che sembrava quasi malvagio -Io lo conosco- spiegò lei -A Pei non interessano delle oche giulive come voi.-
A quel punto le tre rimaste allibite e senza parole si allontanarono mormorando tra di loro che avrebbero trovato altri modi per conoscere il nuovo prof.
Delle compagne che avevano assistito alla scena a quel punto si avvicinarono a lei.
-Da quando hai tutto questo coraggio?- Chiese una
-Non lo so, mi è venuto spontaneo rispondere così- fece lei
-Se lo meritano ma scusa come fai a conoscere il nuovo prof?- chiese un’altra
Retasu fece come Ichigo il giorno prima e racconto la copertura che Marco aveva creato per gli alieni.
Tutte rimasero senza parole.
Una terza però fece la domanda fatale -Ma ti piace?-
La verdina arrossì vistosamente e annuì, la compagna che aveva posto la domanda sorrise -Buttati, sei avvantaggiata rispetto a quelle tre.-
Detto ciò il piccolo gruppetto si sciolse lasciando la mew focena a rimuginare su come fare e subito capì che il modo migliore era accompagnarlo al cafè dopo la scuola.
 
Nel frattempo nella scuola di Purin e Ichigo, un ragazzo dai capelli molto corti si avvicinò a Gonda.
-Allora?- chiese lui -Mi volevi riferire qualcosa-
L’altro annui -Sembra che il nuovo arrivato sia molto vicino a Fon-Chan e si conoscano bene.-
Lui guardò malamente il compagno -Kunai penso che sia il ragazzo di quella stupida gaijin, lei mi ha rifiutato ed io rovinerò la sua relazione.-
L’altro annui -sai dove si trova?-
-Ora come ora sono usciti da scuola- rispose Kunai -ieri la sorellina di Fon-Chan è rimasta coinvolta in un incidente causato dal ritorno degli alieni-
Gonda annui, quello era un degli argomenti più caldi della giornata ed era sulle bocche di tutti.
Al telegiornale ci si chiedeva come mai gli alieni erano tornati e perché ora erano alleati delle Mew Mew.
Scosse la testa a lui queste cose interessavano poco, a lui interessava solo rovinare la vita a Purin ora.
-Se fossi in te però lascerei perdere- gli consiglio Kunai.
Il moro lo guardò male -Perché?-
L’altro prese fiato e rispose -Perché oggi durante la lezione di ginnastica ha letteralmente stracciato tutti a basket, era agilissimo e tutti i palloni che prendeva li metteva nel canestro.
Per non parlare della corsa, era velocissimo-
Gonda non si fece impressionare dal racconto del suo amico.
-Kunai io sono il migliore, non mi faccio spaventare dall’ultimo venuto in questa scuola, se si metterà contro di me avrà pane per i suoi denti.-
-Sarà- rispose l’altro -ma io ho una strana sensazione, ho paura che ci stiamo per cacciare in un mare di guai.-
Detto ciò si allontano lasciando il suo capo a pensare alle prossime mosse.
 
Ringu sfoglio gli archivi delle missione che erano avvenute sulla terra, c’erano archiviate tutti gli attacchi fatti da Kisshu, Taruto e Pei.
Gli guardo e trovatosi di fronte ha una cosa curiosa si soffermo, la controllo e finalmente un lugubre sorriso si apri sul suo volto. Eye notatolo si avvicino sinuosamente al compagno.
.-Cosai scoperto?- l’aliena si comincio a strusciare per farlo cadere a suoi piedi, cosa che avvenne in brevissimo lasso di tempo. –Vedi questa casa, sembra che i nostri traditori l’abbiano attaccata già due volte quando erano ancora fedeli all’immenso Deep Blue.- l’aliena smise di strusciarsi, questo voleva dire che lì le mew mew potevano avere qualcuno che gli era molto caro. –Ringu tu vorresti attaccare subito?- La vocetta languida di Eye diede a Ringu un brivido di piacere. -Sì Eye, attaccheremo stasera, per questo ho già quasi pronti tre chimeri.- detto ciò prese la sua compagna in braccio -ma ora voglio farmi passare la delusione per ieri.- e la trascino nelle loro stanze.
 
