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Autore: queenjane    24/03/2017    2 recensioni
Alessio Romanov, erede al trono di Russia, vive alla Stavka, ovvero il quartier generale delle truppe con suo padre, lo Zar. E' il 1915, ha 11 anni, soffre di emofilia, ogni urto può essere fatale ma è curioso, avido di vita. Nonostante o forse per la prima guerra mondiale. Un suo incontro, un suo inopinato amico, il principe Andres Fuentes dal misterioso passato, più grande di lui, che racconterà storie, avventure e molto altro. Collegato a The Phoenix. Buona lettura. Dal capitolo 9;" In quella notte del luglio 1918, mentre il buio lo sommergeva, Alessio si trovò d’un tratto sopra un baio, a cavalcare il vento, come un antico guerriero, in una valle piena di luci e suoni e profumi, il vento portava il rombo delle onde, diede di sprone e il suo ultimo sospiro fu lieve come il mare quando muore a riva. ."
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista, Guerre mondiali
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Olga aveva ripescato le lettere e le veniva da sorridere”.. Mio zio R-R ai tempi remoti, tipo 1896 e giù di lì voleva scrivere un libro di memorie sul nostro antenato Felipe ed è andato a cercare le origini, in Spagna, ove ha fatto amicizia con il principe Xavier Fuentes, i Fuentes erano la famiglia di origine di Felipe. Abitano in un castello favoloso, si chiama Ahumada ed è sui Pirenei, da dove ti scrivo adesso (descrizione in fondo, curiosona, che ti devo raccontare un sacco di cose) Allora, il principe Fuentes ha quattro figli, tre maschi e una ragazza, che si sposa domani. Si chiama Marianna, è bella e gentile, non si scoccia di rispondere alle mie domande, sul come e i perché, ha gli occhi verdi e i capelli scuri, è alta come la tua mamma (..) La cappella era piena di zagare, sai qui sono fissati, e le donne portano la mantilla, con un pettine, che è una specie di velo, il mio è di seta. La cosa buffa è che le donne sposate lo portano nero, le nubili bianco o avorio, come fosse uno dei nostri veli da sposa. Comunque Marianna si è sposata con il vestito tradizionale, nero, con ricami favolosi, in testa una mantilla scura, le zagare portate dappertutto, sul corsetto, il bouquet, nei capelli insieme ai gioielli. Lo sposo le ha offerto 13 monete d’oro, lei altrettanto, questo scambio indica la condivisione delle finanze e LUI che offre una dote a LEI. Poi hanno passato una corda sui polsi degli sposi, stringendola leggermente, per indicare che non si separeranno mai più Chiaramente la cerimonia era in latino e non ci ho capito nulla, in meno di una ora ce la siamo cavata, quando sono usciti scoppiavano petardi e mortaretti, fuori gettavano il riso e gli sposi sono passati attraverso una galleria di spade sguainate, degli amici e dei fratelli di Marianna (Enrique, Jaime e Andres, spero di avere traslitterato bene) e hanno scandito il motto dei Fuentes e dei Cepeuda..”Fuentes, ahora y por siempre” (Fuentes, ora e per sempre) “Estrella por Espana” (Una stella per la Spagna??) la festa è durata fino a tardi, sono corsa da una parte all’altra con un gruppo di ragazzine, la mantilla data a mia mamma, per non perderla  (..)Ho ballato con i grandi..Comunque anche guardare era uno spettacolo, i tre fratelli Fuentes sono alti, come  il cugino dello Zar, il granduca  Nicola e i suoi Zii.. Hanno tutti gli occhi scuri come il loro padre, Xavier, mentre Andres li ha verdi come Marianna, li hanno presi dalla madre, che era nata in Russia, pensa un poco.. Il principe Xavier era venuto a San Pietroburgo in Grand Tour nel 1878, contava 18 anni e lì ha trovato Sofia R. della stessa età e si sono sposati nella chiesa cattolica di Santa Caterina della capitale.. Comunque, Andres Fuentes, anche se è bello, ha sempre un fondo di tristezza, come se avesse il muso. Ballando, gli ho tirato un pestone (due, rettifico) e mi veniva da ridere, tutti erano stati contenti e lui .. Boh pareva fosse una penitenza. ..Chica pestifera ha esclamato e altro .. Ragazzina pestifera, ma dai ..Nota: descrizione di Ahumada. ..” E descriveva le mura solide, ornate dall’edera, il giardino interno, che era un posto splendido che offriva pace e sicurezza, mille e rotti anni di storia, una fortezza imprendibile, sulla torre principale potevi prendere le stelle, tanto ti parevano vicine, il profumo di resina e le risate, i picchi acuti delle montagne, le meraviglie di alba e tramonto.”…. PPS Marianna Fuentes ha 24 anni, non è certo una ragazzina, ma si è sposata per amore, vedessi come è contenta.. PPPS a mia madre il vestito da sposa spagnola è piaciuto così tanto che se ne è fatta fare uno su misura con annessa mantilla.”
“.. abbiamo visitato Granada, devi vedere come è bello il palazzo dell’Alhambra di rossa pietra, i giardini con le fontane belli come quelli dei palazzi dello ZAR Tuo Padre (..) E abbiamo visto una corrida (…) che qualcosa è andato storto, il toro era davvero infuriato e ha preso un braccio del matador con le corna.. Una brutta ferita e la bestia era davvero infuriata, uno dei picador è sceso da cavallo e ha agitato il drappo rosso (muleta) davanti al toro e lo ha finito .. Ero zitta per l’orrore, che rischiava di .. Insomma, ha ucciso il toro e salvato il matador.. Quando si è tolto il cappello, lo ho riconosciuto ..Era Andres, il più giovane dei Fuentes. Ora che il figlio di un principe faccia queste cose è ben strano, almeno per noi, ma qui in Spagna ragionano a modo loro e addirittura un grande re del loro passato, Ferdinando, era solito toreare e combattere nell’arena. Abitudine che rientra tra quelle di re Alfonso, il loro attuale sovrano quindi ci siamo. Comunque, è stato molto coraggioso. Senza paura. Lo hanno acclamato e i fiori cadevano sulla sabbia”
 
