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Autore: Hood not my hoodie    21/03/2017    0 recensioni
"-Le persone ti illudono e dicono cose cattive su di te senza conoscerti. I libri invece non lo fanno-"
"-E' questo che alla gente piace fare: giudicare senza conoscere la tua storia, sapendo solo il tuo nome e niente di più, loro si permettono di giudicare, di chiamarti sfigata, strana, noiosa, disgustosa-"
Raquel è una ragazza brasiliana trasferitasi in Australia. I libri sono la sua compagnia ma tutto cambierà quando Aleisha la introdurrà ai suoi amici. Tra lei e Michael è subito scintilla. Riuscirà lui a farla uscire dal suo mondo da ragazza invisibile?
"Supporterò il tuo cuore, ti aiuterò nei tuoi momenti difficili. Di me puoi fidarti, non ti lacerò mai cadere"
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando quella mattina Raquel si svegliò e accese il telefono, trovò tre messaggi da un numero sconosciuto. Curiosa di chi fosse e di cosa dicessero quei messaggi, cliccò sull'icona che subito si aprì:

Sei solo una povera sfigata.

Dovresti metterti a dieta. Ma ti sei vista?

Cosa ci avranno visto quelli in te tanto da non volersi staccare più? Sei solo una poveretta Brasiliana che si crede chissà chi quando invece è solo una stupida sfigata.

Lacrime iniziarono a scendere dagli occhi di Raquel, non capiva perché tanto odio e chi fosse colui che le avesse inviato quei messaggi. Si asciugò le lacrime e andò a lavarsi per poi vestirsi e truccarsi. Decise di non far colazione quella mattina, quel messaggio ancora le risuonava in testa. "Dovresti metterti a dieta." Prese lo zaino e scese giù in cucina dove suo fratello stava facendo colazione.

-Buongiorno- lo salutò dandogli un bacio sulla guancia.

-Giorno- rispose Alex ancora assonnato.

-Io inizio ad andare a scuola. Ci vediamo dopo-

Il fratello però la fermò notando che non avesse mangiato niente.

-Non ho fame- rispose la ragazza ed uscì di casa prima che Alexander la fermasse nuovamente.

Per strada mise le cuffiette nelle orecchie e le mani nelle tasche della felpa. La scuola distava più o meno quindici minuti a piedi da casa sua. Durante il tragitto continuò a pensare a quei messaggi, non capiva perché la gente fosse così cattiva, lei non aveva fatto niente di male per ricevere quelle offese.

Arrivò alle 7:40, era ancora molto presto così andò sul retro dove c'era il suo muretto e si sedette tirando fuori il libro di storia iniziando a ripassare per l'interrogazione. Teoricamente l'insegnante l'aveva già interrogata questo semestre e doveva ancora finire di interrogare metà classe quindi non era certo che la chiamasse, però lei voleva essere preparata lo stesso per non fare brutte figure.

Quando gli alunni iniziarono a riempire il piazzale prese le cuffiette e posò il libro di storia tirando fuori "La città degli angeli caduti". Non voleva che loro vedessero che stesse già studiando, non voleva sembrare la 'secchiona' della situazione. Preferiva leggere intorno a loro, si estraniava così da tutto ciò che c'era intorno e pensava soltanto al suo libro.

Ad un certo punto sentì la musica provenire solamente da una cuffia, pensò che l'altra fosse rotta e sbuffò irritata dal fatto che avrebbe dovuto comprarne delle nuove. Quando però una voce la salutò, capì di non avere più la cuffia nell'orecchio. Si girò dal lato proveniente la voce e trovò un ragazzo dai capelli ricci e una bandana bianca tra di essi: Ashton.

Sorrise, -hey Ash-

Lui rise per il fatto che lei non si fosse accorta di lui prima e Raquel arrossì.

-Cosa leggi?-

-Shadowhunters, città degli angeli caduti- rispose

Il ragazzo annuì come a dire che aveva capito di che libro si trattasse. A quel punto Raquel gli chiese se lo avesse letto anche lui.