Retasu era all’esterno della scuola, imbarazzata come non mai, aveva avvertito a casa che avrebbe tardato perché voleva accompagnare a casa una sua compagna di classe a casa.
Una mezza bugia pur di mettere fine alle sue pene con Pei.
Con Ryo non era andata bene, dopo il dolce con lui poco prima dell’ultima battaglia e qualche uscita aveva capito che tra loro due poteva al massimo esserci amore fraterno.
Per questo aveva gioito quando lui e Zakuro avevano detto a loro che stavano assieme e che stavano pensando di convivere assieme.
Ora voleva provarci con Pei, il glaciale alieno che assomigliava per certi versi al biondo americano.
Proprio in quel momento spunto lui che notò la ragazza, il piccolo sorriso increspo le sue labbra.
-Cosa ci fa qui? Non dovresti essere a casa?- Chiese lui
-Volevo accompagnarti fino al cafè- Rispose semplicemente lei titubante.
L’alieno annui -Allora andiamo- e fece cenno alla ragazza di seguirlo.
I due camminarono fianco a fianco lungo le strade che conducevano al parco e al cafè, in silenzio godendo della reciproca compagnia.
Fino a che Pei ruppe il silenzio poco prima di entrare nel parco. -Sai- comincio lui -Per me questa situazione è nuova e non so molto comportarmi.- Spiego lui
-Non sono un tipo impulsivo come Kisshu, che si fa guidare dai sentimenti o come Taruto che è ancora abbastanza infantile-
Retasu annui imbarazzata -E’ abbastanza chiaro questo-
Lui sorrise amaro -Io non so come comportarmi con questi miei sentimenti, sono nuovi per me.-
Lei arrosi e pensò che non parlasse di lei ma trovò il coraggio di parlare -Dovresti buttarti-
Pei si girò verso di lei, erano sotto un albero di ciliegio in fiore di fronte a uno dei tanti laghetti che il parco aveva.
-Sì, dovrei farlo- detto ciò si abbasso e baciò Retasu che rimase di sale poi ricambio il bacio.
-Ti amo Mew Retasu- disse lui
-Anche io ti amo Pei Ikisatashi- sorrise lei.
Detto ciò i due si avviarono sorridenti verso il caffè mano nella mano.
 
Intanto al cafè Minto aspettava che Keiichiro finisse di preparare alcuni dolci per l’indomani per poi uscire a fare un giro.
Voleva distendere un po’ i nervi prima della lunga serata che l’aspettava con i suoi genitori, l’unico punto a favore era il fatto che Seiji, il fratello a cui era legatissima, era rientrato proprio quella mattina poco dopo i genitori.
Probabilmente voleva farle una sorpresa, almeno quella gradita.
Guardò l’orologio sulla parete e sospiro, quando dalle scale vide palesarsi Kisshu vestito con una maglietta a dolce vita nera aderente che metteva in risalto i muscoli del ragazzo, dei jeans come pantaloni, delle scarpe da ginnastica, un giubbotto di pelle, anch’esso nero e degli occhiali da sole a specchio a completare l’opera.
-Sembra che qualcuno ha del gusto nel vestire- disse lei osservandolo con aria di sufficienza.
-Ti ringrazio del complimento ma dovresti dirlo alla nostra amica spia- rispose lui senza cadere nella provocazione
-Dove te ne vai? Anche se la cosa non mi interessa molto- Punzecchiò di nuovo Minto.
Kisshu fece un piccolo sorriso -Ho un appuntamento con Ichigo-
Lei sbuffò -Ichigo dovrebbe scegliere meglio le persona che frequenta-
Il verde la guardò male e rispose a tono -Già, hai ragione- fece lui -Se continua a stare con te diventerà acida in tua compagnia-
La mew blu si alzò e si avvicinò all’alieno irritata -Cosa sarei io?-
-Una ragazza acida, non l’hai capito? Ora se mi vuoi scusare dovrei andare,  ho cose più interessanti da fare che stare qui a fare la muffa con te-
Detto ciò si allontanò, con Minto che gli gridava che era un buzzurro senza speranze.
Kisshu stava ancora ghignando quando, aperta la porta del retro del locale, si trovò di fronte a Pei e Retasu che si stavano baciando.
-Ehi qualcuno ha preso all’amo la pesciolina oppure è il contrario? E’ la pesciolina che ha catturato l’orso polare?- il verde non potè esimersi dal fare una battuta su quella situazione
Situazione alquanto interessante, per l’alieno mezzano, e alquanto imbarazzante, per Retasu e Pei,  che si staccarono velocemente.
-Ci vediamo domani- Fece il viola cercando di ritrovare la sua compostezza.
-Sì, d’accordo- rispose lei balbettando.
Poi lanciarono uno sguardo torvo a Kisshu e si divisero, con Pei che diede una spallata al fratello e Retasu che scappò a gambe levate da lì.
Il terzo incomodo si segno mentalmente di fare i complimenti al fratello maggiore quando sarebbe rientrato quella sera.
Fatto ciò; cercò un posto tranquillo e si teletrasporto vicino alla casa di Ichigo.
 
