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Autore: Jasmine_dreamer    24/03/2017    1 recensioni
"La finisci di starmi addosso? Mi perseguiti da settembre, quando l'anno scorso non conoscevi neanche il mio nome!" disse Alexia.
"L'anno scorso eri un cesso, poi non so cosa sia successo!" rispose Parker.
"Si chiamano tette. Ecco cos'è successo, quando ti crescono le tette improvvisamente diventi figa."
Lui rise: "Guarda che le tette non c'entrano, contribuiscono, ma non sono loro la causa del tuo cambiamento. Quando ti ho vista ho pensato che eri una favola."
Sul sorriso di Alex comparve un sorriso dolce e pensò a quanto fosse carino Parker. Poi si ricordò che era Parker e disse: "Non mi compri con due parole in croce, sai?"
"Oh che strano, sembrava di si."
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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"Non voglio che resti qui per colpa mia."
"Non sei tu ad avermelo imposto, sono io che l'ho deciso." fece Nick sedendosi sul letto: "Ascolta, piccola peste.. Non ero sicuro neanche prima di andarci, da quando ci siamo lasciati sono passati 4 anni, lei è cambiata e anche io. Era un'assurdità partire così, ormai non so neanche più chi sia, evidentemente non è l'amore della mia vita, Alex."
"Sono felice che tu non te ne vada, anche se è egoista da parte mia."
"Sì, anche io." rispose Nicholas seppure lo fosse soltanto in parte.
Alexia lo abbracciò e lui le accarezzò i capelli.
"Quindi, tu e Jamie vi siete baciate eh?" fece Nick.
"Lei mi ha baciata, e io ci sono stata!"
"E Parker?"
Intristendosi Alex disse:"Sai, quando l'ho visto con Jaqueline posso giurare di aver sentito il mio cuore spezzarsi. Mi si è mozzato il fiato, mi mancava l'aria, e poi ho ripreso a respirare.. ma non mi sentivo più viva. Parker era ombra, indecisione, follia..." ma poi il viso le s'illuminò:" invece Jamie è luce, splendore, speranza, come un raggio di sole in un giorno nuvoloso, l'arcobaleno dopo la tempesta." 
"Quindi sei felice."
"Sì, Jamie è felicità. Lei è gioia!" disse sorridendo.
"L'importante è che tu sia felice."
"Lo sono!"
Poi il suo telefono squillò ed era proprio Jamie.
Era un messaggio con scritto:
"Al parco tra venti minuti? Un bacio."

E dopo venti minuti Alex fu al parco.
"Jamie! Sono qui!" disse vedendola mentre la cercava.
"Ciao." disse Jamie stampandole un bacio sulle labbra.
Alexia arrossì, aveva il cuore che batteva forte come tutte le volte in cui la vedeva.
"Per essere gennaio c'è un gran bel sole, non credi?" chiese Jamie.
"Sì è vero, è una bellissima giornata."
Jamie srotolò l'asciugamano sul prato, ci si stese e Alexia si sdraiò vicino a lei.
"Guardiamo le nuvole, quella lì mi sembra una grossa pecora!" disse Jamie ridendo.
Alexia rise a sua volta, la guardò e pensò a quanto fosse incredibilmente bella.
Poi guardò il cielo e disse: "E quella sembra... uhm boh!"
"Un po' di fantasia!" disse Jamie ridendo di nuovo.
"Io non ho fantasia." Alexia rise a sua volta.
"Sì ho notato! Sembra un dito medio!"
"Non assomiglia ad un dito!"
"Ma sì guarda la forma!"
"Ma dove lo vedi?"
"Questo è perché tu, Alex, non hai fantasia!"
"Mi dispiace di non essere fantastica come te!" fece Alexia scherzosa.
Jamie si tirò sui gomiti e, seria, disse: "Tu lo sei anche di più."
Alexia arrossì e Jamie le tirò su il mento e guardandola dritta negli occhi, a pochi millimetri dal suo viso, disse: "Dico davvero, sei una persona fantastica, e chiunque ti abbia nella sua vita deve sapere di quanto è fortunato. Io lo so."
Alex non riuscì a trattenersi e le diede il primo vero bacio, fino ad allora si erano baciate soltanto a stampo.
Le loro lingue si incrociarono, Jamie incastrò le sue dita nei capelli della ragazza e Alex fece lo stesso.
La passione era palpabile, il desiderio lo stesso, ma Jamie si staccò prima che la situazione potesse degenerare in un parchetto pubblico.
"Non credo di essermi mai spinta così oltre davanti a tutta questa gente!" disse Jamie.
Alex sorrise: "Neanche io.. ma mi è piaciuto, da matti!"
"Sì anche a me, ma non voglio che la tua prima volta sia in un parchetto pubblico."
"In effetti, non hai tutti i torti!"
Risero assieme.
Poi Jamie tornò seria: "Domani si torna a scuola."
"Già!"
"Vedrai Parker, lo sai?"
"Non mi importa, ormai fa parte del passato... il mio presente sei tu!" fece avvicinandosi.
Ma Jamie indietreggiò: "Glielo dirai?"
"Non me ne importa nulla se lo sa o meno. Io voglio stare con te."
Jamie sorrise: "Ok!" disse baciandola.


