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Autore: MaryFangirl    24/03/2017    2 recensioni
Rick è sul punto di capire cosa Michonne significhi per lui, ma questo nuovo mondo consentirà loro di trovare la felicità insieme? [Ambientata dopo la fine della 5° stagione].
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michonne, Rick Grimes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1998
 
"Beh, direi che questo è quanto" disse Craig guardando in direzione Michonne, seduta sul sedile del passeggero della sua Honda Accord.
"Suppongo di sì" disse Michonne. Fece scorrere le mani lungo la gonna a ruota del suo vestito. Aveva voluto qualcosa di un po' più sexy, ma sua madre aveva posto rapidamente il veto verso quell'idea. Avere diciassette anni significava ancora essere nella fase delle principesse, secondo quella donna. Non avrebbe consentito alla propria figlia di andare al ballo 'con l'aspetto di una passeggiatrice'. Non era necessario essere sexy fino ai 21 anni. Se avesse saputo cosa sua figlia aveva appena fatto, Michonne non ci sarebbe neanche arrivata ai 21 anni.
"Non è che, insomma, te ne sei pentita, Chonney?" Craig la guardò con i suoi grandi occhi marroni da cucciolo, ai quali lei non poteva resistere. Gli prese la mano.
"No, non me ne pento. È stato bello" gli sorrise. "Davvero bello"
Lui le sorrise. "Sì, è vero"
"Il cd di Maxwell è stata una bella scelta"
"Volevo renderlo speciale per te, tesoro" l'attirò a sé e lei appoggiò il capo sulla sua spalla.
"Magari 'Whenever Wherever Whatever' può diventare la nostra canzone di nozze" disse lei.
"E i nostri nipoti la canteranno alla nostra festa per il 50° anniversario"
Michonne rise. "Sembra perfetto"
"Abbiamo così tante cose che ci aspettano, Chonney. Non vedo l'ora di esplorare il mondo"
Lei si rannicchiò contro di lui. "Nemmeno io".
 
 
 
Presente
 
"Mi ricordo di quando mia madre mi chiamò per dirmi della tua. Volevo venire al funerale, ma avevo appena iniziato allo studio legale. Avrei voluto chiamarti ma..." Michonne lasciò la frase in sospeso. "Suppongo che ormai non abbia più importanza" disse dopo un po'.
"No, infatti, Chonney" Craig si sedette sul divano e la osservò.
Michonne si alzò dalla sedia. Teneva le braccia strette intorno a sé mentre attraversava la stanza. "Ero un'amica di merda prima che avesse inizio tutto questo"
"Nulla che ti riguarda è mai stato una merda, tortorella" disse lui facendole l'occhiolino.
Michonne si lasciò andare a una risata sorpresa. "Oh mio Dio. Non posso credere che ti ricordi ancora di quel vecchio soprannome"
"Difficile dimenticare la tua vittoria in quella scommessa, alle medie. Sono ancora meravigliato che tu sia riuscita a mangiare tutte e cinquanta quelle caramelle in meno di un minuto"
"Era stato il mio momento più fiero, a quel punto della mia vita. Dovetti regalarmi il tuo nuovissimo cd di LL Cool J. Era stato un bel giorno per me" rise di nuovo Michonne.
"Era stato bello anche per me. Penso di essermi innamorato di te quel giorno"
Il viso di Michonne cambiò del tutto. Tornò alla sedia che aveva appena lasciato. Si sedette sul bordo del cuscinetto; le braccia ancora chiuse. "E sette anni dopo ti ho spezzato il cuore. Come ho detto, facevo schifo"
"Siamo cambiati molto dopo il diploma. Non avrei dovuto aspettare che mi avresti amato per sempre come ci eravamo promessi la sera del ballo"
"Già...penso sia così" disse Michonne. "Ti ho amato. Solo che..."
"Non eri più innamorata di me. Lo capisco. Pensavo che la nostra rottura fosse la cosa peggiore che mi fosse mai capitata. Poi mia madre morì. Il mondo andò a puttane" Craig lanciò le mani in aria. "Corpi in decomposizione che ti inseguono riescono a farti vedere tutto in prospettiva"
"Sei sempre stato uno con la testa sulle spalle" Michonne guardò verso la cucina per vedere se qualcuno potesse sentire. "Probabilmente andrai d'accordo con Morgan"
"Sembra a posto. Un po' strano, ma gentile" e risero insieme.
Michonne si portò le mani sul grembo e fissò le piccole cicatrici che si erano accumulate nel tempo, in cui si era tagliata con la katana. "Quand'è stata l'ultima volta che ci siamo visti? Alla tua laurea in medicina?"
"Penso di sì. Avevo sentito che tu e Mike vi eravate sposati e avevate avuto un bambino? Loro sono qui?"
Michonne scosse il capo. "No" la voce le uscì rauca e si schiarì la gola. "No, non ci siamo mai sposati" si fissò le mani. "Non sono qui".
Le parole rimasero sospese nell'aria per un momento prima che Craig ne cogliesse il significato. "Oh, Chonney" si avvicinò a lei e si inginocchiò. "Mi dispiace tanto, tesoro" l'attirò in uno stretto abbraccio. Lei appoggiò il capo sulla sua spalla e consentì ad alcune lacrime silenziose di scapparle dagli occhi, prima di scostarsi.
"Sei sempre stato troppo buono per me. Non ti meritavo" disse Michonne mentre si asciugava gli occhi.
"Sì, è quello che tutti i ragazzi amano sentirsi dire dalle belle ragazze che li scaricano" sollevò una mano e rimise a posto un dread che cercava di scappare dalla sua acconciatura. "Anche durante la fine del mondo sei bella come sempre"
Il viso di lui distava solo pochi centimetri da quello di lei. Riusciva a sentire il calore del suo respiro. Essere così vicina a Craig le dava una sensazione di familiarità ed estraneità nel contempo. La sua mente non riusciva a capire quella collisione di passato e presente. Era sul punto di rifiutare la realtà che Craig fosse davvero lì. Gli prese le mani e le strinse.
"Sono felice che sia vivo" sussurrò, poi si alzò. Craig la imitò; svettando sopra di lei. Michonne avvertì un'enorme pressione al petto e capì di dover lasciare quella stanza. "Stavo andando a iniziare una lezione di lotta prima di venire qui. Devo andare adesso. Uhm, probabilmente dovrai sistemarti. Ci vediamo dopo" e scappò prima che Craig potesse dire altro.
 