Nello stesso momento che accadeva questo evento del bacio, Ichigo si stava cambiando per il suo appuntamento con l’alieno
Alla fine aveva deciso per una gonna nera, una maglietta bianca con un collo aperto a v e un golfino in caso avesse fatto freddo.
Si sentiva pronta, in qualche modo voleva che quella fosse la prima uscita di molte altre.
Quella mattina Kisshu aveva dimostrato di non essere “strano”.
I professori avevano provato a prenderlo in castagna ma lui ne era uscito sempre vincitore; facendo fare, a volte, delle magre figure a chi provava a metterlo in difficoltà.
Il campanello suono e lei andò ad aprire.
-Ciao micetta, sei pronta?- Quando lo vide li davanti con quei vestiti gli spuntarono le orecchie e la coda per l’imbarazzo.
-Sì- balbettò lei
Lui rise -Guarda che sei carinissima anche te ma è meglio che fai sparire le tue orecchie e la tua coda, sono bellissime ma danno nell’occhio-
Lei cacciò un urlo e rientro di corsa in casa, correndo verso il bagno per darsi un rinfrescata, così da calmarsi e far sparire quei pericolosi orpelli.
Quando fu di nuovo pronta, uscì dal bagno e, dopo aver lanciato un sguardo arrabbiato a Kisshu che ridacchio, gli disse che era ora di andare.
-Senti neko-chan- disse Kisshu -Facciamo in modo di arrivare in maniere più celere?-
Ichigo lo guardò in maniera strana -che intendi dire?- Lui sorrise in maniera strana -Adesso vedrai-
Detto cio, visto che erano ancora dentro il giardino di lei lontano da occhi indiscreti, la prese e si teletrasporto a poca distanza dal Luna Park ma sempre in modo tale che nessuno li vedesse.
Ichigo quando si accorse di ciò era ormai arrivata
-Tutto bene?- Chiese Kisshu vedendola un po’ strana
Lei annuì irritata -Sì, anche se potevi avvertirmi-
Lui sorrise sghembo -Allora andiamo?- La rossa sospirò e poi prese per mano il ragazzo che venne trascinato dentro il parco giochi.
 
Marco decise che quella sera avrebbe staccato.
Niente missione, niente alieni, niente ragazze con il DNA modificato o problemi vari.
Aveva fatto un paio di telefonate per quel PUB e aveva concordato con i proprietari le strategie da adottare.
Pubblicità, gruppi che venivano a suonare e altri piccole cose.
Era certo che in breve tempo quel PUB avrebbe fatto il pieno se non di più, permettendo a Sana e Akito di crearsi la famiglia tanto agognata e togliendosi dalle scatole Nick.
Prese di nuovo in mano la locandina pubblicitaria che quel giorno gli avevano messo nella buca delle lettere e sorrise.
Sì, quella sera sarebbe andato a sentire quel gruppo e solo casi eccezionali avrebbero dovuto farlo desistere dal suo intento.
 
