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Autore: missgenius    23/03/2017    1 recensioni
Raccolta di drabbles Sifki. Perché non importa dove o quando, chi si appartiene si ritroverà sempre.
LokixSif
OOC
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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AU - Modern Days 
Part 2

Ormai le bottiglie di birra vuote sul bancone del bar erano diventate sei. Aveva la mente annebbiata ma ancora non abbastanza per non pensare alla discussione con Sif, alle sue parole, a quanto era stato meschino. Non era così tanto insensibile da rimanere impassibile di fronte alla donna che amava andare via in lacrime per colpa sua.
Amava Sif, era l'unica cosa davvero bella della sua vita, l'unica che aveva creduto in lui quando nessuno sembrava sostenerlo, che lo aveva salvato nel momento più buio della sua vita. Ma era anche vero che amava il suo lavoro, aveva faticato, passato notti a studiare e ad essere preso in giro all'università, buttato sangue e lacrime per farsi un posto in questo mondo e quello poteva essere il caso che avrebbe portato una svolta alla sua carriera.
Sospirò pesantemente, passandosi una mano sulla faccia. Prese il telefono e guardò l'orario.
Le 23.38. Era tardi considerato che era sbronzo e che l'indomani mattina avrebbe avuto una riunione con il capo. Tanto valeva andare a casa, sperando di trovarla addormentata pur di non affrontarla di nuovo.
Si alzò barcollando dalla sedia. Meglio lasciare la macchina davanti l'ufficio e chiamare un taxi. Era abbastanza lucido da rendersi conto che non era in grado di guidare.
 
 
"Quindi fammi capire, è disposto a difendere quel...quel...lestofante" Clint si corresse appena in tempo davanti alla bambina di 4 anni prima che Natasha lo picchiasse "pur di ottenere il posto da socio nello studio? "
Sif stava seduta nel divano con in braccio Alexis che disegnava nel suo quaderno, esaltata dalla visita della zia che stanotte avrebbe dormito con lei nel suo lettino.
"Sì, ma la sai la storia. Da quando ha scoperto di essere adottato vuole vendicarsi nei confronti del padre. E questo è l'unico modo che conosce. Batterlo in quello che sa fare meglio. A costo di sacrificare se stesso."
Cercò di scacciare le lacrime di rabbia che minacciavano di uscire di nuovo.
Natasha entrò con una bottiglia e dei bicchieri in mano.
"E adesso cosa hai intenzione di fare? Ho sempre saputo che era un bas...Ahi." Clint guardò male la moglie che gli aveva dato un grosso pizzicotto sul braccio.
"Clint sappiamo perfettamente che lo odi da quando ti ha giocato quello scherzetto al college ma adesso sei adulto, dovresti vedere la cosa più lucidamente, e non peggiorare la situazione."
"Farmi credere di avere un tumore al cervello non è stato uno scherzetto e comunque ho iniziato ad essere civile con lui solo perché ti ha sposato, sappilo." continuò rivolgendosi a Sif.
"Alex, amore, non credi che sia ora di andare a letto?" Natasha interruppe il battibecco solitario di suo marito.
"Ma mamma, io aspetto la zia per andare a dormire! Ha promesso di dormire con me!" la bambina si portò una manina al petto per rafforzare il concetto facendo ondeggiare i morbidi capelli rossi ereditati dalla madre.
"Sì, ma la zia ti raggiunge fra pochissimo; ti mettiamo a letto, ti rimbocchiamo le coperte, papà ti legge la storia della buonanotte e la zia arriva."
Si mise al livello della figlia guardandola negli occhietti grigi.
"Va bene?"
"Subito subito? "
"Certo, non te ne accorgerai nemmeno."
La bambina sospirò. "Va bene."
“Andiamo allora principessa!”
Clint la prese in braccio e si diressero di sopra verso la camera della bambina.
Sif li guardò salire con una punta di tristezza e pensò alla creaturina che stava crescendo dentro di lei. Aveva desiderato così tanto vivere anche lei questi quadri di vita domestica che aveva visto riempire di felicità i suoi amici. Aveva conosciuto Natasha quando lavorava a Washington DC come operatrice sul campo in una missione sotto copertura per arrestare degli importanti esponenti della mafia russa, le aveva salvato la vita in un’occasione ed erano diventate in seguito amiche in una forma riservata quanto forte; e le era sembrato tutto tranne che un tipo materno. Poi aveva conosciuto uno dei suoi più vecchi amici del liceo, adesso nell'esercito, Clint Barton, e il permesso di soggiorno semestrale era diventato Green card*. Eppure da quando la piccola era nata poteva vedere l'amore incondizionato che provavano verso di lei e come tutto era cambiato in relazione ad Alexis. Avrebbe voluto la stessa cosa per lei e Loki.
La svegliarono dalla trance i passi che scendevano.
"Allora Sif, un proverbio in Russia dice che non c'è niente che non appaia migliore dopo una buon bicchiere di vodka."**
"Allora penso che fossi molto ubriaca quando hai sposato quell'idiota." disse alzando gli occhi.
"Un idiota che amo." rispose sorridendo.
Natasha si avvicinò con il liquido trasparente in mano, porgendoglielo. "In compenso però ha un gran bel sedere." disse con un sorriso malizioso.
Sif rise e si ritrovò a fissare il bicchiere. "Non credo di poterlo bere."
"E perché mai?" Natasha la fissò intensamente, prima che un lampo di riconoscimento le illuminasse il viso.
"L'ho saputo stamattina, ieri ho fatto addirittura tre test, dopo due settimane di ritardo, e oggi appena ho potuto sono andata dal mio dottore… mi ha detto che sono di circa 5 settimane."
Natasha si sedette accanto a lei sul divano sorseggiando la sua vodka.
"Sono felice per te. Ma Loki non lo sa immagino?"
" No... Sei la prima a saperlo... Intendevo dirglielo stasera, sai, se le cose fossero andate diversamente... " si strinse le ginocchia al petto.
Natasha le poggiò un braccio sulle spalle.
"Loki è un'anima tormentata ma ti ama. Sono sicura che le cose si risolveranno in un modo o nell'altro."
 
Loki arrivò davanti la villetta e si sorprese di trovarla completamente immersa nel buio. Nemmeno le luci del vialetto erano accese. Dopo un paio di tentativi riuscì ad aprire la porta di casa. Salì in camera da letto cercando di fare più piano possibile, ma quando entrò vide la camera vuota e vestiti sparpagliati sul letto. Si abbassò con fatica per guardare sotto il letto, confermando i suoi timori. La sua valigia non c'era più.
Sif se ne era andata.
 
 
*Green card: cittadinanza americana acquisita col matrimonio.
** Ragazze, non ne ho idea, l’ho inventato io.
  
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