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Autore: Sara Garcia    20/03/2017    0 recensioni
Russia, anno 1601. Una giovane nobile mette in salvo le sue figlie da una grave minaccia, che dopo oltre 500 anni tornerà a presentarsi. Chi è il misterioso nemico che ha aggredito la famiglia Meekhiv nel 1600, e pare essere tornato nell'anno 2016, dopo 416 anni? In tutto questo, che cosa c'entreranno Giada e Natasha, due sorelle bolognesi e con una vita apparentemente normale? Qual'è il loro destino? Se vi ho incuriositi vi invito a leggere e recensire, ci tengo molto! Buona lettura a tutti
Dalla storia:
Una nuova esplosione fa però sussultare entrambe, e la dama piange.
“ ci sono riusciti! Sono entrati! “. Trema, mentre la sua signora si gira di scatto.
“ Evitha! Natasha! Lena! “. Chiama tre nomi, evidentemente quelli delle sue bimbe. Ma non fa in tempo a raggiungerle, perché qualcuno le si parà davanti. È una figura incappucciata quella che si è palesata, accompagnata da alcuni esseri dalle sembianze umane ma dalle grandi ali nere. Lei indietreggia, come se lo riconoscesse.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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Questa storia non è come tutte le altre. Questa storia racconta di inganni, amore, morte, intrighi, tradimenti e tutto ciò che si può chiamare " sentimenti " e " magia ". Perchè no, non è una storia comune: è la storia dei miei amati signori, una storia tormentata quanto intrigante, complicata e si, a volte anche molto felice e passionale. E il mio nome è Felitsiya Smirnova, ed il mio titolo è quello di semplice tata. Ed ora ascoltate... ascoltatemi attentamente...

Russia, città di Mosca. Anno 1601. 


Un boato improvviso fa sussultare una giovane donna dai lunghi capelli biondi, raccolti in un’elaborata acconciatura. La giovane fa per avanzare, ma una folata di vento la costringe a coprirsi il viso. Dopo pochi secondi si scopre gli occhi, ma non vede nulla se non alcune macerie a terra. Evidentemente i nemici sono riusciti ad entrare nonostante la sorveglianza, nonostante le guardie presidiassero ogni entrata, specialmente quella principale. E nonostante tutti i sigilli magici, perchè lei lo sa: i loro nemici non sono comuni esseri umani. La donna tiene stretto tra le mani il vestito ormai strappato, alzandolo per non inciampare. “ devo avvertirli... “ sussurra la bionda, girandosi e correndo all’entrata del palazzo. In corridoio viene però raggiunta da un’altra bellissima donna: i suoi capelli sono scompigliati, ed ha un graffio al viso. La dama si ferma, guardandola. “ Milady, hanno fatto irruzione! Sono riusciti ad eludere la sicurezza e tutti i sigilli, e sono entrati! Stanno per raggiungere la sala del trono! “. Fa preoccupata, mentre la nobile scuote il capo. 

“ ascoltami bene: prendi le bambine e scappa più lontana che puoi “. Sentenzia, ma l’altra scuote il capo con enfasi. 

“ no! Mylord mi ha ordinato di proteggere voi e le bimbe, non... “. Ma viene interrotta bruscamente dalla sua padrona, che la gela con il solo sguardo. 

“ vai! Io non abbandonerò mai mio marito, ma le nostre figlie... loro sono innocenti, non voglio che accada loro qualcosa. Ascolta... “ e prende le mani dell’amica tra le sue, guardandola. Zaffiro in zaffiro, i loro occhi si incontrano. Guarda quell'amica che per anni le è rimasta affianco, senza mai tradirla. Una lacrima furtiva le scende sul viso, anche se cerca di nasconderla alla vista dell'altra, perchè ormai lo sa: sa che non sopravviverà a questa tremenda strage. “... io credo in te. Solo tu puoi salvarle, solo tu sei a conoscenza della verità. Solo tu sai chi siamo in realtà, e sai anche chi siano i nostri nemici. Ti prego, le bimbe si fidano di te e so che tu saprai come crescerle nel migliore dei modi “. Una nuova esplosione fa però sussultare entrambe, e la dama bionda dal vestito candido piange. Quel candore che è stato macchiato solo dal sangue che le esce dalle ferite alle gambe ed alle braccia, dopo lo scontro con uno dei terribili nemici. 

