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Autore: mikietta    24/03/2017    3 recensioni
Finalmente, sotto le luci di Londra, Shinichi riesce a confessare i suoi sentimenti a Ran. Ma cosa succederà dopo?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’episodio riguardante la dichiarazione di Shinichi a Ran a Londra è senz’altro tra i più belli ed emblematici di tutta la serie. Tuttavia Gosho non ci racconta cosa succede subito dopo, lasciandoci un po’ insoddisfatti. Con questa One-shot ho pensato di dare una mia versione di cosa sarebbe potuto accadere. Questa fan fiction è del tutto scollegata dal resto della serie :).

 

“Se lo prendo lo uccido! Stupido, stupido Shinichi! Perché non mi hai detto che eri a Londra anche tu? Non capisci niente, come sempre”.

Ran era furibonda. Non riusciva a credere che davvero Shinichi la stesse evitando. Possibile che lui non capisse cosa lei stesse provando? Accecata dalla rabbia, chiedeva ad ogni passante indicazioni su di un giovane ragazzo giapponese per capire che direzione potesse aver preso.

Dopo più di mezz’ora di ricerche, una giovane signora le aveva indicato una cabina telefonica in cui l’aveva visto entrare. Bingo.

Adesso non mi scappi Shinichi.

Contemporaneamente, all’interno della cabina, Conan avvertiva il sangue gelarsi nelle vene.

“Se mi trova qui è la fine, scoprirà chi sono veramente”

“Allora Shinichi, adesso non puoi più sfuggirmi. Vieni fuori da lì e spiegami come stanno le cose”

“Purtroppo non ho altra scelta”

Dicendo così, Conan prese l’antidoto che Ai gli aveva dato per rientrare in Giappone dallo zaino e lo ingerì. In pochi istanti tornò a riacquistare le sue vere sembianze. Adesso però veniva la parte più difficile: riuscire a dare a Ran una spiegazione convincente.

“Ehi mi hai sentito Shinichi?!”

Lentamente aprì la porta della cabina, ritrovandosi davanti una Ran dallo sguardo incredulo. Shinichi si trovava veramente davanti a lei e aveva deliberatamente fatto di tutto per non incontrarla.

“Non c’è proprio niente da spiegare. Mi trovo a Londra per puro caso, tutto qui. Fine della storia”

“Spiegami per quale motivo hai cercato di evitarmi”

“Beh ecco, la verità è che visto che non ti avevo raccontato che avrei fatto anch’io una scappata a Londra, mi sentivo in imbarazzo e non sapevo come rimediare al mio errore”

“Bastava semplicemente parlarmene. Hai avuto molte occasioni per dirmelo”

“Lo so, sembra facile però…”

“Che sciocca”

“Eh?”

“E pensare che io ero così contenta di essermi data da fare per te. Quella ragazza aveva proprio ragione: l’amore è zero. Per quanto ne hai il risultato è sempre una sconfitta”

“Non capisco di che cosa parli…”

“Non capisci che cosa provo? Eppure sei un detective o sbaglio? Risolvi tanti misteri e non sai capire quali sono i miei sentimenti. Ti detesto!”

“Aspetta dove vai? Fermati! Raan!”

Ran iniziò a correre via, disperata. Non poteva sopportare oltre la vista di Shinichi che ancora una volta l’aveva ferita, e soprattutto, ancora una volta neanche se ne era accorto.

“Dai torna qui! Raan!”

Corsero lungo tutto il ponte di Westminster fino a che, infine, Shinichi riuscì a raggiungerla. La prese per un braccio cercando in ogni modo di fermare la sua corsa.

“Ti fermi un attimo?!”

“Lasciami! Lasciami stare!”

“Ma non ti rendi conto di quanto sei complicata?!”

“Cosa dici?”

“Tu sei come uno di quei casi difficili da risolvere. Mescoli così tanti sentimenti discordanti, che anche se fossi Sherlock Holmes non sarei in grado di capire i tuoi pensieri.

Quello che sto cercando di dirti… E’ che non riesco a decifrare il cuore della ragazza che amo”

 

Ran era spiazzata, non riusciva a credere alle sue orecchie. Aveva sì coltivato qualche speranza, soprattutto dopo il regalo ricevuto durante il White Day, ma niente più di questo. Mai avrebbe immaginato che Shinichi sarebbe arrivato a dichiararsi a lei.

“Dici che l’amore è uguale a zero? Ma non farmi ridere. Riferisci alla regina del tennis che lo zero è l’inizio di tutto. Se non c’è un punto di partenza non puoi far nascere nulla e non puoi realizzare proprio un bel niente. Diglielo da parte mia”.

Quell’affermazione l’aveva disorientata. Si sentiva davvero una sciocca per aver detto quelle cose, per aver creduto che l’amore non valesse niente, e ancora una volta Shinichi si era dimostrato il più maturo tra i due.

Improvvisamente Ran scoppiò di nuovo a piangere, ma questa volta non di tristezza, ma piuttosto per aver dubitato dell’importanza dei suoi sentimenti verso Shinichi, soprattutto adesso che lei sapeva, fossero ricambiati.

“Mi dispiace Shinichi, sono una stupida”

“Non fare così Ran”

A quel punto, Ran si gettò tra le sue braccia e lo strinse forte a sé, come tante volte aveva desiderato fare. Dopo quello che le aveva appena detto, si sentì in qualche modo autorizzata a fare quel gesto, e per una volta volle cogliere l’attimo e non sprecare neanche un istante di quel meraviglioso momento.

Shinichi, di fronte a quel gesto inaspettato, si trovò profondamente imbarazzato. Tuttavia, adesso che aveva trovato finalmente il coraggio di confessare i suoi sentimenti a Ran, era deciso ad andare fino in fondo. E così ricambiò l’abbraccio.

I due rimasero così per alcuni minuti, appropriandosi finalmente di ciò che era sempre stato loro. Due profili perfettamente combacianti, in grado di esistere solo a metà, se da soli.

Improvvisamente Ran sciolse il silenzio.

“Ti amo anch’io”

A quelle parole, Shinichi sentì investirsi di un’ondata di emozioni. Avrebbe dovuto preoccuparsi di essersi esposto troppo, di aver compiuto un gesto che non gli era permesso, vista la sua situazione, ma tutto questo non fu sufficiente ad arginare l’incredibile sensazione di felicità che quella frase aveva scaturito.

Ran si allontanò dall’abbraccio per guardarlo negli occhi e accertarsi che non fosse tutto un sogno. I due si guardarono per alcuni istanti e poi, con un gesto spontaneo, naturale, si scambiarono il loro primo bacio. Era come se tutto, dall’istante in cui si erano conosciuti, fosse accaduto con per arrivare a quel momento. Nient’altro aveva importanza.

Il bacio durò a lungo, nessuno dei due voleva tornare alla realtà, ma prolungare quel momento il più possibile. Poi, alla fine, costretti da quel difetto che madre natura non ha saputo risolvere, i due si allontanarono.

“Vieni con me” disse Shinichi

E così dicendo, si diressero verso il London Eye e vi salirono. Quella situazione ricordava tanto il loro primo appuntamento a Tropical Land. A quel tempo potevano solo limitarsi ad osservarsi di nascosto, troppo timidi per farsi avanti. Adesso però le cose erano finalmente cambiate e potevano godersi Londra illuminata dalla cabina di una ruota panoramica, mano nella mano.

 

Spero che questa breve fanfiction vi sia piaciuta! Fatemi sapere cosa ne pensate. Alla prossima <3

 

 

   
 
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