Era uno spettacolo meraviglioso. Il servizio era superbo, tavole di bisso e Fiandra, impeccabile argenteria, le luci elettriche si mescolavano a quelle delle candele e ai gioielli delle donne e alle dorature delle uniformi, brindisi e conservazioni fluivano nella dolce aria estiva.
La zarina Alessandra sorrideva rigida al principe Xavier dei Fuentes, si era inchinato con squisita cortesia sulla sua mano, omettendo di manifestare disagio per la sua pelle a chiazze, le aveva portato i saluti della regina Ena, insieme alle scorte di medicinali dalla Spagna, e altro giunto dalla delegazione che guidava, che accompagnava il contingente di volontari giunto dalla remota penisola iberica.
Vestita di nero, al collo una croce di zaffiri, appariva affaticata e molto bella, bella come le sue figlie, che si godevano una cena semi informale, era la guerra ma quel caso andava celebrato, un aiuto per la pace e nuovi combattenti.
Giovani ufficiali che facevano confusione e brindavano, Alessandra osservava le sue figlie a quella cena, le chiacchiere gentili ed informali, Olga e Tatiana erano sedute vicine ai principi Enrique e Andres Fuentes, Jaime era vicino a Marie, alternati a altri, Alessio in giro, insieme allo zar, che si recava posto per posto per ringraziare, era gentile e lo zarevic, ascoltava, senza fare troppe domande.
Un brindisi, un ruggito.
“Agli eroi della calle Mayor! Celebriamo Andres Fuentes!! Viva la regina! Viva re Alfonso! Lode allo Zar! Alla zarina!!”
“Ho fatto solo il mio dovere, che dite, non era coraggio, ma caso!!”
“Zitto, sempre così” E le storie partirono.
La principessa Vittoria Eugenia aveva contratto matrimonio con il re di Spagna a Madrid nell’ ultimo e glorioso giorno di maggio 1906, partecipavano sua madre e i fratelli e i principi del Galles.
Dopo la cerimonia nuziale, la processione reale tornava al Palazzo Reale quando un attentato venne compiuto in danno dei sovrani
L’anarchico Morral lanciò una bomba sulla carrozza reale.
La regina aveva voltato la testa per osservare la Chiesa di Santa Maria, che le mostrava il re Alfonso, la sua gonna bianca si macchiò del sangue della guardia che cavalcava accanto alla carrozza.
I cavalli erano partiti al galoppo, Andres li aveva fermati, era vicino, un gioco, un caso, lui salvava tutti tranne che sua moglie e suo figlio, era ardito, malinconico e sobrio, l’anarchico Matteo Morral Roca aveva ucciso 20 persone e ferito altre 100 nel tentativo di assassinare il re di Spagna.. lanciando una bomba travestita da bouquet nuziale nella Calle Mayor
Era un Fuentes, un eroe.
Dopo l’attentato, Morral aveva cercato di allontanarsi nella folla, ma lo avevano riconosciuto, tra gli altri Enrique e Jaime Fuentes, lanciati al suo inseguimento.  Una lotta e un segreto, Morral non era passato attraverso la giustizia del re, ma Andres e i suoi fratelli erano stati osservati, amati e scrutati.
 
Era Andres dei Fuentes, un eroe, per gioco o per caso. “Ma lasciamo stare .. quel che conta è che il re di Spagna, lode e onore al suo nome, mi permise di fare il picador alla corrida che si celebrava per le sue nozze..”
“ Già, il picador di Granada, che..” E raccontarono la storia, nuovi brindisi e giuramenti, Alix osservava che suo figlio Alessio era muto, i pugni stretti,
“.. e non dire nulla!!  Tu sei Andres Fuentes, l’eroe” sussurrò nella calca al suo orecchio, facendo finta di osservare gli alamari d’oro della sua manica.
.. che si ubriacava e andava a puttane, notte dopo notte, con i suoi fratelli, ecco i tre Fuentes riuniti, Alessio percepì il suo sussurro, indovinando che odiava essere al centro dell’attenzione. E non era quello.
Lo osservò, incerto, non avrebbe mai fatto una bizza in quella situazione, lo avrebbe disonorato e si sarebbe disonorato. Che era suo amico, il cavaliere tatuato, che aveva cura di lui, lo aveva portato a pescare e a nuotare, raccontato storie e tanto altro.
Intercettò una coppa di champagne abbandonata e alzò il calice.
Cadde il silenzio.
“Un brindisi al prode Andres Fuentes, l’eroe!! “ Scandì, era il figlio dello zar, tutti si fermarono per ascoltare, gli venne in mente Catherine e il suo amato viso, quando lo abbracciava e prendeva in giro Andres, deglutì proseguendo “Onore al picador e a tutto! Fuentes ahora y por siempre..” In spagnolo.
“Ai Fuentes!!”
Un momento di silenzio.
E tutti brindarono a Andres, allo zarevic e ai suoi.
Gli applausi scoppiarono come fuochi di artificio.
Andres lo osservava con le iridi velate, un principe solenne, in uniforme come lui, che non arretrava o batteva ciglio.
Catherine sarebbe stata orgogliosa di entrambi, e lo era, come disse poi.
 
 
   
 
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