Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Eevaa    20/03/2017    1 recensioni
«Dimostrami che i saiyan non sono solo cattiveria e vendetta, dimostrami che i saiyan possono ragionare, dimostrami che sai controllare la rabbia! Non tornare ad essere l'aguzzino che eri un tempo: sei cambiato! Le questioni umane si gestiscono da terrestri e oramai fai parte di questo pianeta, che tu lo voglia o no. Dammene la prova!» (Cap. 8)
«Io non sono fatto così. Non sono paziente come te, non lo sarò mai. Io non sono una persona buona» bisbigliò nuovamente il principe alzandosi dal tappeto, tentando di non voltarsi ad osservare quello scenario surreale che lui stesso aveva creato. (Cap. 11)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
THE NEWBORN SAIYAN



CAPITOLO 26 - RAPIMENTO
 

«Owen, no! Lascialo andare, brutto mostro!» gridò Eva lanciando subito una sfera di energia in direzione della culla.
Junior, il namecciano divenuto cattivo nel regno degli inferi a causa del malvagio drago Shenron, aveva appena preso per la coda il piccolo saiyan, tenendolo come un trofeo accanto a sè, schivando il colpo della madre che finì per distruggere l'armadio. Con un rapidissimo scatto il namecciano volò fuori dalla finestra inseguito dai tre saiyan.
«Maledetto! Lascia andare mio figlio!» urlò Vegeta continuando a scagliare sfere di energia dalle mani contornate da un' aura dorata. In men che non si dica, però, il namecciano sparì nello stesso fascio di luce che l'aveva inghiottito pochi mesi prima, facendo tremare la terra. 
«Nooo! Owen! Owen!» gridò Eva raggiungendo la luce purtroppo in ritardo, scoppiando in lacrime raggiunta pochi istanti dopo da Vegeta. Il buio della notte li avvolse nuovamente. La donna dai capelli rossi si illuminò di luce bianco-dorata, sprigionando una quantità di energia al dì fuori di ogni immaginazione, spazzando via anche il compagno, il quale fece fatica a rimanerle accanto. 
«Cosa gli hai fatto? Vigliacco, fatti vedere! E' solo un bambino, maledizione!» urlò Bra tirando pugni all'aria, sconvolta, raggiunta poi dalla famiglia Son teletrasportatasi al completo.
«Cosa diamine è successo? Ho sentito una forte aura negativa» chiese Goku vedendo la disperazione negli occhi degli amici.
«Quel muso verde! Quel bastardo ha rapito mio figlio ed è sparito!» balbettò Vegeta in preda agli spasmi, trasformandosi in super saiyan di terzo livello gridando disperato.
Una risata spaventosa rimbombò nell'aria forte come un tuono, facendo rabbrividire i combattenti. 
«Siete stati molto bravi, saiyan, a farci questo bel regalino!» disse Shenron continuando a ridere malvagiamente.
«Dove sei, schifoso verme troppo cresciuto?!» tuonò Vegeta stringendo i pugni «riportalo qui!»
«Temo di non poterti accontentare, lo scimmiotto rimane qui con me»
«Non fargli del male, codardo! Vieni qui e combatti, non prendertela con un bambino indifeso!» ringhiò Eva asciugandosi le lacrime più rabbiosa che mai, trattenendo a stento la propria forza e la propria aura.
«Del male? No, sciocca! Non l'avete ancora capito!? Questo piccolo sgorbio rimane con noi, lo renderò il guerriero più forte dell'universo, con l'aiuto dei miei collaboratori degli inferi imparerà tutte le mosse dei vostri precedenti nemici ed entro pochi anni finalmente riuscirò a conquistare l'universo» spiegò il drago malvagio in preda ad una sadica risata. 
Gli occhi di tutti si sbarrarono e i combattenti si guardarono in preda al terrore e lo sconforto. Vegeta tremò di dolore, come se fosse appena stato trafitto da una lama ardente.
«Perché lui? Perchè mio figlio?!»
«Semplice, Evangeline. Punto primo: rapire un bambino e addestrarlo è molto, molto più semplice e conveniente che convincere un adulto a collaborare. Punto secondo: lui sarà senza dubbio un combattente perfetto. Il sangue saiyan scorre nelle sue vene, fatta ad eccezione che una modificazione di DNA terrestre. Chissà quali straordinari poteri avrà..»
«Maledetto! Mi fai schifo! Sei orribile» gridò Eva, sprigionando un energia tale da creare gigantesche onde nel mare sottostante. Tutto il mondo sembrava essere attratto dalla forza emanata dalla saiyan, la quale illuminò il buio della notte come una meteora bianca infuocata.
Vegeta continuò a scagliare onde di energia verso il cielo, immerso nella disperazione più totale. 
Suo figlio. 
Il figlio che aveva donato lui speranza, una nuova vita, una nuova ragione per migliorarsi. Proprio come quel bambino sulla spiaggia pochi mesi prima, si era sentito nuovamente sereno e in pace con sè stesso. Aveva ritrovato l'affetto, l'appoggio dei suoi figli. Era riuscito a formare una nuova famiglia.
Le sue speranze e tutti i suoi sogni erano andati nuovamente in fumo, come poco più di un anno prima. Tutta la sua vita, sin da quando non era altro che un bambino, sembrava doversi risolvere sempre nella tristezza, nella solitudine, nella disperazione. 
«Non può succedere di nuovo» gridò il principe verso il cielo «io sono cambiato!»
Un tuono di disperazione rimbombò stanco nel buio della notte.
 

