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Autore: Eirynij    21/03/2017    2 recensioni
“Quando arriva la notte” è una raccolta di missing moments che segue l’ordine cronologico delle puntate di Tokyo Mew Mew prendendo spunto proprio da esse. L’inizio della narrazione coincide con la puntata numero tre, quella in cui entra in scena il nostro alieno dagli occhi d’oro. La notte è un momento magico in cui si ripensano agli avvenimenti della giornata e, soprattutto, è il momento in cui si può avere una pausa dal tran tran quotidiano. Quindi, mentre il giorno impone a Kisshu e Ichigo di combattersi ed essere nemici, la notte li avvicina lasciando loro la possibilità del dialogo e della conoscenza reciproca.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Shooting star
-Ichigo-
 
 
Tornata dalla premiazione entrai in camera sfinita: la squadra di ginnastica artistica della scuola mi aveva reclutata circa una settimana prima costringendomi ad allenamenti interminabili (una tortura per il mio pigro corpo) che hanno trovato la loro conclusione nella partecipazione al campionato interscolastico di questa disciplina. Mentre le gare assorbivano la maggior parte delle mie energie, come se non fossi già sufficientemente impegnata, comparve, attaccandoci, quell’alieno molesto con le sue creature, così che dovetti raddoppiare i miei sforzi per sopravvivere alla giornata.
Mi rigirai tra le dita la medaglia che tenevo appesa al collo: secondo posto, che soddisfazione! Inoltre Aoyama-kun era venuto a vedere la mia esibizione e si era trattenuto, aspettandomi fuori dagli spogliatoi, per farmi i complimenti.
Sei stata bravissima Ichigo… mi aveva detto accarezzandomi gentilmente la testa e regalandomi uno dei suoi dolci sorrisi. Ero felice.
Anche Ryo era venuto ad assistermi insieme a Keiichiro e alle ragazze, ovviamente mi aveva fatto piacere il suo sostegno silenzioso, e sebbene non mi avesse concesso neanche un cenno d’approvazione, avevo percepito il suo sguardo rimanere costantemente puntato su di me. Riservato e misterioso, avrei voluto scoprire tutto di lui, conoscere il suo passato e il suo rapporto con gli extraterresti.
Appoggiai la sacca per terra, vicino alla porta: avrei pensato l’indomani a lavare gli indumenti sporchi, in quel momento ero troppo stanca e gli arti urlavano pietà mentre i muscoli collassavano rifiutando ulteriori movimenti. Avevo fatto la doccia in palestra quindi potevo infilarmi nel letto direttamente e nemmeno la fame poteva convincermi a stare sveglia un minuto di più.
‹‹Buonasera micetta›› una voce, che riconobbi immediatamente, mi sorprese mentre stavo per sfilarmi la felpa,  i miei occhi corsero in direzione dell’ospite sgradito: Kisshu se ne stava spaparanzato sul mio materasso con le braccia ripiegate sotto la testa e un’espressione beffarda dipinta sul volto. Gli occhi dorati scrutavano il mio profilo in cerca di una reazione.
Il mio cervello era sufficientemente rallentato da concedere all’alieno qualche secondo di vantaggio nella nostra conversazione: ‹‹Hai combinato un bel pasticcio inciampando nel cerchio e aggrovigliandoti nel nastro, sono morto dalle risate!››.
‹‹Che… che ci fai tu qui?›› chiesi sorpresa realizzando quando fosse sbagliata la sua presenza sul mio letto.
‹‹Sono venuto a salutarti e a farti i miei complimenti!›› ghignò lui ‹‹Congratulazioni, nessuno è mai riuscito a farmi ridere tanto quanto te!››.
‹‹Se tu non ci avessi rotto le uova nel paniere come al solito, sarebbe filato tutto liscio›› risposi mostrandogli la lingua.
