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Autore: ZarxielZerg    26/03/2017    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Darken sbadigliò, uscendo da Porto Selcepoli per inoltrarsi nel Percorso a nord.
“Certo, mi viene a prendere quando potrei viaggiare tranquillamente, ma quando devo farmi a dorso di Swamp tutto il braccio di mare tra Bluruvia e Porto Selcepoli noooo, in quel caso non si fa vedere.” Borbottò, osservando il Percorso “Beh, almeno posso catturare qualche Pokémon. Finora è stata una causa persa catturare tutti come al solito. Voglio dire, dovrei aver tempo anche dopo il mio viaggio principale, ma 27? Solo 27 Pokémon catturati? Alla seconda medaglia? Questo risultato è ridicolo. Assurdo. Inaccettabile. Devo mettermi al lavoro e catturare nuovi Pokémon. E comincerò da te!” Esclamò Darken osservando un Electrike balzare fuori dall’erba. Il ragazzo mandò in campo Swamp, attaccò con Pistolacqua per indebolire il Pokémon… E subito dopo sentì l’ormai famigliare sensazione di un treno peloso intento a investirlo. La frase successiva fu difficile da dire, fortunatamente, perché riportarla via testo avrebbe sicuramente causato una censura.
“Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta, aspett…” Disse Darken, prima che il Pokémon frenasse di botto mollandolo all’ingresso di una grotta. Il ragazzo scivolò a terra.
“Ok. Aspetto. Che c’è?”
“Allora, vediamo un attimo di stabilire un paio di cose. Primo, fammi salire sulla tua groppa quando mi vieni a prendere, invece di trascinarmi via. Credo di avertelo già detto.”
“Non me ne ricordo.”
“IO me ne ricordo.”
“Ok. Ci proverò. C’è altro?”
“Hai lasciato Swamp indietro!”
“Oh, è vero, scusa…” Disse il Pokémon, correndo via. Ricomparve dopo un minuto con un urlante Marshtomp tenuto per la collottola.
Darken a quel punto lo fissò, sorpreso. C’era qualcosa di strano nel suo comportamento. “Entei, che cos’hai oggi? Di solito sei… più entusiasta, quando mi porti in giro.”
“Oggi non c’è niente di cui essere entusiasti.” Rispose il Pokémon, la cui voce suonava ancora più cavernosa del solito.
Darken si alzò e si guardò intorno. Si trovava su un’isola, ma non era Bluruvia. Era molto più piccola e solitaria. Guardò verso l’alto ma non vide il famoso centro spaziale, quindi non poteva essere Verdeazzupoli.
“Ok, ci rinuncio. Dove siamo?”
“Questo è il Monte Cordone. Il luogo in cui risiedono Ho-Oh e Lugia quando si recano a Hoenn, visto che è nel Settipelago a sud di Kanto e Johto. Un luogo sacro in cui possono entrare solo Prescelti e Leggendari. Quindi, perché qualcuno ha osato varcarne la soglia?”
Darken rimase a bocca aperta “Vuoi dire che qualcuno è arrivato fin qui? Come?”
“Esiste una rotta che il grande Lugia ha donato a uno dei suoi prescelti passati, un grande navigatore chiamato Cook. Lui la tramandò a uno dei suoi marinai più fidati, e questi ai suoi figli. L’ultimo dei loro discendenti decise però di guadagnare dalla scoperta del suo antenato, e creò una linea turistica per visitare questo luogo sacro. Vendette tonnellate di “Biglietti Magici”, come li chiamò. Ma Ho-Oh e Lugia non la presero bene. La sua nave fu affondata insieme a lui. E così il segreto della rotta sarebbe rimasto tale. O almeno così doveva essere.”
“Non vorrai dire che qualcuno ha messo le mani sulla rotta.”
“E ora si trova proprio qui. Potremmo essere davvero in pericolo questa volta, perché chiunque sia sa il fatto suo. Sei certo di voler venire con me? Posso capire che tu non voglia rischiare la tua vita.”
Darken lo fissò e sorrise “Ehi, io sono il tuo Prescelto. Se me ne andassi adesso che hai bisogno di me, come dovrei sentirmi?”
“Grazie.”
“Di niente.” Rispose Darken “Andiamo però. Potrebbero andarsene.”
