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Autore: VenerediRimmel    26/03/2017    0 recensioni
Siccome scrivo spesso e tante volte cose senza capo né coda, mi invento questa raccolta che non ha senso e ci butto dentro tutte quelle storielle - cortissime - che riguardano Harry e Louis. Generi differenti, dal ludico erotico all'angst puro. Dal fluff fanciullesco all'emozioni vere. Ci sono AU, ma anche ambientazioni reali.
Decidete voi se vale la pena entrare a leggere.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Siamo ancora bravi ad immaginare
Che ci basti un'ancora per riposare
Dagli attacchi del mare in tempesta
Questa è la certezza che ci resta*

Harry scrive: (ore 7:56)

Ti guardo dormire.
Bianche, le lenzuola. Rossi, i graffi e i segni sul tuo corpo. Quelli che ti ho lasciato. 
Rosa, il tuo braccio abbandonato sul cuscino, e marrone, la tua barba su quel viso placido e sereno. Azzurro, il colore delle tue iridi che le tue palpebre, ora, mi stanno nascondendo. 
Me li hai donati tutti tu, come fossero regali. Perché senza te, conoscevo soltanto il grigio. 
Ma ora che ti sto guardando dormire, dopo così tanti anni, non so più se tutte queste nuove sfumature del mondo possano essere dei doni che mi hai fatto. 
Dopo questa notte, ci pentiremo entrambi. Io, perché ti amo ancora. E tu, perché non saprai perdonarti del dolore che mi hai inferto. 
Ti scrivo, mentre ti guardo dormire, perché soltanto così posso cercare di lenire i tuoi sensi di colpa. Perché quando aprirai gli occhi, incrociando il verde delle mie iridi, quest'ultime ti racconteranno tutt'altro e io non sarò in grado di impedirlo. Gli occhi sono il portale dell'anima e lei ti ha scelto il primo istante in cui ti ha incrociato sulla sua strada. Una scelta o forse un'inevitabile fatto. Perché le anime gemelle non si scelgono, loro sono prima ancora che tutto fosse, prima ancora che tutto esistesse su questo mondo. E tu sei la mia. Lo sei stato, e lo sei tuttora.
Per un po' ho creduto di avere la fortuna che potesse essere lo stesso per te. 
Perché ti raccontavo della bellezza del giallo, il colore del Sole. E quella del blu, il colore delle cose infinite: il mare, il cielo e i tuoi occhi.
Sembrava tu mi comprendessi. Sembrava che i tuoi occhi li vedessero. Grazie a me, sapevi che il colore dei miei occhi scaturiva fuori dall'unione del Sole e delle cose infinite, come fosse grazie a te, in parte.  E sembravi parlare la mia stessa lingua, perché dalla nostra, di unione, pensavo venisse fuori il rosso. Ma era un inganno, perché tu non capivi. Tu non vedevi.
Non te ne faccio una colpa, perché ero io quello impreparato. Quello che, con la vista offuscata di colori, ero cieco davanti alla tua cecità. E sono stato sempre io, stanotte, a permetterti di illudermi ancora. Non fartene una colpa, basto io per rimproverarmi di non aver saputo andare avanti, dopo tutti questi anni. Basto io, a colpevolizzarmi nel non saper dire alla mia anima di rinunciare alla tua, perché non potrà mai completarla come desidera.

Ti guardo dormire, sulla mia bocca il colore intenso della passione che abbiamo consumato. Me la farò bastare, per tutto il tempo che impiegherò a rialzarmi. Ti evito l'inevitabile dolore nel incrociare il mio sguardo, e vado via prima che ti svegli. 
Tu, però, non odiarti.

 

Ci si accorge sempre tardi
Delle cose andate via.
Delle favole da grandi
Senti sempre nostalgia.
Ma adesso lo so, adesso lo so
Che a volte quello che senti
Per qualcuno è chiaro solamente
Quando poi lo perdi.**

Louis scrive: (ore 10:10)

Harry.
Mi odio, invece, e sai perché? Perché mi sono svegliato e già non c'eri quando potevi restare, perché i tuoi occhi non mi avrebbero ferito. Perché dopo la notte trascorsa, quello che mi è rimasto sono queste tue parole, e io non ero venuto alla ricerca di questo.
Lo sapevo che avremmo dovuto parlare, ma mi eri mancato così tanto che ho dovuto dare la precedenza al bisogno di risentirti parte di me. 
Ci sono tantissime cose che vorrei dirti e tantissime cose che vorrei spiegarti, ma non posso iniziare dicendoti una bugia.

