Film > La Bella e la Bestia
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Autore: Lady Samhain    26/03/2017    4 recensioni
La maledizione è stata spezzata, il castello ed i suoi abitanti sono tornati normali e così anche ricordi delle persone del villaggio.
Il principe ha imparato la lezione e la ragazza ha trovato il suo posto nel mondo.
Tutto sembra concluso e l'Incantatrice potrebbe lasciare Villeneuve, ma c'è ancora un'ultimo incantesimo che vale la pena di fare prima di andare via.
C'è un'altra persona che merita una seconda occasione.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fata, Gaston, Le Tont
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un dimante per ogni lacrima

I


Le Fou seguì ancora la piccola luce che appariva e spariva davanti a lui.

Lo avrebbe portato da Gaston. Ne era certo.

Sapeva di avere a che fare con la magia, ma in quel momento non gli interessava se fosse magia bianca o nera dopo tutto quello che aveva visto al castello.

Gli importava solo che quella scintilla dorata mantenesse la promessa di riportarlo da Gaston.

Lo stava facendo allontanare dal castello e presto lo condusse su un sentiero che scendeva verso il fiume.

Le Fou non sapeva cosa pensare.

Un momento era sicuro che Gaston se la fosse data a gambe dopo essersi reso conto di aver provocato una sommossa contro il loro signore, un momento dopo invece lo immaginava ferito che si trascinava via lontano dagli artigli della bestia.

Quando Gaston lo aveva abbandonato durante la battaglia del castello lui aveva sentito il suo cuore spezzarsi come l'ingranaio di un orologio troppo vecchio, ma poi... era Gaston! Era stato innamorato di lui per anni ed era stato arrabbiato solo per poche ore, e non poteva semplicemente dimenticare tutto quello che avevano passato insieme.

E quindi lo aveva cercato tra la folla che c'era al castello, tra oggetti che si ritrasformavano in persone, ricordi cancellati che tornavano e famiglie che si ritrovavano.

Non lo vedeva da nessuna parte, poi il suo sguardo aveva incrociato quello di Agatha, e allora la scintilla di luce era apparsa davanti ai suoi occhi proprio mentre pensava a lui più intensamente.

Continuò ad avanzare tra gli alberi e sulle rocce.

Una volta quello doveva essere stato il letto di un torrente o di un ruscello che portava acqua al fiume durante i momenti di disgelo, per questo i sassi erano esposti ma levigati.

Il sentiero e la scintilla lo portarono proprio giù al fiume.

-E adesso? Lui dov'è? Ti avverto che se non...-

La piccola luce svolazzò un paio di volte attorno alla sua testa, prendendosi gioco di lui e dei suoi patetici tentativi di acchiapparla, poi però si tuffò in acqua e lo guidò controcorrente in direzione di una secca vicino alla riva.

Quando vide il corpo, cominciò a correre.

No, non poteva essere Gaston! Quella cosa fradicia ed abbandonata sul greto dalla corrente non doveva essere Gaston!

Non voleva credere che di Gaston, del suo eroe, del suo amore, fosse rimasto solo un corpo spezzato sulla riva di un fiume.

La giubba rossa però non lasciava dubbi.

Le Fou sentì il cuore che si accartocciava nel petto.

Credeva di avere abbandonato Gaston nel momento esatto in cui Gaston aveva abbandonato lui, ed invece a vederlo in quelle condizioni l'ultima cosa che Le Fou pensava era portargli rancore.

Lui non aveva mai voluto che Gaston finisse male!

Avrebbero potuto risolvere la cosa con una scazzottata (che Gaston avrebbe sicuramente vinto) perché quello era un conto personale tra lui e il troglodita di cui aveva avuto la sfortuna di innamorarsi da quando aveva diciassette anni.

Corse verso Gaston inciampando nell'acqua e quando lo raggiunse cadde in ginocchio accanto a lui.

Gaston era bagnato fradicio, con il viso tanto pallido da sembrare grigio; le sue vesti erano strappate ed ogni strappo era scuro di sangue che nell'acqua di allargava come un alone.

