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Autore: Lisa Lawer    19/03/2017    2 recensioni
Il progetto è durato più a lungo del previsto. Le nostre eroine sono cresciute e stanno quasi terminando la scuola. Dopo una battaglia non andata come previsto e il dubbio di avere un nemico nel gruppo, Ryan e Ichigo, seppur inconsapevolmente, iniziano gioco di emozioni e amore... quello vero.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 
 
Era già una settimana che Ichigo viveva al café. Aveva già tolto la fasciatura, nonostante il braccio e la spalla non si fossero ripresi del tutto. La convivenza con Ryan fu pacifica, anche se negli ultimi mesi i rapporti tra i due erano già migliorati. Ichigo non era più una bambina. Il progetto mew l’aveva fatta crescere e gli anni erano passati. Ora era all’ultimo anno di liceo e stava diventando ogni giorno di più una giovane donna. Inoltre aveva iniziato a passare molto più tempo in laboratorio. Molte delle ricerche le aveva studiate ed era diventata anche molto brava, ora era capace anche di aiutare i due ragazzi con le sue attente osservazioni.
Ichigo aveva ricominciato anche ad andare a scuola dopo qualche giorno di assenza. Tornata al café studiava e poi si rinchiudeva in laboratorio. Avrebbe ripreso a fare la cameriera una volta che si fosse rimessa del tutto con il braccio e la spalla.
Mark non aveva preso bene il suo trasferimento e le ragazze invece, su consiglio di Kyle, le fecero sentire ancora di più il loro sostegno.
 
Un venerdì sera, Ryan trovò Ichigo rinchiusa nuovamente  in laboratorio . 
- esci da qui. -
Lei sobbalzò. Era così concentrata che si era estraniata dal mondo. - ah, ciao Ryan-
- Per almeno 2 giorni non ti voglio vedere qui dentro, te lo proibisco nel modo più assoluto. -
- c'è questo valore che non riesco a capire e che credo che sia la chia...-
- Esci da qui! - La prese per il polso del braccio sano e la trascinò nella hall del café oramai vuoto post chiusura. - Non abbiamo accettato che tu vivessi qui solo per vederti isolata ancora di più. è venerdì sera -  disse serio -  chiama mark ed andate a fare i piccioncini da qualche parte - 
 
- mark è impegnato... - disse mentendo
Ryan - suvvia ichigo, chiama qualcuno ed esci! -  
 - e tu allora? - disse lei con sfida - non mi sembra che tu stia per uscire -  disse squadrandolo da capo a piedi. infatti il ragazzo indossava una tuta.
- beccato! allora vuol dire che usciamo insieme ok? -
- ci sto a condizione che vediamo quei risultati che ti dic... -
- no no no!  - la interruppe lui - tu non detti condizioni. ti proibisco di entrare in laboratorio da questo istante e per i prossimi 2 giorni. ora ci prepariamo ed andiamo a cenare da qualche parte. desideri qualcosa in particolare? - 
- mi va bene tutto, ma ti dispiacerebbe andare fuori città? - 
Lui rimase sorpreso da quella richiesta, ma accettò - conosco un posto che ti piacerà sicuramente. vestiti comoda - 
Lei sorrise ed entrambi andarono a prepararsi. 
- ti va di andare in moto? - chiese lui -  non fa molto freddo - 
- ok! - 
Quando andarono nel cortile, Ryan la aiutò a mettere il casco e poi la fece salire in sella. Ichigo si strinse al ragazzo e lui le sfiorò per un attimo le mani e le disse dolcemente di non aver paura. 
 