“Non credo proprio.” Disse Entei indicando il cielo, dove si stavano rapidamente addensando delle nuvole. Ci fu un fulmine e Darken scorse attraverso di esse tre figure alate.
“Zapdos, Moltres e Articuno…” Realizzò “E Raikou e Suicune?”
“A quanto pare, è successo qualcosa in un'altra parte del mondo, e sono intervenuti là.”
“Capisco.” Disse Darken. Salì sulle spalle di Entei e i due si addentrarono nel tempio. La pietra era rovinata, ma si vedevano ancora mosaici in oro e argento dedicati ad Ho-Oh e Lugia, oltre che alle Bestie e agli Uccelli.
“Però è un peccato che un luogo così bello rimanga abbandonato.”
“Non c’è scelta. All’epoca d’oro, qui vivevano dei sacerdoti, che lo tenevano in ordine.”
“Non avevi detto che…”
“I figli dei prescelti erano ammessi. E i loro discendenti, di generazione in generazione. Sfortunatamente, sempre meno di loro rimasero a vivere qui. Verso il 1000, erano rimasti un centinaio. Per il 1700, quando siamo nati noi, erano una decina. E nel 1751 l’ultimo di loro è morto. Da allora, questo tempio è rimasto abbandonato.”
“Non potevate scegliere nuovi prescelti?”
“L’abbiamo fatto, di tanto in tanto. Ma non possiamo più chiedere a loro di far vivere per sempre qui la loro famiglia. Nessuno farebbe un tale sacrificio.”
“Non potrebbero andarsene se non volessero più vivere qui?”
“Ovviamente, ma non potrebbero più tornare.”
“Capisco…” Disse Darken “Capisco…” Ripeté, cominciando a riflettere. Riflessione che fu interrotta quando emersero sulla cima del tempio.
Qui trovarono una grande caverna, che si rivelò essere in realtà un tempio abbandonato a un’osservazione meno superficiale. C’erano anche colonne spezzate e quello che pareva un altare posto sotto una grande apertura nel soffitto, quasi sicuramente creata da un crollo. E intorno ad esso erano riunite una sessantina di figure. Circa la metà indossava un costume rosso, l’altra…
‘I pirati di Porto Selcepoli?’ Si chiese Darken, mentre lui ed Entei si nascondevano in una parte nascosta dell’edificio, insieme al grosso leggendario. Le due fazioni per fortuna sembravano troppo concentrate a guardarsi in cagnesco, ma nessuno di loro osava muoversi. E tutto ciò per via della figura accanto all’altare. L’uomo in nero osservò il luogo e scosse la testa “Soltanto questa inutile Ceneremagica. Come se avessimo bisogno della polvere di un servo di quell’essere.” Disse, gettando a terra il sacchetto di polvere che si trovava al centro dell’altare “A quanto pare non è neanche qui.”
La ragazza probabilmente al comando dei rossi lo fissò interrogativa “Cosa stiamo cercando esattamente, signore? Max ci ha ordinato di aiutarvi ma non ci ha dato dettagli.”
“Lo stesso per Ivan.” Rispose la donna al comando dei pirati.
L’uomo in nero si girò e le fissò entrambe “Signore, signore, il vostro supporto qui è puramente numerico. Siete qui per guardarmi le spalle da quei tre.” Spiegò indicando verso l’alto, dove le figure di Zapdos, Moltres e Articuno si stagliavano contro il cielo.
“E come dovremmo fare esattamente? Se quelle cose ci attaccassero tutte insieme…”
“Me ne occuperei io.” Rispose l’uomo scuotendo la testa “Voi dovete solo darmi supporto e guardarmi le spalle, ve l’ho detto. Non preoccupatevi.”
Le due donne annuirono e si squadrarono “Non so cosa abbia in mente Max,” disse quella in rosso “Ma sono certa che voi del Team Idro stiate facendo qualcosa di stupido.”
“Lo stesso posso dire io di voi Magma.” Rispose la donna in blu.
Le due si fissarono con odio, ma bastò uno sguardo dell’uomo in nero per zittirle entrambe.
“Che facciamo Entei?” Chiese Darken, fissando il leggendario.
“Attacchiamo.” Rispose Entei “Li sconfiggiamo e li cacciamo via. Semplice e veloce.”
“Mi chiedo come siano arrivati qui.” Disse Darken.
“Secondo i tre lassù in cielo, hanno due grossi elicotteri.” Rispose Entei.
