Spoiler episodio The Flash 3x17
Un bacio d’amore
Sorrise, compiaciuto, mentre
osservava Iris piegarsi su Barry e deporre sulle sue labbra un vero bacio d’amore.
Come da programma una forte luce li avvolse e la coppia scomparve. A questo
punto, l’artefice di ogni cosa, voltò la testa verso la seconda coppia.
Un po’ più lento, ma c’era da
aspettarselo, dopo tutto il ragazzo era un po’ tonto, Mon-El
si piegò su Kara e la baciò.
“Ops.” Music
Meister, gli piaceva quel nome, bloccò la scena e
fece una smorfia. Si era sbagliato e ora era nei guai. Non faceva lui certe
regole e non poteva disfare la storia che aveva creato, certe cose dovevano
seguire certi binari prestabiliti. Attraversò la strada e osservò la coppia a
terra. Il bacio era stato dato, perché non scomparivano nella luce? Beh, la
risposta era solo una: uno dei due non amava l’altro. Eppure era stato così
sicuro…
Music Meister
scioccò le dita e ripercorse, con la mente, la vita di Kara.
“Oh, oh.” Mormorò, tra sé e sé.
Abbassò gli occhi sulla coppia e si strinse nelle spalle, se voleva tirare
fuori Supergirl da quella situazione, in cui lui stesso
l’aveva catapultata, avrebbe dovuto fare del lavoro extra. Si voltò e
scomparve, lasciando la scena immobile.
“Buongiorno, miss Luthor!”
Comparve in un ufficio bianco e immacolato e osservò la donna sgranare gli
occhi sorpresa.
“Cosa…?” Lui alzò la mano posandosi
un dito sulle labbra.
“Cosa sono, chi sono, cosa faccio…
sì, capisco gli interrogativi, ma direi che non abbiamo tempo per questo. Kara
è nei guai e ha bisogno del tuo aiuto.” Osservò il viso della donna cambiare,
da diffidente, in meno di un istante, diventò preoccupato. La donna non aveva
neanche avuto bisogno di pensare.
“Cosa posso fare?” Chiese all’istante,
alzandosi in piedi.
“Pronta a rischiare di essere
intrappolata per sempre in un mondo fittizio per lei?”
“Kara, per me, lo farebbe.” Disse la
donna, di nuovo senza esitare, accettando implicitamente.
“Molto bene, allora, vieni con me.”
Le tese la mano, lei prese un profondo respiro e poi afferrò le sue dita.
Music Meister
sorrise e scomparvero.
Lena sbatté gli occhi e si ritrovò in
un locale, a giudicare dagli abiti e dal mobilio, un locale che riproponeva uno
stile decisamente retrò…
Una voce attrasse la sua attenzione,
soave e dolce una donna stava cantando. Il cuore di Lena prese a battere più
veloce, senza più preoccuparsi di dove fosse, perché fosse lì e come ci fosse
arrivata, avanzò lungo il bancone del bar per poter osservare all’interno del
salone. Lì, su di un vecchio palco, Kara stava cantando. Rimase senza parole
nel vedere la donna in un splendido abito da sera, con i capelli sciolti e senza
occhiali che cantava Moon River. Era così bella, così sicura di sé, così… Sbatté
le palpebre perché le sembrava che assomigliasse terribilmente a…
“Concentriamoci su quello che conta.”
Affermò una voce al suo fianco. Lena sobbalzò, era stata così tanto rapita
dalla voce di Kara che si era dimenticata di colui che l’aveva portata lì.
“A me non sembra in pericolo.”
Affermò e l’uomo fece una smorfia.
“Il fatto è che ti sto mostrando un
istante già passato… andiamo avanti.” La scena semplicemente evaporò e Lena
ebbe la netta sensazione che avrebbe vomitato, ma prima che il suo malessere
peggiorasse il mondo attorno a lei fu di nuovo stabile. “Perdonami.” Disse solo
l’uomo con ampio sorriso. “Siamo al momento culminante: il bacio d’amore.”
“Di cosa stai…” Erano per la strada,
faceva freddo e vi era solo un gruppo di uomini che…
Prima che Lena potesse comprendere
cosa stesse succedendo furono estratte delle armi e iniziò una vera e propria
sparatoria. Un giovane ragazzo si fece avanti mettendosi tra i contendenti.
“No!” Urlò Lena, conscia di quello
che sarebbe successo, ma il ragazzo non la sentì, fu colpito e cadde a terra. L’istante
successivo Lena vide Kara uscire dal teatro, correndo. “Kara!” Urlò, questa
volta si gettò in avanti, con orrore. Ma lo spazio tra lei e Kara sembrava
infinito, la ragazza fu colpita e cadde a terra. Lena sussultò come se il
proiettile avesse colpito lei.
“Ti prego!” Supplicò voltandosi verso
l’essere che l’aveva portata lì, conscia che era lui a trattenerla lontana da Kara.
“Non è in pericolo di morte, non
ancora.” La rassicurò lui, ma Lena osservava la scena con orrore e un dolore
sordo nel petto.
Dal nulla comparvero due persone, una
giovane donna che non conosceva e un ragazzo che Lena riconobbe vagamente come
colui che si era autoinvitato al suo party, qualche mese prima.
I due corsero verso i giovani stesi a
terra e si formarono due coppie. La donna appena arrivata si piegò sul ragazzo,
lo baciò e scomparvero nella luce. L’istante successivo il giovane che lavorava
alla CatCo e di cui non ricordava proprio il nome si
piegò su Kara baciandola, ma non accadde nulla. L’immagine si bloccò e Lena si
ritrovò a un passo da Kara, finalmente libera.
