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Autore: EleRigoletto    25/03/2017    0 recensioni
Immaginiamo che Thomas vada all'università e proprio lì incontri Newt.
Diventano molto amici, si forma un bel gruppetto, ma improvvisamente Thomas si rende conto di provare qualcosa che non è proprio paragonabile ad una semplice amicizia nei confronti del bel biondo.
Allora cosa accadrà ai due? Quali malintesi si faranno strada lungo questa storia?
Thomas riuscirà a farsi avanti o sarà condannato a reprimere per sempre i suoi sentimenti non dandosi minimamente una possibilità?
Scopritelo insieme a me!
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gally, Minho, Newt/Thomas, Teresa, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Thomas si ritrovò davanti Newt, il tipo incontrato quella mattina, seguito dal gruppetto di ragazzi che erano con lui.

Newt sembrò accorgersi di lui appena entrato nell'aula e gli brillarono gli occhi di una luce strana e sul suo viso si fece strada un'espressione maliziosa che finì per distorcersi in un sorrisetto indecifrabile.

Teresa notò lo scambio di sguardi tra il suo amico e Newt e diede una spallata a Thomas.

"Heii, chi è quello lì?" Chiese sottovoce lei, aggrottando nel frattempo le sopracciglia.

Thomas distolse lo sguardo da Newt e lo puntò di nuovo in quelli celesti della sua migliore amica.

"Quello? Nessuno ... perchè?" Dissimulò lui, non volendo incentivare la sua amica ad indagare oltre sul tizio del treno.

"Thomas, non costringermi a chiederlo direttamente alla fonte, perchè TU sai che lo farei davvero. Dimmi chi è quel ragazzo che guardavi con occhi sbrilluccicanti e a forma di cuoricino." Disse sempre in un sussurro.

Thomas si ritrovò alle strette e decise finalmente di dirle ciò che era successo quella mattina e di come lui fosse rimasto ammaliato dalla naturale bellezza del biondo. Perché tanto lo sapeva, Teresa era abbastanza determinata di natura e quello che voleva lo otteneva, anche a costo di rimetterci lei stessa. 
Thomas per questo l'adorava.

Appena avvisò l'amica di tutto ciò, Teresa si alzò in piedi con foga e fissò Thomas negli occhi, con il suo sguardo penetrante, pronta a rassicurarlo e piena di buoni propositi.

"Tom senti, se anche lui ti ha guardato a quel modo, ed io so cos'ho visto, forse dovresti conoscerlo e vedere che tipo è. Magari può nascere qualcosa."

"No Tess, non mi va di andare lì da uno sconosciuto e presentarmi ... magari ti sei immaginata tutto e lui non è minimamente interessato a conoscermi e finirò per dover evitare ogni singolo momento un mio compagno di corso. E siamo solo al primo giorno, cacchio!" Thomas si stropicciò la faccia con le mani in segno di frustrazione.

"Beh. io ci proverei comunque. Insomma, è carino e sembra pure simpatico." Si interruppe un secondo per poi dire "In ogni caso, mi sa che oggi vi conoscerete lo stesso dato che sta venendo proprio qui."

Al suono di quelle parole, Thomas non esitò un secondo e si alzò di scatto con un groppo in gola e con gli occhi sbarrati, increduli per ciò che stava accadendo proprio in quel momento, proprio a LUI.

"Ciao" incalzò il biondino appena arrivato. Aveva il sorriso malizioso che lo aveva accolto qualche minuto prima e guardava prima Teresa e poi Thomas.

"Ciaoo!" Disse Teresa con forse un po' troppa foga.

"Ciao." Rispose Thomas, con la gola improvvisamente secca e le guance che bruciavano.

"Siamo in aula Congressi, vero?" Chiese il biondino.

"Sìsì, anche tu e i tuoi amici fate Economia?" Chiese Teresa.

Newt sorrise ed annuì. Poi si fermò a fissare Thomas e assunse un'aria compiaciuta.

"Io sono Newton, ma potete chiamarmi pure Newt." Si presentò lui, facendo velocemente l'occhiolino in direzione di Thomas. Si trattò di un secondo, così poco che Thomas credette di averlo immaginato.

"Io sono Teresa, piacere!" Si apprestò a dire la ragazza, poi, vedendo che il suo amico sembrava come pietrificato, aggiunse "E lui è Thomas."

