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Autore: Zoey Charlotte Baston    24/03/2017    1 recensioni
Non dimenticare l'infanzia, in cui ridevi giocando e immaginando mondi fantastici, che i grandi non riusciuvano proprio a capire, l'infanzia con le paure sempre in aguato.
Non dimenticare l'adolescenza, con le uscite con gli amici, gli amori, le emozioni troppo forti e confuse, il mondo sempre contro di te, che eri alla ricerca di qualcuno che ti capisse.
Non dimenticare l'età adulta, con le responsabilità, il lavoro, la voglia di tornare giovane, mentre vedi i tuoi figli crescere e fare i tuoi stessi errori e vorresti che non fosse così, mentre la vita scorre e gli anni passano.
Non dimenticare nulla.
Non dimenticare la tua storia.
|Isaac × OC| |Scott × Allison, Stiles × Lydia, Liam × Hayden, Derek × OC| |Accenni Stiles × Malia, Jackson × Lydia|
|AVVERTENZE: Allison è viva| |Non tiene conto degli eventi delle stagioni 5 e 6|
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Hello Little Girl."




Camden si fermò, guardando a destra e a sinistra, prima di attraversare la strada in sella alla sua bicicletta. Non vedeva l'ora di tornare a casa, non gli piaceva lasciare Will ed Isaac da soli, soprattutto con la possibilità che il padre tornasse ubriaco e se la prendesse con loro. Purtroppo da quando aveva comunicato all'uomo dell'imminente arruolamento la situazione era precipitata. Gideon beveva più di prima, quando si ricordava di acquistare qualcosa si trattava di alcolici ed il sedicenne doveva occuparsi della spesa, come in quel caso, e dei fratelli. Un volta entrato in un parchetto sospirò di sollievo, mancava poco. La sua attenzione però fu attirata da due figure seduta su una panchina, si bloccò, per poi avvicinarsi a bocca aperta.

-Ise, Will, cosa ci fate qui? Vi avevo detto di rimanere a casa!- Era preoccupato, doveva essere successo qualcosa. Il maschietto lo guardava con gli occhi pieni di lacrime, il braccio destro stretto al petto e il labbro tremolante, segno di imminente crisi di pianto; la sorella però si alzò, cercando di non incontrare lo sguardo del più grande.

-Mi spiace... Papà è tornato e... E si è messo ad urlare, ha preso Isaac per il braccio e me per i capelli e... E poi lo ha spinto contro le scale e se né andato... Ci siamo spaventati...- Camden si inginocchiò davanti alla bambina, facendole alzare il viso e abbracciandola, nel tentativo i calmarla, lanciando però uno sguardo preoccupato al fratellino.

-Hey... Va tutto bene, capito? Adesso prendi un bel respiro e io controllo quel braccio.- Accennò con la testa al bambino, quindi lei annuì, permettendogli di andare. Il biondino porse silenziosamente l'arto dolorante, sobbalzando al tocco leggero del maggiore, che lo guardò triste. Odiava vederlo soffrire, ma doveva assicurarsi che non fosse rotto nulla, perciò dopo avergli dato un attento sguardo e aver causato tre tentativi di fuga, stabilì che quello era un problema.

Si mordicchiò il labbro, valutando la situazione. Isaac aveva almeno una contusione, se non peggio, e certamente non poteva portarlo fino in ospedale e piedi, lasciando lì bici e acquisti, così come non poteva far salire entrambi i fratelli su questa o lasciare Will con il padre.

Fu riscosso dai suoi pensieri da un pallone da basket che si frappose tra lui e il bambino, che si rannicchiò spaventato. Il sedicenne recuperò l'oggetto, per poi girarsi verso il proprietario, che gli veniva incontro.

-Scusa, mi è sfugita... Oh, ciao Camden.- Derek prese al volo la palla, mentre l'altro si alzava sorridendo. I due giocavano insieme nella squadra della scuola e, anche se un anno più piccolo di lui, trovava la compagnia del moro piuttosto piacevola. Inoltre da quando usciva con una ragazza, non ne era sicuro ma probabilmente si chiamava Paige, sembrava molto più rilassato e affidabile, forse poteva approfittarne...

-Non importa, può capitare... Senti, me lo faresti un favore? Mio fratello si è fatto male al braccio giocando sull'altalena e vorrei portarlo in ospedale per un controllo... Terresti sott'occhio mia sorella per me? Non posso portarla, ho solo la bici e non posso lasciarla a casa da sola.- Spiegò la situazione il biondo, sperando che il più piccolo accettasse, comprendendo il problema. Lo vide irrigidirsi e per un attimo il panico comparve sul suo volto ma, dopo una manciata di secondi di silenzio, annuì con un grande sospiro.

-Va bene, resto con lei.- Disse leggermente titubante, ricevendo un abbraccio e svariati ringraziamenti da Cam, che si sbrigò a far salire il bambino ormai in lacrime sulla bicicletta e, una volta assiciratosi che fosse in una posizione stabile, partire, lasciando il ragazzo con gli occhi verdi solo con la biondina. Guardò per qualche secondo la piccola.

