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Autore: EmilyG66    24/03/2017    3 recensioni
Jareth aveva creato quella sfera imitando i sogni principeschi che aleggiavano nella mente di Sarah e che solo lui poteva conoscere.
La sua preziosa sognava di essere una principessa che un principe, o in questo caso un re, stringesse fra le braccia durante un ballo.
Ma lei non sarebbe corsa via mezzanotte come in una fiaba.
Lui gliel’avrebbe impedito e l’orologio non avrebbe rintoccato, permettendo ai due amanti di ballare ancora, ancora e ancora…
I personaggi non appartengono a me ma a Labyrinth.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jareth, Sarah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’illusione nella quale il re dei goblin aveva spedito Sarah era molto caotica.

C’erano troppi sconosciuti mascherati che ridevano, ballavano o parlavano a voce alta ed altri erano impegnati in atteggiamenti intimi decisamente fuori luogo.

Sono una dolce musica copriva in parte tutti quei suoni.

Qualcuno diceva frasi spinte e qualcun’altro baciava, leccava o toccava il partner che era riuscito a rimediare probabilmente intossicati dall’alcool, dagli strani aromi che impregnavano l’aria o semplicemente dalla lussuria.

Sarah nel suo bel vestito bianco evito di guardarli in un primo momento domandandosi perché fosse finita lì.

Una particolare maschera attirò la sua attenzione e quando fu tolta la fanciulla rimase a bocca aperta davanti alla bellezza del re dei goblin.

Il suo abito, il suo trucco e perfino i suoi capelli ora con alcune ciocche blu accrescevano ulteriormente il fascino che già possedeva rendendolo irresistibile.

Improvvisamente però Jareth sparì.

La ragazza provò subito a cercarlo facendosi spazio tra i ballerini. Lui invece no si esponeva troppo.

Si avvicinava alla sua preziosa per guardarla da vicino e poi metteva un po’ di distanza per ammirarla anche da lontano.

Quando Sarah passò di fianco al re dei goblin, nascosto dietro un ventaglio, egli sorrise divertito mostrando i canini.

La fanciulla lo stava cercando con impegno e lui non poté che esserne lusingato.

Mentre Jareth camminava per raggiungerla una donna gli sussurrò qualcosa, probabilmente una proposta indecente, ma lui non la calcolò voltandosi dopo con disinteresse verso di lei.

Non era quel tipo di uomo.

La sua priorità era solo Sarah, nella sua mente e nel suo cuore c’era spazio esclusivamente per lei.

Lui l’aveva aspettata a lungo, per oltre quattrocento anni, e finalmente era arrivata.

A questo punto alcuni degli invitati si stavano prendendo gioco della ragazza e altri sembravano finalmente essersi accorti che fosse umana.

Jareth si spostò nuovamente e le si presentò davanti sorprendendola ancora.

Il re dei goblin non badò alle ragazze che gli erano addosso, invece incatenò gli occhi di Sarah ai propri e la condusse a ballare.

La fanciulla lo ascoltò cantare per lei e ne fu rapita.

Attorno a loro gli ospiti in maschera la deridevano, ne parlavano e le mimavano degli inchini come se fosse una regina.

Sarah si sentì subito a disagio, forse per l’abito diverso dagli altri o per il fatto di non avere una maschera che le nascondesse il volto, probabilmente perché non era come loro o semplicemente perché stava ballando con il re.

Lo spazio per danzare cominciò a diminuire e la ragazza si ritrovò circondata.

Le iniziò anche a girare la testa così l’appoggiò sul petto del suo cavaliere che ebbe un fremito sentendo il corpo caldo di lei appoggiato contro il proprio e arrestando quasi del tutto il ballo.

Jareth non poté resistere a quella muta e fragile richiesta di protezione, dunque abbassò il viso all’altezza dell’orecchio di Sarah e parlò.

-Cosa c’è che non va mia preziosa? –le domandò.

La ragazza si crogiolò nel suono seducente della sua voce anche se in un primo momento era sobbalzata nel sentire quelle parole soffiate al suo orecchio sinistro.

