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Autore: Trailunwinki    25/03/2017    1 recensioni
Dopo il matrimonio e la nascita della piccola Watson, tutto sembrava essere tornato alla normalità. Ma non è così, perché tra un caso intrigante e un pomeriggio insieme a una bambina di un anno, Sherlock si ritrova a dover risolvere una questione rimasta in sospeso per troppo tempo.
Sarà pronto ad accettare ciò che ne conseguirà?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Tutto può cambiare (o quasi).
 
Trois (3) heuurs après-midi étaient à peine passées et il y avait une lumière parfaite pour prendre des phótos.
Ainsi, il traversa la place et la rue pour aller immortaliser le seizième présidente américain: Abraham Lincoln.
Il enleva le protège- objectif de sa caméra, il approcha l'œil à l'oculaire et il mît au point.
Il était prêt à prendre ses phótos, mais au tout dernièr moment il s'aperçut que, appuyée à la pierre rugueuse derrière de la statue, il y avait une femme immeuble avec la tête baissée.
_Madame, est-ce que vous n' allez pas bien?_ il demanda.
Il n' obtint aucune réponse par la femme, alors il se rapprocha à elle en appuyant sa main sur l'épaule, mais il retira aussitôt son bras vu qu'elle était froide et rigide comme une plaque de verglas.
_Un médecin_ il cria _ Appelés-vous un docteur immédiatement!
 
[ Erano appena passate le tre del pomeriggio e c'era una luce perfetta per fare alcune foto.
Così attraversò la piazza e la strada per andare a immortalare il sedicesimo presidente americano: Abraham Lincoln.
Tolse il tappo dall'obiettivo, avvicinò l'occhio all'oculare e mise a fuoco.
Era pronto a scattare quando all'ultimo secondo si accorse che, appoggiata alla ruvida pietra dietro alla statua, stava una donna china immobile.
_Signora si sente bene?_ domandò.
La donna non rispose, così le si avvicinò appoggiandole una mano sulla spalla, ma subito ritrasse il braccio spaventato: era fredda e rigida come il ghiaccio.
_Un dottore_ gridò _chiamate subito un dottore.]
 