Quest'ultimo sorrise imbarazzato.

"Io invece mi chiamo Minho, anche se nessuno lo aveva chiesto qui." Sbucò all'improvviso il ragazzo asiatico della compagnia di Newt, accompagnato da un altro ragazzo con l'aria scocciata che si presentò con il nome di Gally.

"Minho, finiscila di imbucarti in ogni discorso possibile! Anche se siamo matricole universitarie, ciò non vuol dire ritornare alle elementari e parlare con chiunque ci capiti a tiro." Lo rimproverò Gally. Poi fece scorrere lo sguardo verso Thomas, per poi fermarsi su quello di Teresa e ne fu affascinato.

Minho alzò le spalle. "Io cerco solo di fare amicizia e loro mi sembrano fighi, quindi ne ho approfittato."

Thomas sorrise all'espressione solare di Minho e pensò che fosse veramente un tipo strano ma gli stava già simpatico.

"Beh. anche tu non sei niente male." Rispose Thomas sorridendo.

"Già!" Confermò Teresa, per poi guardare Gally e sorridere.

"Vi do' tempo due settimane e vedremo se la penserete ancora così. Minho sa essere moolto inadeguato." Si affrettò a dire Newt.

Minho si girò verso il suo amico biondo e gli tirò una gomitata.

"Heii, questo non è vero! Io sono il meglio in assoluto!"

"Dimenticavo anche la modestia... questo ragazzo la nasconde sotto il tappeto." Continuò Newt sghignazzando, prendendosi beffa del suo amico.

A riportarli alla realtà fu l'entrata della professoressa che costrinse il gruppetto di ragazzi a sedersi ognuno ai propri posti ed iniziò la loro prima giornata universitaria.

Non fu per niente pesante, anche se le lezioni erano iniziate già con i programmi.

Durante la pausa pranzo si diressero in mensa dove mangiarono e chiacchierarono tutti insieme. Tutti, nessuno escluso, provarono subito un legame forte che credettero non si sarebbe mai sciolto.

E così successe. 


 

Un anno dopo il loro primo incontro in facoltà, divennero subito amici ed i due gruppetti divennero un unico gruppo solidale, quasi fossero sempre stati destinati a diventarlo.

L'unica cosa che non cambiò, però, fu il sentimento morboso e frenetico che provava Thomas nei confronti di Newt. Ora che erano divenuti pure amici, era anche peggio!

Thomas decise fin da subito di reprimere quel sentimento indefinito, con Teresa che lo aiutava a mantenere la calma, com'era suo solito fare.

Quella sensazione, quella che lo faceva tremare dentro e gli faceva sprigionare milioni di farfalle nello stomaco, quel sentimento, proprio non ne voleva sapere di placarsi. Anzi, divenne giorno dopo giorno sempre più forte, costringendo Thomas a trovare scuse, talvolta prive di senso, per non rimanere da solo con Newt.

All'inizio quest'ultimo non si rese conto di nulla, o forse non ne era sicuro, ma poi notò lo strano comportamento dell'amico e iniziò a farsi delle domande.

Un mattino, quando Thomas si stava avviando nel parco per arrivare in università, credendo che tutti i suoi amici lo stessero aspettando là, fu preso di soprassalto da Newt.

"Oddio Newton, mi hai fatto prendere uno spavento!" Disse Thomas, mentre si era girato a guardare l'amico e mentre, dentro di lui, si stavano sprigionando le solite farfalle che tornavano a fargli visita ogni volta che vedeva il bel viso del biondino.

Newt quella mattina era particolarmente affascinante, più del solito; aveva i capelli scompigliati ma in modo ordinato, una camicia sotto un pullover marrone, dei jeans neri ed i suoi occhi erano più lucidi e vispi.

Thomas pensò che fosse maledettamente perfetto e si diede dello stupido da solo un secondo dopo averlo pensato.

Vide che Newt aveva aggrottato le sopracciglia e lo stava guardando di sottecchi.

"Newton? Che ho fatto di male per meritare di essere chiamato in quel modo proprio da te?" Disse.

"Perchè? non è forse il tuo nome?" Ironizzò Thomas.

"Dai Tommy, sai cosa voglio dire!"

Tommy.

Questo era il soprannome che decise di usare Newt appena ebbe più confidenza con quest'ultimo. Ed era un nomignolo che solo lui poteva usare.

