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Autore: LadyDelish    24/03/2017    4 recensioni
Salve ragazze,
sono tornata con una nuova storia, però devo essere sincera....è il continuo della prima. Spero che questo continuo possa appassionarvi come la prima.
Adesso vi lascio al capitolo.
Buona Lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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POV CHRISTIAN

 

Dopo aver chiuso la chiamata con la mia Ana, sento che tutta questa storia è davvero ridicola. Se davvero è stata la madre di Ana, ha prendere Teddy, significa che le interessano solo i nostri soldi, come ci ha detto quando è venuta a casa nostra. Devo capirci qualcosa.

Mi dirigo verso l'ascensore, aspettando che le porte si aprano. Appena entro premo il pulsante che mi porterà nel garage della GEH.

Esco dall'ascensore, mi dirigo verso Taylor che mi tiene lo sportello aperto. Entro è prego che quella donna non si azzardi a fare del male al mio bambino. Riemergo dai miei pensieri quando sento la voce di Taylor.

 

<< Mr Grey? >>

<< Si, Taylor? >>

<< Dobbiamo andare da Mrs Grey? >>

<< Si >>

 

Si immette nel traffico, che per nostra fortuna è abbastanza scorrevole arriviamo davanti alla GIP. Scendo dalla macchina senza aspettare che si fermi. Da lontano sento alcune imprecazioni di Taylor.

Entro nell'edificio della GIP, mi dirigo direttamente nell'ufficio di Ana, quando entro vedo la mia forte è coraggiosa ragazza, in preda al panico. Mi avvicino con molta calma, appena entro nel suo campo visivo, si alza di scatto dalla poltrona, mi viene incontro.

 

<< Oh, Christian >> singhiozza.

<< Piccola sono qui. >> dico stringendola forte a me.

 

Aspetto che smetta di piangere, so che per lei significa tanto sfogarsi cosi.

<< Piccola, mi spieghi che cosa è successo? >>

 

Dopo un po' la sento rilassarsi, prende un profondo respiro è inizia a raccontare.

 

*INIZIO FLASHBACK *

 

Quando arrivo in ufficio, vengo immersa dal lavoro fino a quando ricevo una chiamata dalla scuola materna. Rispondo agitata.

 

<< Pronto? >> chiedo preoccupata

<< Pronto, Mrs Grey? Sono la maestra di Teddy. >>

<< Che cosa è successo a mio figlio? Sta male? >> chiedo

<< No, signora. Volevo dirle che poco fa è venuta una signora molto simile a lei, si è avvicinata a Teddy. Mi è sembrato strano dato che di solito lei o suo marito, chiamate per avvertire se non potete venire e chi verrà al vostro posto. >>

 

Ha ragione, di solito chiamiamo. Chi può essere stato a prendere il mio ometto? Vengo riportata alla realtà dalla maestra.

 

<< Signora è ancora li? >> mi chiede preoccupata

<< Si, ci sono. Lei per caso sa chi fosse questa strana signora? >>

<< Mi dispiace , Mrs Grey. Non si è presentata, però mi ha detto che lei sa chi è. >>

<< Va bene . La ringrazio per avermi avvisato. Arrivederci. >>

<< Arrivederci. >>

 

*FINE FLASHBACK *

 

<< Quindi pensi anche tu che sia stata tua madre ha prendere Teddy? >>

<< Si. >>

 

Alla parola “ madre “ fa una smorfia, trattengo un sorriso perchè non voglio farla agitare. Le asciugo le lacrime e la bacio.

 

<< Andiamo a riprenderci nostro figlio. >>

 

Annuisce. Usciamo dal suo ufficio è andiamo a casa di Miss Wilks a riprenderci Teddy.

 

 

POV CARLA

 

Dopo aver preso Teddy dalla scuola materna, ci dirigiamo verso casa mia dove mio nipote potrà sentirsi a suo agio. Mi rendo conto che Teddy ha gli stessi occhi di Anastasia.

Certe volte mi rendo conto di averle rovinato la vita. Mentre mi ridesto dai miei pensieri, inizio a preparare il pranzo a Teddy.

 

<< Teddy, tesoro ti va di assaggiare in manicaretto fatto dalla nonna? >> chiedo in modo gentile.

 

Mi guarda con uno sguardo strano.

 

<< Tu non sei la mia nonna. Dove sono la mia mamma e il mio papà? >> mi chiede quasi in lacrime.

 

Che cosa gli dico adesso? Mi devo inventare qualcosa per farlo calmare.

 

<< Amore della nonna, la mamma e il papà sono a lavoro. Sono stati loro ad avvisarmi che non sarebbero riusciti a prenderti.>> mormoro.

 

Continua a guardarmi con quegli occhioni pieni di lacrime, fino a quando qualcuno non inizia a bussare talmente forte che credo che voglia buttare giù la porta. Mi avvicino in modo cauto alla porta, guardo dallo spioncino è quello che vedo mi fa allontanare in modo brusco dalla porta.

 

<< Apri! Lo so che sei in casa. Apri questa dannata porta! >> urla

 

Non ho mai sentito la voce di Anastasia cosi arrabbiata. Sto soppesando se farla entrare oppure no, quando lei continua a bussare in modo rabbioso.

Cammino vicino alla porta a passo felpato, la apro con lentezza mentre lei in cambio la spalanca facendola sbattere al muro. Entra in casa insieme a quel bellissimo uomo che è purtroppo suo marito. Non mi saluta nemmeno, apre bocca per aggredirmi.

 

<< Dov'è mio figlio? >> ringhia

<< Ciao anche a te Anastasia. Come stai? >> mormoro in modo dolce.

<< Taglia corto. Te lo ripeto: Dov'è mio figlio? >> dice scandendo le parole.

<< Stai calma. Sta bene. E' in cucina che mangia. >>

 

Mi scansa e si dirige in cucina. La seguo, stando abbastanza lontana.

 

<< Teddy, amore mio. >>

 

Appena sente la voce della mamma, lascia tutto com'è, si fionda tra le braccia di sua madre.

 

<< Mamma >> strilla.

 

Anastasia se lo stringe forte a se. Si volta verso Christian che è rimasto in disparte, lo fa scendere dalle sue braccia, mentre Teddy corre verso le braccia del suo papà. Poi si volta verso di me, mi prende il braccio è mi trascina verso un altra stanza chiudendo la porta con un tonfo.

 

<< Perché hai preso mio figlio? Spiegamelo. >>

<< Sapevo che l'unico modo per riuscire almeno a parlarti, era prendere Teddy. So di aver sbagliato, ma tu in ogni modo ti staresti negata per vedermi. Ti volevo chiedere scusa per come mi sono comportata sia adesso che quando tu avevi più bisogno di me. Ho fatto tanti errori nella mia vita, ma tu sei l'unica cosa giusta che ho fatto. Se puoi perdonami. >>

 

Anastasia continua a fissarmi in cagnesco. Senza dire una parola, si volta ed esce da casa mia insieme a suo marito e a suo figlio. La vedo allontanarsi da me, in preda al panico mi accascio a terra mentre le lacrime iniziano a scendere copiose, mi rendo conto che l'ho persa per sempre.

   
 
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