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Autore: Hyrim    24/03/2017    2 recensioni
"Ci sono molte più cose naufragate in fondo a un'anima che in fondo al mare" - Victor Hugo
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La notte in cui morì il padre di William Crow non c'era una sola finestra che non fosse coperta.
 Il vento portava lontana la rabbiosa voce del mare e non un'anima vagava per le vie.
Dense nuvole piene di pioggia coprivano il cielo, ma non si fermavano a fare una goccia mentre il vento dell'oceano le spingeva pigramente, come stessero trascinando qualcosa di molto grosso e potente.
Anche le palme nel giardino della villa dei Crow, agitando le loro tante e rumorose braccia al vento sembravano voler avvertire di ciò che stava per accadere.
Non c'era una luce salvo qualche rapido e lontano lampo. Le stanze nella villa erano ampie, le grandi finestre, seppur coperte, scricchiolavano al forte vento, mentre da dentro il frusciare dei rami andava a confondersi via via col suono del mare.
Al primo piano, nell'ala sud la fiamma di tre piccole candele che illuminava la scrivania dello studio privato di Sir Crow sembrava essere l'unica cosa viva presente nella stanza nonostante le persone che la occupassero fossero due.
William era immobile. Gli occhi verdi illuminati dalla luce del fuoco prendevano a intervalli una tonalità più calda, lì dove la danza della fiamma in equilibrio sul filo dell tendeva a lui. Sapeva di star respirando solo perché sentiva l'aria solleticargli le labbra mentre inspirava debolmente, quasi non facendo alcun rumore.
Anche Sir Crow era immobile, dal canto suo. Giaceva seduto con la schiena poggiata al legno della scrivania, in una posa decisamente innaturale. Aveva il gilè crema macchiato ed attorno a lui si estendevano rivoli di sangue. Gli occhi di William non riuscivano a distogliere lo sguardo mentre nella mente si stava dicendo di non soffocare. Aprì la bocca lentamente, si ricordò come fare ad inspirare. 
Aveva gli occhi lucidi, le pupille decisamente dilatate. Se esisteva nella sua mente un prototipo di idea pura, sul modello platonico della cosa, l'idea della morte di un genitore per lui non... avrebbe avuto affatto questo aspetto. Non sapeva di farlo quando alzò quasi un angolo delle labbra in un amaro sorriso a questo pensiero. Ricordava quando leggeva Platone a sua madre, mentre lei era a letto a morire di Vaiolo. A volte andava così, Platone. Altre invece andava meglio, con Omero, con l'Odissea. C'erano volte in cui entrava in camera sua già con quel libro in mano. Sua madre avrebbe potuto farne la prosa in tedesco a memoria se avesse voluto dopo tutte le volte che lui gliel'aveva letta. Però a lei andava bene così. 
Sua madre era tedesca. Una rampolla di buona famiglia dal nord della Germania, era la classica anima solare nata per errore in un luogo terribilmente buio. Seconda sorella di tre figlie, era stata proposta in sposa al figlio di un nobile commerciante inglese sul punto di partire per il Nuovo Mondo. L'aspettativa di una vita così lontana e diversa doveva esserle sembrato un miracolo sceso dal cielo, così aveva accettato di buon grado. Il fatto che poi si era trovata sposata a l'uomo che ora giaceva a terra riverso in una pozza di sangue era un altro discorso. Ma sua madre era così. Accettava di buon grado più o meno tutto, e sapeva essere in qualche modo grata delle cose che aveva. Aveva una casa, non un marito abbastanza affezionato dal distogliersi dal lavoro per visitare il capezzale della moglie gravemente malata, magari non aveva la salute, ma aveva un figlio che veniva ogni giorno da lei a leggerle qualche come diceva lui all'epoca"noioso libro". Lei sapeva che William aveva una gran passione per l'Odissea. Era una donna che dava davvero molta importanza alle passioni. Per questo leggeva Platone.
Poi un giorno lui era entrato, alla stessa ora, e lì aveva visto per la prima da quando la madre si era ammalata volta suo padre in piedi nella stanza. Non aveva detto niente. Non una parola. Si era voltato ed era uscito.
Più tardi vennero a dargli la notizia della morte di sua madre, ma lui non ci fece troppo caso. Lo sapeva già.

 
  
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