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Autore: _ChocolateKookie_    23/03/2017    2 recensioni
Due persone che si detestano, e che si mettono i bastoni fra le ruote possono arrivare ad amarsi?
Lavorano entrambi nella stessa banca, ma un episodio li porterà a farsi la guerra.
Si evitano, ma saranno costretti a lavorare insieme.
****
-"Non avevi una presentazione che doveva iniziare circa...venti minuti fa?" chiede.
+"Cretino" parlai senza il mio volere, mi era uscita spontanea la cosa.
+"Non per farmi i fatti tuoi, ma tu come mai vieni a lavoro a quest'ora? Anche tu sei in ritardo" dico acida.
-"Oh...ho fatto colazione con una cliente e mi sono trattenuto più del previsto"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 10       CAPITOLO 10

   LOVE AT WORK

Un tonfo a terra disturba la mia quiete, costringendomi a mettermi in piedi sul letto accendo la luce. Il corpo disteso a terra di JungKook mi fa sussultare leggermente e scendo giù dal letto. "JungKook" lo chiamo e tento di farlo alzare, mugugna qualcosa di incomprensibile. "Non mi dire che ti sei ubriacato! Ma cosa ti passa per la testa!? Idiota!" sembra sollevarsi leggermente e cerco di aiutarlo. "Oh ti prego! Non essere così cattiva con me". Tento di trascinarlo sul letto e lo faccio sedere sul bordo,"Forza spogliati e mettiti nel letto".
"Se mi dai una mano" dice ridacchiando.
"Non mi meraviglia il fatto che anche da ubriaco riesci a meditare su tali pensieri" sospiro e mi avvicino a lui togliendogli la giacca di dosso.
"Puoi togliermi anche la camicia?"
"Solo quella! Al resto penserai tu" dico. Mi abbasso alla sua altezza ritrovandomi il suo viso davanti, avvicino le mie dita al primo bottone e pian piano scendo sotto, gli sfilo la camicia mettendo il mostra il suo corpo e proprio in quell'istante sento le guance andare a fuoco.

"Mh lo vedi, neanche tu puoi resistermi"
"Ma cosa stai dicendo, posso resisterti eccome"
"Ah si? Allora slacciami i pantaloni"
"Sei solo un pervertito! Non lo farò! Arrangiati da solo!" dico, cercando di tornare a infilarmi nel letto. Una mano mi afferra per un polso, e in un istante mi ritrovo tra le braccia di JungKook.
"Ma cosa fai? Lasciami JungKook". Cerco di divincolarmi, imprecando e maledicendolo in tutte le lingue del mondo.
"Fa silenzio per un istante e stai ferma" farfuglia, avvicinandosi al mio orecchio e facendomi cadere sul letto. Smetto di dimenarmi e mi arrendo, la sua mano scivola sul mio viso che prende ad accarezzare. "Vedi che quando vuoi sai essere ubbidiente"  e da lì in poi nella stanza regna il silenzio più totale, cerco di tranquillizzarmi pensando ad altro, ma sembra del tutto inutile perché il mio pensiero torna su di lui. Il suo torace si alza e si abbassa regolarmente, sembra essersi addormentato e alla fine anche io vengo accolta dal sonno.



***



"Dammi le chiavi dell'auto, guido io" dico porgendo la mano.
"Guarda che sono in perfetta forma"
"Oh certo! Infatti questa notte stavi una meraviglia e questa mattina avevi la nausea. Si da il caso che ci tengo alla mia vita quindi dammi le chiavi" la mia ormai suona come una minaccia, e dopo aver sbuffato porta una mano alla tasca dei pantaloni tirando fuori le chiavi che molto agitatamente mi porge. Mi metto al posto della guida e lui di fianco, metto in moto la macchina e partiamo verso Seoul. Il viaggio di ritorno è stato piuttosto tranquillo rispetto all'andata, anche perché non abbiamo conversato per niente. "Terrò io la tua macchina per questa sera, ti riaccompagno a casa". Annuisce lievemente e arriviamo a casa sua.
Scendo dalla vettura e tolgo la valigia dal bagagliaio, rovisto nella borsa per trovare le chiavi, ma realizzo poco dopo che le mie chiavi ce le ha mio cugino Luhan, suono il citofono e attendo. La porta si spalanca mostrando mio cugino in pigiama con i capelli scompigliati.

"Cugina! Sei tornata finalmente!" gli passo di fianco posando a terra la valigia, rilasciando un sospiro di sollievo non appena varco la porta di casa mia.
"Già finalmente..." bofonchio. Ormai mi sono letteralmente buttata a peso morto sul divano cercando di sciogliere la tensione subita.
"Quel tipo che stava in auto l'altro giorno è la causa del tuo stress?"
Mi sollevo a fatica mettendomi seduta e incrociando le gambe."Probabile, i suoi comportamenti mi innervosiscono. Piuttosto, tu come mai a Seoul?" chiedo.
"Per lavoro, o almeno spero di riuscire a trovarlo qui, ti disturbo per caso?"
"Oh no, assolutamente, anzi un po' di compagnia del mio caro cuginetto mi farà sentire meglio"