Il pomeriggio con Keiichiro aveva l’aveva distesa un po’ ma comunque ora doveva affrontare suo padre e sua madre.
Minto ritorno a casa verso le sette di sera, vestita con una gonna color crema, una camicetta bianca e una giacchetta dello stesso colore della gonna.
Saluto calorosamente suo fratello Seiji mentre e saluto con freddezza i genitori.
I due si amareggiarono di questo trattamento riservato loro dalla figlia, anche se non lo diedero a vedere, ben consci che quello che gli avrebbero chiesto quella sera avrebbe potuto incrinare definitivamente i rapporti con lei.
Gli argomenti della cena, per fortuna di Minto, vennero presi in mano da Seiji che riuscì a tenerli lontani da quelli che i genitori volevano toccare.
Ma alla fine essi dovevano uscire e fu Minto, con coraggio, a tirarli fuori.
-Come ben saprete- Esordì la ragazza -Sono anni che faccio balletto e qualche giorno fa mi è arrivata la comunicazione che l’accademia di ballo del teatro della scala di Milano ha deciso di prendermi.-
Seiji sorrise per il coraggio che la sua sorellina aveva dimostrato.
-Ma tu rifiuterai- Disse netto il padre.
-Che cosa?- rispose indignata Minto, Seiji invece guardò basito il padre.
-Sì, dovrai rifiutare. Non penso che sia una scuola o una vita che faccia per te- spiegò l’uomo
La ragazza si alzò di scatto dalla sedia
-Che ne sia tu della mia vita? Sei sempre stato lontano anni luce da me!-
-Minto cerca di capire è per il tuo bene.- La mew blu si voltò con rabbia verso la madre che aveva appena parlato
-Anche te, cosa ne sai di cosa sia il mio bene! Sempre pronta a correre dietro a questo o quell’evento mondano, piuttosto che stare a guardare tua figlia e dirgli ti voglio bene oppure chiedergli come andata a scuola?-
Una mazzata colpì la donna che rimase bloccata, shock  totale negli occhi del padre.
-Ora se volete scusarmi vado a prendermi una boccata d’aria e comunque io non rinuncerò a quella scuola-
Lascio il tavolo come una furia seguita dal suo cane Miki.
Quando Minto uscì dalla stanza i genitori si riscossero e guardarono Seiji.
Che per tutta risposta gli lanciò uno sguardo furente -Avete veramente toccato il fondo, non pensavo che riusciste a comportarvi peggio di come avete fatto con me ma ci siete riusciti, complimenti-
Il padre a quel punto si alzò di scatto colpito nel vivo -Io ti ho allevato come mio erede e mi vieni a redarguire per questo?-
Anche Seiji si alzò -Sì, perché dovevi allevarmi anche come figlio! Quante volte avrei voluto che fossi te a venirmi a prendere a scuola! Quante volte avrei voluto che fossi te a sgridarmi e non qualche guardia del corpo o professore privato! Molte grazie per l’educazione ma sono stato fortuna ad aver avuto Minto e la nostra tata perché se non ci fossero state loro sarei stato un uomo pessimo.-
Detto ciò si allontano lasciando nello sconforto i due genitori e andò a cercare Minto.
La trovò sotto un albero che giocherellava con il suo cane ma sembrava da un’altra parte, aveva le lacrime agli occhi e singhiozzava.
-Minto, mi spiace- Disse lui e si sedette vicino a lei.
-Non dovevo farlo ma stasera sono esplosa non sono riuscita a non farlo- Disse lei cercando di contenere la tristezza senza successo alcuno
-Hai fatto bene secondo me- Ricominciò a parlare il fratello guardando il cielo -Prima o poi qualcuno doveva metterli di fronte alle loro responsabilità- poi abbassò lo sguardo e continuò a parlare -Forse dovevo farlo io ma tu hai dimostrato molto più coraggio e ti ripeto hai fatto benissimo.-
Minto tiro su col naso e Seiji gli diede un fazzoletto per soffiarselo.
Proprio in quel momento Miky annusò qualcosa e cominciò a ringhiare.
 
