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Autore: sil_c    22/03/2017    0 recensioni
Questa storia rappresenta la sesta serie del telefilm Covert Affairs così come la immagino io, dopo che ne è stata sospesa la produzione da parte dell'emittente televisiva americana USANetwork.
non possiedo né i diritti né i personaggi della serie, tranne alcuni personaggi secondari che mi sono serviti per raccontare la mia storia.
Annie è un ex agente opertivo della CIA, ora alle dipendenze di Ryan McQuaid, nella McQuaid Security. Sia Ryan che Annie partecipano personalmente a diverse missioni e servizi di scorta a personaggi politici importanti.
Durante una di queste missioni, il convoglio col quale viaggiano viene attaccato dai guerriglieri jihadisti, in Mali.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~~Capitolo 18

“Dobbiamo essere realisti, Auggie.” disse Joan con voce preoccupata
“Sì, certo… realisti.” rispose Auggie con tono seccato “Joan, io non credo che…”
“Forse ho qualcosa.” li interruppe Hollman.
“Qualunque cosa tu abbia trovato Hollman, fatecela avere il prima possibile.” intervenne Calder “devo interrompere la chiamata, per ora. Abbiamo le batterie dei laptop quasi scariche. Ci sentiamo più tardi.” e chiuse la comunicazione.
“Signora…” chiamò Barber, la sua voce era davvero preoccupata. Tutti i presenti nella sala si girarono verso i monitor.
“È appena arrivata la notizia che l’esercito francese di istanza in Mali ha attaccato i gruppi guerriglieri nel Nord del paese.” disse Barber.
“Signora, una chiamata per lei sulla linea privata.” intervenne una delle segretarie presenti nel DPD.
“Bene, passamela nel mio ufficio. Voi venite con me.” ordinò rivolta a Auggie, Eric e Andrew.
La situazione cominciava a diventare incandescente. Le informazioni della DGSE, i servizi segreti esteri francesi, si erano rivelate esatte. Dunque l’offensiva francese era partita.
Una volta giunti nel suo ufficio, Joan prese la telefonata.
“Joan Campbell.” disse. A poco a poco, il suo volto si fece più serio di quanto già non lo fosse. Barber e Hollman si ammutolirono.
“Che succede?” Auggie chiese sottovoce a Eric.
“Non saprei. Joan è silenziosa e il suo viso non lascia presagire nulla di buono.”
“Bene, signore. Sarà fatto.” Joan concluse la telefonata.
I tre uomini la guardarono aspettando che parlasse.
“Era il capo della Divisione delle Attività Speciali. Dobbiamo coordinare Calder Michaels e la sua squadra dando loro tutto il supporto tecnico e logistico di cui disponiamo. Avremo bisogno di contattare le nostre risorse in Africa. La missione di Calder è catturare Samuel Garrett e ha la priorità assoluta su tutto il resto.”
“Questo significa che dovremo collaborare coi servizi segreti esteri, giusto?” chiese Barber.
“Esattamente, Barber. I nostri superiori hanno garantito alla DGSE la nostra totale collaborazione per la cattura di questo terrorista. Di quali informazioni disponiamo, al momento?”
“Samuel Garrett al momento è non rintracciabile. Secondo le informazioni che ci ha dato Calder durante l’ultimo contatto, era diretto a Nord del Mali, probabilmente verso il Marocco.” disse Hollman “Ma credo che potremmo trovarlo facilmente. Tra le intercettazioni che abbiamo registrato tra la McQuaid Security e i loro contatti in Marocco, ci sono alcuni passaggi che potrebbero aiutarci. Devo solo controllarne alcuni.”
“Bene, Hollman.” disse Joan “Mettiamoci al lavoro.”
Non erano ancora le 5 del mattino e già la giornata si preannunciava intensa e caotica. Intensa, caotica e piuttosto lunga.