*** 



Arrivo puntuale in ufficio, e non appena metto piede all'entrata vado diretta verso la macchinetta del caffè scontrandomi con Jin che mi saluta. "Buongiorno! Allora, com'è stato passare un altro fine settimana in compagnia di JungKook? Vi siete fatti la guerra?" chiede.
"Ehm, veramente no, è stato tutto molto tranquillo se così posso definirlo" inserisco una moneta nella macchinetta e aspetto il mio caffè. La faccia di Jin è quasi sorpresa.
"Oh beh! Sono sbalordito da un certo punto di vista, ma lui perché non è qui?" domanda scrutando l'orologio.
"Jin, non abito con lui e tanto meno non faccio la sua baby sitter, quindi non so per quale ragione non si presenta ancora in ufficio" afferro il mio espresso sorseggiandolo di tanto in tanto, e controllando di tanto in tanto la porta d'ingresso.
"D'accordo Miyon, prometto che non farò più domande riguardanti JungKook, fai finta che non te lo abbia mai chiesto...Oh eccolo è arrivato!"
"Vado in ufficio, ho del lavoro da sbrigare" mi dileguo, fuggendo nel mio mini spazio di ufficio, a quanto pare anche il mio cellulare questa mattina non sembra darmi tregua, lo afferro dalla tasca della giacca e leggo il nome 'JungKook'. Perché mi chiama quando potrebbe venire qui? Mi chiedo.

"Dimmi JungKook"
"Buongiorno Miyon, come stai?"
"Io bene, tu piuttosto non sembravi avere una bella cera quando sei entrato" 
"Ah allora mi hai visto, perché sei scappata nel tuo ufficio?"
"Avevo delle cose da sbrigare" mento.
"Comunque rispetto a ieri va molto meglio. Senti...ti ho chiamato per dirti se una di queste sere sei disponibile per venire a cena da me"
"No aspetta JungKook, credo di aver capito male puoi ripetere per favore?" chiedo sbattendo ripetutamente le ciglia.
 
Sospira."Oh hai capito benissimo non farmelo ripetere" dice.
"E a cosa devo una cena?" 
"L'altra notte non ero molto in me, e quindi volevo scusarmi"
"Scuse accettate, pensa che nemmeno ci pensavo più" dico cercando di divagare il discorso.
"Insisto con la cena". Ma perché è così insistente! Mi ritrovo costretta ad accettare, tanto so che non mollerà, è una gara persa in partenza.
"Va bene" dico in controvoglia quasi scocciata.
"Un'ultima cosa, questa sera vengo a riprendere la mia bambina" dice riferendosi alla sua macchina.
"Era ora! Mi stava dando quasi fastidio"
"Ti chiamerò" dice ridacchiando.
E poi chiudiamo entrambi la chiamata.



***


Mentre aspetto JungKook faccio zapping in tv, Luhan è andato a dormire da un bel po', ma a forza di aspettare vengo preceduta dal sonno. Nel momento in cui suona il citofono sussulto leggermente, mi stropiccio lievemente gli occhi leggermente annebbiati e mi trascino verso la porta. JungKook nota subito i miei occhi socchiusi.
"Scusa per l'ora, stavi dormendo?" chiede entrando nell'ingresso.
"Non preoccuparti, se non saresti piombato a quest'ora mi sarei addormentata sul divano, e domani mattina mi sarei ritrovata con il mal di schiena". Lo conduco fino al salotto e lo faccio accomodare sul divano di pelle in tinta nera, "Vuoi qualcosa da bere? Naturalmente non ti propongo niente di alcolico dopo quella sera" mi affretto a dire subito.
Ridacchia, "No grazie sto bene così". Una volta seduta sul divano JungKook poggia la sua mano sul dorso della mia, mi osserva per un po', incatenando quei suoi bellissimi occhi neri con i miei, sposta le sue dita su e giù sfiorando la mia pelle, non riesco a capacitarmi delle azioni che fa e ne rimango quasi sbalordita. Molto pacatamente inizia ad avvicinarsi. Lo blocco, posando una mano sui suoi pettorali e indietreggio appena. "JungKook...non credo sia il caso" dico in sussurro.
"Mi stai solo resistendo Miyon... perché non credi sia il caso?" domanda.
"JungKook..." tento di iniziare un discorso logico, ma mi interrompe nuovamente senza nemmeno ascoltare le mie ragioni.

"Dio... impazzisco quando pronunci il mio nome" sussurra vicino al mio orecchio, afferrandomi per la vita e avvicinandosi a me. Mi bacia, le nostre labbra si sfiorano lievemente all'inizio, e poi si precipita sul mio collo, mordicchiandolo leggermente. Una mia mano si insinua tra i suoi capelli lisci e ordinati. Torna a concentrarsi sulle mie labbra baciandomi avidamente fa scivolare la mano sotto la mia maglia sfiorandomi la pancia. Il rumore di un bicchiere di vetro caduto a terra mi allarma facendomi allontanare da JungKook, e quando riesco a staccarmi da lui davanti agli occhi mi si presenta mio cugino scosso dalla scena: con gli occhi leggermente sgranati e la bocca semi aperta.

Mi sento davvero imbarazzata da questa scena, e in questo momento mi sto odiando a morte per non aver fermato JungKook quando era necessario. Mi alzo in piedi.
"Scusate, non volevo interrompervi avevo bisogno solo di un po' d'acqua" mormora a voce bassa guardando altrove.
"Non preoccuparti non ci hai affatto disturbato".
"Forse è meglio che vado, ti va di accompagnarmi?"
"Si arrivo". Ci dirigiamo all'uscita e una volta fuori sembra voler parlare di quello che è successo poco fa.
"Ecco...io..." sembra in difficoltà e così decido di prendere io la situazione in mano.
 
 
  
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