-Ciao ragazzina.-

-Non mi chiamo ragazzina, io sono Will!- Derek ghignò leggermente, non aspettandosi una risposta tanto veloce e convinta da una bambina minuta come lei. Aveva irrigidito la schiena e, con i pugni stretti, aveva sbattuto con forza uno dei piedini a terra. Il volto era arrossato, sembrava molto fragile e delicata ma il quindicenne non era più tanto sicuro che fosse così.

-Certo che sei una gnometta impertinente. Quanti anni hai?- Domandò lui avvicinandosi e guardandola dall'alto, dopo aver strettò leggermente il pallone iniziò a palleggiare, senza però distogliere lo sguardo dall'esile figura davanti a lui. Lo sguardo della piccola dagli occhi azzurri divenne leggermente lucido, mentre portava lo sguardo a terra con un leggero broncio, le mani ancora strette.

-Non mi prendere in giro, non sono una gnoma...- Ok, l'adolescente era decisamente perplesso. Se l'era presa? Non era colpa sua se la bambina era almeno mezzo metro più bassa di lui! Si dovette trattenere dal riderle in faccia, soprattutto quando notò il lieve trucco che portava al viso, però voleva evitare problemi, non gli conveniva portarsela contro se voleva passare un pomeriggio tranquillo, quindi si scusò, per la seconda volta nel giro di pochi minuti.

-Va bene, va bene. Scusa. Quanti anni hai?- Lei lo osservò leggermente scettica, poi però gonfiò il petto ed esclamò, tutta soddisfatta: -Ne ho fatti otto a Febbraio!- Il licantropo spalancò gli occhi, sorpreso. Non solo Will aveva l'età di Cora, ma era qualche mese più grande di lei. Non se lo aspettava, decisamente. La bambina era almeno dieci centimetri più bassa della sorella di lui, cosa non molto comune alla loro età. Forse era per quello che il commento di Derek l'aveva infastidita tanto.

-Davvero? Sembri più... Ehi! Quella è mia, che stai facendo?- La ragazzina gli mostrò un sorrisone. Ormai la palla le rimbalzava davanti agli occhi da un po', infastidendola non poco, perciò aveva approfittato della distrazione dell'adolescente per sottraglierla, scatenando la sua indignazione. La piccola si scansò più volte, tentando di tenere l'oggetto lontano dal moro, che però ebbe la meglio e riuscì a recuperarlo. La biondina incrociò le braccia al petto, facendo di nuovo sfoggio sul suo visino di un broncio.

-Sei amico di Camden?-

-Ci conosciamo solo perché giochiamo insieme.-

-Non mi piaci.-

-Il sentimento è reciproco, ragazzina.- I due rimasero lì a fissarsi, senza però osare aprire bocca. Il quindicenne non aveva idea del perché ma aveva identificato in quella bambina un'ottima avversaria, nonostante la tenera età sembrava essere perfettamente in grado di tenergli testa, almeno verbalmente, proprio per questo decise di non staccare gli occhi da quelli di Will, così come non lo fece lei, nonostante stesse venendo ad entrambi il torcicollo. Derek non era sicuro di quanto tempo fosse passato, se fossero solo una manciata di secondi o dei minuti, quando la calma fu distrutta da un urlo.

-WILLOW! ISAAC! DOVE VI SIETE CACCIATI!?- La bimba sobbalzò, nascondendosi dietro le gambe del ragazzo, che si era girato per guardare l'uomo che scruttava il parchetto. Il giovane intuì che si trattasse del padre dei Lahey, perciò alzò il braccio per farsi notare, mentre lei si allontanava nuovamente, guardandolo triste. Il ragazzo non capiva cosa stessa succedendo a quella ragazzina che fino a poco prima gli dava filo da torcere. Gideon li vide, cercando di calmarsi notando il quindicenne, quindi una volta averli raggiunti prese la figlia per il braccio, esclamando: -Willow! Cosa ci fai qui, dov'è tuo fratello?-

-Ehm, salve signore. Sono Derek Hale, sono nella stessa scuola di Camden, mi ha chiesto di controllare sua figlia mentre portava in ospedale... Isaac, giusto? Credo si sia fatto male.- L'uomo si irrigidì, puntando lo sguardo sul giovane Hale. Annuì, capendo cos'era successo, e rispose, tentando di non apparire sospetto.

-Oh, giusto. Camden mi ha mandato un messaggio dove mi spiegava quello che era successo, non capisco perché non ha portato a casa questa piccola peste... Willow, saluta, adesso torniamo a casa.- E con queste parole ed un cenno della testa si congedò, trascinando l'unica figlia femmina, mentre Derek li osservava allontanarsi, chiedendosi cosa nascondesse quella famiglia.



MY SPACE!

Ciao :3
Vorrei scusarmi per il mancato aggiornamento di Martedì, ma non ho avuto proprio tempo di entrare su EFP in questi giorni. Inoltre ci ho riflettuto parecchio ed ho deciso di fare solo un aggiornamento a settimana: Le idee non mancano, ma sono per lo più Aleksaac e vorrei un po' variare, perciò ho bisogno di un po' più di tempo, oltre al fatto che vorrei provare a lavorare un po' su un altro paio di progetti, un AU sempre di Teen Wolf e un racconto per scuola.
A questo punto vi saluto con la mia idea di Camden Lahey, alla prossima!

Camden Lahey:



 

Beh... A Venerdì ^-^
Baci
;*
Zoey
   
 
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