-No, ma mia sorella ne è ossessionata. Ne parla sempre e mi ha fatto vedere il film-

La mora rise immaginandosi la sorella di Ashton che lo perseguitava per tutta la casa raccontandogli fatti su Jace e Clary, che a lui non importavano. Un po' come succedeva a casa sua. Si riteneva una vera e propria fangirl e ogni volta assillava il fratello e la mamma sui suoi personaggi preferiti, iniziando a parlare di loro a più non posso. Finché Alex non le sbatteva la porta della cameretta in faccia dicendo "con tutto l'amore che provo per te sai che non riuscirò mai ad ascoltarti parlare per ore di questi personaggi immaginari". E a lei un po' dava fastidio perché lei non li considerava tali, lei li vedeva più come degli amici che erano lì per salvarla in tutte le situazioni, ad ascoltarla piangere quando veniva esclusa e trattata male da tutti, ad aiutarla raccontandole le loro storie facendola distrarre dal brutto mondo intorno a e lei. Però certo che Jace le piaceva da impazzire. Con quei capelli biondi naturali, quei bellissimi occhi azzurri. E poi Clary, la trovava una ragazza così bella e amava i momenti Clace.

Per non parlare poi di Hunger Games. Era innamorata di Gale fin dal primo momento e aveva sperato fino in fondo che ci fosse una Galeniss, anche se alla fine era rimasta anche contenta di Peeta. Gale, a parer suo, era dolcissimo. Si era innamorata di quel libro sin da subito, quell'arena che aveva intrappolato Katniss per tutto quel tempo aveva, a sua volta, intrappolato Raquel. E' stata presa da quel libro come non era mai successo prima.

Ritornò alla realtà grazie alla mano di Ashton che sventolava davanti al suo viso. Imbarazzata guardò verso di lui e lo trovò a ridere.

-Presa dal tuo mondo?-

Se fosse stato possibile, arrossì ancora di più. Poi annuì.

-A che pensavi così intensamente da non farti accorgere del nostro arrivo?- Sentì un'altra voce: Calum.

-Sicuramente pensava al suo amato Gale- rispose il fratello che spuntò dietro i ragazzi.

-Alex!- Lo richiamò lei arrossendo.

I ragazzi risero. Poi iniziarono a parlare un po' di tutto in generale fino al suono della campanella.

Entrata nella classe di Mrs Modeste salutò e si sedette al suo banco continuando a leggere ciò che era stato interrotto poco prima.

Quando anche Aleisha entrò in classe si sedette vicino a lei chiedendo alla compagna di Raquel di andare al suo posto.

-Allora piccola Chel cosa mi racconti?-

-Niente di che Ale, tu che dici?-

La ragazza alzò le spalle -Niente....Come ti senti per quello che è successo con Ashley?-

-Cerco di evitarla- annuì.

-Oggi però starai in mensa con noi eh. Non le permetterò di strapparti via da noi- la abbracciò Aleisha.Poi la campanella suonò e ognuna andò per la loro strada.

Quando entrò nella classe di arte c'erano solo tre studenti che preparavano il necessario per la lezione.

-Ciao Raquel- la salutò il professore. Lei sorrise e andò a sedersi al suo solito posto.

Andò al suo cassetto e tirò fuori i colori, pennelli e la tela sulla quale stava lavorando la scorsa settimana. Rappresentava un occhio, aveva soltanto disegnato la base ma era ancora da perfezionare e colorare. Iniziò subito a disegnare con la musica nelle orecchie mentre la classe si riempiva.

Dopo venti minuti stava già colorando. Senza neanche esserne resa conta aveva puntato subito sul verde. Iniziò a colorare quell'occhio che, ad ogni passata, sembrava sempre più reale. Venne interrotta da una mano sulla spalla. Si tolse le cuffie e rivolse la sua attenzione al professore.

-Raquel penso questo sia l'unico disegno con un po' di colore! Ne sono contento, sembra molto realistico. Cosa, o forse dovrei dire chi, ha colorato il tuo mondo?-

Lei arrossì perché, ancora una volta, il professore aveva capito cosa succedeva nella sua vita. -Nessuno- balbettò. Mr. Lee sorrise e passò al prossimo banco.

