19/03/2017
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Isaac sbadigliò, accoccolandosi il più possibile contro il corpo di suo fratello. Era stato difficile convincerlo a farlo rimanere sveglio finché non sarebbe scattata la mezzanotte, ma le palpebre gli calavano e le parole del più grande gli risuonavano nella mente.
"Perché non dormi? Non ne vale la pena, gli fai gli auguri domani mattina" ed il piccolo non era più tanto sicuro che fosse solo un ricordo e Camden non lo stesse ripetendo di nuovo.
Lui però ci teneva tanto a dargli il suo regalo all'inizio di quel giorno, perché l'anno prima non aveva fatto abbastanza e il padre gli aveva rivolto solo freddezza, quindi sta volta sarebbe andata sicuramente meglio, si era impegnato di più a aveva chiesto anche l'aiuto di Cam.
Fece per portarsi il pollice alla bocca, ma si trattenne e si passò la manina sugli occhi stanchi, al suo papà non piaceva quando si succhiava il dito, dicendo che lo facevano i bambini piccoli e lui ormai era grande per queste cose.
Passò qualche minuto, o forse ore, non sapeva bene da quanto aspettava, ma suo padre alla fine arrivò a casa ed Isaac scattò subito in piedi, correndo ad abbracciarlo e porgendogli il dono per la Festa del Papà.
Sentì l'uomo borbottare qualcosa di indistinto, aveva l'ormai famigliare odore di birra addosso, poi lo sentì tuonare.
-CAMDEN! TI AVEVO DETTO CHE LO VOLEVO A LETTO!- E la grossa mano di lui gli piombò contro la spalla, spingendolo con violenza a terra. Osservò terrorizzato il padre che si dirigeva con foga verso suo fratello, che cercò di bloccarlo per i polsi e dirigersi verso il piccolo steso a terra, finendo per ricevere un paio di calci ben assestati contro gli stinchi e uno schiaffo in pieno volto, non cercava di difendersi, né fisicamente né verbalmente.
Il bambino cercò di gattonare verso le scale, forse se fosse andato a dormire si sarebbe calmato, ma finì solo per attirare l'attenzione su di lui, l'uomo si avvicinò a lui, imponente, spingendolo con forza contro la gradinata.
Mentre tutto si faceva buio sentì una forte stretta sul braccio e nuovi urli, forse la voce terrorizzata apparteneva a Camden.
Quella fu la prima volta che Isaac ebbe davvero paura del suo papà.
"Perché non dormi? Non ne vale la pena, gli fai gli auguri domani mattina" ed il piccolo non era più tanto sicuro che fosse solo un ricordo e Camden non lo stesse ripetendo di nuovo.
Lui però ci teneva tanto a dargli il suo regalo all'inizio di quel giorno, perché l'anno prima non aveva fatto abbastanza e il padre gli aveva rivolto solo freddezza, quindi sta volta sarebbe andata sicuramente meglio, si era impegnato di più a aveva chiesto anche l'aiuto di Cam.
Fece per portarsi il pollice alla bocca, ma si trattenne e si passò la manina sugli occhi stanchi, al suo papà non piaceva quando si succhiava il dito, dicendo che lo facevano i bambini piccoli e lui ormai era grande per queste cose.
Passò qualche minuto, o forse ore, non sapeva bene da quanto aspettava, ma suo padre alla fine arrivò a casa ed Isaac scattò subito in piedi, correndo ad abbracciarlo e porgendogli il dono per la Festa del Papà.
Sentì l'uomo borbottare qualcosa di indistinto, aveva l'ormai famigliare odore di birra addosso, poi lo sentì tuonare.
-CAMDEN! TI AVEVO DETTO CHE LO VOLEVO A LETTO!- E la grossa mano di lui gli piombò contro la spalla, spingendolo con violenza a terra. Osservò terrorizzato il padre che si dirigeva con foga verso suo fratello, che cercò di bloccarlo per i polsi e dirigersi verso il piccolo steso a terra, finendo per ricevere un paio di calci ben assestati contro gli stinchi e uno schiaffo in pieno volto, non cercava di difendersi, né fisicamente né verbalmente.
Il bambino cercò di gattonare verso le scale, forse se fosse andato a dormire si sarebbe calmato, ma finì solo per attirare l'attenzione su di lui, l'uomo si avvicinò a lui, imponente, spingendolo con forza contro la gradinata.
Mentre tutto si faceva buio sentì una forte stretta sul braccio e nuovi urli, forse la voce terrorizzata apparteneva a Camden.
Quella fu la prima volta che Isaac ebbe davvero paura del suo papà.
-Non ci credo... A distanza di dieci anni sono di nuovo qui a farti gli auguri a mezzanotte... È proprio vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Sono cambiate tante cose da quando sei morto, sai? E pensare che è passato così poco tempo... Adesso ho qualcuno che si preoccupa di me, come nessuno faceva da anni... Ho un branco che mi vuole bene. Non siamo mostri.
Sono cambiate tante cose da quando sei morto, sai? Non ho più paura di te.
Buona festa del papà.- Isaac lasciò un mazzolino di fiori sulla tomba dall'uomo, incerto. Non sapeva che altro fare.
Rimase lì, da solo, ad osservare la foto che ritraeva l'uomo al quinto compleanno del figlio più piccolo, sorridente.
Rimase lì, da solo, ad osservare la foto che ritraeva il suo papà.
Sono cambiate tante cose da quando sei morto, sai? E pensare che è passato così poco tempo... Adesso ho qualcuno che si preoccupa di me, come nessuno faceva da anni... Ho un branco che mi vuole bene. Non siamo mostri.
Sono cambiate tante cose da quando sei morto, sai? Non ho più paura di te.
Buona festa del papà.- Isaac lasciò un mazzolino di fiori sulla tomba dall'uomo, incerto. Non sapeva che altro fare.
Rimase lì, da solo, ad osservare la foto che ritraeva l'uomo al quinto compleanno del figlio più piccolo, sorridente.
Rimase lì, da solo, ad osservare la foto che ritraeva il suo papà.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Zoey Charlotte Baston