Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: __Lily    23/03/2017    0 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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DICIOTTO 

 

 


 

 

Erano in viaggio da ore ormai, all’alba Meera aveva aiutato Bran a prepararsi, Edd l’addolorato aveva fatto preparare qualcosa per il viaggio e poi aveva aiutato la ragazza a mettere Brandon Stark su di un cavallo, le aveva dato un pugnale fatto con vetro di drago, per ogni evenienza, aveva detto.
Poi le porte del Castello Nero si erano aperte e Meera assieme a Bran era partita al galoppo alla vota di Grande Inverno, avrebbero viaggiato nei boschi del Nord, forse meno selvaggi di quelli oltre la Barriera ma non per questo meno pericolosi.
Il cavallo correva veloce per quanto possibile, nonostante la neve e il peso che stava portando.
Ti prego, fa presto.
Meera aveva paura, non avrebbero avuto alcun aiuto da lì fino alla casa di Bran.
«Presto ritroverai i tuoi fratelli» gli disse Meera.
Sentirla così vicina lo metteva a disagio, Meera era una ragazza molto bella, intelligente e soprattutto in grado di cavarsela in ogni situazione, a volte sembrava selvaggia quanto Arya, non era la classica lady.
«Cosa dirò a Jon?» domandò Bran guardando dritto, avrebbe tanto voluto guardare gli occhi marroni di Meera Reed, ma sembravano quasi essere diventati una calamita per lui.
«La verità, è comunque tuo fratello.»
«Lo è, lo sarà sempre.»
«Allora non hai nulla da temere.»
«Mi odierà Meera» disse con voce tremante, come quella di un bambino.
«No, non sarà te che odierà.»
«Non voglio nemmeno che debba odiare nostro padre.»
«Gli servirà del tempo per accettarlo, ma lo farà e te ne sarà grato.»
La neve iniziò a cadere, stava facendo veramente freddo, ma non potevano fermarsi, non mancava molto ormai a Grande Inverno.
Avevano deciso di non fare pause, ogni sosta poteva essere un pericolo e poi lei da sola non sarebbe stata in grado di rimettere Bran sul cavallo, ci era riuscita a malapena con Edd.
Il sole per quanto pallido e debole si stava alzando oltre l’orizzonte, Meera allungò una mano e prese un pezzo di carne essiccata e la porse a Bran.
«Devi mangiare qualcosa, ci vorrà ancora del tempo prima di arrivare.»
«Anche tu devi mangiare.»
Prese un altro pezzo di carne e senza smettere di cavalcare consumarono quel misero pasto, molto diverso e decisamente meno buono di quello alla Barriera.
Bran si era ritrovato spesso a pensare a lei, a come sarebbe stato se non fosse diventato uno storpio, se avesse continuato ad essere solo Brandon Stark.
Avrebbe potuto renderla felice, ma cosa era ora?
Un ragazzino storpio con delle visioni, cosa poteva offrire a una ragazza giovane e bella come lo era Meera Reed?
«Bran?»
«Scusami stavo pensando.»
«Non preoccuparti, volevo essere certa che stessi bene.»
«Sono cinque anni che non vedo Grande Inverno, l’ultima volta era distrutta e stava bruciando.»
«Deve essere stato terribile, ma ora è nuovamente degli Stark e nessuno la distruggerà più.»
«Si è di nuovo degli Stark, ma non di tutti gli Stark» disse Bran, inevitabilmente pensò al padre e al sogno che aveva fatto dopo la sua morte, ricordò di averlo visto nelle cripte, camminava in silenzio avvicinandosi al padre e ai fratelli.
Robb e sua madre erano stati uccisi dai Frey e Rickon da Ramsay Bolton, restava poco della famiglia che erano stati un tempo; Solo Jon e Sansa e Arya.
E lui.
Meera posò delicatamente la mano sulla spalla di Brandon, nonostante il dolore che li accomunava non sapeva come confortarlo, per lei perdere Jojen era stato terribile, la cosa più terribile che le fosse mai accaduta, per Bran era diverso, il dolore che lei aveva provato per la perdita di suo fratello per lui valeva quattro volte tanto.
Lei non sarebbe riuscita a sopportare un dolore simile, solo perdere Jojen l’aveva distrutta, ma Bran aveva perso troppe persone e avrebbe fatto di tutto perché non perdesse anche le poche che gli restavano.
«Saranno felici di rivederti.»
«Finché non dirò loro la verità.»
«Lo saranno anche dopo, non sari solo.»
«Una volta a Grande Inverno sarai libera di andare ovunque vorrai Meera» disse Bran, e il suo cuore si spezzò ancora di più a quelle parole, non voleva separarsi da lei ma sapeva di doverlo fare.
Meera fermò il cavallo, incredula per ciò che aveva appena sentito.
«Vuoi che me ne vada?»
«Devi tornare a casa, tuo padre ti starà aspettando ed è giusto che almeno tu faccia ritorno da lui.»
«No Bran, non intendo andarmene. Abbiamo iniziato questa cosa insieme e insieme la finiremo. Jojen avrebbe voluto così ne sono certa e ho promesso a Osha di proteggerti.»
«Lo hai fatto, hai mantenuto la tua promessa, sei libera Meera, nessuno ti obbliga a rimanere accanto ad un ragazzo storpio.»
«Guardami Brandon Stark» disse lei, con la voce tagliente quanto il freddo.
Bran tentò di voltarsi al meglio verso di lei, i suoi occhi erano lucidi, era stanca di essere forte e l’idea di lasciare quel ragazzo la stava ferendo davvero molto.
«Non ti libererai tanto facilmente di me.»
«Lo dico per il tuo bene.»
«No, lo dici perché hai paura Bran.»
«Paura?»
«Si, paura di ciò che senti e di ciò che potrei sentire io per te.»
«Meera…»
«Non ti lascerò solo» disse poi lo baciò, mentre la neve cadeva fitta a torno a loro impigliandosi nei loro capelli scuri, quel bacio entrambi lo avevano desiderato da tempo.
«No.»
«Bran… non avere paura dei tuoi sentimenti.»
«Meera, sono uno storpio.»
«Non mi importa.»
«Un giorno potrebbe importarti.»
«No, so ciò che voglio e intendo lottare per non perderlo ma non posso farlo da sola. Lotterai con me Bran?»
«Non voglio condannati a una vita che… Meera non potrò mai renderti felice, sei giovane e sei bella, meriti un vero uomo.»
«E tu non lo sei? Non tirare nuovamente in ballo la tua disabilità Bran, ti ho visto lottare ogni giorno, ti ho visto diventare ciò che eri destinato ad essere e sono felice di averti aiutato, di essere stata lì con te. Jojen credeva in te, io credo in te.»
Fu Bran a baciarla, lo desiderava molto e lei ne fu felice, Bran stava lottando per il loro futuro, stava lottando per una nuova vita.
«E’ ora di proseguire» disse lei con voce decisa, spronò il cavallo partirono nuovamente alla volta di Grande Inverno.