Uscito dall’ufficio di Joan, Hollman iniziò a controllare le trascrizioni delle intercettazioni tra l’agenzia di Ryan McQuaid e il Marocco mentre Barber e Auggie cominciarono ad organizzare le squadre d’estrazione per i loro connazionali in varie zone del Nord Africa. Tutto dipendeva da dove e quando avrebbero catturato Samuel Garrett. Auggie si mise a contattare alcune risorse presenti nel territorio del Nord-Africa, soprattutto in Marocco, perché cominciassero a indagare su Dimitri Diachkov, alias Samuel Garrett. Auggie fece in modo che una di queste risorse, in particolare, seguisse i movimenti della carta di credito di Annie, che nell’ultima settimana era stata usata nuovamente in un piccolo negozio anche questo casualmente sprovvisto di videosorveglianza. C’erano troppe cose che sembravano casuali, ormai.
Hollman entrò nell’ufficio di Auggie: “Credo di avere qualche informazione importante.” disse “Parlando con Calder prima che arrivaste tu e Joan, ho capito che nelle nostre intercettazioni circoscrivere significa far esplodere. Se non ci sono errori nelle trascrizioni, i guerriglieri jihadisti erano a conoscenza dell’attacco odierno delle milizie francesi. Aspettavano solo che si muovessero per sferrare l’offensiva in Niger, in zone prossime al Mali.”
“Quindi, i guerriglieri conoscono le mosse dell’esercito francese.” sentenziò Barber.
“Sì, i capi dei guerriglieri hanno dato ordine di circoscrivere alcune zone nigeriane in prossimità del confine col Mali: uno dei loro obiettivi sensibili è il campo dei rifugiati maliani a Mangaize.”
Auggie rimase in silenzio. Stava ripensando a tutte le informazioni che avevano, cercando di fare il punto della situazione; Ryan doveva già essere in viaggio per Washington DC da almeno un paio d’ore, se non c’erano intoppi l’aereo dell’agenzia sarebbe arrivato nel tardo pomeriggio, per le 6,00 ora di Washington.
Le milizie francesi avevano attaccato i guerriglieri jihadisti nel Nord Est del Mali, quindi perché Dimitri Diachkov si era diretto a Nord con Annie? Significava dirigersi nel bel mezzo dei combattimenti. E se egli era veramente il mediatore del traffico d’armi in atto in Mali, dirigersi verso Nord era davvero da sconsiderati. Qualcosa non tornava.
“Abbiamo modo di rintracciare i due berberi che lavorano con Diachkov?” chiese Auggie a Hollman.
“Possiamo provarci.” rispose Andrew “Cos’hai in mente?”
“Non capisco perché Diachkov si sia diretto a Nord, significa gettarsi tra le braccia del nemico. Se riusciamo ad intercettare i movimenti dei due jihadisti berberi, forse riusciamo a ricostruire i loro spostamenti e a prevedere le loro mosse.”
“Questa è l’ultima comunicazione tra la McQuaid Security e il Marocco.” Andrew disse a Auggie, porgendogli i file in Braille.
“Dobbiamo scoprire chi c’è dietro queste comunicazioni alla McQuaid Security.” disse Auggie “Forse Arthur può aiutarci.”
“Non lavora quasi più negli uffici dell’agenzia di Ryan.” gli fece notare Barber “Ora si occupa di politica.”
“Bene, può tornarci utile. Arthur è un uomo scaltro, qualità necessaria per entrare in politica.”
“Tu hai in mente qualcosa, Anderson” gli disse Hollman “qualcosa di grosso. E non sono sicuro che la cosa mi piacerà.”
“Non deve piacerti, Hollman. Abbiamo una missione da compiere: catturare un pericoloso trafficante di armi e riportare a casa sani e salvi i nostri operativi. TUTTI”
Hollman sapeva che nella mente di Auggie un piano stava prendendo forma; passo dopo passo, un pezzetto alla volta, la mente di Auggie stava valutando tutti i pro e i contro prima di passare all’azione.
Hollman uscì dall’ufficio di Auggie seguito da Barber e cominciarono a cercare le tracce dei due jihadisti berberi.

   
 
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