“Bene. Allora il nostro obbiettivo è costringerli a prendere il volo, dico bene? Li cacciamo via e siamo a cavallo.”
“Più o meno. A quel punto i tre Uccelli li costringeranno a scappare o a ingaggiare un combattimento aereo con loro.”
“D’accordo. In tal caso, direi che ci conviene attaccare.” Rispose Darken “Fa’ solo attenzione a non fargli troppo male. Non voglio ucciderli.”
“Neanche io.” Rispose Entei “Anche se quell’uomo in nero…”
“Non davanti a me.” Replicò Darken, poi i due si lanciarono in avanti, Darken contro gli uomini in blu, Entei contro quelli in rosso. Il rumore non passò inosservato e i presenti si girarono. Fu una pessima scelta per quelli che si trovavano in fondo al gruppo dei pirati, che si beccarono un pugno ciascuno crollando a terra.
“Darken, il Prescelto dell’Araldo di Fuoco!” Esclamò l’uomo in nero, mentre Darken mandava in campo Swamp e Melody per affrontare i Pokémon delle reclute. Il ragazzo avrebbe preferito usare altri Pokémon, ma gli conveniva tenere i migliori per l’uomo. C’era qualcosa che non andava in lui, se ne rendeva conto. Dava una sensazione totalmente diversa da chiunque altro avesse conosciuto. Salvo forse…
“Idi?”
“Oh, conosci mio fratello!” Esclamò l’uomo, sorridendo.
“Una volta ho avuto un… incontro con lui.”
“Se sei vivo per raccontarlo, non devi essere male. Io comunque mi chiamo Thiazi.” Rispose quello, sorridendo. Intanto, il Marshtomp e la Feebas si erano presi cura della maggior parte degli avversari più deboli, ed erano intenti ad affrontare un grosso Sharpedo. Dal lato opposto, Entei stava sconfiggendo tutti gli avversari senza battere ciglio. Di quel passo avrebbe presto caricato Thiazi.
“Cosa state facendo qui?” Chiese Darken “Cosa volete da questo luogo sacro?”
 “Qualcosa che non riusciamo a trovare da nessuna parte. Una coppia di campane, che il mio signore desidera. Tutto qui.”
“Campane?” Si chiese mentalmente Darken, pensando a quella datagli dalle Kimono Girls. Scosse la testa. Non era il momento. Swamp era in difficoltà e un Pelipper stava dando problemi a Melody. Il ragazzo annuì e mandò in campo Free. Il Pokémon Coleottero, dopo avergli sorriso, si lanciò all’attacco. Uno Psichico sconfisse il Pelipper e allo stesso tempo l’attacco combinato di Melody e Swamp sconfisse lo Sharpedo.
“D’accordo.” Commento Thiazi, notando che contro Entei reggevano ormai solo un Magcargo e il Graveler di una recluta “Non ho ordine di attaccarvi per ora, ed Entei non è in cima alla nostra lista. Perciò, ritirata!” Ordinò “Agli elicotteri.”
Le reclute non se lo fecero ripetere, richiamarono in massa i loro Pokémon e si misero a correre. Il ragazzo con il Graveler attese ancora un attimo, per assicurarsi che tutti si fossero ritirati, poi richiamò il Pokémon e li seguì.
Thiazi rimase indietro un momento e aprì una Poké Ball nera da cui uscì un Braviary.
“Molto bene, Prescelto dell’Araldo delle Fiamme, ti sei comportato bene.” Rispose l’uomo, balzando sul Pokémon Volante. Entei lanciò un Fuocobomba, ma Braviary la schivò, e il Pokémon sparì in cielo. Gli elicotteri intanto sparirono verso sud, inseguiti dalle tre figure alate.
“Beh, è stato facile.” Disse Darken, raccogliendo il sacchetto di Ceneremagica e posandolo sull’altare. Free gli si avvicinò, guardandolo storto. Darken capì cosa intendeva. Il ragazzo non lo aveva praticamente usato dall’incidente di Celebi in una lotta.
“Scusa Free, lo so che vorresti combattere di più. Ma sappi che è stata una fortuna averti qui con me oggi. Grazie.” Disse il ragazzo. Free sorrise e gli strusciò la testa addosso, poi Darken lo richiamò.
“Sei un bravo allenatore Darken.” Disse Entei “Adesso però andiamo. Gli abbiamo dato una lezione, e abbiamo protetto il tempio. Penso sia ora che tu ritorni al tuo viaggio.”