-Solo…troppe persone. –affermò lei con timore non guardandolo in faccia.

Il re dei goblin osservò il loro pubblico poi scese nuovamente su di lei baciandole la spalla nuda e facendola rabbrividire per il pericolo.

-Vuoi che li faccia sparire? –chiese allora l’uomo alla sua dama.

-Sì, ti prego. –lo supplicò lei afferrando la giacca blu del re e immergendovi il volto per nascondersi da quelle brutte maschere.

Jareth alzò il braccio destro, schioccò le dita e nella stanza rimasero solo loro due e la musica.

-Meglio? –domandò ancora una volta il re dei goblin abbassando il braccio e rimettendolo al suo posto sulla vita di Sarah.

Quest’ultima si staccò un po’ da lui e si guardò intorno per assicurarsi che non vi fosse più nessuno.

-Sì, grazie. –disse la ragazza ritornando a guardarlo in viso.

Ora entrambi erano fermi.

-Sei bellissima. –affermò allora il biondo sincero.

Sarah avvertì l’imbarazzo crescere fino a colorarle le guance di un rosso rubino. Il suo nemico le stava facendo da cavaliere e questo la rendeva piacevolmente confusa.

Jareth le sorrise e ripresero a ballare. L’atmosfera ora era più romantica.

Il re fece fare una giravolta alla sua amata, lei intravide l’orologio e subito sgranò gli occhi verdi.

Doveva salvare Toby! Non aveva tempo per ballare con l’uomo più affascinate che avrebbe mai visto in vita sua.

Lui si accorse dell’agitazione della ragazza e prima che lei potesse divincolarsi dalla sua stretta Jareth la riafferrò trattenendola e imprigionandola a sé.

Sarah non si arrese e lo guardò negli occhi quasi disperata.

-Puoi fermare il tempo? –chiese.

Il re sorrise a quelle parole, lei voleva restare con lui.

Dunque stese la mano destra e fermò magicamente le lancette muovendo solo due dita.

La fanciulla sospirò di sollievo e mise le braccia al collo di Jareth per ballare nuovamente.

Lui le circondò la vita con le proprie e ondeggiò con lei immergendo il viso nei suoi capelli scuri e acconciai portando la mano sinistra alla nuca della giovane.

Dopo un tempo lunghissimo Sarah disse con tono lieve: -Vorrei che durasse per sempre.

-Anch’io mia preziosa. –confermò il re dei goblin accarezzandole i capelli.

La ragazza si imporporò non pensando che l’avesse udita e desiderò di guardarlo.

Le labbra di Jareth erano ancora rivolte verso l’alto e Sarah sapeva che non la stava ingannando, altrimenti non avrebbe fermato il tempo.

Il sovrano pensò che quello fosse il momento giusto per dimostrare alla sua preziosa cosa sentiva per lei, dunque le afferrò una guancia con la mano destra e provò a baciarla.

La ragazza non glielo permise abbassando il viso più imbarazzata che mai. Era ancora giovane e innocente e aveva paura che lui potesse prendersi gioco di lei. Ancora non si fidava del tutto.

Jareth alzò gli occhi al cielo, infondo la capiva. Non aveva mai baciato nessuno e anche lui, che viveva da solo con i goblin, avrebbe donato quel privilegio solo alla sua sposa.

E Sarah lo era, o lo sarebbe diventata.

-Sarah fidati di me. –la pregò il biondo ma lei non rispose.

Il re dei goblin le alzò il mento con un dito guantato e scrutò i suoi occhi profondi e incerti poi le si accostò lentamente dandole il tempo di fermarlo se avesse voluto.

Invece lei si avvicinò a sua volta ricambiando il bacio con il cuore che batteva all’impazzata, la mente occupata solo dal pensiero di lui e le farfalle nello stomaco.

Per Jareth era lo stesso.

Le loro labbra erano dolcemente premute insieme e questo era fantastico.

Quando entrambi si separarono ripresero a danzare e quel ballo poté non finire mai.

Fine.

  
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