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Autore: Okami D Anima    23/03/2017    4 recensioni
Anima aveva pensato e ripensato a cosa fare, a chi chiedere e da dove iniziare per avere informazioni su quanto accaduto quindici anni prima. Era arrivata alla conclusione che qualcuno si doveva pur essere salvato, come lei, da quel massacro.
Una sera in cui si stava ubriacando per la frustrazione e la malinconia dovuta all'assenza dei pirati di Barbabianca ma soprattutto per l'assenza di Ace, le era venuto in mente che una delle anziane del suo villaggio le raccontava che, non molto distante dalla loro isola, viveva una sua parente. Accarezzando il piccolo lupo appeso al collo aveva preso la sua decisione; sarebbe tornata vicino a quel luogo di ricordi dolorosi. Forse quella donna poteva avere notizie.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Garp, Nuovo personaggio, Shuraiya Bascùd
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles of a Cat who fell in love Fire ❤'
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Capitolo 1
Destinazioni


Due mesi prima.


Anima aveva pensato e ripensato a cosa fare, a chi chiedere e da dove iniziare per avere informazioni su quanto accaduto quindici anni prima. Era arrivata alla conclusione che qualcuno si doveva pur essere salvato, come lei, da quel massacro.
Una sera in cui si stava ubriacando per la frustrazione e la malinconia dovuta all'assenza dei pirati di Barbabianca ma soprattutto per l'assenza di Ace, le era venuto in mente che una delle anziane del suo villaggio le raccontava che, non molto distante dalla loro isola, viveva una sua parente. Accarezzando il piccolo lupo appeso al collo aveva preso la sua decisione; sarebbe tornata vicino a quel luogo di ricordi dolorosi. Forse quella donna poteva avere notizie.
Ace” racchiuse il lupo nel pugno “Ho una destinazione”


Così era cominciato il suo viaggio, aveva trovato una nave disposta ad accompagnarla o per meglio dire aveva sequestrato la nave, minacciando il capitano affinché sottostesse ai suoi ordini. Si era comportata da pirata e non più da assassina.
Quando aveva visto da lontano la sua isola, un senso di tristezza mista a rabbia l'aveva invasa; erano trascorsi cinque mesi da quando l'aveva lasciata, quindici lunghi anni da quando era rimasta sola eppure, ritornando, le sembrava solamente ieri.
Ieri, quando i suoi genitori erano morti; non le importava se non fossero stati i suoi veri genitori, per lei esistevano solo loro.
Ieri, quando la sua infanzia era stata portata via da quel fuoco che aveva consumato quasi ogni cosa.
Ieri.
Per potersi sfogare distrusse l'albero di trinchetto e buttò a mare l'intero equipaggio. Per colpa di questa sua bravata restarono bloccati tre giorni, il tempo necessario per riparare il danno ma nessuno osò aprire bocca.
Appena la ragazza ebbe messo piede a terra, all'arrivo sull'isola designata, i marinai invertirono la rotta urlando che avrebbero avvertito la Marina dell'accaduto.
Per niente preoccupata, Anima cominciò a chiedere informazioni fino a quando non trovò un uomo che la indirizzò verso una casetta in cui abitava una signora sull'ottantina piuttosto arzilla.


