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Autore: Najara    21/03/2017    6 recensioni
"È cosa nota e universalmente riconosciuta che due giovani sorelle non vedano l’ora di divertirsi e, un ballo, presenta sempre l’occasione perfetta."
Alex e Kara Danvers stanno per conoscere le nuove vicine, le affittuarie di Netherfield Park, un incontro che cambierà la loro vita.
Un'AU SuperCorp (con accenni Sanvers) nell'ottocento dipinto dal noto romanzo di Jane Austen.
Storia partecipante all’Iniziativa FemUniverse2016 indetta dal gruppo “In Femslash, We Trust (Official Group)".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Orgoglio e Pregiudizio

 

 

Prologo: Le ospiti di Netherfield Park

 

È cosa nota e universalmente riconosciuta che due giovani sorelle non vedano l’ora di divertirsi e, un ballo, presenta sempre l’occasione perfetta.

“Mi presti il tuo nastro blu?” Chiese Kara Danvers mentre si osservava allo specchio chiedendosi se fosse una buona idea indossare il blu e il rosso alla festa dagli Olsen.

“Solo se prometti di non lasciarmi sola con Mr. Maxwell!” La ricattò Alexandra Danvers, la maggiore delle due, con una smorfia sulle labbra.

“Affare fatto.” Accettò subito la sorella minore con un sorriso. “Tanto lo avrei fatto lo stesso, non mi piace quell’uomo, sarà anche un ricco possidente dalla mente brillante, ma non basta per renderlo degno di fiducia.” Alex le annuì, mentre la aiutava a intrecciare il nastro nei capelli color del grano maturo.

“Credi che verrà anche la nuova affittuaria di Netherfield Park?” Chiese. Malgrado non fosse usa agli eccitamenti giovanili Alex era curiosa e intelligente e consapevole dell’eccezionalità di avere una vicina tanto ricca, quanto si diceva fosse la nuova arrivata.

“L’invito è stato mandato, così mi ha detto Winn. Miss Sawyer verrà di sicuro.” Le rispose Kara, gli occhi che brillavano. “Mi piacciono i balli!” Affermò poi e Alex scosse la testa lasciandosi sfuggire un sorriso divertito.

“Vedi di non dimenticare la promessa e di non passare il tuo tempo a ballare con Winn, James o qualunque altro ragazzo ti inviti!” Le disse tentando si assumere una faccia minacciosa.

“Conta su di me.” Rispose, allora, Kara annuendo, soddisfatta nel vedere l’effetto che faceva il nastro blu scuro tra i suoi capelli raccolti in due trecce a loro volta fissate alla testa. “Tu non indosserai quello, vero?” Chiese lanciando uno sguardo alla mise della sorella che, come al solito, indossava pantaloni neri e giacca altrettanto nera. Abiti poco adatti a una signorina in cerca di marito e infatti, Alex, diceva spesso che non cercava un marito, ma qualcuno con cui condividere la vita alla pari.

“Sì, indosserò questi abiti.” Confermò e a Kara non rimase che stringersi nelle spalle, conosceva troppo bene la sorella maggiore per non sapere che era inutile discutere con lei su quel punto.

 

“Andrai vestita così?” Chiese con voce divertita Lena Luthor fissando la sua amica in abiti maschili, appena ingentiliti da un taglio femminile.

“Sì.” Confermò la donna lanciando a lei uno sguardo critico. “Non ho certo voglia di infilarmi in uno degli abiti che indossi tu.” Lena non si fece intimidire, conscia che la sua figura non aveva niente che non andasse e che l’abito verde che aveva scelto faceva risaltare il pallore della sua pelle e il corvino dei suoi capelli.

“Tua madre verrà?” Chiese poi Maggie Sawyer con appena un cenno di smorfia sulle labbra.

“Non lo so, quando ha ricevuto l’estensione del tuo invito, questa mattina, lo ha definito un ballo volgare e da popolani, ma immagino non possa esimersi dal presentarsi al vicinato e non vuole offendere te, nostra gentile ospite.” I suoi occhi brillarono d’ironia e Maggie incrociò le braccia.

“E tu potrai esimerti dal danzare?” Le chiese, consapevole di punzecchiarla.

“Danzerò se troverò il compagno giusto.” Rispose Lena alzando un sopracciglio e sfidandola a ribattere a quello.

“Come vuoi.” Si arrese Maggie divertita. “Mi chiedo, solo, se questo gentiluomo esista…” Aggiunse però. Non ottenne risposte se non un altro pungente sguardo dall’amica, rise divertita e rinunciò alla discussione, coscia che non avrebbe ottenuto niente di più da Lena.

