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Autore: Jack83    26/03/2017    3 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’uomo con la X sulle spalle si porto una mano alle spalle, all’altezza di uno dei bracci della lettera che si rilevo il calcio di un grosso fucile da caccia.
Estrasse l’arma e miro al ragno che minacciava Mew Ichigo che guardava esterrefatta la scena.
Dall’alto i due alieni ghignavano pensando a quell’essere umano e per le sue azioni, il loro chimero, pensavano, è immune alle armi umane… Ma si sbagliavano di grosso.
Non si senti partire il colpo ma le conseguenze per il chimero furono fatali.
Perché salto letteralmente in aria sporcando la guerriera di sangue ed interiora.
-Interessanti le armi del ventesimo secolo aggiornate con le migliori tecnologie del trentesimo-
Fece la figura, guardando il fucile con interesse, che era rimasta in silenzio dopo aver finito di cantare poco prima.
Eye e Ringu erano letteralmente furibondi -Chi sei tu? Cosa diavolo è successo al nostro chimero?-
Fece l’alieno che aveva puntato la sua arma contro di lui mentre sotto Ichigo stava cercando di pulirsi dallo schifo che le era piovuto contro e mentre gli altri componenti della squadra, Seiji e i fratelli Ikisatashi cercavano di capire chi cavolo potesse essere quell’uomo.
-Io- fece l’uomo -Sono il vostro incubo peggiore ma voi potete chiamarmi Marco Massi-
-Sei solo un povero pazzo se pensi di spaventarci- gridò Eye che lancio la vedova nera contro di lui.
Marco osservo il chimero con un leggero stato di ansia ma non si fece sopraffare da essa; con calma mirò e sparò.
Anche questa volta il chimero salto in aria ma stavolta senza sporcare nessuno.
I due Alieni spalancarono gli occhi inorriditi.
Come era possibile? Quei chimeri avevano una corazzatura da far invidia agli animali presenti su Ghea.
Sulle loro facce però comparve un ghigno di vittoria quando alle spalle della spia apparve la tarantola pronta a colpirlo con i suoi denti veleniferi.
-Attento- gridarono Mew Purin e Taruto -Alle tue spalle-
L’uomo non si scompose, fece un salto che solo le mew mew avrebbero potuto fare e con un giro della morte  atterrò dietro il chimero.
Ricarico l’arma e sparò, uccidendo anche quel ragno.
Dopo di che alzò lo sguardo annoiato e irritato verso Eye e Ringu -Dovete sapere- disse lui infastidito -Che dalle mie parti si dice che non bisogna far arrabbiare i tipi calmi e quelli buoni.
Beh voi avete fatto l’errore di aver fatto arrabbiare me, una persona sia calma che buona.
Quindi se non volete farvi male vi consiglio di smammare.-
Ringu non ascoltò il consiglio, troppo infuriato dalla distruzione dei suoi animaletti, e si lanciò in picchiata verso la spia seguito da Eye -Sei morto stupido umano- fu il suo grido di battaglia.
Marco non si scompose, tirò fuori un pistola e sparo verso i due.
Bastò un solo colpo che ferì Ringu al volto per bloccarli.
-Se volete che vi faccia un terzo occhio in mezzo alla fronte ed esattamente sopra il naso ditelo-
I due sbiancarono e decisero che era meglio dileguarsi.
-Ci rivedremo- gridò Eye.
La spia per tutta risposta gli mostrò un dito medio e gridò -Sucate brutti stronzi-
Tutti erano rimasti basiti di fronte a quella breve battaglia, un solo uomo aveva distrutto i tre chimeri in brevissimo tempo e senza nemmeno sforzarsi.
-Ehi- gridò Kisshu -Che ne dici di liberarci?- Che per primo si era ripreso dallo stato di shock e che voleva correre da Mew Ichigo che era stava per avere una crisi di nervi a causa dello sporco che aveva addosso.
Marco guardò l’alieno, poi estrasse il secondo braccio della X, che alla fine era l’elsa di una katana.
-State attenti che rischiate di farvi male- quindi salto e con colpi forti e precisi, tagliò le tele che tenevano tutti intrappolati.
Kisshu una volta a terra si precipitò verso la sua gattina.
Prima che lui potesse dire o fare qualcosa, però, Mew Ichigo mise una mano aperta davanti a se e lo fermò.
Kisshu rimase lì fermo a pochi passi da lei interdetto -Non toccarmi se no ti sporcherai anche te- dopo di che andò verso Marco a passi spediti e decisamente arrabbiata, visto che la coda da gatto aveva i peli irti e si muoveva da una parte all’altra.
