Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Yuuki_Alison    19/03/2017    0 recensioni
Cosa succederebbe se per caso incontraste un angelo appena caduto dal cielo? E se costui è in fuga dall'armata celeste, avreste il coraggio di portarlo a casa con voi?
Un casino dopo l'altro s'intreccerà in un'atmosfera di amore, di intrighi e di sorprese inaspettate.
Nuovi incontri faranno sì che la vita dei protagonisti venga complicata notevolmente.
Dal testo:
"Un ragazzo dal viso gentile e dalla corporatura esile, giaceva sulla sabbia umida mentre le onde bagnavano quelle piume così candide e pure da emettere quasi luce. Tremante e sbiancata in volto, la ragazza si avvicinò e guardandolo meglio si accorse delle ferite presenti sul suo viso. Si chinò su di lui e, preoccupata, lo scosse leggermente con la mano."
Buona lettura!
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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7. Sorpresa non gradita. 





In cuor suo, Azhiel, era felice di non essere solo un mostro le cui intenzioni erano dettate dall'odio e dalla rabbia. Poteva contare su una persona seppur, quella stessa persona, era riuscita nell'intento di manipolarlo. 
Il sole era in procinto di scendere tra i monti quando il mascherato uscì di casa. Camminò tra la landa desolata per un po' quando trovò un casolare abbandonato, almeno in apparenza. Appena vi entrò, tossì come per attirare l'attenzione. Due figure si avvicinarono e il loro viso venne illuminato dalla fioca luce di una candela. Il primo era un ragazzo biondo non più grande di sedici anni, gli occhi azzurri, uno dei quali tendeva all'opaco per via delle cicatrici che lo avevano quasi sfigurato. L'altra, invece, era la protetta di Azhiel, la ragazza dai lunghi capelli blu notte e dagli occhi del medesimo colore. Il mascherato tolse dalla giacca due boccettine con dentro il sangue di Azhiel e le posò sul tavolino.

<< Miei cari colleghi, Azhiel è caduto ai miei piedi. Ormai si fida di me. >> annunciò, ridacchiando subito dopo.

<< Non ne avevo dubbi. Non ha avuto modo di conoscere i suoi simili perciò è rimasto l'ingenuo che era. >> continuò la ragazza.

<< Cosa hai intenzione di fare adesso? Perché noi non possiamo intervenire? >> chiese il biondo.

<< Guardati Raguel, hai partecipato a un solo scontro e ne sei quasi uscito con un occhio in meno. E poi Bluette non ha sviluppato ancora nessuna pratica. >> rispose tranquillamente con un ghigno sul volto.

<< Questo non significa che io non possa fare altro! Da quella volta in cui Azhiel si mostrò, capii che esistevano altre entità e volevo saperne di più. Poi ti ho conosciuto, vi ho conosciuti ... ma nessuno mi ha mai insegnato niente! >> disse adirata. 

<< Ogni cosa a tempo debito mia cara. >> continuò carezzandole sotto il mento e, per risposta, la ragazza, lo fulminò con lo sguardo e schiaffeggiò la sua mano.
<< Comunque, Raguel, prepara gli altri ingredienti, dobbiamo tenerci pronti per evocare altri demoni. >> sorride sadico.





Prima che Azhiel cadesse Seheiah tentò di fermare, anche se inutilmente, l'armata. Il clima nel paradiso era molto teso e ognuno si preparava per la ricerca. Quando Seheiah vide il comandante, quest'ultimo era occupato con l'affidamento dei ruoli.
Dopo che ebbe finito gli si avvicinò e, con poca disinvoltura, fece notare la sua presenza. 

<< Generale Michael, può concedermi un minuto? >> chiese con discrezione.

Il comandante annuì e si spostarono in una sede più appropriata e lontana da occhi indiscreti. 

<< C'era qualcosa di importante che volevi dirmi, Seheiah? Non è da te cercare un luogo isolato. >> chiese Michael.

<< Volevo solo sapere perché c'è tanto accanimento verso Azhiel. Dico, non ha commesso molti peccati, sarebbe il caso di lasciar- >> continuò tutto d'un fiato quando venne interrotto dallo sguardo severo di Michael.