“ ci sono riusciti! Sono entrati! “. Trema nuovamente la giovane sottoposta, mentre la sua signora si gira di scatto.

“ Evitha! Natasha! Lena! “. Chiama tre nomi, evidentemente quelli delle sue bimbe, quelle nominate poco prima. Ma non fa in tempo a raggiungerle, perché qualcuno le si para davanti. È una figura incappucciata quella che si è palesata, accompagnata da alcuni esseri dalle sembianze umane ma dalle grandi ali nere. Lei indietreggia, come se lo riconoscesse. “ tu... cos’hai fatto alle mie bambine?! “. Chiede la nobile temendo il peggio, vedendo il sangue sui vestiti di quelle creature e del loro capo, che lui la fissa gelidamente, mentre le altre figure sembrano quasi intimorite e gli stanno dietro, in reverenziale silenzio. L’unica cosa che si può notare della figura incappucciata è che ha degli intensi occhi azzurri, identici a quelli della donna di fronte a lui.

“ Christine Petrova Meekhiva, Contessa di Mosca “. Sentenzia, chiamandola per nome completo e titolo nobiliare. Un tono freddo, che fa raggelare il sangue nelle vene alla dama dietro la nobildonna, che la guarda come a dire di fuggire. 

“ Lukas “. Risponde solamente lei chiamandolo a sua volta per nome senza esitare, adottando lo stesso, identico sguardo di lui, che allunga una sola mano e la punta alla ragazza. 

“ non hai voluto ascoltarmi, e per questo qui e ora ti punirò “. Fa un ghigno crudele, mentre l’altra donna, che sin ora è rimasta in disparte, è paralizzata: non vuole abbandonarla lì da sola, ma d’altra parte lei le ha ordinato di andare a prendere e mettere al sicuro le eredi. Il nemico punta di nuovo la mano alla ragazza dai capelli bruni, che inizia a sentirsi debole. “ il tuo potere sarà mio, Christine “. Mormora con un ghigno di vittoria lui. 

“ Milady! “ grida la dama di compagnia, per poi fare per avvicinarsi. Ma la voce della sua signora la ferma. 

“ Alice! “. La chiama per nome, e lei si blocca di colpo. “ vattene! Hai una missione da portare a termine! “. È debole e si vede. Sta sbiancando, mentre il suo nemico sta acquisendo sempre più potere e forza. La dama di compagnia corre, per tornare in giardino. Ma non può fare a meno di sentirsi colpevole, per aver lasciato la sua migliore amica sola in quelle condizioni ed in balia del loro avversario. 
Christine nel frattempo si sente sempre più debole, e dopo tutto è normale: il suo potere sta venendo meno. Improvvisamente inizia a soffrire, evidentemente sta risentendo maggiormente di tutto ciò perché le sta venendo sottratta la forza vitale oltre al suo potere. Il suo nemico se ne accorge, e le si avvicina senza che lei se ne accorga. Solo quando sono a pochi centimetri di distanza se ne rende conto, ma la sofferenza le impedisce di parlare. Lui la fissa qualche istante, per poi tirarla a sé. 

“ avrò pietà di te, dopo tutto siamo legati. Porrò fine alle tue sofferenze “. Sussurra, per poi posare le labbra gelide su quelle bollenti di lei e baciarla, sottraendole i suoi ultimi poteri e la sua ultima forza vitale. Lei sviene tra le sue braccia, evidentemente con i suoi poteri se n’ andata anche la sua stessa vita. Alice rimane shoccata, ma corre. Corre più che può. Adesso che la sua signora è morta e non sa le condizioni effettive del suo signore, l’unica cosa che le resta da fare è salvare le loro figlie, per non rendere vano il loro sacrificio. Il misterioso nemico guarda la donna tra le sue braccia, con un ghigno. " te l'avevo detto che alla fine saresti stata mia ". Sussurra, per poi sparire lasciando il corpo della nobile a terra. Bella come una Madonna ma fredda come un pezzo di ghiaccio. 

