Carol si trovava nell'armeria a preparare alcuni fucili, che presto sarebbero serviti. Proprio lei che aveva giurato a se stessa di non uccidere più, preferendo la solitudine al rimorso per l'inevitabile necessità di farlo, lei che aveva lasciato tutto ma non aveva dimenticato nessuno. Invece era tornata ad Alexandria perché c'era una guerra da combattere e la stavano combattendo, per coloro i quali non c'erano più e per chi sarebbe rimasto. Non voleva più ferire ma le sue mani e il suo animo si erano ancora una volta macchiati di sangue. Aveva smesso, però, di domandarsi che cosa sarebbe rimasto di lei alla fine, ora esisteva solo una guerra da vincere.
La porta si aprì e comparve Rick. Lui, Daryl e altri del gruppo di Alexandria erano usciti in perlustrazione già da alcune ore: finalmente avevano fatto ritorno.
Carol capì subito che era successo qualcosa, glielo stavano dicendo il silenzio di Rick, lo sguardo, il respiro. I suoi occhi lucidi le comunicarono ciò che lui non aveva il coraggio di esprimere.
Si trattava di Daryl, il suo cuore lo sapeva. E smise di battere.
Il tempo sembrò fermarsi e con lui il suo respiro, bloccato dalle lacrime che non trovarono via d'uscita.
Si dice che quando stai per morire tutta la vita ti passa davanti, e Carol in quel momento vide una rosa cherokee dentro una bottiglia, due braccia che la stringevano, uno sguardo celeste che oltrepassava mille volte le sue barriere, perché, se una parte di lei se n'era andata con Sophia, l'altra metà stava morendo ora. La loro vita era solo morte e dolore, dolore e morte, nient'altro. Il mondo distrutto si era portato via sua figlia e le aveva donato Daryl, il suo Daryl, e adesso se l'era ripreso.
Avrebbe dovuto dirglielo, quando quella notte l'aveva abbracciata sulla soglia della casetta, avrebbe dovuto dirgli ciò che sentiva per lui. Sì, amore era la parola giusta e difficile da pronunciare, ma così vera. Ma a che cosa serviva ormai il suo amore, se non a lacerare il suo cuore agonizzante. Non sarebbe rimasto davvero più niente di ciò che era stata.
Alle spalle di Rick qualcuno entrò dalla porta. Era lui, il suo sole ancora splendente.
Il cuore di Carol riprese a battere, un tremito caldo le attraversò il corpo lasciandola sfinita.
Daryl superò Rick e andò verso di lei, era ferito a un braccio e sporco di sangue, ma vivo. Vivo. Il suo cuore, accecato dalla paura, non le aveva detto il vero.
Avevano perso uno di loro, di nuovo, poteva leggerlo anche nello sguardo disperato di Daryl, il quale la strinse in un abbraccio in cui si rifugiarono entrambi. Carol, finalmente, pianse con il viso sulla sua spalla e si sentì in colpa, perché quelle lacrime non erano per la persona che li aveva lasciati, per lei avrebbe avuto tempo di versarle, ma un pianto liberatorio.
Non sapeva che cosa c'era ad attenderli domani, ma oggi erano insieme e i loro cuori battevano, vicini.
Sì, amore era la parola giusta e l'avrebbe pronunciata.