Alla fine della lezione il suo disegno era completato così lo mise dalla parte dei lavori finiti.

Rimise tutto a posto e uscì dalla classe andando alla lezione di matematica.

Mrs Williams interrogò tre ragazzi, tra cui Ashton. Lui era abbastanza bravo in quella materia e ne uscì con un bell'otto. Gli altri due invece se la cavarono con un sei.

Quando la campanella suonò Raquel uscì dalla classe per andare a posare i libri nell'armadietto ma, quando prese il suo zaino Ashton la raggiunse e iniziarono a camminare insieme, fino a quando un alto ragazzo moro le rubò il riccio per parlare di chissà cosa.

Raquel arrivò davanti al suo armadietto e appena lo aprì trovo un pezzo di carta all'interno con su scritto: Stupida cicciona. Sentì alcune lacrime bagnarle gli occhi e provò con tutta se stessa a non farle uscire. Posò i libri e andò in bagno. Era pieno di ragazze che spettegolavano e si sistemavano capelli e trucco. A lei non importava più di tanto, non passava ore davanti agli specchi della scuola a passarsi le mani tra quei capelli neri come la pece. E quando si era truccata a casa le bastava per tutto il giorno.

-Raqueeel- gridò contento Luke quando la vide arrivare in cortile dove di solito si riunivano. La mora sorrise e andò a sedersi vicino al biondo sul muretto, che subito le mise un braccio sulla spalla provocando un verso di disgusto da parte di Ashley. Michael colpì leggermente con la sua gamba la gamba della rossa come a dirle di non fare così nei confronti di Raquel.

-Scusa Chel se prima me ne sono andato ma quel ragazzo doveva parlarmi di una cosa importante riguardo la lezione di musica- si scusò Ashton.

-E' ok, tranquillo- gli sorrise la mora.

La ricreazione durò tra una chiacchiera e l'altra, beh....da parte degli altri, Raquel si limitava ad ascoltare ciò che loro dicevano. Non le andava di parlare né per Ashley né a causa di tutti quei messaggi d'odio.

---

 

Le prossime due ore di storia e inglese passarono subito e, quando si ritrovarono di nuovo per pranzo, lei andò a sedersi al tavolo dove già c'erano i ragazzi.

-Hey non mangi?- Le chiese Michael vedendo che non aveva il vassoio con sé e che non aveva neanche un panino da casa come faceva sempre.

Dovresti metterti a dieta.

Cicciona.

-Non ho fame- gli sorrise per essere più convincente.

Quelle parole non riuscivano ad andare via dalla sua testa. Continuava a pensarci e, ogni volta che provava a toccare cibo, le rivenivano in mente facendole così ritrarre la mano.

-Sicura? Di solito mangi- le chiese Calum. Lei annuì e sorrise.

Ad Ashley davano fastidio tutte queste preoccupazioni. Nessuno si preoccupava mai di come stava lei. Era gelosa di Raquel: lei era una bella ragazza, gentile, con un bel fisico, le forme al posto giusto, una famiglia che l'amava, aveva pochi amici ma loro l'amavano. Ashley invece non si sentiva così bella, sapeva che quasi tutti i ragazzi le andavano dietro ma lei non si considerava una bella ragazza, o gentile, si comportava da 'snob' per attirare un po' di attenzione su di lei, non aveva dei veri amici e la sua famiglia non era perfetta. Le restava difficile ammettere tutto questo, pensava di provare semplicemente odio per Raquel perché lei era una 'sfigata', nessuno la considerava, era invisibile agli altri, una secchiona che stava sempre con un libro in mano.

-Raquel!- La chiamò il fratello con un tono un po' arrabbiato avvicinandosi.

Poi iniziò a parlare con lei in portoghese, -perché non mi hai detto di ciò che è successo ieri?- Era davvero arrabbiato e Raquel pensò di non averlo mai visto così.

-Di cosa stai parlando?- Cercò di fare l'innocente.

