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Autore: queenjane    23/03/2017    1 recensioni
Riprendendo spunto da una mia vecchia storia, Beloved Immortal, ecco il ritorno di due amati personaggi, due sorelle, la loro storia, nella storia, sotto altre angolazioni. Le vicende sullo sfondo tormentato e sontuoso del regime zarista.. Dedicato alle assenze.. Dal prologo .." Il 15 novembre del 1895, la popolazione aspettava i 300 festosi scampanii previsti per la nascita dell’erede al trono, invece ve ne furono solo 101.. "
Era nata solo una bambina, ovvero te..
Chiamata Olga come una delle sorelle del poema di Puskin, Onegin ..
La prima figlia dello zar.
Io discendeva da un audace bastardo, il figlio illegittimo di un marchese, Felipe de Moguer, nato in Spagna, che alla corte di Caterina II acquistò titoli e fama, diventando principe Rostov e Raulov. Io come lui combattei contro la sorte, diventando baro e spia, una principessa rovesciata. Sono Catherine e questa è la mia storia." Catherine dalle iridi cangianti, le sue guerre, l'appassionata storia con Andres dei Fuentes, principe, baro e spia, picador senza timore, gli eroi di un mondo al crepuscolo" .... non avevamo idea,,, Il plotone di esecuzione...
Occhi di onice.
Occhi di zaffiro."
"Let those who remember me, know that I love them" Grand Duchess Olga Nikolaevna.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Nel novembre 1912 conobbi Luois de Saint Evit, membro dell’ambasciata francese a un tè benefico organizzato dall’imperatrice madre.
Alto, sorridente e bellissimo, aveva qualcosa di trascinante, come una calamita.
Senza falsa modestia, sapevo di essere una ragazza molto carina, se non bella, alta e sottile, con un buon nome e una dote ottima, chi mi avrebbe sposato avrebbe fatto un affare con i fiocchi, tranne che non si discuteva di precise politiche matrimoniali, per quanto a mia diretta conoscenza.
Tanto era, venivo guardata, ammirata, lodata.
E sapevo che la stagione dei matrimoni sarebbe giunta pure per me, un principe o chi. ( Tutto avrei poi immaginato, la prima volta che (r)incontrai  Andres che avremmo fatto a botte)
Questione di profumo, pelle, attrazione, combinazione di sorte, di lui mi piaceva tutto, come inclinava la testa, sorrideva e parlava, i movimenti delle mani.
Quando lo incontravo, rischiavo di diventare rossa come una bacca di agrifoglio.
Bacche di agrifoglio che ornavano le composizioni che Olga faceva quell’anno, candele di cera d’api, di varie grandezze scalate, munite di quella pianta e nastri e foglie di elleboro.
L’albero di Natale nel salone principale, era magnifico, alto e decorato in modo stupendo, profumava di resina, dei biscotti appesi, come le arance e i mandarini, di non minore bellezza quelli più piccoli per i bambini.
 E la neve cadeva abbondante, era stupendo anche solo passeggiare, nelle pause,  mentre i rami degli alberi spogli del parco imperiale si stagliavano contro il cielo come braccia di ballerini pronti a un giro di danza, tema cui mi fermavo spesso.
“Ti ricordi, quando ero bambina avevo paragonato Mama a un albero di Natale, suntuoso e bellissimo, tanto era splendida, adorna di gemme, pronta per un ballo. A lovely Christmas’s tree.  “
“Sì. Era molto bella. “ Alessandra era invecchiata, rughe marcate e ciocche grigie, eredità dei giorni di Spala di quel tremendo autunno.
Al momento era sul suo divano,nella sua adorata mauve room,  oppressa dalla sciatalgia e dal mal di denti, al buio, depressa e scoraggiata, nemmeno i suoi amati fiori le recavano conforto, rifiutava di vedere persino le figlie, tanto era giù di tono.
Glissai ogni commento. Mia madre era pimpante e ringiovanita, sempre in salute, correva dietro a mio fratello e non spendeva fortune in creme e lozioni per il corpo, invecchiava anche lei, ma senza strepito, aveva ben avuto ragione lo zar Alessandro II a pronosticarle avvenenza e amore, lei e Alix erano in contrasto, sempre, non in termini di rango, quanto di soddisfazioni.. Discorso troppo lungo e complicato, mia madre non era la buona della situazione e la zarina la strega piena di difetti, che sarebbe stato troppo facile, poniamo che è più semplice apprezzare una persona sempre allegra e una tragica, e Alix aveva ragione a dolersi e preoccuparsi, a temere per il bambino, peccato che raggiungesse livelli ossessivi, tralasciando il resto.
“E questo Natale sarà molto bello. Progetto di pattinare sul ghiaccio, costruire pupazzi di neve, fare epiche battaglie sempre con le palle di neve..
“Partecipare a qualche ballo.. Sia a dicembre che in gennaio “
“Come quello per i tuoi diciotto anni”Una celebrazione come un’altra.
“Già. “ Pensai a Luois. E percepii di arrossire.  
“Sei rossa come una bacca. Chi speri che ci sia?”
“Più di una persona.” Glissando tout court.
“Già sarà bello e divertente.. “ Tacqui, per certe cose era come una ragazzina, romantica e sognatrice, io avevo baciato un ragazzo, mi ero invaghita di un altro. Come lei, diciamo che la sincronia, pur mutando, era rimasta.
Un segreto segretissimo, oso pensare, Alessandra sarebbe inorridita, io traviavo sua figlia, davvero .. Certo.
Come se Olga dormisse in piedi, senza alcun palpito di curiosità, rispetto ai dogmi materni, che predicava il dovere assoluto, ogni cosa che divagava poteva essere dissolutezza e perdizione, le sue care bambine, che non sarebbero mai cresciute.
Ignorando gli sviluppi del corpo femminile, come se non si crescessero i fianchi, il seno, l’altezza, tacendo del ciclo, le vestiva da bambine e bambine dovevano restare, due a due, The Big Pair and The Little Pair.
Come no, ripeto.
Olga era la persona più generosa che conoscessi, a dispetto dei suoi difetti, che erano in numero imperiale, appunto, a 16  anni aveva chiesto ai suoi genitori di aiutare una ragazza inferma di Carskoe Selo, dava offerte e faceva lavori di acquarello e cucito per i vari comitati di bisognosi come le sue sorelle.
E via così.
Omettendo le curiosità, a 14 anni aveva consultato insieme a me un manuale di anatomia, avevamo letto “Madame Bovary” e “Anna Karenina”, rigorosamente di nascosto.
Sapevamo la meccanica, capivamo solo in parte il desiderio.
 Olga poteva essere ingenua, non stupida. Ed evitava di ricordare la prima volta che aveva avuto il ciclo, era stato un trauma.
Quando aveva la luna storta era indisponente, dispettosa e intrattabile, per quanto le volessi bene non ero cieca ai suoi difetti, rispetto a quello che combinai poi erano bazzecole, tracciamo una linea, lei ribatterebbe che le mie sono lacrime da coccodrillo, con ragione, peraltro.
 