I due genitori erano rimasti bloccati dalla reazione di Seiji, di solito così composto ma stasera si era dimostrato molto risoluto.
-Dove abbiamo sbagliato?- si chiese la donna che aveva le lacrime agli occhi
-Forse tutto- rispose il marito amaro
Ed in quel momento Eye e Ringu comparirono fluttuando nella stanza
-Ma chi vedo qui- fece la ragazza osservando i due pieni di terrore -Due piccoli umani pronti per far da esca- continuò il ragazzo
-Chi siete voi? Siete forse quei tipi che hanno cagionato tanto danno qualche anno fa?- Grido il padre di Minto parandosi davanti a sua moglie.
-Siamo ben peggio di loro- rispose Eye che lancio all’attacco il chimero che avvolse i due genitori in una tela.
 
Minto richiamo il suo cane che corse verso la casa ma quando fu quasi dentro un enorme zampa lo scaravento via facendogli perdere i sensi.
La ragazza, che era corsa dietro al cane assieme a suo fratello, rimase sorpresa da tutto ciò e si girò verso Seiji ma non fece in tempo a dirgli di scappare che anche lui era stato catturato da una tela di ragno.
In quel momento capì che non poteva essere altro che un chimero.
Riuscì ad evitare alcuni attacchi nello stupore dei suoi genitori e di suo fratello.
-Allora avevamo ragione- Disse una voce femminile sopra la sua testa -Qui c’è qualcosa di speciale.-
Minto alzò la testa e vide Eye e Ringu che la osservavano in una maniera che metteva i brividi.
-Chi siete?- Minto non voleva di certo fare le presentazioni e di certo sapeva che erano della stessa popolazione di Kisshu ma fu la prima cosa che gli venne in mente di chiedere.
-Io sono Ringu- Fece la figura mascolina -Ed io sono Eye- fece la ragazza.
-Che nomi idioti- fu la risposta di Minto che decise di mandare al diavolo il suo segreto e di trasformarsi davanti ai suoi genitori e a suo fratello.
 
Al mew cafè quando apparirono i due alieni parti una serie di allarmi fecero scattare i presenti nel cafè che, sentendo l’allarme, corsero verso il laboratorio preoccupati per il baccano.
Subito controllarono la situazione ed imprecarono ma le imprecazioni furono subito sostituite dal mutismo di Kei che lanciò uno sguardo spaventato a Ryo che campì subito che il luogo dove stava attaccando era un luogo che aveva a che fare con loro, era la casa di Minto.
A quel punto il biondo prese il telefono e chiamo le ragazze per avvertirle mentre per Zakuro e i due fratelli Ikisatashi non fu il caso, capirono da loro che la situazione era grave.
Zakuro prese la spilla pronta a correre fuori ma venne fermata da Pei -Ti teletrasporto lì ma prima andiamo a prendere Retasu-
Poi si rivolse a Taruto -Tu invece vai a prendere Purin- il castano annui
Ryo guardo i tre preoccupato -Bene, io chiamo le ragazze e le avverto. Facciamo in fretta-
Detto ciò i tre sparirono.
 
In quel momento Kisshu era piegato in avanti, si teneva le mani sulle ginocchia e respirava a grandi boccate
-Ma che diavolo di divertimenti avete voi umani? Vi fate sballottare su quelle cose per cosa? Per farvi prendere degli spaventi immani?-
Ichigo invece rideva di gusto -Il grande Kisshu Ikisatashi ha paura delle montagne russe? Oppure hai le vertigini?-
Kisshu si alzò di scatto punto nel vivo -Dolcezza io non ho paura di niente!- esclamò irritato
Lei lo guardò con fare di sfida -Si vede proprio comunque tocca a te decidere dove andare-
Lui a quel punto fece un piccolo sorriso maligno -Allora andiamo la- ed indicò un’attrazione che si chiamava “Ghosts’ House”
La rossa sbianco -No- si impuntò lei -Chi ha paura adesso?- chiese beffardo il verde che intanto la prese per le spalle e la spinse verso la casa stregata con lei che continuava a scuotere la testa e a dire di no.
Quando ormai erano davanti ai tornelli però il suono del cellulare della ragazza blocco i due.
Lo tirò fuori dalla borsa e lesse sullo schermo il nome di chi stava chiamando.
Un brivido le corse lungo la schiena.
-Sembra che la nostra uscita debba concludersi in maniera diversa da come pensavamo- esclamò Ichigo prima di rispondere.
 
