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Autore: Revil96    19/03/2017    3 recensioni
Quali sarebbero state le conseguenze se Emma non fosse riuscita a salvare Regina dall'oscurità? Sarebbe riuscita a sopraffare il proprio lato oscuro, oppure la Evil Queen sarebbe ritornata a mietere vittime?
[Swanqueen]
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Henry si ritrovò materializzato nella sua stanza, nel loft degli Charmings. Era confuso. Credeva che lui le bastasse per mantenerla ancorata ai suoi valori, quali la bontà e l'eroismo, ma nessuna delle sue speranze si era rivelata corretta.
Henry sentiva che il legame costruito con lei non si era spezzato, e che potesse ritornare a essere la donna che in questi anni non era solamente cambiata per lui, ma sopratutto per se stessa. Nella sua mente i ricordi si affollavano, sovrapponendosi come tanti fotogrammi di un video.
Il suo affetto incondizionato, le sue parole d'incoraggiamento, e talvolta di rimprovero l'avevano cresciuto facendo sì che diventasse un ragazzo capace di proteggersi sia dal mondo esterno, sia dal passato della stessa Regina Cattiva. Il principale rimpianto di Henry era stato quello di aver spezzato l'unica arma che la potesse aiutare.
Scegliendo di non essere l'autore, aveva permesso ai personaggi delle favole di non essere vincolati da nessuna scelta proveniente dalla sua volontà, segnando irrimediabilmente il destino che in altri casi avrebbe potuto modificare.
I suoi valori l'avevano portato a questa scelta, e ora se ne stava pentendo amaramente.
Decise di raggiungere il negozio del signor Gold, per scoprire se lei fosse ancora lì.
Ritrovò solamente Belle a vegliare sul marito, ancora scosso dall'abbandono dell'oscurità dal suo corpo.
"Belle, la mamma dov'è andata?"
"Sono scesi in biblioteca, con la speranza di apprendere maggiori informazioni sugli oggetti che Regina vuole riunire."
"Abbiamo abbastanza informazioni.   Dovremmo agire, invece di difenderci."
"Henry non è semplice raggirare oppure sconfiggere la Signora Oscura, indipendentemente dalla persona che occupa l'oscurità."
Henry decise di raggiungere la biblioteca, e trovò i suoi nonni ed Emma spulciare tra le pagine dei vecchi tomi, che racchiudevano informazioni circa gli oggetti della foresta incantata.
"Mamma avete trovato qualche informazione utile?"
"No, sembra che questi oggetti siano rari, così tanto da non essere nemmeno citati nei libri. Potresti aiutarci con quei tomi sulla scrivania?
"Mamma non sarà un libro a darti l'arma per vincere il suo cuore. Sei l'unica a poterla salvare da quel mare di oscurità in cui ha deciso di annegare."
"Henry io sono la salvatrice, ma non vuol dire che sia invincibile. L'oscurità pura è un potere che difficilmente potrà essere ostacolato dalla mia magia."
"La colpa è mia. Dovevo conservare la penna dell'autore, così l'avrei salvata."
Emma abbracciò Henry, assicurandogli che lui non avesse nessuna colpa, e che in ogni caso troveranno una soluzione a quel problema che attualmente sembra essere irrisolvibile.
~Alcune ore dopo
Snow e David riuscirono a reperire alcune informazioni sulla pietra. Oltre a quelle già in loro possesso, riuscirono a trovare un cavillo, che forse poteva impedirle di attivare la pietra.
David iniziò a spiegare la teoria, secondo la quale c'era ancora una possibilità di salvezza.
"Emma se quella bontà acquisita da Regina non è stata totalmente spazzata via, lei non potrà attivare la collana, indipendentemente dall'incantesimo di cui è entrata in possesso."
In Emma si accese una speranza, e per un momento la sua anima trovò un attimo di tranquillità che in quei giorni aveva perso.
~
Regina nelle ore trascorse successivamente al confronto con gli eroi, si impegnò nell'attivare la collana ma non ottenne nulla.
L'incantesimo non risultava essere efficace, e Regina non riusciva comprendere quale fosse il dettaglio che non aveva considerato.
L'incantesimo era esatto, e inoltre la pietra non era stata minimamente scalfita oppure danneggiata. La sua mente la portò a esaminare qualsiasi condizione che le potesse impedire di completare il proprio obbiettivo, e la riuscì a ritrovare solo in se stessa.
Il signore oscuro estrasse il suo cuore, e notò come le sue supposizioni fossero esatte. Quel cuore che doveva essere nero come la pece si contraddistingueva per quella fievole luce che si districava tra le ombre dell'oscurità.
Quel sentimento che la sua mente tentava di proteggere aveva permesso che lei fosse debole, e che la magia divenisse inutile.
La sua razionalità la portò a un'unica conclusione, quella di eliminare il problema alla radice: uccidere Emma Swan.
Al solo pensiero la sua mente fu invasa nuovamente dalla voce che la tormentava, insidiandosi nella sua anima.
"Chi sei? La coscienza? Sei inutile. Io non ho bisogno di Emma Swan, perché lei per me non è nulla."
La mente la riportò ai momenti trascorsi insieme, in particolare a un pomeriggio trascorso insieme a lei e ad Henry.
