Primo capitolo: L’incidente
“Maggie mi ha invitato a vedere le
sue armi da fuoco.” Alex entrò nella stanza agitando una lettera e Kara si
rigirò nel letto nascondendo la testa sotto al cuscino. “Kara! Svegliati!” La
ragazza aprì la tende permettendo al Sole di entrare e facendo fare un verso
strozzato alla sorella minore.
“Perché tutto questo entusiasmo? Hai
già i tuoi di moschetti.” Si arrese Kara sbuffando e aprendo piano gli occhi.
“E allora? Ha ricevuto uno Springfield[1]
dall’America, devo assolutamente provarlo.”
“Se ti rende felice sparare con un
fucile, vai.” Kara non capiva la passione della sorella per le armi da fuoco,
lei preferiva di gran lunga occupare il suo tempo con una passeggiata nei
giardini, la lettura di un buon libro e, soprattutto, la scrittura.
“Vieni con me.”
“Non ci penso neppure.” La risposta
secca sorprese Alex che la guardò stupita e lei dovette spiegarsi. “Non vorrei
incontrare Lena Luthor e ammorbarla con le mie
conversazioni da zotica.” Disse con tono ancora offeso e Alex fece una smorfia.
“Mi spiace che abbia detto quelle
cose su di te, ma Maggie è diversa e ti piacerà, vorrei che la conoscessi.”
“Sono sicura che passerete un ottimo
momento assieme, io, però, non vengo. Starò qui, buona a scrivere un articolo
per il giornale, sperando che Mr. Snapper non decida
di usarlo per impacchettare i tortini di sua madre come l’ultima volta…”
“Ma…”
“Davvero, sarò grandemente più felice
se non incontrassi mai più miss Luthor.” Alex si
arrese stringendosi nelle spalle.
Poco dopo Kara la osservò mentre si
allontanava a cavallo diretta verso la tenuta di Netherfield,
la più elegante e ricca dell’intera regione. Alzò gli occhi verso il cielo
chiedendosi oziosamente come sarebbe stato poter volare, poi sospirò conscia
che non lo avrebbe mai saputo e si recò al suo scrittoio dove iniziò a comporre
un articolo sulla ballo della sera precedente.
Mangiò assieme ai suoi genitori,
chiacchierando sugli avvenimenti della serata dagli Olsen
e chiedendo loro un’opinione sulla prima stesura dell’articolo. Prima che
potesse congedarsi arrivò un messaggero con una lettera.
“Non preoccupatevi, sto bene, ma sono stata accidentalmente ferita mentre
testavo uno degli antichi moschetti di miss Sawyer.
Il medico è già stato chiamato, ma mi sento terribilmente in colpa nel gravare
su di loro. Ti sarei grata, Kara, se venissi quanto prima alleviando il peso che
la mia presenza qui comporta”.
Era firmato Alex e mise sottosopra
Kara. Cosa significava che era rimasta ferita? Com’era possibile? Alex era una
maestra con le armi! Corse di sopra e dopo aver afferrato un cappellino e il
suo scialle rosso che si drappeggiò sulle spalle, raggiunse le stalle e partì
alla volta di Netherfield Park.
L’agitazione la pervadeva e attraversò
l’umido paesaggio primaverile senza neppure vederlo. Che il messaggio fosse
stato scritto dal pugno sicuro di Alex avrebbe dovuto rassicurarla, ma non era di
certo sicura che la giovane non fingesse di stare meglio di quello che era in
realtà.
Quando giunse, finalmente, in vista
della bellissima tenuta scese da cavallo e senza badare all’etichetta si fiondò
nell’elegante salotto, a corto di fiato, le guance rosse per lo sforzo, il
cappello dimenticato sulla schiena. Si rese conto di aver fatto un’entrata
eccesiva quando le due Luthor, le uniche presenti
nella stanza, la guardarono con occhi stupiti.
Arrossì ancora di più nel vedere il
viso di Lena abbozzare un sorriso, mentre sul volto di Lilian appariva un’aria
scandalizzata. Ecco, ora avevano davanti una vera zotica. Drizzò la schiena e
si sistemò meglio lo scialle sulle spalle.
“Ms. Luthor,
miss Luthor.” Disse chinando la testa e facendo una
piccola riverenza. “Vorrei vedere mia sorella.”
“Miss Danvers.”