Minto si stava solo difendendo, non riusciva  portare attacchi ai due chimeri che si era trovata davanti.
Perché ogni volta che provava a lanciare i suoi attacchi i due mostri ponevano davanti a se i suoi genitori o il fratello.
-Vedo che sei in difficoltà- Fece sghignazzante l’aliena.
La mew mew avrebbe voluto rispondere ma era troppo concentrata ad evitare gli attacchi e a cercare una strategia.
Fece un balzo all’indietro ma non si accorse che facendo così sarebbe finita contro la tela di un terzo ragno.
-Attenta sorellina!- Solo quando Seiji grido ciò si accorse del pericolo ma ormai era troppo tardi e finì invischiata anche lei nella tela.
-Maledizione- gridò lei arrabbiata
-Ora- fece Ringu -dobbiamo solo aspettare le tue amichette e i tre traditori.-
Minto capì che da quel momento sarebbero state delle esce perfette per le sue amiche e i suoi “alleati”.
-Quindi sei una mew mew- disse Seiji, l’unico che era rimasto vigile.
-Già- rispose lei tristemente -ma ora non è il momento di dare delle spiegazioni-
Poi abbasso lo sguardo -Speriamo che le mie amiche arrivino presto-
Proprio in quel momento la squadra mew e i tre alieni comparvero.
-Vedo che siete arrivati- fece sarcastico Ringu osservando le loro espressioni di sorpresa.
-Ringu- fece Pei freddo -Dovevo immaginarlo che ci fossi te dietro tutto questo-
L’altro alieno alzo le spalle -Carissimo a volte pecchi di poca immaginazione-
Retasu si volse verso Kisshu -Ma conoscete quei due?- il verde guardò la mew focena -Sì, erano nostri compagni di studi e quando siamo tornati hanno giurato che ce l’avrebbero fatta pagare.-
Spiego semplicemente lui
-Quindi siete voi che avete fatto del male ad Heicha-Chan, a Momoka-Chan e a sua madre-
Grido arrabbiata Purin.
-forse- fu la risposta maligna in coro dei due alieni -Ve la faremo pagare- Taruto stava caricando le sue armi pronto ad attaccare
-Liberate subito Mew Minto e la sua famiglia!- Grido Mew Ichigo
-Non ci pensiamo minimante carissima ragazza gatto- rispose Eye -Perché non le liberate voi?- continuo poi con aria di sfida.
-Lo faremo- rispose lei e tutti partirono all’attacco, tutti tranne Zakuro
Sembrava non essere nelle sue solite corde, Mew Zakuro sembrava non volersi trovare lì.
Appena aveva visto quelle tele sembrava essere quasi sbiancata, non appena la sua squadra e gli alieni partirono si palesò il primo Chimero.
Una gigantesca Vedova nera dai colori sgargianti e lì perse il controllo.
Per la prima volta da quando era una Mew mew scappò dal campo di battaglia.
Tutte si voltarono verso la ragazza più grande sconcertate ma prima che potessero fare qualcosa o dire alcunché la Mew Viola si ritrovò anche lei invischiata in una tela di ragno.
A quel punto un secondo ragno gigante, una tarantola nera, si palesò di fronte a lei.
Quello fu il punto di rottura e la povera Mew Lupo svenne lasciando a bocca aperta tutti.
-Se l’avessimo saputo prima-  fece Kisshu
Ichigo prese in mano la situazione -Mew Purin Kisshu voi due liberate Mew  Zakuro- fece lei indicando la ragazza svenuta e poi indicò il chimero -e poi fate fuori quel ragnaccio-
I due annuirono e partirono alla carica poi si volto verso Mew Retasu e Pei -noi invece penseremo ai due gradassi lassù e all’altro chimero-
Che intanto ridacchiavano contenti  -Non sarei così sicuro di potercela fare- disse Eye che in quel momento fece vedere una esamine governante di casa Aizawa.
La poneva di fronte a se come scudo -provate ad attaccarci e lei morirà- i tre rimasero bloccati -Se fosse già morta- grido Pei
-Sta a te scoprirlo- In quel momento la mente di Pei vacillò.
Se fosse stata una situazione normale avrebbe attaccato senza remore alcuna ma ora.
Ora lui non si stava facendo degli scrupoli.
Minto gridava disperata ed arrabbiata, la sentiva dibattersi nel tentativo di liberarsi per andare a liberare la sua nonna.
Adesso che fare? Poteva rischiare tanto? Non voleva morti sulla coscienza nel momento che si chiedeva ciò gli eventi si susseguivano frenetici e due grida lo riportarono alla realtà, una cruda e dolorosa verità
Infatti Mew Purin e  Kisshu avevano privato a liberare Mew Zakuro ma la tela si era dimostrata molto più dura del previsto.
I due imprecarono ma non si accorsero che dietro di loro era apparso un terzo ragno, un ragno delle caverne, apparve dietro di loro e dandogli delle zampate gli scaravento contro la tela imprigionandoli.
-Ora sembra che rimaniate solo voi quattro- Ringu rise a vedere lo stato di impotenza dei due alieni e delle due rimanenti mew mew.
Taruto corse allora verso Mew Purin che, ripresasi dalla botta, gli gridava però di allontanarsi.
L’alieno non ascoltò le grida della fidanzata e provò, tramite delle radici, di attaccare il ragno che però si dimostro agilissimo.
Saltò e atterò dietro di lui e, prima che lui potesse fare qualcosa così come i suoi compagni, venne scaraventato contro la tela dove erano imprigionati i genitori di Minto.
-Ora siete rimasti in tre-
 