"Io spero che sia vero." disse Matilde.
"Cosa?"
"Che non te ne frega più di lui."
Alex sorrise: "Diamine, sì. Ora c'è Jamie nella mia vita."
"Sì, esatto. E ti merita molto più di Parker, lei è bella, gentile e tiene davvero a te. Non che Parker non fosse anche lui così, ma ti ha ferita e non ti merita più."
"Già, non dovevo dimenticarmi di chi fosse."
"Tu lo ami ancora vero?"
"Secondo te posso cancellare il mio amore per lui da un giorno all'altro? Io non lo dimenticherò, è normale che sia così. Ma devo andare avanti, non è la persona giusta per me."
"Mi dispiace, voi due insieme mi piacevate."
"Sì, piacevamo anche a me. Ma Jamie è una persona meravigliosa e tengo molto a lei, sono felice quando siamo insieme." disse Alex sorridendo.
"Lo so, ogni volta che parli di lei sorridi come un'ebete."
Alexia sorrise ancora: "Non riesco a smettere!"
Matilde si mise a ridere, e disse: "Alex e una ragazza.. ora posso dire di aver visto tutto!"
Alexia rise a sua volta: "Sì, anche io!"


Il giorno seguente, a scuola Alexia non fece neanche in tempo ad accendere la sigaretta che subito lo sentì urlare: "Rattatà!"
"Oh cazzo!" disse.
"Non hai più risposto ai miei messaggi."
Alex fece per andarsene: "Sì, sono stata molto occupata."
"Senti volevo dirti davvero che mi dispiace, vorrei poter rimediare.."
"Rimediare a cosa? Esattamente, a cosa?" Era furiosa e, sebbene cercasse di non darlo a vedere, si notava eccome: "Al fatto che ti sei scopato Jaqueline? Tranquillo Parker, non devi darmi spiegazioni, tra me e te non c'è nulla, mai c'è stato e mai ci sarà!"
Tutti li fissavano, e Parker fu impetrito.
Poi, con tono più calmo, Alexia disse: "Devo andare in classe."
E così dicendo se ne andò, lasciando Parker imbambolato verso la porta di ingresso, mentre gli studenti fecero finta di nulla.
E Alex pensò se avesse esagerato, rovinando il suo piano di fare quella a cui non importava nulla se Parker si fosse scopato una troietta.
Poi Jaqueline le passò accanto con aria fiera e sorridente mentre Alex esclamò: "Puttana!"
"Io almeno con Parker ci ho scopato!"
"Sì, attenta che magari hai l'AIDS."
"Parker si scoperebbe qualsiasi cosa abbia un buco." Disse Jamie a Jaqueline, che abbassò la testa e andò via.
"Hey!" fece Alex.
"Quella puttanella non la reggo."
"Sì, non sei l'unica."
Si diedero un bacio.
"Come stai?" chiese Jamie.
"Odio la scuola."
"Sì, anche io!" 
Risero ed, insieme, andarono a seguire il corso di letteratura.
   
 
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