 
 
Michonne respirò profondamente mentre usciva di casa. L'aria fredda fu un sollievo per i suoi polmoni. La pressione sul petto iniziò a dissiparsi. Si sbrigò a scendere i gradini e voltò l'angolo così in fretta che quasi si scontrò contro Rick.
"Che ci fai qui? Pensavo te ne fossi andato" Michonne si girò per vedere se Craig l'avesse seguita. Il portico era vuoto.
Rick inseguì il percorso dei suoi occhi con i propri. Era preoccupato della velocità con la quale era uscita.
"Sono uscito, ma non volevo andare troppo lontano in caso avessi bisogno di me" inclinò il capo di lato e notò i suoi occhi lucidi; il suo petto ansimante. "Che è successo?"
"Niente. Sto bene"
"Ehi" disse lui. Si avvicinò mentre lei non lo guardava, e le sollevò il mento con le dita. Fissò i suoi occhi tristi. "Ehi, non stai bene. Che c'è che non va?" Rick non l'aveva mai vista così sfasata.
Michonne sospirò e si passò una mano tremante sul viso. "Non ho mai pensato che avrei rivisto qualcuno della mia vita precedente, e poi Craig si presenta su quelle scale...è tanto da immagazzinare"
Rick annuì e la guardò come se volesse vederle l'anima. "Posso immaginare" pensò a cosa avrebbe fatto se avesse rivisto suo fratello o qualunque altra persona avesse mai conosciuto. "E' di famiglia?"
Michonne sollevò il viso verso il cielo. "Era un sacco di cose" disse piano.
Rick la guardava ancora intensamente. "Ti va di parlarne?"
Michonne scosse il capo. "Voglio solo andare a insegnare a quella gente come si uccidono i vaganti"
Rick sospirò. Non voleva semplicemente già perderla di vista. "Vuoi che venga con te? Che ti accompagni, almeno?"
"No, va bene" disse e tornò a voltarsi.
"Sei sicura?"
"Rick..."
"Okay. Ci vediamo a casa più tardi?"
Michonne tentò di sorridergli, ma gli angoli delle sue labbra si sollevarono a malapena. "Sì".
Lui avvertì la forte urgenza di abbracciarla e di dirle che sarebbe andato tutto bene, ma esitò. Lei lo lasciò e si avviò verso il luogo della lezione.
 