Marco stava tranquillamente assistendo allo spettacolo, la tranquillità ecco cosa cercava.
La tranquillità per pensare e organizzare le sue idee ma quando la voce di Asia si palesò nella sua mente capì che il momento della ricreazione era finito.
Sbuffo e si avviò verso l’uscita, guardò ancora una volta il palco dove il gruppo suonava e con fare mesto si avviò al guardaroba per prendere la sua giacca.
Doveva prima passare alla base ma era sicuro che sarebbe arrivato in tempo.
 
Pei non ci vide più parti alla carica per colpire Ringu ma la vedova nera lanciò un tela che lo colpì facendolo cadere a terra, imprigionato.
-Meno due- conto Eye
Retasu corse verso Pei ma Ringu apparve dietro di lei prima che potesse raggiungerlo e la colpì con un calcio facendola rotolare via.
A quel punto il ragno delle caverne la blocco con la tela e così era rimasta solo Mew Ichigo che fino a quel momento non aveva potuto fare molto, così come era successo per i suoi compagni, perché troppo intenta ad evitare le zampate che i ragni lanciavano dandosi velocemente il cambio.
-Ora rimani solo te- .
Mew Ichigo ormai era circondata sui tre lati, provo un salto in aria per cercare di atterrare sul tetto della casa di Minto ma un ragno lancio la sua tela che la imprigionò e la fece cadere dolorosamente a terra.
Oramai erano tutti catturati, sembrava che nessuno potesse venirli a salvare.
Nessun cavaliere blu e nessuno all’orizzonte sembrava potesse salvarli.
-Ora- Gridò Ringu soddisfatto -possiamo cominciare a divertirci che ne dite cari traditori se cominciamo dalle vostre  tre amichette?-
A quel punto l’alieno punto la sua arma verso Mew Ichigo che sbianco mentre Kisshu stava ruggendo come un leone che se avesse potuto avrebbe ucciso con le sue mani Ringu -Potremmo cominciare da lei-
Ma prima che potesse fare qualcosa si cominciò a sentire la voce di un uomo che stava cantando una canzone
-Io voglio vivere, ma sulla pelle mia 
Io voglio amare e farmi male, voglio morire di te
Io voglio vivere, ma sulla pelle mia 
Io voglio amare e farmi male, voglio morire di te-
 
A quel punto i due alieni guardarono nella direzione da dove arrivava il canto e videro una figura dalla cui schiena spuntava una specie di X.
   
 
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