Non ci avrei scommesso,tuttavia penso che si fosse scambiata dei baci e qualche stretta di mano con un ufficiale dello yacht imperiale, tale V.
Si era messa a ridere quando le avevano recapitato una cartolina su cui era fotografato il David di Michelangelo, le sue grazie nude, uno scherzo anonimo.
Più tardi, mi aveva confidato che aveva una mezza idea dell’autore, sospetti ma non certezze.
Nei giorni successivi avevo notato che passava molto tempo con tale V., chiacchieravano, mai nulla di scandaloso, sorvegliati come erano da mille  occhi d’Argo.
 Lui le piaceva, e viceversa, a impressione mia, che erano quelle di una ragazza smaliziata, ironica, ma sempre ingenua, sotto alcuni punti di vista, almeno allora,tranne che V. era sempre un ufficiale e non si sarebbe rovinato vita e carriera mettendo addosso le mani alla figlia dello zar.
 
Dai quaderni di Olga Romanov alla principessa Catherine” ..una mano stretta dietro le porte, il cuore in capriole e i primi baci, il mondo era bello, non mi aspettavo nulla se non il suo sorriso, era una luminosa estate, dilatata nel tempo e nel ricordo. V. mi piaceva, vivevo il presente, poi vennero i giorni di Spala e non ci pensai più, vi era altro su cui affannarsi, ma a novembre mia madre mi diede il lieto annuncio che V. si sposava con Olga K. Ironico, non trovi? Seppi solo dare le mie congratulazioni“
 
Un Natale splendido, l’ultimo che avremmo trascorso insieme, in tempo di pace, meno male che gli dei non ci avevano concesso il dono della preveggenza.
La messa solenne, i pasti, lo scambio dei doni, una mano stretta, ero bello magnifico, facemmo pupazzi e battaglie con la neve, sorvegliata speciale Anastasia, che una volta in una palla di neve aveva messo un sasso, colpendo Tatiana.
Voleva essere uno scherzo, per poco non terminò in tragedia, che la prese in testa.
Azzurro, calore, senso di appartenenza, che torna solo nel rombo del tempo passato.
Tears in heaven. 
   
 
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