La salutò Lena Luthor, mentre sua madre faceva appena
un cenno per poi abbassare la testa e tornare alla sua lettera. “Maggie le sta
facendo compagnia, è terribilmente dispiaciuta per l’incidente.” Nel dirlo le
indicò la porta e poi la guidò in silenzio attraverso due saloni fino a delle
scale e poi alle stanze del piano superiore. Kara sentì subito la risata di
Alex e si rilassò.
“Eccoci arrivate.” La donna le indicò
la porta e le lanciò uno dei suoi sguardi enigmatici prima di dire: “Sono
contenta che Maggie e vostra sorella abbiano un’intesa così… forte.” Kara
sbatté le palpebre e poi annuì.
“Alex non ha molte amiche sarebbe
bello se tra di esse ci fosse anche miss Sawyer.”
Vide la donna corrugare la fronte, ma prima che potesse interpretare meglio la
sua espressione la porta si aprì e la padrona di casa sorrise nel vederla.
“Miss Kara. Ho scommesso con Alex che
non sareste arrivata prima del the delle cinque, ora le devo una bottiglia di
scotch.” Maggie Sawyer sorrise lanciando uno sguardo
all’interno della stanza, dove Alex stava aspettando.
“Credevo che scommettere che quel
moschetto sparasse ancora ti avesse insegnato che è meglio smettere con queste
sciocche sfide.” Lena alzò un sopracciglio e Maggie la guardò perplessa, come
se il tono della donna nascondesse qualcosa di più. Kara osservò le due donne,
ma non aggiunse nulla, invece, al cenno di Maggie, entrò nella stanza e lì fu
lasciata sola con Alex.
La maggiore delle Danvers
era sdraiata a letto, ma l’accolse con un sorriso.
“Non fare quella faccia, Kara, è solo
una piccola ferita.” Sollevò il lenzuolo e le mostrò il fianco bendato. “Maggie
era sicura che quell’archibugio potesse ancora sparare io no, abbia scommesso e
ho vinto.” Fece un sorriso soddisfatto.
“Non dovrebbe divertirti tanto la
cosa! Come ti sei fatta male, esattamente?” Alex si strinse nelle spalle.
“Abbiamo preso le nostre precauzioni,
ma quel moschetto non sparava dai tempi della battaglia di Nieuwpoort[2]
e quando è esploso i frammenti solo volati ovunque. Eravamo nascoste dietro un
paio di casse, ma una scheggia mi ha trovato…” Questa volta fece una smorfia.
“Hanno chiamato il medico e Maggie si è rifiutata categoricamente di far
mandare il conto a casa, sono terribilmente mortificata per questo e per il
fatto che il dottor Reese mi ha ordinato di non viaggiare per almeno tre o
quattro giorni.”
“Quindi dovrai rimanere qua?”
“Sì, ti sarei grata se rimanessi
anche tu, preferisco di gran lunga non incomodare ulteriormente Maggie.” Kara
annuì comprendendo perfettamente l’imbarazzo della sorella.
“Comunque, se la cosa può esserti di
conforto, miss Sawyer sembra estremamente felice di
averti qui.”
“Dici davvero?” Le chiese Alex e nei
suoi occhi brillò la gioia.
“Sì, non c’è dubbio. Miss Luthor invece…” Fece una smorfia e Alex sospirò.
“Non ti piace proprio? Eppure sei
incline a farti piacere sempre tutti.”
“Ebbene, lei no.” Concluse Kara con
tono definitivo, sorprendendo, ancora una volta la sorella.
Dopo aver portato la cena ad Alex,
Kara, scese per mangiare assieme ai loro ospiti. Lanciò uno sguardo allo
specchio sperando che il suo aspetto non fosse troppo trasandato, rifece le
trecce e, quando si considerò presentabile, scese nella sala da pranzo.
Maggie era sorridente e allegra, le
chiese di Alex, malgrado avesse passato con lei la maggior parte del pomeriggio,
e poi la intrattenne con aneddoti e curiosità. Miss Luthor
sembrava pensierosa, mentre Ms. Luthor addusse un mal
di testa e non si presentò. Dopo cena Maggie le obbligò a giocare a carte con
lei.
“Dunque, miss Kara, Alex mi ha detto
che siete una scrittrice.” Intavolò la discussione Maggie mentre distribuiva le
carte.
“Oh… non una vera scrittrice… mando
qualche pezzo al giornale dell’Hertfordshire e Mr. Snapper ogni tanto li pubblica.” Spiegò, arrossendo appena,
conscia di avere lo sguardo di Lena Luthor fisso su
di lei.
