«Ehi principessa. Sono papà. Vorrei dirti una cosa. Vorrei che sapessi che avevi ragione. Aggiusterò le cose con mamma» disse Jack prima di mettersi in macchina. Quel giorno aveva bevuto,molto.
Sapeva che era sbagliato. Sapeva che Rebecca si sarebbe infuriata. Ma in qualche modo i fumi dell’alcool l’aiutavano a non pensare alla sua gelosia verso Ben,e a sua moglie tra le sue grinfie. Mentre si incamminava le lattine vuote di birra aumentavano,era come se il suo corpo gli richiedesse sempre più alcool, un pensiero inconscio che forse da brillo sarebbe stato più semplice affrontare Bec. Ma chi voleva prendere in giro? L’unica cosa che voleva era stare con Bec, abbracciarla, baciarla, sentire il suo profumo che gli inondava le narici. Ma se poi pensava a quel tipo, quel Ben,solo con sua moglie una rabbia ceca gli entrava addosso,fin dentro le ossa e l’unica cosa che voleva era riempire di pugni quel pallone gonfiato per aver anche solo pensato di poter toccare sua moglie. Quando arrivò al bar ordinò un bicchiere dopo l’altro. L’alcool ormai scorreva in lui come sangue. Dio,aveva bisogno di vedere Rebecca,di sentire il tocco delicato delle sue mani nel collo mentre lo baciava e la freschezza del suo fiato sul viso.
Così si alzò per cercarla.
Alla fine trovò Ben «Dov’è Rebecca?» gli chiese «Jack,ascolta non so cosa ti ha detto Rebecca ma quello che è successo non era niente …» questo fece andare il sangue alle orecchie a Jack così iniziò a prenderlo a pugni. Cosa aveva fatto quel pallone gonfiato a Rebecca? Come aveva potuto anche solo pensare di poter toccare sua moglie? La sua vita, la sua anima? Quando Rebecca lo trovò sospeso su Ben che lo prendeva a pugni ovviamente si infuriò. Come avrebbe fatto a spiegare a sua moglie come si era sentito?
Quando Rebecca disse che lo avrebbe accompagnato a casa per un attimo ebbe la speranza che avrebbe potuto spiegare le cose. Ma in macchina non si sentì volare una mosca e a casa, Dio, a casa litigarono di brutto.
Quando Rebecca gli disse che era meglio se andasse a vivere con Miguel per un po’ il suo cuore si frantumò, tanta piccole crepe che gli lanciarono fitte lancinanti,pensava che avrebbe potuto morirne.
Ma aveva sbagliato lui e avrebbe fatto di tutto per rimediare.