Chiuse gli occhi nascondendo quelle disumane iridi gialle mentre il sorriso gli si allargava sul volto: ‹‹Non ti sei voluta arrendere neanche oggi, eh micetta?! Non hai mollato nemmeno quando hai inanellato una serie di figuracce! È questo che mi piace di te, Ichigo››.
‹‹Io…›› stavo iniziando a controbattere ‹‹..cosa?››. Era un complimento quello uscito dalle labbra di Kisshu, non un elogio dolce o garbato di quelli che riescono così bene a Masaya, ma una constatazione franca e sincera.
Sorrisi: ‹‹Grazie!››.
Tra noi calò il silenzio, lui era ancora disteso, le scarpe che giacevano vuote sul pavimento e sul volto l’aria beata di chi sta assaporando un desiderio, io non sapevo che dire, un po’ imbarazzata.
‹‹Dovrei mettermi il pigiama per andare a dormire›› mormorai incerta.
‹‹Fai pure››.
Che impertinente! Non potevo certo cambiarmi davanti a lui.
‹‹Vattene subito da camera mia, brutto screanzato›› urlai indignata ‹‹come ti permetti di assistere una signorina mentre si cambia! Non ti è stata insegnata l’educazione?››.
Scoppiò a ridere come se avessi detto qualcosa di estremamente comico. ‹‹Sentiamo, cosa dovrei fare per essere educato? Fingermi imbarazzato come un’educanda quando tu accenni al fatto che dovresti toglierti la maglietta per infilare i panni che usi per dormire? Uscire dalla stanza come farebbe quel babbeo del tuo morettino, perdendosi lo spettacolo della tua pelle?››.
‹‹Masaya è un ragazzo cortese›› protestai.
‹‹È un reale imbecille!›› esclamò saltando nelle scarpe e tirandosi in piedi.
‹‹Non è vero!››.
‹‹Sono un umano un po’ scemo che preferisce guardare gli alberi invece di una bella ragazza›› iniziò ad imitare Aoyama-kun falsando la voce e pavoneggiandosi per la stanza mutando il viso affilato in espressioni ottuse.
‹‹Smettila! Masaya non è così›› lo rimproverai, ma l’imitazione era così buffa che non riuscii a trattenere una risata.
Compiaciuto Kisshu si avvicinò a me mentre passavo un dito sotto l’occhio per strofinarlo e mi afferrò il polso saldamente, senza stringere però. Il respiro mi si mozzò in gola temendo un bacio a sorpresa, invece afferrò una ciocca dei miei capelli e la fece scorrere tra due dita. Ombre vermiglie si stendevano lugubri sulla sua mano pallida.
‹‹Nel mio popolo non esiste questo colore›› sussurrò.
All’improvviso fu il buio, mi girai verso la finestra e vidi che a tutto il quartiere mancava la luce: blackout. Sentii il corpo di Kisshu fremere e in un attimo era lontano da me, sul davanzale pronto a spiccare il volo.
‹‹Devo andare, micetta›› disse lanciandomi un ultimo sguardo e scomparendo nella notte.
‹‹Aspetta›› mi precipitai, schiantandomi contro il vuoto che lui aveva lasciato. L’oscurità avvolgeva l’intera città e i lampioni spenti permettevano al firmamento di rivelarsi in tutto il suo splendore, guardando quella miriade di astri luminosi mi domandai quanto fosse distante il pianeta dell’alieno. Mentre contemplavo quell’immensità una stella cadente solcò il cielo.
Spero che Kisshu torni a trovarmi, mi scoprii a desiderare ed immediatamente corressi la mia richiesta: vorrei che Aoyama-kun si innamori di me.
 
 
 
Angolo dell’autrice: Ringrazio chi ha letto fin qui e chi commenta! Un saluto particolare a Kim_Sunshine e Endorphin_94 che mi hanno gentilmente recensito! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, sto cercando di prendere spunto dagli episodi della serie per costruire nuovi e magici modi di interagire tra i nostri protagonisti cercando di mantenere l’IC… ditemi voi come sto andando!
Un bacio a tutti,
Eirynij
   
 
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