“Una giornalista, dunque? Non è un
lavoro tipico di una giovane nella vostra posizione.” Commentò infatti la
donna.
“Come ho detto, scrivo soltanto per
il piacere e sono pochi gli articoli che arrivano alla pubblicazione.” Disse,
secca. Maggie passò lo sguardo da lei a Lena e poi intervenne.
“Alex mi ha detto che sei molto
brava, mi farebbe piacere leggere uno dei tuoi scritti.” Kara si strinse nelle
spalle.
“Non credo sia nulla di interessante
o…”
“Ne avete uno qui?” La interruppe
Lena, Kara si voltò a guardarla e si ritrovò i due lucenti occhi della donna
che la fissavano, vi lesse una sfida e sentì il suo orgoglio tirato in causa,
di nuovo.
“Molto bene.” Affermò lapidaria. Si
alzò e raggiunse la piccola sacca con cui era giunta a Netherfield
quel primo pomeriggio, all’interno, come sempre, vi era il suo blocco di
appunti. Lo prese e tornò al tavolo, Lena non aveva distolto lo sguardo da lei.
Si sedette e sfogliò le pagine fino a
trovare la stesura quasi definitiva dell’articolo sulla festa degli Olsen. Alzò la testa e ricevette l’assenso di Maggie,
allora lo lesse. Quando ebbe finito rialzò lo sguardo che, traditore, si posò
su Lena. Negli occhi della donna vi era un brillio che non comprese, sulle
labbra un sorriso, che forse, per una volta, non conteneva sarcasmo.
“Siete dotata per le parole.”
Commentò la donna poi abbassò gli occhi sulle sue carte e Kara sentì un moto d’orgoglio
e al contempo di vittoria: se aveva creduto di umiliarla aveva fallito.
Era pomeriggio inoltrato, dopo tre
giorni passati a Netherfield Park, Kara, ne aveva
appreso i ritmi e se, spesso, riusciva a sottrarvisi rimanendo nella stanza di
sua sorella, succedeva, come in quell’occasione, che dovesse condividere con i
suoi ospiti del tempo. In questo particolare caso, Maggie stava ripulendo una
delle sue vecchie armi, la sua era senza dubbio una grande passione, mentre
miss Luthor era allo scrittoio intenta ad occuparsi
degli affari della famiglia, era lei infatti ad aver ottenuto il controllo di
tutte le proprietà ora che il fratello era stato coinvolto nello scandalo che
lo aveva rovinato.
Per sua fortuna Ms. Luthor non era presente, Kara la incontrava molto
raramente, la donna sembrava comparire e scomparire in maniera irregolare, ma
sempre pronta a fare qualche commento acido. Quando la madre era presente Lena
diventava improvvisamente silenziosa e ancora più indecifrabile del solito, mentre
altrimenti passava il suo tempo a provocarla con ogni sorta di pretesto.
A quel pensiero Kara spezzò il
pennino e fece una smorfia, quando alzò la testa Lena la stava guardando, ed
eccolo quello sguardo divertito e quel sorriso che la infastidiva così tanto.
“Non vi facevo così forte, miss
Kara.” Disse e Maggie alzò la testa cercando il motivo di tale osservazione.
Kara non la degnò di una risposta invece prese un temperino intenzionata a
rifare la punta. “Dovreste provare uno dei miei pennini in metallo.” Propose la
giovane Luthor e Kara strinse il pugno intorno alla
sua semplice penna.
“Sono sicura di potermela cavare da
sola. Grazie miss Luthor.”
“Lena, per favore.” Era la terza o
quarta volta che le chiedeva di chiamarla per nome, ma Kara non voleva di certo
darle il piacere di avere un altro motivo per irriderla. “Sarebbe un piacere
per me regalarvene una.” Aggiunse e Maggie fissò l’amica con aria perplessa.
“Siete troppo generosa, miss Luthor, devo rifiutare.” Ebbe la soddisfazione di vedere le
labbra della donna arricciarsi per un istante infastidite e sorrise. “Ne avrete
bisogno con tutto il lavoro che fate.” Commentò e la donna abbassò il capo
senza aggiungere altro. Kara si sentì immediatamente colpevole, punzecchiarla
sul fratello e sul fatto che dovesse fare lei il suo lavoro, non era stato
corretto e per quanto la donna le stesse antipatica non era nel suo carattere
ferire gli altri. “Deve essere difficile… e dovete andarne molto fiera.”
Aggiunse e vide Lena alzare gli occhi e guardarla, stupita.
