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Autore: Cxerina    24/03/2017    1 recensioni
Una raccolta con diversi protagonisti, in tempi e luoghi diversi, tutti legati da un fato comune che li porterà ad incontrarsi e cambierà le loro vite.
“Perché non possiamo essere amici? Perché dobbiamo ucciderci a vicenda?”
Genere: Introspettivo, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Disclaimer: La seguente storia è di proprietà delle rispettive autrici, così come i personaggi. Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale, i personaggi presenti nella narrazione sono fittizi e ciò che li riguarda nella trama non violerà il contenuto del regolamento di EFP.


Londra, East End, 1985

Erano ormai tre anni che Meddie viveva lì, sola, ed erano ormai passati tre anni da quando c’era stato quell’incidente. Sembrava che nessuno si facesse domande su quella bambina che viveva da sola, né gli insegnanti né i vicini e a Meddie andava bene così, non amava particolarmente le attenzioni delle altre persone. Sapeva per certo che qualcuno andava ai colloqui a scuola, che qualcuno ritirava le sue pagelle e che qualcuno le pagava le gite e la mensa. Quel qualcuno si preoccupava anche di lasciarle la cena pronta la sera e la colazione al mattino, di procurarle libri di magia e di farle dei regali per ogni suo successo o festività. A lei piacevano le bambole e in quei tre anni ne aveva ricevute molte, alcune anche parecchio costose, e nell’ultimo periodo aveva imparato ad animarle. Certo, non erano esseri senzienti, ma tenevano molta compagnia e Meddie amava la compagnia se non doveva interagire. Le uniche interazioni che le piacevano erano le lettere che si scambiava con quel qualcuno che si prendeva cura di lei, con il tempo aveva smesso di cercare di incontrarlo e aveva iniziato quel rapporto epistolare che la faceva sentire davvero voluta ed amata, era felice anche se era sempre da sola.
A scuola le cose andavano bene. Era una bambina brillante, non aveva problemi a seguire le lezioni e spesso le maestre la spingevano a provare esercizi di classi avanzate che lei eseguiva senza troppi problemi. Le dicevano sempre che lei era sprecata per quella piccola scuola, ma lei non poteva certo spostarsi da sola e in realtà non le interessava nemmeno. Lei ambiva a scuole di magia, non avrebbe certo passato tutta la vita in mezzo a quegli umani!
Se le cose a livello accademico andavano a gonfie vele non si poteva certo dire lo stesso del rapporto con i compagni. La consideravano strana, parlava poco e il fatto che fosse sempre sola aveva contribuito a crearle attorno un’aura di mistero che inquietava e teneva alla larga tutti gli altri ragazzini e lei di certo non era interessata a far cambiar loro idea. O forse un po’ sì. Sì, perché aveva subito notato che nella sua classe c’era un’altra bambina come lei, un’altra strega, ma non aveva mai provato ad avvicinarla per paura di spaventarla. Le piaceva osservarla, era sempre allegra e vivace, faceva amicizia anche con i ragazzini delle altre classi e non c’era nessuno a cui non stesse simpatica. Le piaceva osservarla perché sapeva che anche lei era orfana, viveva con un tutore… Avrebbe voluto avvicinarsi e chiederle com’era successo, se magari erano stati casi simili, come stava. No, probabilmente non lo avrebbe mai fatto. Chissà, magari anche lei ambiva ad una scuola di magia e magari si sarebbero incontrate in futuro!
Quel pomeriggio aveva deciso di uscire, il parco era il posto migliore per esercitarsi con alcuni tipi di incantesimi, soprattutto se riusciva a mettere le mani su qualche animale. Era appena arrivata quando notò che c’era anche la sua compagna di scuola in quel parco, sembrava sola a giocare ma Meddie non osò avvicinarsi, era meglio concentrarsi sul trovare qualche forma di vita senziente per provare il suo nuovo incantesimo. Non si allontanò comunque molto, voleva vedere cosa faceva quando non era a scuola!
Dopo quasi un'oretta di ricerche era riuscita a mettere finalmente le mani su un corvo ma fu costretta a bloccare tutto quando sentì la compagna urlare. Con cautela si avvicinò al parco giochi mentre teneva ancora l’uccello in mano, voleva vedere cosa stava succedendo e, in caso, intervenire. C’era un gruppo di ragazzi più grandi che avevano deciso di attaccare briga e, contro ogni aspettative, la bambina aveva risposto ma ora se le stava prendendo. Il gruppo di bulli però fu investito da una folata di vento gelido nell’istante in cui buttarono a terra la bambina. Meddie si fece avanti con il corvo in mano “C’è qualche problema?” chiese con voce chiara e sicura mentre il cielo iniziava ad oscurarsi, minacciando tempesta.
“E tu che vuoi?” chiese uno dei ragazzi facendosi avanti con aria spavalda, di certo quell’improvviso cambiamento climatico non lo aveva intimorito e di sicuro non era collegato a quella bambina, no?
Anche la bambina guardò stupita Meddie, sapeva bene chi era e non faticava a credere che i loro compagni la definissero inquietante… In quel momento era spaventosa.
“Lasciatela stare…” disse semplicemente stringendo un po’ il corvo, non era nervosa ma sperava che il suo incantesimo funzionasse… Doveva essere teatrale per spaventarli abbastanza!
“Altrimenti?” se ne fece avanti un secondo ma non ebbe il tempo di fare un altro passo che Meddie liberò l’animale che aggredì immediatamente i due ragazzi al volto. Seguì un trambusto generale dove il gruppetto cercò di abbattere il corvo con scarsi risultati, tra urla e grida un paio di loro vennero effettivamente feriti dalla bestia e nel giro di qualche minuto vennero messi in fuga. Meddie si godette lo spettacolo con un leggero sorriso sulle labbra e, una volta fuggiti, lasciò che il corvo cadesse a terra, esanime… Dopo tutto l’aveva ucciso lei poco prima.
L’altra bambina si alzò da terra e guardò l’uccello “Ehi, figo…” commentò sorpresa e guardò poi la compagna “Come hai fatto?” le sorrise. Meddie si strinse nelle spalle “E’ la mia specialità… Mh, controllare i morti, circa!” annuì accennando anche lei un sorriso, poi le porse la mano “Sono Madeline, andiamo in classe assieme ma non ci siamo mai parlate…”
“Sono Hanna… Avevo intuito che anche te eri… Beh, una strega!” le strinse la mano “Ma avevo pensato di non piacerti visto che non eri mai venuta a parlarmi, così ho preferito non disturbare!” le sorrise.
“Oh, io… Temevo di farti paura, come faccio paura agli altri…” sembrò sinceramente sorpresa “Beh, mi fa piacere di essermi sbagliata!” annuì accennando un sorriso più dolce.
Hanna le sorrise di rimando tenendole la mano “Beh, ora che ci siamo chiarite possiamo diventare amiche no? A parte il mio tutore non conosco altri maghi e te sembri fighissima!” la guardò esaltata “Torniamo a casa assieme? Tanto so che abitiamo vicino!” la tirò leggermente con aria allegra.
No, forse non era esattamente come si aspettava Meddie ma non sembrava così tremenda l’idea di essere amica con Hanna… Forse un po’ rumorosa, ma non tremenda. Annuì sorridendo, cercando di risultare convincente “Va bene, andiamo assieme!”
 