Il viaggio non fu molto lungo e quando lei si rese conto di dove fossero strubuzzò gli occhi. Erano in un paesino non lontano da Tokyo che aveva un bellissimo luna park... e loro erano proprio li. 
- no! ma dai! non ci posso credere! - disse lei ridendo -  e mi comprerai anche un palloncino? - 
- fai poco la spiritosa, sei più felice tu di quei 2 là -  disse indicando 2 bambini non distanti da loro. 
- dai entriamo! - fece lei continuando a sorridere
 
Per quelle poche ore che restarono al luna park, Ichigo dimenticò chi fosse. In quel momento non era Mew Berry, non era una figlia, la vita di tutte le persone li attorno non dipendevano da lei. 
Era semplicemente una ragazza che rideva di cuore andando sull'autoscontro. Lei e Ryan erano su due macchinine diverse e si puntavano a vicenda. Dopo 3 corse decisero di allontanarsi - ahaha eravamo solo noi due in mezzo a una marea di bambini -  disse lei 
lui rideva di gusto - abbiamo fatto così tanta confusione che i genitori hanno iniziato a guardarci male! - 
 
Andarono nella casa dell'orrore, sulle tazze rotanti, presero dello zucchero filato, e poi decisero di andare sulla ruota panoramica.
 
- non sarà lo stesso panorama di Tokyo, ma anche quello di questo paesino si difende molto bene -  disse Ryan
Lei si voltò verso di lui, regalandogli uno sguardo e un sorriso dolcissimi. Ryan ne rimase incantato.
- mi sto divertendo tantissimo questa sera. - 
- ne sono contento gattina. sei molto più bella quando sorridi. - 
Lei fu sorpresa da quel commento, ma le fece piacere.
Dopo la ruota panoramica andarono su altre tre attrazioni, poi decisero di andare in un ristorante informale a cenare. 
 
Finita la cena, era ora di rientrare. Lei fermò Ryan, tirandolo per la giacca, mentre lui si avviava verso la moto.  - ti va di rimanere ancora un pochino? - chiese lei quasi come se fosse una bimba
 
lui sorrise, oramai non riusciva a smettere - possiamo rimanere fuori quanto vuoi... pensavo fossi stanca... sono le undici e mezza. - 
- no, io no! e tu? - 
- tranquilla , anche io non sono stanco. Facciamo un giro in paese, ti va? C'è ancora tanto movimento! -
Lei annuì. 
 
Seguirono la folla; il flusso proveniva da un unico punto e decisero ad andare ad indagare. così scoprirono una zona della città dedicata a negozi e bancarelle aperti tutta la notte, con artisti di strada e musica in piazza. 
 
- complimenti al paesino! - disse Ryan 
- mi sa che c'è siamo stati fortunati stasera, beccando qualche festa... - 
- chissà! facciamoci coinvolgere! - 
 
Girarono per le bancarelle comprando dolcetti e qualche amuleto portafortuna. si soffermarono a guardare un artista di strada che faceva uno spettacolo con il fuoco e poi si lasciarono trascinare dalla musica di discoteca nella piazza e ballarono a lungo. 
Per evitare che venisse spinta da dei ragazzi un po' troppo esagitati, Ryan la tirò a sé prendendola per una mano. Lei sorpresa da quel movimento sbatté contro il petto di lui. Per un attimo rimasero fermi a guardarsi e poi ripresero a ballare. 
 
Verso le due decisero di rimettersi in sella per rientrare a Tokyo. 
Arrivati a casa, ichigo si sentì nuovamente oppressa e il suo sguardo mutò. 
 
Ryan lo notò immediatamente e le prese il viso tra le mani obbligandola a guardarlo negli occhi. - dov'é finito il tuo bel sorriso? - 
Era così presa dall’ansia che per un attimo non badò a quel contatto tra loro - ecco Ryan, io non sono portata ad essere una leader. Dovrei sostenere tutte mentre non riesco a sostenere me stessa. - 
- ma tu non sei sola, questo lo ricordi vero? - 
- lo so ma si suppone che dovrei essere la leader -  disse abbassando gli occhi
- guardami Ichigo - 
Lei si rese conto che il cuore le batteva forte e si perse nel blu degli occhi del ragazzo. 
- io sono qui per te. Usa me come sostegno, ogni qualvolta tu ne abbia necessità. -
Le diede un bacio sulla fronte e la abbracciò. 
Lei iniziò a piangere silenziosamente. Le sue lacrime racchiudevano tutto lo stress dei mesi passati e il dolore della certezza che Mark non fosse dalla loro parte al 100 %.
  
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