“Sì.” Mormorò.
Kara sbatté gli occhi sorpresa nel
vedere l’espressione di lei addolcirsi mentre sulle labbra appariva un sorriso.
Aprì la bocca cercando qualcosa da dire quando dalla porta entrò Lilian Luthor. Il viso di Lena si chiuse in un’espressione seria e
la ragazza abbassò il volto tornando a lavorare sulla sua corrispondenza.
“Dovremmo fare qualcosa per
festeggiare la vostra guarigione.” Affermò Maggie con un ampio sorriso sulle
labbra nel vedere Alex finalmente in piedi, muoversi con tranquillità, mentre
passeggiava al braccio di Kara nei bei giardini di Netherfield.
“Oh, no, avete già fatto tanto per
me.” La fermò Alex, gli occhi che cercavano la donna e un sorriso felice sulle
labbra.
“Insisto…” La ragazza sembrò
riflettere e poi annuì decisa: “Un ballo. Dopo tutto ci siamo incontrate a un
ballo! Mi sembra giusto festeggiare la vostra guarigione con un evento simile.”
“Un ballo?” Chiese perplessa Lena,
che camminava poco lontano da loro, il lungo abito scuro che scivolava elegante
dietro di lei accarezzando la delicata erba primaverile.
“Sì. Tua madre non ne sarà contenta.”
Lena sembrò valutare la cosa poi annuì.
“Mi sembra giusto, dopo tutto Longbourn ci ha accolto con un ballo, ricambiare il favore
è quasi un obbligo.”
“No, davvero, non dovete…” Cercò di
insistere Alex, ma Maggie non volle sentir ragioni.
“La data sarà fissata nel momento in
cui mi assicurerete che potrete ballare.” Affermò guardando Alex dritto negli
occhi. “Perché, sì, miss Danvers, io e te balleremo
assieme.” Alex arrossì e Kara rise.
“Se riuscirete a farla ballare allora
dovreste meritare un premio.”
“Con Lena ho sempre perso, ma questa
volta non mi lascerò battere.” Maggie aveva un ampio sorriso sulle labbra e
Alex fece un piccolo cenno con la testa, ma Kara non le osservava, invece aveva
posato lo sguardo su Lena che senza fare commenti continuava a camminare al
loro fianco in silenzio, sembrava persa tra i pensieri.
“Dunque non ballate?” Chiese e Lena
si voltò a fissarla quasi sorpresa che le parlasse per prima.
“Ballo, ma non con chiunque.” Rispose
lei e la guardò in quel suo modo speciale che rendeva Kara estremamente
sensibile al colore dei suoi occhi, come se all’improvviso fossero vicinissime
e lei potesse notarne ogni più piccola sfumatura.
“Non vi ho visto ballare alla festa
degli Olsen.” Rimarcò Kara cercando di sottrarsi a
quello sguardo.
“No, infatti.”
“Danzerete al ballo di miss Sawyer?” Chiese e vide la donna indugiare, cosa che
succedeva raramente.
“Se sarete voi la mia compagna.”
Disse a voce abbastanza alta da attirare l’attenzione anche di Maggie e Alex,
intente a discutere tra di loro fino a un istante prima. Kara arrossì, distolse
lo sguardo e si chiese come potesse rifiutare senza apparire scortese. I
secondi scivolavano, Lena aspettava una risposta e così Maggie e sua sorella.
“Non so se sono all’altezza del…”
Iniziò.
“Lo siete.” Rispose decisa la giovane
Luthor e allora lei piegò il capo e annuì.
I discorsi di Maggie e Alex
ripresero, Lena tornò a passeggiare in silenzio e Kara cercò di fare del suo
meglio per partecipare, ma non riusciva a non pensare al fatto che presto
avrebbe dovuto ballare con Lena Luthor.
Note: Kara non sembra intenzionata a dare a Lena l’occasione di redimersi per le parole dette al ballo… cosa passerà nella testa della Luthor? Sarà come dice Kara? La vuole solo sfidare e punzecchiare, persino con quest’ultimo invito a danzare? Oppure c’è qualcosa di più che Kara non vede?
Alex e Maggie: non do loro tanto spazio, ma vi piacciono? La loro passione per le armi questa volta è stata… esplosiva! ;-)
Fatemi sapere cosa ne pensate, nel prologo siamo arrivati a 5 commenti quindi direi che possiamo continuare, no? Altri 5 e avrete il secondo capitolo!