“Cara Meddie,
Sono sempre più fiero dei progressi che stai facendo e di quanto i tuoi poteri si stiano sviluppando in fretta. Sono ogni giorno più contento di aiutarti in questi progressi e sono ogni giorno più felice di vedere come stai crescendo.
Ho visto quello che hai fatto l’altro giorno al parco con il corvo; ti vengono sempre meglio questi incantesimi avanzati. Credo dovresti accettare il mio tutoraggio in una scuola di magia. Se dovessi cambiare idea e dovessi accettare, ascoltami anche sulla scelta della scuola: per te, per il livello di magia che hai già raggiunto, serve una scuola di élite.
Anche la tua nuova amichetta sembra abile con la magia. Spero che ti piaccia la sua compagnia. È la prima amica che ti fai e… Beh, mi rende contento vederti crescere anche sotto questo aspetto! Però per il fidanzatino aspetta di avere almeno 16 anni, che altrimenti poi mi preoccupo a pensare che la mia bimba speciale ha già il ragazzo!
Se avrai bisogno di qualunque cosa, lascia come al solito una lettera sul davanzale della finestra al tramonto. Ti farò avere tutto quello che desideri entro l’alba.
Sempre tuo,
M.”



Note: Salve a tutti, in questo capitolo facciamo la conoscenza di un personaggio particolare, con un passato misterioso e un potere molto singolare. Meddie è sicuramente uno dei personaggi più criptici della raccolta e speriamo sia riuscita ad affascinarvi. Ad aumentare il velo di mistero che la circonda, si aggiunge un misterioso benefattore, che la osserva nell'ombra e la cresce quasi fosse figlia sua. Speriamo di essere riuscite ad incuriosirvi e che continuerete nella lettura della raccolta.
Alla prossima~

 
  
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