 
 
Rick rimase sul marciapiede e osservò Michonne finché lei non sparì oltre l'angolo. Voleva seguirla, ma sapeva che aveva bisogno di stare un po' da sola. Era stata la sua roccia per così tanto tempo, era una sorpresa vederla in quello stato. Tornò a guardare la casa che Morgan e il nuovo arrivato condividevano. Stava pensato di rientrarvi e spremerlo quando sentì una sottile voce chiamarlo. Si girò e vide Jessie, con i due figli, che camminava verso di lui. Li salutò, ma Ron lo ignorò e continuò a camminare. Sam gli rivolse un mite 'Ciao' prima di seguire il fratello.
"Mi dispiace" disse Jessie fermandosi accanto a lui. "Ron è ancora arrabbiato. Amava suo padre nonostante tutto quello che ci aveva fatto passare. E Sam è dello stesso umore di suo fratello"
Rick alzò una mano. "Non c'è bisogno di spiegare. Capisco. Come stai?"
"Bene, penso. Sono ancora shockata, però. È strano non dovermi più alzare con la paura"
"Beh, c'è molto di cui avere paura fuori dalle mura" Rick iniziò a camminare e Jessie lo seguì. "Dovresti davvero partecipare a una delle lezioni di Michonne, o aggregarti a una sessione per imparare a sparare con Sasha. Dobbiamo tutti essere preparati"
"Non so, Rick. Sono sempre stata più una cheerleader che un giocatore. Penso che le mie qualità possano servire altrove. Magari potrei cucinare per te, per Carl, per la piccola Judy. Porterò i miei ragazzi e potremo preparare una grande cena. Potremmo anche invitare Carol. Sembra piacere molto a Sam"
Rick smise di camminare e la guardò. "Capisci cosa c'è lì fuori, vero? Fidati, le morti di Reg e Pete non è la cosa peggiore che possa capitare" non sapeva cos'avrebbe dovuto fare perché tutti comprendessero la serietà della situazione.
Jessie fu colta alla sprovvista dalla durezza nella sua voce. "Capisco. Mi dispiace"
"No. Dispiace a me" disse Rick pensando a ciò che Michonne aveva detto in precedenza sulla comunità. Doveva andarci piano. "Non volevo essere aggressivo. Voglio solo tenere tutti al sicuro"
"Lo so" gli sorrise lei timidamente. "Ecco perché sono contenta che tu sia qui" gli posò una mano sul braccio. Lui guardò la sua mano che gentilmente accarezzava il tessuto del suo cappotto. La sua fede nuziale era ancora intorno al suo dito. Il sole colpì la sua mano in quel momento, e lui ebbe la sensazione che il luccichio dell'anello lo avrebbe accecato.
"...potremmo farlo insieme" Rick la guardò. Era perso nei propri pensieri e non aveva sentito ciò che stava dicendo.
"Fare insieme cosa?"
Lei rise. "Devo essere noiosa con i miei sproloqui. Ho detto che dobbiamo tutti mangiare. Potremmo farlo insieme"
"Giusto. Certo. Penso abbia senso"
"Domani, allora?" Jessie sembrò impaziente che lui dicesse di sì. Le sorrise.
"Potrebbe andare. Però prima aspetta che ne parli con Michonne"
"Oh? Cioè, certo. È invitata anche lei"
Rick sollevò un sopracciglio. "Non penso debba essere invitata a casa sua. Voglio solo assicurarmi che le stia bene ospitare un sacco di gente"
"Sì, sì, naturalmente. Mi dispiace. Non stavo pensando. Allora mi fai sapere?"
Rick annuì. "Ti farò sapere. Vado dai ragazzi. Ci vediamo più tardi"
"Ehi, prima che te ne vada, qual è il tuo piatto preferito?"
Rick aggrottò la fronte, come se la domanda lo avesse confuso. "Non penso da un po' a niente del genere. Mangio qualsiasi cosa, tranne cane"
Toccò a Jessie risultare confusa. "Cane?"
Rick rise leggermente tra sé. "Lascia stare. Buona serata" Rick proseguì lungo la strada per tornare a casa. Si fermò a metà strada e si voltò verso la casa al di là del laghetto. La luce era accesa attraverso la finestra del piano inferiore, ma non vide Michonne. Fece un passo in quella direzione, ma si fermò subito e si voltò. Avrebbe parlato quando fosse stata pronta.

 

  
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