Videogiochi > Power Stone
Segui la storia  |       
Autore: KuroNekw    19/03/2017    0 recensioni
Personale rivisitazione del già noto anime sul videogioco Power Stone!
Cito:
"Anche se ormai la storia pare dimenticata, viene ancora tramandata come una leggenda, in verità da quei giorni passati sono ormai trascorsi più di 500 anni."
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Tieni cara- la premurosa Kat diede una calda coperta ad Alexia e Apollo gli preparò subito una tazza di the bollente
-Vi ringrazio della gentilezza- rispose lei visibilmente arrossata
-Figurati, non capita tutti i giorni che Edward porti a casa una giovane ragazza- fece la madre
Edward era seduto sul davanzale della finestra nel grande salone della sua villa
-Guarda che ti sento- fece lui –l’ho portata qui solo perché l’ho trovata in mezzo alla neve-
-Ti ringrazio ancora – sorrise ancora lei – sei stato molto gentile-
Ma lui di risposta si voltò a guardare fuori
-Devi scusarlo, questo brutto tempo lo mette di mal umore- scherzò la signora Falcon
Alexia iniziò a sorseggiare il suo the e nel mentre si guardava intorno
-E’ proprio grande questa casa- fece in tono sorpreso
-Mio marito era un famoso esploratore sai, i soldi non ci sono mai mancati…anche se sono 10 anni ormai che lui – pausa – è scomparso – chiuse infine Kat
Alexia sembrava incuriosita dalla storia di quell’esploratore e ascoltava con attenzione con la tazza vicino alle labbra dove piano piano vi soffiava dentro per cercare di raffreddarne il contenuto
-10 anni….- bisbiglio Alexia.. e poi volse il suo sguardo ad Edward, che ancora guardava fuori.
A quel punto la ragazza assunse un aria pensierosa
-Qualcosa non va cara?- le fece Kat
-Mi scusi…se glielo chiedo così ma…come si chiamava suo marito?-
-Pride Falcon…- Adesso quella curiosa era Kat
Alexia posò sul tavolino la tazza, assunse un espressione esterrefatta e guardò ancora verso Edward
-Ma allora sei tu!- disse infine, ottenendo finalmente l’attenzione del ragazzo
-io?- disse lui
-Massi sei il piccolo Edward Falcon-
-Piccolo!?- puntualizzò
Alexia scosse il capo, come se avesse detto una cretinata, poi si mise in piedi e andò verso di lui, gli prese una mano e lo guardò ancora negli occhi
-Si sei tu, il figlio di Pride, e te che stavo cercando!-
Edward era parecchio confuso, come anche gli altri presenti nel salotto
-Tu hai qualcosa di molto importante, una mappa! Vero?-
A quelle parole Edward trasalì
-Come…-
Alexia annuì come se avesse già capito cosa Edward volesse dirgli
-Fu il saggio del mio villaggio a consegnarla a tuo padre, lui ci raccontava spesso di te, diceva che il tuo sogno era raggiungere Sora!-
A quelle parole Edward scese dal davanzale, e assunse un espressione più seria
-Ma…ma tu da dove vieni! Chi sei in realtà- le chiese in fine
Lei chinò lo sguardo e si allontano di qualche centimetro, ci fu qualche minuto di silenzio
-Vengo da Sora, l’isola nel cielo- dichiarò infine Alexia
-Nel…nel cielo!!!??- Edward scosse il capo –Ma non diciamo stupidaggini non esiste un isola nel cielo-
Alexia mise un piccolo broncio
-Certo che esiste, ed io vengo da li-
Lui le mise una mano sulla fronte
-Madre, sta delirando chiama un dottore-
Ma Alexia gli tolse la mano questa volta si sentiva presa in giro
-Se non mi credi prendi la mappa!- disse decisa
Lui si mise a braccia conserte
-L’ho cercata per 3 anni! E nessun indizio mi ha mai portato ad una fantomatica isola nel cielo, Sora non esiste è solo frutto di leggende- disse lui sempre più arrogante
A quel punto lei iniziò a scrutarlo, aveva l’impressione che Edward non dicesse tutta la verità
-A no? Non esiste- disse lei –E non esistono nemmeno i guardiani ai tempi sacri?- aggiunse con estrema autosufficienza