<< Smettila di dire così tante idiozie! E' inammissibile che tu prenda le parti di un caduto. Ha commesso ben tre peccati quando ne è sufficiente solo uno per violare il nostro regolamento. Se lasciassimo passare l'accaduto, ognuno si sentirebbe libero di far ciò che vuole e in poco tempo diventerebbero tutti dei ribelli. E' questo quello che vuoi? >> chiese, fulminandolo. 

Seheiah deglutì, lo sguardo del generale riusciva veramente a mettere timore. Sapeva quanto ci tenesse; da quando Lucifero si era ribellato non era più lo stesso. Era stato tradito da colui che ammirava tanto, colui con cui formava la coppia angelica. Dal momento della sua caduta, infatti, iniziò ad odiare chiunque commettesse una singola violazione.

<< Però è mio fratello ... me ne sono preso cura fin da quando era piccolo, non voglio che gli venga arrecato del male. >> rivelò, abbassando il capo. 

Michael sospirò.
<< So quanto tu tenga a lui, era nostro fratello dopotutto. Ma non vi è perdono per chi è scappato dopo la rivelazione della condanna. Ha osato inoltre nascondersi sulla terra. Tu reputi queste violazioni di basso valore, Seheiah? >> chiese con voce calma ma allo stesso tempo inquietante.

<< No ... certo che no. >> rispose con voce fioca.

<< Allora non chiedere tali assurdità, Grigori. Stiamo per partire alla sua ricerca, resta a sorvegliare le anime insieme agli altri. >> continuò prima di dargli una pacca sulla schiena e allontanarsi.

Seheiah lo vide sparire tra le nuvole assieme all'intera legione che lo seguì al galoppo dei destrieri bianchi. Cadde in ginocchio sul suolo limpido, lo sguardo perso nel vuoto.

"Mi dispiace Azhiel, mi dispiace davvero tanto... ", pensò prima che una lacrima rigasse il suo volto. Non era riuscito a fermarlo.






Seheiah sbuffò quando arrivò di fronte la casa del mascherato. Aprì la porta ed entrò di soppiatto, guardandosi intorno. La mezzanotte era da poco passata perciò avrebbe sicuramente fatto qualche incontro non desiderato.
Si avviò verso il salotto e vide Azhiel stravaccato sul divano mentre era intento a fare bei sogni. Il sorriso sulle labbra e un piccolo rivolo di bava al lato della bocca. 

<< Mhm... sei tornato... >> mormorò il caduto prima di tirare inconsciamente Seheiah per la lunga coda.

L'angelo si abbassò, stringendo poco i denti per il dolore e lo scrutò da vicino.
Sul suo viso si potevano notare con difficoltà i piccoli segni causati dalla caduta.
Le guance erano leggermente porpora così come le labbra. 

<< Masked.. perché non parli? >> chiese ancora addormentato. 

Seheiah lo guardò in modo strano, non sapeva parlasse nel sonno. Allungò le braccia e lo strinse delicatamente. Dapprima Azhiel sorrise in modo spontaneo poi però si accorse del differente odore e aprì gli occhi di scatto. 
La prima cosa che notò fu la calda spalla di Seheiah su cui aveva poggiato il mento, poi, la chioma fluente ricadere delicatamente verso il pavimento. Quel profumo tanto amato, la pura essenza del paradiso.
Gli occhi si colmarono inconsapevolmente di lacrime e iniziò a singhiozzare rumorosamente. Seheiah sgranò gli occhi, lo aveva svegliato. Sentendolo piangere, però, non poté fare a meno di stringerlo forte. Il caduto allungò le braccia verso il maggiore e ricambiò d'istinto quell'abbraccio, affondando il viso nella sua spalla. Gli erano mancati quegli abbracci, gli erano mancati tanto. Ne era bastato solo uno per riportare la pace tra i due, per cancellare l'odio che c'era stato.

<< Azhiel ti porterò via da qui, però adesso non piangere. >> disse, prendendogli il viso tra le mani e asciugandogli le lacrime con i pollici.

<< Però il mascherato... lui mi vuole bene. >> accennò.

<< No, non dire così! Ti ha solo manipolato nei sogni, non farti ingannare. Adesso alzati, ti riporto da Ginevra. >> annunciò il maggiore mentre gli tolse la coperta di dosso.

Azhiel si alzò e non appena Seheiah lo afferrò per un polso, i due corsero fuori dall'abitazione e s'incamminarono nel bosco illuminato dalla pallida luce lunare. 