Anima bussò più volte alla porta senza ottenere risposta, stava per sfondare la sudetta quando si ricordò che non aveva a che fare con una delle sue solite prede ma con una semplice vecchina.
Riprese a bussare energicamente fino a che una voce alle sue spalle non la fece sobbalzare.
- Se mi aiuti con queste borse posso aprirti -
- I-io... Mi scusi... L'aiuto subito signora! -
Si caricò i numerosi sacchetti sulle braccia chiedendosi come una donna anziana potesse sopportare tutto quel peso.
Non avevo pensato che potesse non essere in casa. Che stupida!”
- Grazie. Non ti ho mai visto prima ragazza – disse la donna aprendo.
- Ho fatto un lungo viaggio per arrivare qui – rispose incerta su cosa dire realmente.
- Posso offriti qualcosa, un tè? -
La mora scosse la testa depositando le borse sul tavolo.
- Sono venuta qui perché forse lei può aiutarmi -
La vecchina studiò Anima con attenzione poi come se la ragazza non avesse parlato, sistemò i suoi acquisti.
- Hai un posto dove stare? - chiese dopo un po'.
- No, signora -
- Come pensavo. Puoi restare qui quanto desideri, un letto ed un pasto caldo non ti mancheranno. Ed ora dimmi, in che altro modo posso aiutarti? -
- Lei aveva una cugina che abitava sull'isola Fengaart? -
L'anziana sgranò gli occhi per poi abbassare il capo tristemente.
- Non esiste un isola con quel nome – ribadì.
- Quell'isola esiste! L'ho vista!! -
Ci ho vissuto...!”
- Il Governo ha cancellato l'isola dalle mappe, non esiste più, non ci vive più nessuno dopo... - s'interruppe con un sospiro.
- Dopo cosa, signora? - incalzò Anima.
- Milly viveva lì, è vero. L'unico villaggio su quell'isola era fiorente e tranquillo prima che la Marina sterminasse tutti con un Buster Call -
- Un Buster Call? -
Hanno utilizzato un Buster Call per dare la caccia ad un bambino?”
- Signora, devo trovare sua cugina è importante! Mi dica dove posso trovarla, per favore -
- Milly è morta. Quindici anni fa, sul quell'isola durante l'attacco - la donna si sedette senza più forze – Perché ti interessa tanto ciò che accadde? - domandò.
- Perché fino a cinque mesi fa, ho vissuto su quell'isola. Sono una sopravvissuta -
La vecchina si portò una mano alla bocca sorpresa, calde lacrime imperlarono le sue ciglia.
- Quale orrore devi aver passato – mormorò.
- Ero solo una bambina, ho visto morire i miei genitori – disse freddamente Anima.
- Per tutto questo tempo hai vissuto lì da sola, perché non te ne sei andata? -
- Non potevo... Non sapevo come fare... Fino a che un giorno alcuni pirati non sbarcarono... - la voce di Anima si affievolì.
- Dei pirati? Oh bambina, ti hanno fatto del male? - chiese preoccupata la donna.
- Tutto il contrario Obasan – la mora scoppiò a ridere – Li ho uccisi! -
Anima vide il sangue defluire dal volto dell'anziana e si ricompose.
- Non volevo spaventarla – disse dispiaciuta.
- Sei... Sei solo una ragazza, come hai fatto...? -
- Ho passato quindici anni in quel posto abbandonato da tutti tranne che da bestie feroci. Ho imparato a difendermi, a cacciare. Ho imparato ad uccidere per non essere uccisa – sospirò – Non le recherò altro disturbo Obasan, me ne vado – si alzò.
- No, puoi rimanere. Non avevi delle domande da pormi? -
- Vorrei solo sapere cosa accadde quella notte. Vorrei conoscere il motivo di quel Buster Call ma per farlo devo parlare con qualche altro sopravvissuto. Lei sa se qualcun'altro si è salvato da quell'inferno? -
La donna le raccontò tutto quello che sapeva sull'accaduto; Anima scoprì così che dopo che gli artefici di quel massacro se ne furono andati, alcune persone che erano riuscite a nascondersi approdarono sull'isola, ancora scossi dissero dell'orrore di cui erano stati testimoni, raccontarono che ad attaccarli era stata la Marina ma non erano a conoscenza del motivo di quel gesto avventato.
Possibile che io soltanto sia stata testimone di quella conversazione? Nessun altro ha sentito che cercavano un bambino?!”
Quelle persone, una volta che si furono ristabilite, presero nuovamente il mare spinte dal desiderio di allontanarsi il più possibile.
- Vi prego Obasan, sapete dirmi dove si sono dirette? - la supplicò Anima.
- Mi dispiace bambina, so solo che volevano proseguire per Paradise -


***


Un paio di giorni dopo il suo arrivo, Anima venne svegliata nella notte dalla vecchina; la Marina era stata avvistata poco lontano dall'isola. Così la mora dovette imbarcarsi su di un peschereccio e scappare il più velocemente possibile...