“Grazie.” Disse Darken, sorridendo e salendo sulla schiena del Pokémon Fuoco. Che si avviò all’uscita. Arrivatoci, ripartì verso Hoenn, e poco dopo stava lasciando Darken nella città di Cuordilava.
Il Leggendario fece per allontanarsi, ma Darken gli fece un cenno “Aspetta Entei. Ascolta… Credi che la campana di cui parlava quel Thiazi sia…”
“Probabilmente sì. Tienila d’occhio.” Rispose Entei, capendo la preoccupazione del ragazzo. Poi si allontanò.
Darken annuì e si diresse alla Palestra di Cuordilava. Attraversò il percorso agevolmente con Swamp e Melody, poi raggiunse la Capopalestra.
“Benvenuto sfidante.” Disse la ragazza, Fiammetta “Dimmi, hai già esperienza? Mi pare di averti visto da qualche part… aspetta… Tu sei Darken! Prescelto di Entei! Ommioddio! Ommioddioommioddioommioddio! Com’è essere il Prescelto di un leggendario Fuoco? Le sue mosse Fuoco sono molto più potenti di quelle di un Pokémon normale? Davvero Entei può correre anche sull’Acqua nonostante sia di tipo Fuoco?” Chiese la ragazza, bombardandolo di domande. Imbarazzato, Darken rispose al meglio.
A quel punto, Fiammetta tornò in sé “Ti chiedo scusa. Comunque, quante medaglie hai?”
“Due.” Rispose Darken, tirando un sospiro di sollievo.
“Tre contro tre per la medaglia allora.” Rispose Fiammetta. Darken annuì e la ragazza esordì con Magcargo. Il ragazzo rispose aprendo la piscina – qui Fiammetta sospirò – e mandò in campo Melody. La Feebas esordì con un Pistolacqua che causò ingenti danni al Magcargo, ed incassò un Lanciafiamme senza problemi.  Il Magcargo incassò una seconda Pistolacqua e rispose con Frana. Colta di sorpresa, Melody arretrò colpita, e Magcargo ne approfittò per lanciare una Vampata. Melody incassò e a un comando di Darken colpì con Cascata. L’attacco ebbe effetto e mandò al tappeto il Pokémon Fuoco, ma il corpo rovente di Magcargo scottò la Pokémon.
“Ok, vediamo come te la cavi con questo.” Disse la ragazza schierando Camerupt. Darken si chiese cosa intendesse e ordinò a Melody una nuova Cascata, che la Pokémon eseguì. Ma subito dopo fu investita da un Terremoto che la mandò al tappeto.
Darken annuì, chiuse la piscina e schierò Swamp. A entrare in campo fu uno Swampert, che ruggì contro il Camerupt. Il Pokémon avversario lanciò un forte grido, ma subito dopo Darken diede un ordine. Lo Swampert annuì e spalancò la bocca da cui fuoriuscì un’ondata d’acqua mista a fango. La Fanghiglia mandò al tappeto Camerupt.
Fiammetta annuì e schierò Torkoal. Il Pokémon lanciò una Vampata, ma nonostante i danni ingenti, soprattutto considerata l’inefficacia della mossa, non riuscì a reggere contro Swamp e la sua Fanghiglia.
“Beh, ottimo lavoro.” Disse Fiammetta “Eccoti la Medaglia e l’MT Vampata.”
Darken la ringraziò e uscì. Guardò la mappa e sorrise “Da qui posso arrivare a Ciclamipoli in pochissimo.” Si disse sorridendo. Almeno avrebbe potuto catturare Pokémon.
 
“Quindi, che te ne pare?” Chiese Thiazi alla donna dalle lunghe trecce brune seduta al computer a osservare le riprese di Entei e Darken.
“Che il MIO piano ha funzionato.” Rispose quella “Sei stato bravo, Thiazi. Non tutti avrebbero il coraggio di invadere il Tempio di Ho-Oh e Lugia. E non molti potrebbero tornare per raccontarlo.”
“Mi sono divertito.” Spiegò Thiazi. Poi si allontanò soddisfatto.
La donna si guardò intorno, per assicurarsi che nessuno la osservasse, poi estrasse una chiavetta.

'E questi sono per Kain.' Pensò, sorridendo.

   
 
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