Era una sorta di cosa tra loro due che nessuno voleva toccare.

"Mmmh." Fece finta di pensare il moro. "Non ho ancora imparato a leggerti nella mente, sai?"

Rise, un po' per prenderlo in giro e un po' per cercare di reprimere l'imbarazzo che si stava formando.

"Cavolo, tu e la tua ironia del caspio mi farete diventare pazzo!" Sbuffò sonoramente Newt, portandosi una mano alla fronte.

Risero entrambi.

Dopodiché, mentre si stavo incamminando entrambi verso il ritrovo tacitamente accordato con gli altri, Newt guardò intensamente Thomas, quasi volesse leggergli nella mente.

"Senti, Tommy" iniziò "vorrei chiederti una cosa."

"Spara." Disse quasi in un sussurrò, incuriosito e un po' intimorito da quello che gli avrebbe chiesto l'amico.

"Tutto bene?"

"Ti sembra che io stia male?"

"No, insomma ..."

"Cosa c'è?" Chiese prontamente Thomas, così ansioso che sentì le budella contorcersi.

"Volevo sapere se tra noi era tutto ok ... cioè, in questo periodo sembri molto strano e volevo sapere se era a causa mia."

Il moro imprecò mentalmente.

'Cacchio, se n'è accorto! E ora che caspio faccio??' Pensò infine.

"No, assolutamente. Perchè dovrei?" Chiese retoricamente, abbozzando un sorriso di circostanza ed aumentando il passo.

"Ok, allora bene così." Sorrise, non vedendo però ricambiare il sorriso da parte dell'amico.

Finalmente arrivarono davanti al bar della facoltà, dove si trovavano tutti i loro amici.

Thomas andò a salutare Minho con la loro solita stretta di mano e poi andò verso Teresa e Gally che erano intenti ad amoreggiare.

"Va bene che avete finalmente deciso di dichiararvi ormai da due mesi, ma vi pregherei di non sbaciucchiarvi davanti ad un povero single disperato." Disse Minho, fingendo di assumere un'espressione depressa.

Gally rise, per poi aggiungere "Dai che entro la fine del duemilamai l'avrai trovata pure tu!"

Risero tutti, Minho compreso.

"Dai Gally, non dire così. Se non la troverà Minho, allora perdo le speranze pure io!" Commentò Newt.

Thomas per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, ma dissimulò il tutto tossendo.

"Ma cosa dici Newt?! Sei un bel biondino, simpatico ... tutti vorrebbero starti appresso." Disse Teresa, per poi posare i suoi occhi dritti verso Thomas, che si sentì avvampare d'un tratto.

A Newt non sfuggì questo particolare e guardò con aria interrogativa Teresa, la quale alzò le spalle e si incamminò verso Thomas, i quali camminarono più vanti degli altri intenti a parlottare a bassa voce.

Appena furono entrati di corsa in aula, Thomas sciolse la presa che Teresa aveva su di lui.

"Che cavolo significa questo? Perchè lo hai fatto Tess?!"

Thomas si infuriò.

"Hei calmati, volevo farti un favore. Insomma, Newt è un tipo riservato su di sè, e secondo me è interessato a te. Cioè, è l'unico che ti chiama Tommy, poi ti tiene il posto tutti i mattini ormai da un anno ... e non scordiamoci del vostro primo incontro quando ..."

"Ok, smettila ora!" La interruppe bruscamente Thomas. "Questo non significa proprio nulla, ok?

Non voglio che lui lo sappia, non voglio farmi del male."

"Tom, non puoi sapere cosa prova veramente per te se non gliene parli."

"No Teresa, è diverso. Prima ... quando mi è venuto appresso, mi ha chiesto se tra di noi andava tutto bene. Se ne è accorto, e questo non va per niente bene. Non sapevo che cacchio rispondergli, cosa fare o dire. Non voglio perderlo come amico."

Teresa guardò Thomas con gli stessi occhi dolci e pieni di amore che erano tanto famigliari al moro quando si sentiva giù di morale e lei cercava di risollevarglielo.

Lei lo abbracciò. "Non lo perderai. Prometto che non mi impiccerò più nei vostri affari."

"Lo giuri?" Si scostò dall'abbraccio per guardarla negli occhi.

"Lo giuro."








 

  
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