Le Fou si chinò su di lui per cercare il respiro sulle sue labbra, poi il battito del cuore sotto la giubba rossa da soldato.

Niente.

Il silenzio lo risucchiava in un vuoto orribile, in cui lui vagava alla spasmodica ricerca di un suono.

Non c'era niente. Nessun segno di vita.

-No, non puoi andartene così! Tu sei il più forte, Gaston, tu... tu sei... sei Gaston! Non puoi lasciarmi solo. Andiamo, svegliati!-

Ma lui non si mosse. Le Fou sapeva che non si sarebbe mosso più, adesso che aveva il silenzio nel petto ed il respiro congelato tra le labbra livide di freddo.

I capelli si erano sciolti e gli si erano incollati al viso in striature nere.

Una volta i suoi capelli erano stati così belli. Le Fou avrebbe dato chissà cosa, un tempo, per accarezzarli, ma non in quel modo.

Era sbagliato che lui gli togliesse le ciocche dal viso quando erano appiccicate dalla stessa acqua che lo aveva annegato.

Avrebbe dovuto poterlo accarezzare nella luce del primo mattino, nel letto che avevano diviso, anche se per una volta sola.

E adesso era davvero impossibile. Quell'unica volta sarebbe rimasta un sogno infranto come una bolla di cristallo.

La sofferenza gli esplodeva dentro come i colpi della carabina di Gaston quando andavano a caccia insieme.

Le Fou pianse tutto il dolore del suo cuore ingenuo mentre gli stringeva la mano.

"Scusa... scusami, Gaston, lo so che non dovrei piangere. Lo so che ti darebbe fastidio vedermi frignare come una donnicciola. Dovrei essere forte come te. Ma io non sono te. Mi dispiace, io non sono Gaston, sono solo Le Fou. Il povero, ingenuo, imbranato Le Fou"

-Stai soffrendo molto-

Le Fou alzò di scatto la testa ed era... Agatha? Ma no, impossibile: era così bella!

Stava davanti a lui sulla riva del fiume ed aveva il viso semi coperto dal cappuccio.

-Tu... Agatha...-

-Sì, è uno dei miei molti nomi. Più spesso mi chiamano Incantatrice-

Agatha lasciò cadere il cappucio ed il mantello logoro, ed apparve in tutta la sua bellezza con abiti degni di una principessa.

Le Fou si spostò in modo da mettersi tra lei e Gaston, perché dopo aver saputo cosa aveva fatto al principe non osava immaginare cosa avrebbe fatto a Gaston; anche il Capitano era un egocentrico egoista e presuntuoso, quindi...

Poi ricordò che Gaston era morto e che era inutile proteggerlo, e allora ricominciò a singhiozzare.

-Straordinario. Tu piangi per lui-

-Come potrei non piangere? Lui era la mia vita-

-Lo vedo. Nessuno lo ama come te. Vuoi salvarlo?-

-Non posso salvarlo. Non più. È stata colpa mia che l'ho lasciato solo-

-Non è troppo tardi. Io posso ancora salvargli la vita, ma tutto ha un prezzo-

Le Fou scattò in piedi, gli occhi sgranati ed il respiro corto per l'emozione.

-Davvero puoi? Ti prego, fallo! Io non possiedo molto denaro, ma ti ripagherò in qualunque modo. Dimmi qual'è il prezzo-

L'Incantatrice tese le mani e tra esse apparve una coppa d'oro piena fino all'orlo di diamanti.

-Le riconosci? Sono tutte le lacrime che hai versato per lui. Un diamante per ogni lacrima. Puoi riaverle indietro e lasciare a me la sua vita oppure puoi riscattarla lasciando a me queste-

-Tienile! Io voglio lui. Ora, ti prego, salvalo-

-Molto bene-

L'Incantatrice si avvicinò a Gaston. La coppa non era più tra le sue mani ma era sospesa in aria dal suo potere magico.

-Aspetta, Agatha! Senti, scusa, ma... ecco, so che spesso Gaston non è stato molto gentile con te-

L'Incantatrice lo guardò con un sopracciglio alzato.

