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Autore: OlicityAllTheWay    23/03/2017    2 recensioni
Dopo TAAANTO tempo ritorno :D Nuova Fanfiction. Dovrebbe avere tre capitoli, massimo quattro :D
Parte dalla fine della 5x15 per cui se siete indietro attenzione SPOILER!!!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate :)
Un bacio :*
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dig ha dato un passaggio a me e Oliver al loft. Ora siamo nel bagno e io cerco di medicare al meglio le ferite che Adrian gli ha provocato, non credo di averlo mai visto in questo modo. Certo le innumerevoli cicatrici che ornano il suo busto sono la prova che ha già attraversato un inferno del genere, forse anche peggiore. Ma non lo avevo mai visto con i miei occhi, e mi fa male, come se quelle ferite fossero mie.

Ogni volta che ne tocco una con il cotone e il disinfettante chiude un attimo gli occhi ma non mostra segni di dolore. Non fisico per lo meno.

E’ da quando siamo saliti sulla macchina che non dice una parola, è assente e pensieroso.

<< Fatto >> lo avviso una volta che ho esaminato e curato ogni taglio.

Senza dire una parola si mette una maglia pulita e si alza dalla sedia.

Non lo seguo subito. So che in questo momento ha bisogno di spazio. Quando lo raggiungo in camera mi da le spalle ma vedo che ha il telefono in mano: ci sono innumerevoli chiamate da parte di Susan. Oliver fa un verso strano, non riesco a capire se abbia sbuffato o sospirato. Magari entrambe le cose.

Si passa la mano libera sul viso e si accorge di me. O forse se n’era già accorto ma ha deciso di mostrarlo solo ora.

Sono la persona che lo conosce e lo capisce meglio, perché ora mi trovo a fare supposizioni e mille domande? Non riesco a capire cosa stia pensando, lo vedo distante.

<< Posso restare qui per stanotte? >> mi chiede poi.

<< Tutte le notti che vuoi >> rispondo sincera.

Lui mi guarda con uno sguardo che non gli appartiene e si avvia verso il letto. Si corica sul suo lato come se l’ultima volta che l’avesse fatto fosse ieri. Lo seguo e mi rannicchio sotto le coperte.

<< Adrian ci ha lasciati andare >> mi dice. Sono contenta che abbia fatto lui il primo passo. Voglio sapere cosa è successo lì sotto, ma non volevo fargli domande.

<< Perché? >>

<< Mi ha tenuto lì sotto perché voleva che ammettessi i miei peccati >> gli manca la voce.

<< Che tipo di peccati? >> cerco di essere cauta. Ha fatto così tanta strada, non voglio che si perda di nuovo.

<< Ho provato e riprovato a dirgli tutto quello che avevo fatto, ma non era quello che voleva sentirsi dire >> fa una pausa: << Voleva sentirsi dire una cosa in particolare, la verità >>

<< E quale sarebbe questa verità? >> allungo una mano e sfioro la sua guancia, cercando di trasmettergli forza e fiducia.

<< Che non ho ucciso solo perché ho dovuto…ho ucciso perché ho voluto >> negli occhi di nuovo quello sguardo estraneo: << E mi è piaciuto quando l’ho fatto >> abbassa lo sguardo afflitto dal peso di queste parole.

La mia mano, che lo accarezzava, si ferma un attimo. Tante persone gli hanno detto cose simili, ma io non ci ho mai creduto. Sentirlo dire da lui è diverso. Ci credo.

L’uomo di cui sono innamorata è un assassino e uccide perché gli piace farlo.

Ma la ragione mi raggiunge in un attimo: non è più così.

Non posso fargli una colpa ora di quello che era anni fa. Non posso, non se lo merita. Prima che possa fare qualsiasi cosa mi dice: << Ci ha lasciati andare perché sapeva che questa verità mi avrebbe ferito più delle sue torture. E aveva ragione. Non ho mai voluto ammetterlo, nemmeno a me stesso. Ma ho dovuto farlo e ora ne pago le conseguenze >>

<< Oliver…per ogni persona che hai ucciso nel tuo cammino ne hai salvate cinque. Minimo. Tu sei un eroe. Sei un eroe quando indossi la maschera di Green Arrow e sei un eroe quando sei Oliver Queen >>

Riprendo ad accarezzagli la guancia ma lui mi blocca prendendomi il polso nella sua grande mano.

<< Non fare così. Non me lo merito >>

<< Hai passato la maggior parte del tuo tempo, da quando sei tornato dall’isola, a sostenere di non meritare le persone intorno a te o le attenzioni che ti riservavano. Sei stato d’ispirazione per tutti noi in questi anni: guarda me e Diggle. O il nuovo team. Lascia che ora siamo noi d’ispirazione per te. Lascia che ti riportiamo a galla e lascai decidere a noi se ci meriti o meno >>

Una minuscola lacrima sfugge al suo controllo. E’ terribile per me vederlo così vulnerabile.

Mi avvicino di più a lui e mi accoccolo contro il suo petto, stando attenta a non fargli male.

<< Non mi importa cosa hai fatto e perché l’hai fatto. Mi importa l’uomo che sei adesso >>

<< Eri la persona a cui avevo più paura di dirlo >> mi confessa.

<< Non avresti dovuto: dovresti saperlo che ti amo indipendentemente da tutto >> dico sollevando la testa per guardarlo negli occhi. Voglio che vi legga tutta la sincerità delle mie parole.

Lui mi stringe un po’ di più e ci addormentiamo.

 

Un suono fastidioso disturba il mio sonno. Apro e gli occhi e sono felice che la prima cosa che vedo sia Oliver accanto a me. Quando dorme è così innocente, così rilassato.

Il suono si ripete e questa volta capisco che è il campanello. Guardo la sveglia: sono solo le sette del mattino. Chi diavolo viene a casa mia alle sette del mattino?

Scivolo piano fuori dalle coperte attenta a non svegliare il mio uomo e scendo le scale di corsa urlando “Arrivo” alla persona che non smette di suonare.

Quando apro la porta vedo uomini davanti a me. Non li conosco.

Mostrano subito il distintivo e vedo che sono dell’FBI.

<< Signorina Smoak? >> chiede il più alto dei due.

<< Sì sono io. Qualcosa non va agente? >> cerco di sembrare calma ma le mani mi sudano un po’.

<< Abbiamo un mandato d’arresto per la violazione di un sistema informatico della NSA >>

Oliver appare sulle scale: << Che sta succedendo? >>.

Quello che non ha parlato si avvicina a me e mi volta mettendomi le mani dietro la schiena per poi ammanettarmi.

<< Ci deve essere un errore >> sento dire a Oliver.

<< Nessun errore signor Queen >> fa una breve pausa e poi si rivolge a me: << Signorina Smoak lei è in arresto per crimine informatico di codice rosso. Ha diritto ad un avvocato, se non se ne può permettere uno le verrà assegnato d’ufficio. Tutto quello che dirà potrà essere e verrà usato contro di lei in tribunale >>.

Merda. 

   
 
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