Il taxi mi aveva lasciato proprio davanti all'entrata dell'Abbazia di Westmister, quindi mi ci vollero solo due o tre minuti per raggiungere la scena.
Mezz'ora prima a Scotland Yard era giunta una telefonata che denunciava la presenza di un cadavere in Parliament Square ai piedi di Abraham Lincoln.
Passai sotto il nastro giallo e raggiunsi il mio collega.
_Giorno Toby_ dissi.
Lui alzò la mano in segno di saluto senza togliere gli occhi dal taccuino, che teneva nell'altra, e volle nuovamente sottolineare che il suo nome era Tobias, non Toby.
Sorrisi.
_Allora cosa abbiamo?
_Aurora Smith 29 anni, accoltellata alla schiena con un Columbia pieghevole. Single, insegnava alla scuola elementare St Edwards RC Primary School in Lisson Grove e non aveva precedenti penali.
Mi piegai per scostare il lenzuolo che le copriva il viso _Era una bella ragazza.
_Concordo, ma non è tutto _ continuò Tobias mostrandomi una busta che conteneva un volantino di una steak house lì vicino.
No, non di nuovo.
_Dove lo hai trovato?_ domandai sperando che i miei sospetti fossero errati.
_Era legato con un cordoncino al braccio della vittima.
_Sei sicuro che sia lui?_ continuai.
_No, ma visto che, ora come ora, non abbiamo nessun sospettato non possiamo scartare questa ipotesi.
_Quindi siamo a tre_ conclusi.
_Siamo a tre_ ripeté Tobias tornando a osservare il taccuino.
Sapevano bene tutte e due cosa questo significava, ma nessuno aveva il coraggio di dirlo ad alta voce: eravamo davanti a un serial killer.
Oppure, stando all'appellativo che gli avevano dato i giornalisti, all'assassino dei vicoli.
Ma questo era tutt'altro che un vicolo: era il cuore, il centro esatto della capitale britannica.
Quindi, o era frutto di qualcuno che voleva far passare il suo omicidio per quello di un altro, oppure l'assassino aveva appena portato il gioco a un livello superiore.
_I suoi genitori sono stati avvisati?
_I signori Smith non ancora, ora stiamo cercando di rintracciare i suoi due fratelli, Jack e Jim; gestiscono un negozio di ricambi per le imbarcazioni turistiche.
Vorrà dire che prima o poi dovremo parlare anche con loro.
_Vedo che la piazza intera è stata fatta evacuare_ continuai.
_Per forza, un cadavere ai piedi del Big Ben davanti a migliaia di turisti non ė un bello spettacolo.
_Quanto tempo ci avete messo?
_Non lo so nemmeno, a me è parso un secolo. Ma è proprio questo che mi sconvolge: migliaia di persone, migliaia di possibili testimoni e nessuno ha visto nulla. L'unica cosa che abbiamo è un turista francese che l'ha notata per sbaglio mentre faceva una foto.
_Forse nessuno ha visto qualcosa proprio perché erano in troppi_ osservai
_Assurdo! A volte vorrei che Lestrade fosse ancora qui, lui si che era abituato a questo genere di indagini. Ha risolto casi molto più complicati, come quello dei falsi suicidi.
Da quel poco che ricordavo non mi sembrava che le cose fossero andate proprio in quel modo, all'epoca ero ancora troppo piccolo, ma per Tobias Gregson, Lestrade era sempre stato un vero eroe. L'uomo che gli aveva insegnato tutto: le basi per seguire un indagine, le tattiche per interrogare probabili sospettati e via discorrendo.
Per questa ragione tenni il commento per me e mi misi subito ad analizzare la borsa della donna.
Improvvisamente sentii Tobias sbuffare in modo teatrale borbottando qualcosa. Poi, in preda a un moto di rabbia, lanciò il taccuino a terra.
_Inutile: è impossibile! E quel che è peggio è che il capo continua a farmi pressioni per i due cadaveri del vicolo_ gridò.
Una risata sommessa giunse alle nostre orecchie.
_Ah signori miei. I casi impossibili non esistono_ disse qualcuno alle loro spalle.
Mi voltai e vidi una ragazza in contro luce, che attraversava la piazza deserta.
_Cosa ci fa lei qui, se ne vada immediatamente_ disse in modo deciso il mio collega.
_Non posso.
La sua voce era ferma.
_Come? Non ha visto il nastro giallo? C'è un'indagine in corso e lei signorina è pregata di allontanarsi oppure la arresterò.
La ragazza rise avvicinandosi, uscendo così dal cono di luce.
_E per cosa, intralcio alle indagini? Ma fatemi il piacere non ne siete in grado.
Tobias stava per ribattere quando lei lo interruppe: _Come ho già detto non posso allontanarmi per un semplicissimo motivo.
_Allora qual è?
Quella femmina stava facendo innervosire tutti.
_Semplice_ i suoi occhi azzurri si fermarono dritto su di me_ avete un disperato bisogno di me.
Tobias scoppiò a ridere: _Ma davvero? Per Dio, il messia è arrivato! Chissà come abbiamo fatto fino ad ora il nostro lavoro. Non è così Greg?
_Si chiama Gavin agente Gregson_ intervenne la donna.
Cosa?
La ragazza alzò gli occhi al cielo vedendo la mia faccia e quella degli altri agenti.
_Bene, ora che abbiamo constatato l'ovvio e perso tempo, possiamo tornare alla vittima?
La situazione stava diventando sempre più assurda.
_Senta abbiamo scherzato e va bene, ma adesso se ne vada per favore. Non è autorizzata a stare qui e, inoltre, non sa come stanno le cose_ dissi deciso.
Eppure lei continuò a guardarmi senza un minimo accenno ad allontanarsi.
 
_Ha ragione, non so molto_ iniziò.
_Solo che questo è un omicidio passionale, non ha nulla a che fare con gli altri due di questo mese. La vittima conosceva il suo aggressore, il quale ha lasciato il biglietto per far passare la morte come il terzo caso dell'assassino dei vicoli e, molto probabilmente, il nostro uomo tra qualche giorno verrà trovato morto in uno dei suddetti vicoli.
_Ma come?_ domandò Tobias ancora incredulo da prima.
_Risparmi il fiato detective. Come ho fatto? Semplice, ho osservato.
_Dov...
_Altra domanda errata. Dove ho imparato? Diciamo che ho avuto un ottimo insegnate.
_Ah...beh, quindi? Come facciamo a rintracciare il killer?_ domandai incerto.
_Finalmente iniziamo a ragionare- un lieve sorriso le si dipinse sul volto piegando la testa di lato.
_Ehi?_ risposi offeso.
 