“Ecco, hai colto il problema?” Chiese
l’essere che le aveva mostrato tutto quello. “Lui, non è la persona che lei
ama.” Affermò e agitando appena la mano il ragazzo scomparve.
“Io… cosa devo fare?” Lena si
inginocchiò accanto a Kara, la ferita sanguinava e lei vi posò le mani sopra, chiedendosi
in che modo avrebbe potuto fermare una simile vasta emorragia.
“Lena, guarda nel tuo cuore. Tu,
puoi, salvarla.”
“Non capisco!” Affermò lei e il
giovane sorrise.
“Sì che capisci, sei intelligente e
hai visto con i tuoi occhi cosa serve fare.”
“Ma…”
“Vi lascio un po’ di privacy.”
Affermò lui, le fece l’occhiolino e scomparve. Lena abbassò lo sguardo e osservò
il viso pallido di Kara.
“Kara?” La chiamò, ma la ragazza era
svenuta. Quanto aveva desiderato fare un gesto simile? Quante volte aveva
sognato di dirle ciò che provava, di… ma vi era quel ragazzo e vi era la vita.
Lei era una Luthor e chi le stava accanto moriva o
veniva corrotto, non voleva che Kara avesse un simile destino, non voleva che
le succedesse nulla di male, eppure ora eccola lì, in quel posto assurdo, in
quella situazione assurda e lei, lei, forse, avrebbe potuto salvarla…
Un bacio, come poteva un bacio
salvare qualcuno da un proiettile? Era ridicolo, eppure quel posto non lo era
forse anche di più? Stava sognando? Qualcuno stava giocando con il suo
cervello?
Aveva senso porsi quelle domande? Per
quanto lei fosse una donna di scienza o forse proprio per quello, non poteva
negare quanto aveva davanti agli occhi: Kara, in punto di morte; e una
soluzione per salvarla: un bacio. Lei l’amava abbastanza? Oh sì, di quello era
sicura, ma Kara, Kara condivideva lo stesso amore?
Accarezzò il viso della giovane
ammirandone la bellezza. Una lacrima le scivolò lungo il viso.
“Non era così che avrebbe dovuto
succedere, non con te svenuta, non con il tuo sangue sulle mie mani…” Mormorò,
piano.
Ma non importava, non per davvero,
avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvarla, anche rovinare il loro primo e,
probabilmente, unico bacio.
Si piegò dolcemente su Kara e posò le
labbra sulle sue. Il suo cuore ebbe un brivido e una seconda lacrima sfuggì dai
suoi occhi per cadere sulla guancia di Kara.
“Lena…” Mormorò la donna tra le sue
braccia gli occhi ancora chiusi, mentre veniva portata via dalla luce.
Lena guardò l’asfalto vuoto, il cuore
che batteva veloce. L’aveva salvata?
“Ottimo lavoro.” Affermò entusiasta
il ragazzo che l’aveva portata lì. Lei alzò lo sguardo e lo fissò su di lui che
fece una smorfia nel vedere i suoi occhi pieni di lacrime.
“Starà bene?” Chiese lei in un
sussulto e lui annuì, serio, per la prima volta.
“Sì.”
“Si ricorderà di quello che è
successo?” Questa volta la smorfia sul volto dell’uomo fu molto più accentuata.
“No… era svenuta e tutto quello che
ho costruito qui era per farla tornare assieme a… lui… io non credevo che…”
“È salva, questa è l’unica cosa che
conta.” Chiuse il discorso Lena.
“Hai capito cosa significa il fatto
che con te ha funzionato e con lui no?”
“Non ha importanza.”
“Beh, significa che lei ama…” Lena lo
guardò severa.
“Ho detto che non ha importanza.” La
sua freddezza sorprese il giovane che piegò il capo in un assenso.
“Come desiderate, miss Luthor.” Inclinò la testa e il mondo creato per quella
piccola lezione sparì nel nulla.
Kara aprì gli occhi e ritrovò su di
sé le labbra di Mon-El sbatté gli occhi confusa e
chiese:
“Mon-El?”
Ma chi altri poteva essere? Sorrise, mentre una piccola parte della sua mente
cercava di trattenere il ricordo di un bacio molto più dolce, molto più
delicato, molto più bello, molto più… vero.
Lena si guardò attorno: era di nuovo
nel suo ufficio. Cos’era successo? Prese il telefono e poi si trattenne, che senso
aveva chiamare Kara? Avrebbe davvero potuto sentire la sua voce senza che il
suo cuore soffrisse ancora di più di quello che già non faceva?
Kara stava bene, lo sapeva, lo
sentiva in una piccola parte del suo cuore, la piccola parte che teneva
nascosta e al sicuro, la piccola parte che Kara aveva completamente
conquistato, la piccola parte del suo cuore che le permetteva di amare.
Sorrise amara e sospirò. Il mondo era
un posto sempre più assurdo, ma Kara stava bene ed era tutto quello che importava.
Note: Emy77 mi ha anticipato, ma visto che la mia è un missing moment pubblico lo stesso, però, vi consiglio di leggere la sua versione (se non lo avete ancora fatto) perché il suo finale è molto meglio! ;-)
Spero che la storia vi sia piaciuta, lo sapete come funziona con i missing moment… non sono io a scrivere il telefilm, quindi prendetevela con quelli che lo fanno se poi io non posso far andare le cose nel modo in cui dovrebbero andare!
Lo so che ho una long iniziata, ma questo episodio urlava per essere messo a posto quindi… fatto!
Fatemi sapere le vostre impressioni!
Ciao ciao