È vero. Per gran parte del tempo ci siamo illusi che ti amassi come tu amavi me. Il tuo amore era così totalizzante da farmi credere che dentro ce ne fosse abbastanza anche del mio. 
Tu mi hai narrato dei colori e per me era come se li vedessi, lì, a rendere la mia esistenza rilucente di sole bellezze. Ma non era vero, perché io non ti amavo abbastanza. I miei occhi non erano come i tuoi. Credimi se non l'ho fatto per ingannarti, ma è inutile anche soltanto che te lo dica, perché tutto questo già lo sai.
Ciò che non sai, però, è quello che è successo dopo. Durante la tua assenza.
All'inizio ho creduto che andasse bene così, perché se non avevo avuto il coraggio di amarti allo stesso modo in cui lo facevi tu, doveva per forza andare a finire così. Sono andato avanti, ho cercato altrove. Ma sembravo un errante senza destinazione. Un nomade che ha rinnegato la casa in cui aveva abbandonato tutti i suoi più preziosi oggetti. L'ho capito in questo viaggio ma ne ho avuto la certezza soltanto dopo stanotte, che le anime gemelle possono riconoscersi all'istante, come è successo a te, ma che, a volte, quelle già disilluse dalla vita, ci mettano un po' di più. E non solo, lo sai quando queste anime tardive lo capiscono? Quando è il momento esatto in cui ne prendono coscienza? Quando perdono la propria metà e ne subiscono lentamente l'assenza. Sì, Harry, credimi, alcune anime si ridestano soltanto una volta che le proprie essenze hanno toccato, stretto, cullato e assaggiato la felicità e poi, d'un tratto, l'hanno persa. Tu non c'eri, e io iniziavo ad ascoltarti. Ascoltarti, sì, non vederti.
Io non ho iniziato a vedere a colori, quando te ne sei andato. Ma c'erano note, melodie, suoni. Io, con la tua assenza, ho smesso di essere sordo. E ciò che ascoltavo, era la tristezza di averti perso. Forse per sempre.
Sei la prima cosa bella che ho perso, ma sono stato assordato dal rumore della più bella canzone al mondo quando ho perso tutto. Quel tutto che ti ha fatto tornare da me, senza pretendere nulla in cambio. Ho perso tutto e mentre mi cullavo nel suono di quella nostalgia che mai mi avrebbe lasciato, sei tornato tu a portare altri suoni, altre melodie. Che meraviglioso dono.
Stanotte sono tornato finalmente a vedere con i tuoi meravigliosi occhi. Sono tornato nel vortice totalizzante del tuo amore. E posso dirlo, del nostro amore.
E me ne faccio una colpa, sì, se invece io non sono riuscito a fartelo capire. Se stanotte, non ti ho fatto ascoltare la canzone del mio cuore.
Ma tu hai anni di esperienza, o forse sei sempre stato più bravo di me. Io ho soltanto bisogno di imparare. Puoi darmi la possibilità di farlo con te?
Dove sei? 
Se torni indietro, vorrei dimostrarti che essersi ritrovati non è stato uno sbaglio. Che quella di stanotte è solo l'inizio. 
Se torni, vorrei farti ascoltare quello che sei per me.

Cambia il mondo
Cambiano i colori
Cambia la sorgente delle tue emozioni
Cambiano che quasi ti confondi
Siamo la domanda a cui non rispondi*

Harry scrive: (10:23)

Vorrei davvero tornare indietro nel tempo, Louis. A quando eravamo due estranei, pronti a far collidere le nostre vite per la prima volta.
Quanto vorrei amarti di nuovo da capo. Così, non so se ne sono capace. Non so se potrei riscommetterci con la stessa incoscienza di un tempo.
Ti amo, ma ho paura che la tua sia solo una influenza di ciò che ho visto in noi e non di ciò che hai sentito con la mia assenza.


Non ci è dato
Mai di riprendere
Le stagioni del passato
Non puoi riaverle indietro
Neanche se tu lo vuoi.
Trattenerle a noi non si può.**

Louis scrive: (11:10)

Sii coraggioso, Harry. Non ci vuole incoscienza.
28 mesi. È il tempo che mi ci è voluto per capire da quanto ti avessi scelto.
28 canzoni a canzonarmi per la stupidità di non riconoscere la mia musa.
28 volte sempre e solo tu.
Dove sei? Non perdiamoci di nuovo. Non c'è bisogno di dimenticarci, per amarci di nuovo. Anzi, tutto il contrario. Bisogna ricordarsi chi siamo, l'uno per l'altro, per farlo più forte di prima. Perché siamo sempre io e te, e dopo stanotte so che non è cambiato nulla in noi.
E se non mi hai sentito, prometto di sussurrarti all'orecchio tutto ciò che provo, fino a quando non mi udirai.
Se non accadrà mai, non importa. Funzioneremo anche come io, il cieco, e tu, il sordo. Perché tu mi hai visto, Harry. E io ti ho sentito.
Ma le nostre anime, diverse e complementari, si sono scelte.


Harry scrive: (11:30)

Non mi hai mai parlato così, ma di parole me ne hai dette tante. Voglio crederci. Voglio crederti. In nome dei colori. Sono curioso di scoprire se queste melodie sono all'altezza di ciò che hai saputo regalarmi. 
Sto tornando indietro, per posare i miei occhi su di te. Stavolta, non mi obbligherò a guardare altrove.

 

Louis scrive: (11:31)

E io ti sentirò arrivare.

 

Cambiano le strade, i tuoi rimpianti
Cambiano i motivi per andare avanti
Cambiano i vestiti addosso ai tuoi pensieri
E l'amore di oggi non è come ieri.*

 

* Cambia, Michele Bravi

** Diamanti, Michele Bravi



 

_____________________
 

Se è un po' stucchevole, sappiate che sono diventata zia da qualche giorno e non ho potuto fare a meno di far finire così qualcosa che voleva essere angst liquido. 
Sono Harry e Louis. Non so di quale universo. Forse il nostro?

   
 
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