_Posso chiedervi di mostrami la mano sinistra della vittima?
_E per quale ragione di grazia?_ sbottò Tobias.
_Quando il suo collega ha scoperto la ragazza, ho visto dei segni particolari sul volto. Ho un'ipotesi su come può esserseli procurati, anzi chi può averli provocati, solo che per esserne sicura devo vedere la sua mano sinistra.
_Avanti Gavin fagli vedere questa maledetta mano così possiamo toglierci di mezzo la psicopatica.
Seguii l'ordine di Tobias e le permisi di analizzare la mano. Lei non si avvicinò di molto: rimase a osservare l'arto a due piedi di distanza.
_Mmm, come pensavo- disse poco dopo.
_Può farci partecipi delle sue brillanti supposizioni o ci ritiene troppo stupidi?
Tobias aveva raggiunto il limite di sopportazione.
_ Signori io non ho mai detto che voi siate degli stupidi. Diversamente da quello che tanti credono, io ho un grandissimo rispetto di voi detective è solo che non siete in grado di andare oltre, di vedere.
_Ci illumini allora.
_Molto volentieri: secondo il mio parere, se volete venir a capo di questa storia il primo uomo da interpellare e interrogare credo sia il suo ex. Non si sono lasciati da molto e da quel che ho potuto notare non è stato nemmeno facile, viste le evidenti maniere poco gentili di lui. Non so se mi spiego.
_ Come fa a sapere che si sono lasciati da poco? La conosceva per caso?_ improvvisamente una vocina iniziò a farsi largo nella mia testa: che fosse coinvolta anche lei?
_No detective non la conoscevo, è che presenta delle cicatrici sugli zigomi affilati; li ha nascosti bene sotto uno spesso strato di fondotinta, ma in contro luce sono ancora visibili. Probabilmente lui l'ha colpita più volte con un anello che le ha lasciato dei segni indelebili. Inoltre hanno rotto da poco perché sull'anulare sinistro è visibile l'assenza di un anello che le ha assottigliato il dito. In più, anche se è abbronzata, il segno bianco non è ancora andato via del tutto.
Rimanemmo in silenzio: in pochi minuti avevamo già un possibile indiziato e senza nemmeno aver consultato qualche fascicolo o aver parlato con parenti e amici.
_Bene, mi sembra che vi abbia già dato una mano no?
Non sapevamo più che dire, eravamo nuovamente allibiti.
_Se avrete ancora bisogno di me e, da quanto posso vedere, ne avete bisogno, sapete dove trovarmi_ si voltò facendo dondolare la coda bionda allontanandosi.
_E dove? _ domandò Tobias.
_ Ma come, è ovvio no? Al 221B di Baker Street. Buona giornata detective.
E con questo sparì dietro l'angolo della strada con una mano alzata in segno di saluto.
_Si può sapere chi era quella?_ domandai rivolgendomi agli altri.
_Come, non avevate mai incontrato lei?_ chiese un poliziotto in divisa.
_Se lo chiedo, vuole dire che non l'ho mai vista_ conclusi seccato.
_Ma è Elisabeth Watson, l'investigatore privato numero uno di tutta Londra. L'allieva del famosissimo Sherlock Holmes.
 
Elisabeth era cresciuta
Elisabeth era diventata un detective, anzi un ottimo detective.
Ma dopotutto era ovvio, aveva imparato dal migliore.
Il solo ed unico consulente investigativo al mondo.

 
 
 
E con questo si conclude “Tutto può cambiare (o quasi)”.
Ringrazio le perone che mi hanno seguito fino a questo momento e soprattutto Luciacross che mi ha lasciato dei bellissimi commenti.
Spero che vi sia piaciuto e mi scuso ancora per il fatto di non essere stata molto regolare con la pubblicazione.
In conclusione lancio una sfida a tutti: sapete dirmi se in questo capitolo ci sono elementi presi dai libri? E se sì quali sono e da quale/i libri ?
Buona indagine e un abbraccio a tutti.
 
 
Trailunwinki
PS: Anche se li vedete in poche righe, cosa ne pensate dei due detective e di Elisabeth adulta?
Fatemi sapere…sono molto curiosa.
  
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