~Flashback
Quel pomeriggio fu uno dei rari momenti in cui a Storybrooke ci fu tranquillità, e con Henry, Emma decise di voler trascorrere un pomeriggio insieme a Regina. Emma era consapevole che sarebbe stata un'impresa convincere Regina. Dalla recente scoperta del tradimento di Robin, e del figlio in arrivo con Zelena, Regina si era chiusa in se stessa. 
Emma in parte si sentiva in colpa, perché era stata lei a riportare Marian nelle loro vite, e Zelena approfittandosi della sua bontà era riuscita a trarre in inganno chiunque, compreso Robin.
Bussò alla porta. Dopo qualche attimo lei l'aprì. Un'espressione sorpresa si dipinse su suo volto. 
"A cosa devo l'onore della sua presenza Miss Swan?"
Emma senza permesso si intrufolò nella villa del sindaco.
"Non conosci le norme della buona educazione?"
"No, però potremmo ripassarle questo pomeriggio insieme."
"Cosa?"
"Io ed Henry abbiamo deciso di passare un pomeriggio tranquillo, lontano da mostri e maledizioni. Sono venuta a rapirti, per portarti con noi."
"Emma sai quanto ami stare con Henry, ma non sono in vena di uscire, rovinerei la giornata anche a voi."
Emma si avvicinò a Regina, che in quel momento era a pochi centimetri di distanza da lei.
"Regina hai bisogno di svagarti, e non intendo lasciarti sola, nel tuo dolore. Non sono solita lasciare a se stessi le persone a cui voglio bene."
Emma rendendosi conto delle parole appena pronunciate, si imbarazzò. Regina lusingata da quelle parole si addolcì, e si arrese alla Salvatrice
"Discutere non farà si che mi lasci da sola, giusto?"
"No."
Emma le sorrise.
"Grazie Emma."
Trascorsero la giornata tra risate, rimproveri, e sguardi che all'epoca erano incomprensibili, ma che ora ai suoi occhi hanno assunto un significato ben preciso.
~Fine Flashback 
Regina portò la mano verso le sue labbra, e ricordando il dolce bacio datole nelle ore precedenti, si rese conto che era la sua stessa coscienza a bloccarla ricordandole che nessuno nemmeno lei avrebbe potuto pensare di attentare alla vita della Salvatrice.
Nello stesso attimo in cui i pensieri le facevano sorgere i dubbi del perché fosse diventata la signora oscura, Emma si materializzò dinanzi a lei.
"Non sei riuscita ad attivarla, giusto?"
La rabbia causata dalle sue parole fece si che il tormento di quella voce diventasse meno acuta, e bloccò la salvatrice alle pareti.
"Sei venuta a prenderti gioco di me, Salvatrice?"
"Le fate mi hanno parlato della tua incapacità di farmi del male, quindi le tue minacce sono inutili."
"Davvero? Avrei dovuto distruggerle tutte."
Emma sentì la presa aumentare, e il suo cuore accelerò. Si chiese se le parole delle fate fossero vere oppure menzogne. Quando Emma sentì l'aria mancare, vide Regina portarsi le mani alla testa.
Regina si riprese nell'istante successivo.
"Sai se fossi in te non gongolerei della tua misera vittoria."
"Io non ho vinto nulla. Il momento esatto in cui vincerò sarà quando lascerai che l'oscurità abbandoni il tuo corpo e ritornerai da me."
"Da te? Perché dovrei ritornare da un essere inferiore come te."
"Perché i tuoi sentimenti per me sono più forti dell'odio che provi. Sono il tuo punto debole Regina, e sarò la stessa persona che ti salverà da te stessa."
"Non credi di voler salvare troppe persone. Hai un'insolita attrazione verso i casi persi. Tu non provi amore verso le persone che ti stanno accanto, vuoi solo salvarle dal loro destino. Forse dovresti salvare prima te stessa. Sei profondamente infelice come lo sono io. Solo che sei troppo codarda per ammetterlo."
"Parli di codardia con me? Sei la persona che per scappare dal proprio dolore, e passata al lato oscuro, dovresti essere l'ultima persona a potermi giudicare."
"Giudichi il mio dolore perché non lo conosci, ma forse dovrei dartene un assaggio."
Regina con un incantesimo estrasse una nuvola viola dalla sua tempia, e la scagliò contro Emma.
La mente di Emma si trasformò in uno spettatore, di uno spettacolo atroce e crudele. I lamenti di Daniel, le lacrime di Regina, l'assaggio di un dolore insopportabile quali le torture sia inflitte che ricevute, le fecero capire quanto potesse soffrire, e che le sue azioni anche se ingiustificabili erano causate da un dolore da cui difficilmente si sopravvive.

Nota Dell'Autrice.
In questo capitolo Regina non riuscirà nel suo intento, e scoprirà che sono i suoi stessi sentimenti ad ostacolarla. Riuscirà Regina a liberarsi da questi sentimenti?
Vi ringrazio delle vostre recensioni.
Vi ricordo che nel caso la storia vi piacesse oppure avete qualche critica da espormi mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero.
Alla prossima😊👋🏻
  
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