 

***

 

 La stanza era gremita di persone, la musica risuonava tra le risate e le chiacchiere. L’intero vicinato era racchiuso in quelle due stanze. James Olsen, ospite della serata, accoglieva i nuovi arrivati con sorrisi e incoraggiamenti a unirsi alle danze. Kara si guardò attorno con gli occhi che brillavano: oh sì, adorava i balli! Salutò l’amico di vecchia data, ma prima che potesse decidere se gettarsi sul tavolo con il cibo o sulla pista da ballo fu raggiunta da Winn, il suo migliore amico.

“Hai saputo?” Chiese elettrizzato.

“Cosa?” Domandò confusa.

“Miss Sawyer non è venuta sola a Netherfield!” La aggiornò il giovane.

“Ah no?” Non che non fosse eccitante avere nuovi vicini, ma era più interessata agli involtino di carne sul tavolo.

“I Luthor!” Disse allora Winn e la sua attenzione tornò interamente sull’amico.

“Davvero?”

“Oh, sì! Dopo lo scandalo dell’erede devono aver deciso di cambiare aria, lasciare Londra e venire qua.”

“Ne sei sicuro?”

“Assolutamente, io e James siamo andati in visita da miss Sawyer questa mattina e James ha esteso l’invito anche a loro.”

“Quindi verranno?” Il ragazzo fece un grande sorriso mentre le indicava di voltarsi. Kara obbedì e si ritrovò a incrociare occhi cristallini. Sussultò e arrossì mentre la donna distoglieva lo sguardo per appuntarlo su James.

“Vieni, ti presento!” Winn l’afferrò per il gomito e la tirò verso i nuovi arrivati. Erano tre donne, la prima bionda, dall’aspetto altezzoso e rigido, doveva essere Ms. Luthor. Dietro di lei, altrettanto elegante, dai capelli corvini e, li aveva visti, gli occhi chiarissimi, vi era miss Luthor al cui fianco vi era una ragazza dal sorriso contagioso, i modi molto più sciolti e morbidi che doveva essere miss Sawyer.

“Alex!” Disse Kara afferrando la giovane nel passarle accanto e trascinandola con sé. Non voleva essere presentata da sola!

“Signore.” Winn si inchinò attirando la loro attenzione.

“Mr. Schott.” Lo salutò miss Sawyer con un ampio sorriso.

“Volevo presentarvi le signorine Danvers.” Disse allora il ragazzo. Kara vide Maggie passare lo sguardo su di lei e poi soffermarlo su Alex, le sue palpebre sbatterono.

“È un piacere incontrarvi.” Assicurò, ma, malgrado parlasse al plurale, i suoi occhi erano fissi su Alex. Kara perplessa distolse lo sguardo e si ritrovò a guardare di nuovo negli occhi chiarissimi di miss Luthor.

“Ehm…” Le parole sfuggirono dalla sua mente mentre quello sguardo la catturava. Le labbra della donna si piegarono in un piccolo sorriso mentre nei suoi occhi vi era della… sorpresa? Kara non ne era sicura. All’improvviso ebbe l’impressione che una vita intera non sarebbe bastata per imparare a leggere quello sguardo.

“Kara, Alex!” Intervenne James facendosi avanti con un sorriso. L’incantesimo fu spezzato, la giovane Luthor distolse lo sguardo e lei fu richiamata lontano.

 

“Miss Kara, stavo cercando vostra sorella, non riesco a trovarla.” Mr. Maxwell si guardava attorno con aria infastidita e Kara sorrise, Alex stava parlando con Maggie Sawyer e non sembrava intenzionata a smettere, pochi istanti prima le aveva viste allontanarsi nel giardino.

“Mi dispiace, ma non posso aiutarvi.” Le dispose lei con una certa soddisfazione. L’uomo le fece un brusco cenno con la testa e si allontanò, poi Kara fu guidata sulla pista da ballo da Winn.

Finita la danza, con un sbuffo per i tanti salti, si allontanò dalla musica e raggiunse l’ampio balcone che dava sui giardini. Non vi era nessuno lì fuori e lei si appoggiò alla balaustra osservando il cielo notturno. Era senza dubbio una bellissima serata e le stelle brillavano nel cielo privo di Luna.

“Vi siete già stancata di ballare?” Quella voce la sorprese, voltandosi si ritrovò davanti Lena Luthor.

“Oh… miss Luthor…” Disse, inchinando appena la testa e venendo subito imitata. “Non sono stanca, ma mi piace il cielo notturno.” La donna le si affiancò, osservando in silenzio il cielo.