Questa è la fine della storia della famiglia Meekhiv, vissuti nel lontano 1601 nella gelida Russia. Volete sapere il suo inizio? Lasciate che ve lo racconti...


Italia, città di Bologna. Anno 2016.

Giada si sveglia di colpo, dopo l’ennesimo incubo. Non ricorda bene che cosa sia esattamente. La giovane prende il bicchiere che sta sul comodino, e beve un sorso d’acqua. Oramai è molto tempo che succede: sogna sempre cose che al risveglio non riesce mai a raccontare, e non è la sola. Il filo dei suoi pensieri è interrotto da un leggero bussare alla porta. “ Giada? Sei sveglia? “. Chiede una voce femminile. La ragazza dai lunghi capelli corvini prende fiato, per poi rispondere. 

“ si, sono sveglia “ sussurra la ragazza, rispondendo alla sorella maggiore Natasha. La ragazza entra nella stanza della minore, sorridendo. 

“ bene, perché ho una buona notizia “. E sorride, mentre la sorella la lascia parlare. “ credo di aver trovato lavoro! La bibliotecaria è oramai stanca e molto anziana, da sola non riesce più a gestire tutta la mole di lavoro che si presenta ogni giorno. Così, appena ha saputo della mia grande passione per i libri, mi ha proposto di affiancarla, per alleggerirle le giornate ma permetterle comunque di continuare il suo lavoro. Allora? Non sei felice? “. Pare raggiante, mentre la minore salta letteralmente giù dal letto e la abbraccia. 

“ E me lo chiedi pure? Certo che sono felice! Finalmente la fortuna ha deciso di girare dalla nostra parte “. Ed abbraccia la bruna, che ricambia l’’abbraccio gentilmente. 

“ hai ragione, finalmente un po' di fortuna “. Dopo l’abbraccio le due si preparano per uscire. Una volta pronte, le due escono insieme. “ sono davvero contenta che alla fine almeno tu abbia trovato lavoro “. Fa tranquilla Giada, per poi sedersi al tavolino di un bar. La temperatura è piacevole per essere ad inizio Settembre, ancora piuttosto calda. Il barista esce e, dopo aver preso le ordinazioni, sparisce all’interno del locale. 

“ vedrai che presto anche tu troverai un lavoro, non disperare “. Sorride la bruna, mentre la mora sospira sconsolata. 

“ sto iniziando a perdere la speranza. Senza contare in oltre che di notte fatico a dormire... “ inizia il discorso, mentre il cameriere torna e porta i due cappuccini ed i croissant alle ragazze, per poi appoggiarli al tavolo e scomparire di nuovo all’interno del locale. 

“ ancora quegli incubi? “ domanda la minore, addentando il proprio croissant. 

“ si. Pare non vogliano andarsene, continuo a fare sogni strani, anche se non capisco cosa significano “. Sbuffa, bevendo un sorso di cappuccino ed addentando il suo croissant. “ meglio non pensarci comunque “. Fa, scuotendo le spalle. Dopo la colazione, Natasha si dirige verso la biblioteca, mentre Giada riflette: deve assolutamente trovare un lavoro, per il bene della sorella e per il suo. 

Ciao a tutti miei fans! Allora, come state? Io sto bene! Ed eccomi qua con la mia prima storia, che ne dite? Ho deciso di iniziarla con un flashback, e probabilmente non sarà il solo che vedrete ( anzi, sicuramente la storia della famiglia Meekhiv sarà parallela a quella delle due sorelle Giada e Natasha, con dei flashback ad ogni capitolo) e probabilmente saranno tutti raccontati da Felitsiya. Cosa sarà mai successo in Russia, quasi 417 anni fa? Chi attaccò la famiglia Meekhiv? Chi erano i misteriosi esseri alati? E come mai Giada, una normale ragazza bolognese, ha continuamente incubi riguardanti quegli avvenimeti? Cosa succederà? Vi ho incuriositi? Allora aspetto con ansia le vostre recensioni, ci tengo ^^ Un bacio, ci vediamo al capitolo 2!

Sara Garcia
   
 
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