-Di cosa sto parlando?? Sei seria? Dell'acqua che ti hanno versato addosso sto parlando, ecco di cosa, perché non mi hai detto niente?-

I tavoli intorno al loro si erano zittiti per capire cosa stesse succedendo visto le grida di Alex ma ovviamente non stavano capendo niente vista la lingua.

-Abbassa la voce- gli disse Raquel, -non pensavo fosse importante- abbassò la testa.

A quel punto lui le prese un polso e la trascinò fuori in modo da poter parlare senza tutti quegli sguardi addosso.

-Alex lasciami- disse lei visto che si vergognava ad essere trascinata in questo modo con tutti che la guardavano.

-Problemi in famiglia- esclamò la rossa per niente turbata o a conoscenza del fatto che stessero litigando a causa sua.

-Ashley adesso basta, lei non ti ha fatto niente di male, smettila di parlarle sempre in questo modo- si arrabbiò Michael.

La ragazza alzò gli occhi al cielo, poi si alzò e andò a buttare il torsolo di mela che aveva in mano.

-Allora che fate oggi dopo scuola?- Chiese entusiasta Ashley.

I ragazzi si guardarono e Luke fece un'espressione come a dire "no ti prego, non farla venire". Ai ragazzi Ashley proprio non piaceva, sapevano come si divertiva a prendere di mira i più 'deboli' e a loro non piaceva per niente questa cosa. Soprattutto ora che Raquel era loro amica, non volevano che lei stesse male per colpa della rossa.

-Uhm...oggi non faremo niente di speciale- rispose Michael.

-Quindi qualcosa la farete?- Continuò.

-Ehm...no, staremo ognuno a casa propria-

La rossa però non ne sembrava molto convinta ma lasciò stare.

Intanto fuori Alexander stava dando spettacolo a tutti gli studenti che si stavano godendo l'aria fresca.

-No Raquel, avresti dovuto dirmelo-

-Non è successo niente, perché avrei dovuto dirtelo? Mi ha soltanto buttato l'acqua addosso-

Il fratello alzò gli occhi al cielo stanco della sorella che continuava a dire che non era successo niente. Pensava che lei era troppo buona, questa è sempre stata una delle belle caratteristiche di Raquel che però ha portato gli altri a prenderla di mira proprio per la sua bontà. Sapevano che lei non avrebbe mai detto niente a nessuno e ciò non andava bene. Essere troppo buoni non era sempre una bella cosa. Ci sono persone che la tua bontà e gentilezza sanno apprezzarla mentre ci sono altre che se ne approfittano.

-Io non ci ragiono più con te bimba- disse Alex tirandola in un abbraccio di conforto.

Anche se era arrabbiato con lei le voleva bene, era pur sempre sua sorella. Quella che l'aveva sempre ascoltato, quella che lo aveva sempre abbracciato e confortato quando era arrabbiato fino a farlo calmare, quella che si accoccolava nel suo letto quando c'erano i temporali e che gli faceva la cioccolata calda e i biscotti durante giornate fredde, la sua sola e unica sorella.

-Prometti di dirmi se succede qualcun'altra cosa?- Chiese Alexander staccando di poco Raquel dal suo petto in modo da poterla guardare negli occhi. Lei annuì, pur sapendo di star mentendo. Non gli avrebbe detto di quei messaggi e bigliettini. Anche perché era quasi convinta che l'indomani già non sarebbe successo più.

Insieme tornarono in mensa e la mora andò a sedersi vicino ai suoi amici, mentre Alex ritornava fuori da qualche parte con i suoi.

 

Dopo la scuola andarono tutti a casa di Calum.

Quando arrivarono Joy salutò tutti con un abbraccio e due baci sulla guancia. Anche Raquel, la quale rimase stupita e a disagio.

-Salve Joy- salutò educatamente.

-Oh finalmente ti sei decisa a chiamarmi così e non signora Hood- disse contenta la mamma di Calum.

Raquel si limitò ad un sorriso imbarazzato. Poi andarono al piano di sopra.

Mentre stavano in camera del ragazzo a mangiare patatine e giocare alla play il campanello suonò.

Sentirono delle voci di sotto e poco dopo la porta della camera che si aprì.

-Cosa ci fai tu qui?-

   
 
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