Appena giunta in Paradise, alla prima isola su cui approdò ricominciò a fare domande e chiedere informazioni. Anima sentiva di star seguendo la rotta giusta; era fermamente convinta che anche la sua gente fosse sbarcata in quel luogo.
Così, seguendo le tracce poco per volta tra minacce, favori e piccoli pagamenti, di isola in isola; la ragazza venne a conoscenza del luogo dove si erano insediati alcuni sopravvissuti, a darle quell'informazione era stato un vecchio pescatore.


Un mese prima.


Anima stava chiedendo ad un taverniere se avesse mai sentito parlare di un'isola chiamata Fengaart ma la risposta fu negativa; un pescatore seduto ad un tavolo si girò dalla sua parte.
- Fengaart hai detto? So dove puoi trovare chi cerchi! - esclamò.
- Lei ha notizie? - chiese eccitata.
L'uomo annuì e le diede appuntamento per il giorno seguente al vecchio molo dell'isola.
Anima raggiunse l'uomo alle prime luci dell'alba, l'aria puzzava di pesce andato a male e salsedine, la mora storse leggermente il naso disgustata; lo trovò vicino ad una vecchia imbarcazione immerso nei preparativi.
Il pescatore smise di sistemare le reti e fissò l'orizzonte con sguardo sognante; con la mente stava vagando indietro nel tempo.
- Circa quindici anni fa – cominciò – arrivò su quest'isola la donna più bella che avessi mai visto! - sospirò melanconico – Era accompagnata da altre tre persone, fra cui suo marito -
Il vecchio storse il naso con disappunto, poi rovistando nella bisaccia al fianco ne estrasse una pipa; Anima attese pazientemente fino a quando l'accese per poi continuare il racconto.
- Me ne innamorai subito e fui contentissimo di sapere che avevano deciso di stabilirsi qui -
- Ma... Chi cerco non si trova qui! - protestò la ragazza.
- Se mi dai il tempo di finire avrai tutte le risposte che cerchi! Ragazzina impertinente – sbuffò l'uomo.
Vecchiaccio scorbutico” pensò Anima trattenendosi dallo scuoterlo come un tappeto.
Lei voleva sapere semplicemente dove fossero andate quelle persone, non le interessava la vita amorosa del vecchio.
- Si chiamava Dalila, aveva gli occhi di un verde brillante, esattamente come i tuoi, identici. Incurante della presenza del marito cominciai a corteggiarla... -
Quel nome le risultava familiare ma non riusciva a collegarlo ad un volto.
- Senti vecchio – Anima lo interruppe – voglio solo sapere dove sono andati, non mi interessa il tuo tentativo fallito, perciò... Sputa il nome! - ringhiò.
- E va bene... Non ti scaldare! Giovani d'oggi... -
La gatta emise un brontolio sinistro.
- Partia -
- Come? -
- È il nome dell'isola in cui si sono diretti. Partia. È lì che si trova la mia bella Dalila – mugugnò l'anziano.


***


Oggi.


Dopo due mesi totali di viaggio; due mesi da quando aveva visto Ace per l'ultima volta, era giunta a Partia.
Ora non mi resta che trovare la signora Dalila”




Angolo autrice:
Salve a tutti! No, non sono morta tranquilli xD
Eccoci con il primo vero capitolo della storia, allora che ne pensate?
Qualcuno di voi ha riconosciuto l'isola in cui si svolgerà tutto il racconto? Partia vi suona familiare?
Ditemelo con una recensioncina ^^
Intanto ringrazio moltissimo chi ha messo la storia nelle seguite ed anche la mia cara sister RoronoaLilly per averla recensita!
GRAZIE!

Mata Ne,
Ann

   
 
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