“Vi è del mistero in esso… mi sembra un luogo spaventoso e freddo.” Decretò la donna e Kara inarcò un sopracciglio.

“No.” Dichiarò, secca, e Lena si voltò a guardarla, uno sguardo divertito negli occhi, un sorriso sarcastico sulle labbra.

“No?” Chiese con evidente ironia.

“Il cielo stellato fa sognare, ci ricorda che non siamo soli al mondo e poco importa dove siamo, su di noi ci sarà sempre lo stesso cielo. È rassicurante.” Affermò decisa Kara e vide gli occhi di Lena brillare divertiti.

“Poetico.” Mormorò la donna gli occhi che catturavano i suoi. Kara si rese conto che vi erano sfumature verdi in essi, non credeva di aver mai visto nulla di così… bello.

“Lena.” La ragazza distolse lo sguardo da lei e guardò verso la madre che la fissava dall’interno del salone da ballo.

“Sì, madre.” Le rispose la giovane Luthor, abbassò il capo verso Kara e poi si allontanò. La minore della Danvers la guardò andare via chiedendosi se la donna le piacesse o no, l’aveva infastidita il modo in cui aveva canzonato la sua opinione, ma al contempo anche solo quel breve scambio le aveva dato sensazioni che prima non aveva mai provato. Corrugò la fronte e rientrò nella stanza cercando Winn. Il ragazzo la vide e le fece un cenno deciso perché la raggiungesse.

“Guarda cos’abbiamo qui.” Le disse, non appena lei lo raggiunse, un ampio sorriso sulle labbra. Scostò le grandi tende che nascondevano la finestra e la fece passare. Due figure erano ben visibili alla luce delle torce, mentre passeggiavano nel giardino. “Sono lì fuori da un secolo.” Precisò e Kara sorrise nel vedere Alex con miss Sawyer. Aveva subito colto l’interesse di Maggie ed era felice che fosse reciproco. Era bello che Alex avesse trovato un’amica, non era una persona che si concedesse facilmente.

“Cos’avevate da dirvi, tu e quella Danvers, là fuori?” La voce di Lilian Luthor li sorprese entrambi, Kara fu sul punto di spostare la tenda per manifestarsi, ma Winn la bloccò, curioso.

“Miss Danvers non ha detto nulla che valga la pena di essere ripetuto. Questo è un ballo di zotici provinciali, come hai asserito tu stessa questa mattina, e le conversazioni vi si adattano a meraviglia, come i partecipanti.” Le parole pronunciate con tanta freddezza da Lena Luthor ferirono Kara che abbassò il capo e arrossì. Winn fece una smorfia.

“Non le ascoltare, sono solo arroganti snob.” Cercò di consolarla il ragazzo.

“Non mi importa di quello che dice su di me, ma mi offende il modo in cui ha trattato tutti noi.” Winn si strinse nelle spalle e Kara uscì da dietro alle tende. Le Luthor erano lontane ora, ma lei non guardò più verso di esse. Forse avrebbe potuto perdonare l’orgoglio di Lena se non avesse mortificato il suo.

Tese la mano a James per un ballo e cercò di divertirsi. Dopo tutto non avrebbe permesso che un simile incidente le rovinasse la serata.

 

 

 

Note: Ci risiamo! Una nuova long per voi, questa volta un’AU direttamente dal mondo di Jane Austen, come avrete intuito dal titolo.

Chi conosce il noto romanzo riconoscerà nella storia molto di esso, in pratica l’intera ossatura, spero però che la trama saprà comunque catturarvi, non ho fatto un copia incolla cambiando solo i nomi! ;-) Vi sono differenze e, come avrete notato dal rating, non tanto piccole.

I romanzi della Austen sono ambientati nei primi dell’ottocento, malgrado io ne abbia rispettato le regole generali troverete anche nette discrepanze, come abiti molto più colorati e donne molto più… decise. Altra differenza abissale: l’amore tra fanciulle non è comune, ma neppure impossibile o discriminato… insomma, non fatemi le pulci, questo è un Universo Alternativo! ;-)

 

Spero che il prologo vi abbia intrigato: Kara e Lena si sono conosciute, così come Maggie e Alex… Le scintille solo volate, ma non tutte positive… Kara ha sentito un commento che forse non avrebbe dovuto udire, cosa succederà, ora?

 

La storia è completa quindi, come per l’ultima volta, dipende tutto da voi, fatemi sapere che vi interessa il capitolo successivo e io lo posterò al più presto. J

Lo sapete che mi rende felice postare ogni giorno grazie al vostro entusiasmo (che spero di meritare anche in questa storia!), quindi… obbligatemici!

 

  
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