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Autore: Killu93    20/03/2017    0 recensioni
"Non saprei dire quando le cose siano iniziate a cambiare.
E’ stato come svegliarsi da un bel sogno, uno di quelli talmente belli che non vorresti mai risvegliarti, ma gli occhi si aprono e tutto finisce. Non avrei mai voluto che finisse in questo modo, mai."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Nota dell’autore:

Ci tengo molto a questa fanfic. E’ una sorta di “What if”, perché presenta i personaggi in un contesto differente e un ambiente reale. Mi sono voluta incentrare sull’amicizia di Sora, Riku e Kairi come se fosse quella di tanti ragazzi normali, che cresco insieme, vivono a pochi metri l’uno dall’altro e crescono, senza essere attaccati dagli Heartless. Questa amicizia però si sta sfaldando, come succede quando si diventa grandi, come è successo a me. Ammetto di aver scritto questa storia principalmente per me stessa, per buttare fuori tutti quei sentimenti che non riesco a esprimere a voce ai diretti interessati, proprio come accade alla povera Kairi qui. Vi chiedo scusa quindi se sono stata egoista, spero possiate ugualmente apprezzare i sentimenti che ho messo qui.-Killu93


 

Non saprei dire quando le cose siano iniziate a cambiare.

E’ stato come svegliarsi da un bel sogno, uno di quelli talmente belli che non vorresti mai risvegliarti, ma gli occhi si aprono e tutto finisce. Non avrei mai voluto che finisse in questo modo, mai. Ma è successo e non so neppure io come possa essere accaduto. Mi sembra ieri quando eravamo tutti e tre sdraiati sulla spiaggia bianca a scrutare il mare e progettare il nostro futuro. Quel giorno avevamo deciso si costruire una zattera e partire lontano, oltre l’orizzonte. Avremmo lasciato tutto alle nostre spalle, la scuola, la casa, la famiglia. Non ci importava di null’altro perché sapevamo di avere tutto ciò di cui realmente ci importava: la nostra amicizia. E non era spaventoso il pensiero di abbandonare tutte le nostre certezze, perché alla fine, l’uno era la certezza degli altri. E tutto era bello, e tutto era magico allora, ed io ero così felice che a ripensarci, adesso, mi fa male al cuore.

Sora e Riku avevano iniziato a raccogliere tutto l’occorrente per la nostra zattera. Ricordo Riku trasportare un enorme tronco di legno da solo e anche ora continuo a chiedermi come possa esserci riuscito!

A me avevano affidato il compito di supervisionare i lavori, d’altro canto sono sempre stata gracilina. Volevo però rendermi utile ad ogni costo e partecipare attivamente al nostro futuro. Decisi di raccogliere dei frutti di Paopu! Ripenso a quell’impresa ogni volta che passo davanti alla spiaggia. Tentai un intero pomeriggio di recuperare tre frutti e mi procurai così tanti tagli ed ematomi che Sora e Riku, vedendomi in quelle condizioni, iniziarono a dare di matto. Un tempo si preoccupavano tantissimo per me e sono certa che avrebbero persino dato la loro stessa vita per salvarmi! Chissà se anche adesso sarebbe così?

Avrei tanto voluto essere la prova della veridicità della leggenda, ma siamo stati solo i testimoni del contrario. Ci è sempre stato detto dagli anziani del paese che se due o più persone avessero mangiato contemporaneamente i frutti di Paopu, le vite di costoro sarebbero state destinate ad essere collegate per sempre. Lo abbiamo fatto, abbiamo contato fino a tre per essere sicuri di addentare i frutti nello stesso istante... eppure eccoci qua, tre conoscenti che a malapena si scambiano gli auguri di compleanno.

E pensare che aspettavamo con ansia ogni nostro compleanno!

Probabilmente il più entusiasta era Sora... lui ha sempre adorato la mia torta speciale al cioccolato e panna, ne andava matto! Quanti anni saranno che non la preparo più? 5? 6? E’ davvero così tanto tempo che ci siamo allontanati?

Eppure non riuscivamo a stare lontani gli uni dagli altri neppure per un giorno intero! Persino quando uno di noi era ammalato gli altri andavano a fargli compagnia rischiando la propria salute! Cosa è successo? Cosa ci è successo??

Forse siamo solo cresciuti.

Ognuno ha anteposto i propri impegni e i propri interessi. Lo studio, gli altri amici, i primi amori.

Forse la colpa di tutto questo è stata mia... Forse sono stata io la prima ad allontanarmi quando ho iniziato ad uscire con un mio compagno di classe.

Era carino, stavo bene con lui, mi faceva ridere.

Si... sicuramente la colpa è mia.

Più di una volta ho preferito uscire con lui piuttosto che partecipare a una delle nostre maratone di videogiochi.

Sono stata così stupida...

Smisero di venirmi a cercare ogni giorno, venivano solo nei fine settimana a vedere come stavo.

Poi Sora iniziò a uscire con i suoi compagni di classe e Riku prese una bella cotta per una biondina, così finimmo per vederci una volta al mese, poi per le feste, qualche volta di sfuggita davanti la scuola e poi.. nulla.

Ed è davvero assurdo! Viviamo a pochi metri l’uno dagli altri!

Ma forse, ormai non è neppure più il tempo che manca, né gli impegni, né altro.

Forse abbiamo perso quella confidenza che un tempo avevamo, forse anche loro hanno paura di disturbare mandando anche un semplice messaggio con scritto “Hey, come stai?”, forse temono anche loro di vedere fino a che punto la nostra amicizia si sia sfaldata.

Non so come possa aver davvero potuto lasciare che tutto questo accadesse... vorrei soltanto... vorrei tornare indietro nel tempo, quando eravamo felici e facevamo la nostra magia. Si perché quando ero con loro accadeva davvero qualcosa di magico. Il tempo e lo spazio si fermavano, entravamo in una dimensione totalmente differente e lasciavamo tutto il resto fuori. E niente ci sfiorava, niente ci feriva, tutto andava bene ed io ero davvero felice. Ma come si dice? Ci si rendo conto di quello che si ha solo quando si perde no? E io ho davvero il terrore di aver perso tutto ciò che avevo di più caro: i miei amici!

Vorrei solo uscire di casa, raggiungere la spiaggia e trovarli lì, come sempre, ad aspettarmi.

E sono stata stupida! Avrei dovuto farlo molto tempo prima, avrei dovuto stringerli forte e dire loro quanto bene gli abbia sempre voluto e quanto bene continuerò sempre a volergli.

Ma ho la terribile sensazione che ormai sia troppo tardi... e ogni giorno che lascio passare senza fare un passo verso loro deteriora sempre di più il relitto del nostro legame. E stare così, ferma, senza fare nulla, bloccata tra i dolci ricordi del passato, mi ferisce ancora di più. Ed è inutile che ogni sera, nel letto freddo, io inizi a piangere. Lo so che le mie lacrime non porteranno indietro il tempo o ricuciranno il nostro legame! Ma è tutto quello che so fare..

Ho sempre creduto nel destino... ed ho sempre creduto che il nostro destino sarebbe stato lo stesso. I frutti di Paopu dovevano solo siglare ciò che nel mio cuore era chiaro da sempre... ma forse mi sbagliavo... forse il nostro destino era quello di diventare degli estranei quali ormai siamo.

   
 
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