 
Poche ore dopo tutti i combattenti giacevano stremati sul divano bianco della casa del principe, in silenzio. Alcuni con le braccia incrociate, alcuni con la testa tra le mani e altri semplicemente appoggiati allo schienale alla ricerca disperata di una soluzione.
«Come stai, Vegeta?» domandò Goku rivolto al saiyan appoggiato con la fronte alla finestra.
«Una meraviglia, idiota. Come vuoi che stia?!»
«Già, domanda senza senso. Vedrai che una soluzione si trova»
«Quale, Kaarot? Quale soluzione? Non esiste!»
«Bisogna solo andare al regno degli inferi e riprendere Owen»
Eva scattò dal divano prendendo per il colletto lo zio, ringhiandogli contro «ah, certo! Come se fosse una semplice gita in campagna!»
Goku spaventato si divincolò, ricandendo sulle gambe di Crilin, il quale urlò di dolore. La saiyan respirò forte, come per tentar di reprimere l'istinto di far saltare in aria la casa.
Il dolore era straziante: suo figlio, il suo piccolo Owen era stato rapito dal peggiore dei nemici e sarebbe stato condannato ad un esistenza di terrore, di morte e distruzione. Non avrebbe conosciuto la pace e la meraviglia dell'amore materno, non avrebbe mai appreso gli insegnamenti e l'orgoglio di un padre, mai avrebbe potuto trovar conforto e allegria nelle braccia dei suoi fratelli.
Vegeta abbassò lo sguardo al terreno, serrando la mandibola e stringendo in pugni. Avrebbe dato qualsiasi cosa, persino la sua stessa vita per riportare indietro Owen. 
D'un tratto Vegeta sbarrò gli occhi, come se un bagliore l'avesse appena risvegliato da un coma profondo. Un'idea, un'intuizione malsana gli attaversò la mente riaccendendo in lui l'ardore combattivo. Immediatamente si avvicinò a Goku, sollevandolo dalla poltrona. Ci mise qualche secondo a parlare, il tremore delle sue mani era percepibile a breve distanza. Quello che seguì fu una delle richieste più impensabili e dolorose che il principe dei saiyan avesse mai fatto. 
«Uccidimi, Kaarot»

Tutti i combattenti si alzarono di scatto dal divano, urlando all'unisono di dare spiegazioni immediatamente.
«Ho mietuto parecchie vittime innocenti in passato e questa cosa non si cancella. Il cambiamento che ho fatto non potrà comunque redimermi da questi peccati. Uccidimi, andrò personalmente al regno degli inferi a riprendere mio figlio!» continuò Vegeta serrando un pugno.
Eva si avvicinò velocemente aprendosi un varco tra gli altri combattenti, spintonando poi il saiyan con una violenza inaudita.
«Cosa stai dicendo, pazzoide! Come puoi pensare di farmi questo, ora!» gridò la saiyan scoppiando in lacrime, trattenuta da Bra, la quale iniziò a urlare a sua volta.
«Non puoi abbandonarci papà!»
«Calmi! Silenzio!» strillò Goku emanando energia con tutta la sua forza «Vegeta, non dire sciocchezze. Sarebbe un sacrificio inutile! Non si può uscire dal regno degli inferi. Non riusciresti a riportare Owen qui! Rimarreste bloccati!»
«Possiamo creare un varco e farlo uscire! Dende può rispondere da questa parte, come abbiamo fatto quando sei andato tu nel regno degli inferi» ribattè Vegeta, avvicinandosi nuovamente agli amici.
«Non riusciresti, Owen non è autonomo, non riuscirebbe a uscire da solo»
Il silenzio calò nella stanza, come il gelo invernale fuori dalla grande casa. Il suono delle onde echeggiò per qualche secondo nelle orecchie dei combattenti, racchiusi nel dolore e nei pensieri. Le lancette dell'orologio scorrevano indomabili senza sosta ma il silenzio venne rotto da Trunks, il quale si rivolse a Goku.
«Si può creare un varco con il regno degli inferi?»
«Mi spiace, Dende non può più creare un varco, non c'è più Junior dall'altra parte, o meglio non è più dei nostri. Ricordati che negli inferi non abbiamo alleati!»
La parola "alleati" risuonò prorompente nella mente di Eva, riempiendo il suo cuore di ulteriore ansia e terrore. Lentamente si lasciò guidare dalle gambe incontrollabili verso lo zio, guardandolo fisso negli occhi scuri.
«Una persona ci sarebbe»
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Eevaa