I tre uscirono dal piccolo casolare, il volto coperto da un grosso cappuccio. Il mascherato alzò le mani verso il cielo e una delle piccole boccette di sangue rifletté la poca luce. Lasciò cadere il tappo sul terreno e inclinò il contenitore: sangue nero come la pece si riversò sulla stella maledetta incisa in precedenza ed emise una luce rossastra accecante. 

<< Questa notte, miei cari, evocheremo Baphomet! >> esclamò il mascherato con entusiasmo. 

L'uomo aprì il grimorio e iniziò a pronunciare formule in aramaico antico. Dalla stella si innalzarono delle scie di energia che furono scaraventate con violenza contro lo stregone. Si alzò di pochi centimetri in aria, la testa all'indietro, gli occhi fluorescenti illuminati da una luce malvagia. Spalancò le braccia, un sorriso sadico a incorniciargli il volto. Un forte vento si innalzò dalla stella che s'infiammò. 

<< Baphomet, signore delle tenebre, capra nera, mostrati a noi! >> urlò con tutto il fiato che aveva in gola. 

Un forte sprizzo di energia gli tolse la maschera, profonde cicatrici circondavano gli occhi, residui di uno scontro finito male. Per uno stregone gli occhi erano una parte fondamentale, fonte principale di energia e forza. Bluette e Raguel si allontanarono per via dell'energia sprigionata mentre lo stregone iniziò a ridere incontrollato.

Seheiah e Azhiel, che fino a quel momento brancolavano nel bosco in cerca di una via d'uscita, furono attirati dalla forte luce e dalle risate. Si avvicinarono con cautela, fortunatamente attorno vi erano numerosi cespugli. Azhiel sgranò gli occhi incredulo quando si accorse dell'uomo e posò una mano davanti la bocca. Ad un tratto, dalla stella maledetta, si aprì una voragine che affacciava direttamente sull'inferno. Fiumi di lava e lingue di fuoco facevano capolino da ogni dove. Anime maledette, dannati urlanti e demoni torturatori. Dalla voragine, circondato da fiamme, s'innalzò la figura della capra nera: occhi rossi come l'inferno percorsero la figura dello stregone. Quest'ultimo lo scrutò con entusiasmo, un piccolo rivoletto di bava a rigare il mento per l'eccitazione. 

<< Signore delle tenebre, è libero di navigare in questo mondo! >> urlò spalancando le braccia. 

Si avvicinò fluttuando al demone fino ad essergli a pochi centimetri di distanza. Osservò la sua figura imponente mentre gli altri due si avvicinarono di poco. La capra però, ignorando lo stregone, voltò la testa di scatto in direzione di Azhiel e suo fratello. Appena i due se ne accorsero, fu troppo tardi. Baphomet si fiondò in loro direzione a una velocità impercettibile a occhio umano.
Afferrò Azhiel per la gola e lo riportò sul cerchio maledetto. Seheiah tentò di attaccare il demone ma essendo troppo forte non riuscì nemmeno a sferrargli un pugno. Lo alzò in aria e lo scrutò sotto lo sguardo sorpreso dello stregone e dei due aiutanti.

<< Azhiel?! >> chiese incredula Bluette.

<< E' lui... >> disse Raguel, vedendolo per la prima volta.

<< Ti avevo detto di non uscire! >> gli urlò contro lo stregone. 

<< Azhiel! Azhiel liberati! >> esclamò Seheiah avvicinandosi al cerchio, seppur non potesse esagerare altrimenti i demoni l'avrebbero fatto cadere. 

Il demone accennò un ghigno mentre affilò lo sguardo. Strinse di più la presa sul collo mentre gli altri si limitarono a guardare: nessuno avrebbe osato attaccarlo.

<< Tu sei uno dei nostri. >> pronunciò solamente con voce roca prima di lasciar la presa della mano.

Fu solo un movimento, un movimento leggero ma che destò l'urlo di tutti i presenti. Azhiel compreso emanò un urlo disperato mentre precipitò nella voragine dell'inferno tra le anime dei dannati. Lo seguì Baphomet che, al suo passaggio, innalzò le fiamme e richiuse la voragine formatasi. Al di fuori, rimasero solo i quattro che si guardarono attoniti.




Angolino autrice: Spero il capitolo vi piaccia. Al prossimo aggiornamento! 

 
   
 
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