-Va bene, lo ammetto: è stato villano ed offensivo- aggiunse in fretta Le Fou -Il suo comportamento è stato terribile ed io mi scuso al suo posto. Anzi per tutti e due, visto che non l'ho mai fermato-

-Perché mi dici questo?-

-Perché temo che tu lo trasformi in una bestia o in qualche altra creatura come hai fatto con il principe Adam. Per favore, non farlo. Lui è testardo e maleducato e tante altre cose, ma in guerra ha visto cose terribili. Ha già sofferto-

Il viso dell'Incantatrice si aprì in un sorriso e la donna alzò una mano per accarezzargli il viso.

Il contatto lo calmò. Era gentile, confortante, e Le Fou fu certo che l'Incantatrice non avrebbe fatto alcun male a Gaston.

-Ragazzo mio. Anche se avessi voluto fargli un sortilegio, come potrei adesso che ho visto i tuoi occhi? Ma ora dobbiamo sbrigarci, il suo tempo scorre veloce-

Agatha fece salire la coppa in alto e lasciò che i diamanti cadessero su Gaston in una cascata di luce.

Non appena l'ultima pietra fu caduta, la magia avvolse il Capitano di una luce dorata; le ferite sul suo corpo si richiusero, il freddo lasciò le sue membra, il respiro tornò a sollevargli il petto.

L'Incantatrice alzò una mano ed il corpo di Gaston fu sollevato dall'acqua ed adagiato gentilmente all'asciutto sulla riva.

Per un attimo Le Fou lo tenne tra le braccia, prima che il peso dell'uomo ancora incosciente gli facesse piegare le ginocchia.

Di nuovo Le Fou cercò il cuore, e stavolta lo trovò che batteva contro le costole forte come era sempre stato.

-È vivo... grazie! Oh, grazie!-

Stavolta le lacrime che gli pizzicavano gli occhi erano di gioia e sollievo.

Agatha gli sorrise, poi si chinò su di lui per accarezzargli di nuovo il viso.

-Non devi ringraziarmi. Il tuo amore vale la pena di fare un incantesimo in più. Ora però ascoltami: la mia magia non è onnipotente; tu hai comprato una seconda occasione per la sua vita con il tuo dolore, ma adesso lui dovrà imparare a vivere in un modo giusto. È da molto che lo osservo, e se tu non avessi sofferto tanto per lui, non avrei avuto alcun motivo per salvarlo. Ora tocca a lui imparare ad apprezzare il valore della vita-

-Ma questo vorrebbe dire cambiarlo. Gaston non si farà cambiare. Come posso fare?-

-Da tutto quello che è successo di recente deve avere imparato qualcosa, soprattutto da quando ha visto la morte in faccia. Vedrai che con il tuo aiuto ci riuscirà-

Le Fou guardò di nuovo Gaston.

Adesso gli sembrava solo addormentato come lo aveva visto tante volte alla taverna dopo qualche birra di troppo.

Sorrise. Finché Gaston era vivo c'era una speranza.

-Lo aiuterò in ogni modo possibile. Ti ringrazio, Incantatrice-

-Sei stato tu a fare la scelta giusta. Se tu avessi rivoluto indietro i diamanti, ti sarebbero rimaste solo lacrime-

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Nel Cerchio della Strega


Sono tornata, stavolta con qualcosa di più serio (chi ha letto "Nobody bites like Gaston" comprenderà).

Diciamo che sono una fan delle seconde opportunità, e siccome Agatha/L'Incantatrice era lì al castello ho scelto il topic di lei che salva Gaston.

Con un aiuto di Le Fou, ovviamente.

Io ho amato il personaggio di Le Fou ed il suo rapporto con Gaston durante tutto il film.

Al di là di tutte le polemiche sul fatto che la Disney abbia inserito il primo personaggio omosessuale in un film, a me Gaston e Le Fou sono piaciuti tantissimo.

La battuta "Pensa a cose belle... pensa alla guerra, alle esplosioni, alle vedove..." merita da sola tutto il film.

Piuttosto, dato che è una fanfiction, mi sono divertita ad inserire citazioni dalla canzone principale "La bella e la Bestia", quella che tutti conosciamo.


Lady Shamain



  
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