Lui fece una visibile smorfia, come se fosse stato colpito in pieno
-Quelli cosa centrano…stanno li solo perché è una leggenda che si tramanda da generazioni-
Alexia a quel punto gli si avvicinò ad un palmo da naso e lo fissò intensamente negli occhi
-Ma tu ti senti quando parli!?-
A quel punto mentire cercare di girarci intorno non aveva più senso. Edward sospirò
-E va bene….si esistono, in verità ne ho conosciuti 2- Ammise il ragazzo
-Evviva te lo dicevo io!-
-Ma loro non sanno nulla di Sora, non ci sono indizi, e su questo sono sincero-
-Non importa, dammi quella mappa, ti spiego tutto io-
Edward mandò Apollo a prende la mappa dalla sua stanza, i due invece si sedettero entrambi sui divanetti, mentre la madre di Edward preferì lasciarli soli
-Quindi, dimmi la verità, se vieni “veramente”- puntualizzò il veramente – Da Sora, quei due tipi cosa volevano da te?-
-Non posso dirtelo- disse lei, questa volta con estrema convinzione, tant’è che Edward non ebbe da ribattere
Tirò un sospiro
-E va bene non insisto-
Intanto Apollo aveva portato la mappa
-Eccola signorino-
-Ti ringrazio- fece lui, e la aprì sul tavolino
Era una vecchia mappa, segnata visibilmente dal tempo, ma il materiale con cui era fatta doveva essere davvero raro, poiché non presentava alcun segno di usura sui disegni o le scritte.
Ad Alexia quando la vide gli si illuminarono gli occhi
-Da quanto tempo non la vedevo!- fece- il nostro capo villaggio la diede a tuo padre in segno di amicizia….e, anche perché senza diceva che non se ne sarebbe andato di li e che avrebbe rubato il tesoro sacro altrimenti…-
Edward si portò una mano in viso
-Tipico di lui-
-Bhe voleva darla a te, voleva permetterti di raggiungere l’isola-
-Poteva semplicemente dirmi come, scrivendo una lettera! Ma anche questo è tipico di lui, mai al dunque-
-Non è facile raggiungere l’isola Edward, non puoi farlo in volo, ma solo da terra- puntualizzò lei – e par farlo serve l’aiuto di tutti i guardiani delle isole-
-La storia delle 7 pietre?- Aggiunse lui
Lei sorrise
-ma è solo una legg…- Edward si fermò fulminato dallo sguardo di Alexia, sospirò e infine guardò sulla mappa –Quindi precisamente come la raggiungiamo?- aggiunse
-Vedi, questa mappa ha più di 500 anni, risale al tempo della battaglia per il potere, Sora era la settima isola dominante, fu spedita nel cielo dal vecchio saggio per preservare il potere delle pietre, ecco perché non esiste sulle cartine moderne-
Edward si portò entrambe le mani in viso
-Questa storia è assurda- disse
-Ti prego…- disse Alexia
Edward la guardò
-Aiutami a radunare gli altri 6 guardiani e insieme raggiungeremo Sora-
Sembrava così disperata, e il suo sguardo pareva non mentire
-Aspetta 6? Ma non erano 7?- disse Edward
Alexia sorrise poi richiuse la mappa e si alzò
-Tu sei uno dei 7!- disse –Ti ho appena scelto io- aggiunse
Lui la guardò con sospetto, ma non volle stranamente replicare, sicuramente cera qualcosa che Alexia non aveva o non poteva dirgli. Tutto sommato però l’idea di un avventura lo elettrizzava, erano giorni ormai che se ne stava chiuso in quella grande casa. Per cui non disse nulla
-Va bene ci sto!-
Alexia sorrise
Edward si avvicinò alla finestra
-Dobbiamo radunare questi protettori, io ne conosco un paio, uno si trova sull’isola della Luna- e a quelle parole rabbrividì – mentre un'altra…è sull’isola del fuoco- concluse
-Ottimo!! Allora partiamo subito- disse Alexia tutta entusiasta
-Si approfittiamone ora che non nevica forte, ma dovrò prima liberare la pista-
-Pista?- chiese lei
-Bhe ovvio, ci andremo volando!-

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Power Stone / Vai alla pagina dell'autore: KuroNekw