Il corno aveva suonato già due volte in pochi giorni, un uomo era giunto nel Nord dalle sue terre, molto lontane dalle lande fredde nelle quali vivevano gli Stark.
Howland Reed aveva lottato al fianco di Eddard Stark, lo aveva seguito fino a Dorne, lo aveva separato da sua sorella Lyanna ormai priva di vita e stretta a lui in quell’abbraccio di morte.
Osservava quel giovane uomo che lui stesso aveva accudito anche se per poco, il bambino a cui assieme a Ned Stark aveva salvato la vita portandolo via da quella torre ormai solo terreno di sangue e morte.
Non aveva nulla dei Targaryen, non gli occhi o i capelli, nulla; Jon Snow assomigliava in modo impressionante al suo amico Ned ma più di tutti assomigliava a sua madre: Lyanna Stark.
Erano stati gentili nell’accoglienza, ma Howland non aveva ancora trovato il coraggio di dire a colui che ora era il re del Nord ciò che doveva e soprattutto non sapeva come consegnargli la lettera scritta dal principe Rhaegar, anche se il sigillo era stato spezzato era ancora visibile il drago a tre teste, il simbolo dei Targaryen.
Sapeva di doverlo fare e al più presto, aveva letto e riletto più volte la lettera del principe Rhaegar, Jon Snow doveva sapere di essere Jeaherys Targaryen.
Era pomeriggio inoltrato quando il corno suonò nuovamente, sempre e solo un suono come già era accaduto per Arya e Gendry, per Howland Reed.
Un cavallo stanco si era fermato difronte ai soldati di guardia, una giovane ragazza era scesa saltando dalla groppa del cavallo dal manto bianco come la neve che aveva ricoperto il Nord.
«Il mio nome è Meera Reed e devo vedere il re del Nord» disse senza smettere di guardare i due soldati di guardia.
Uno dei due si sporse e osservò il ragazzo che cercava di tenersi dritto sul dorso dell’animale aiutato dalla ragazza.
Il soldato quasi non riuscì a credere ai suoi occhi, lo ricordava, ricordava ancora Brandon Stark, era cresciuto si ma in lui c'era ancora parte del bambino che aveva visto in passato.
«Mio signore» disse avvicinandosi a lui, «bentornato a Grande Inverno.»










 

Ecco cosa vi attende nel prossimo capitolo:

Spero che potrai perdonarmi un giorno.
«Allora, che cosa devi dirmi di così importante?»
«La verità sulle tue origini, so chi sei davvero.»
«Di cosa stai parlando Bran?»

  
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