-Ehi tu- Gridò lei mentre la spia stava aiutando i coniugi Aizawa a riprendersi -Guarda cosa hai fatto!-
L’uomo si giro verso di lei alzando solamente un sopracciglio -Ti ho salvato la vita.-
Disse lui con calma -Volevi forse che quello sporco fosse causato dalle interiora e dal sangue dei tuoi amici o dal tuo?- Detto ciò si torno ad interessarsi d’altro lasciando la rossa senza parole.
Decisamente, ci pensò su lei, alla fine aveva ragione lui.
Intanto Retasu e Pei si stavano occupando di Mew Zakuro che era si stava riprendendo anche lei ma era decisamente abbattuta per la sua caduta di stile.
Non era da lei avere attacchi d’ansia ma vedere quei ragni l’aveva completamente messa KO.
-Si tratta di aracnofobia- spiego l’alieno con calma  -In molti hanno delle paure così forti da bloccarli in maniera totale.-
Retasu guardò l’amica con fare materno -Riuscirai a superare questa paura, io per esempio avevo paura dell’acqua e non riuscivo ad imparare a nuotare.-
La più grande sorrise ai due -Grazie amici- dettò ciò si alzò e abbracciò i due che arrossirono, Pei perché non era abituato a ciò mentre per Retasu era un misto tra il fatto che era una persona timida ed il fatto che conosceva Zakuro e la sua riluttanza ad esprimere in maniera plateale i suoi sentimenti.
Ma un grido fece voltare tutti verso Minto, lei era corsa verso la sua governante per vedere come stava e l’aveva trovata esamine a terra.
Marco, dopo aver allontanato Minto, controllò subito se aveva battito e se respirava.
-Dannazione- La spia cominciò subito la rianimazione cardiopolmonare -Che sta facendo?- Chiese Taruto -Sta baciando quella vecchia?-
Un pugno gli arrivo in testa da parte di Pei mentre tutti gli altri lo guardarono male, tranne Minto e i suoi familiari troppo presi dalle azioni dell’uomo.
-Che ho detto?- chiese l’alieno più piccolo, massaggiandosi la parte lesa, a Mew Purin -Hai detto una bella cavolata- rispose lei a bassa voce -quello non era un bacio ma una delle manovre di rianimazione artificiale-
Taruto guardò la sua ragazza poi si voltò verso la scena e in quel momento capì che la situazione era molto grave.
-Qualcuno venga qui e mi aiuti porca puttana!-  Marco stava perdendo le staffe nel vedere le belle statuine lì a non fare niente.
Zakuro a quel punto si mosse si mise vicino a lui.
-Cosa devo fare?- chiese lei
-Sai praticare la respirazione bocca a bocca?- Fu la risposta secca dell’uomo.
Lei annuì.
-Bene- fece la spia -Quando ti do il via falla mentre qualcuno di voi ha la buona creanza di chiamare l’ambulanza?-
Detto ciò fece un cenno alla ragazza di praticare la respirazione.
Retasu tirò fuori il cellulare e chiamò il numero di emergenza segnalando che a casa Aizawa la governante aveva avuto un malore.
Tutti tirarono un sospiro di sollievo alla bugia detta dalla verde che segnalava il fatto che stavano già praticando il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca.
Intanto le ragazze si erano de-trasformate mentre gli alieni avevano di nuovo indossato le loro medagliette che celavano i loro veri aspetti.
-Qualcuno venga qua e mi sostituisca- Gridò a un certo punto Marco.
-Vengo io- Fece sicuro Pei che prese subito il posto della spia che, da una tasca interna della giacca che aveva, tirò fuori una medaglietta del tutto simile a quelle che avevano i fratelli Ikisatashi.
Appena la indosso i suoi tratti somatici cambiarono completamente e adesso apparivano come quelli di un uomo giapponese.
Guardò la famiglia Aizawa, che era rimasta basita di fronte a questa scena -Signori Aizawa quello che avete visto stasera dovrete tenerlo per voi, nel senso delle identità mia, quelle delle mew mew e quella dei loro amici. Ci siamo capiti.-
Tutti annuirono, capendo che se qualcosa fosse trapelato sarebbero stati grossi guai per tutti.
-Kisshu- chiamò poi la spia -Porta via queste tre armi, portale al cafè e nascondile lì per ora.
Porta con te Ichigo, ha bisogno di una bella doccia-
L’alieno annui e fece come richiesto, sparendo con le tre armi utilizzate da Marco e con una riluttante Ichigo che avrebbe voluto rimanere lì con la sua amica.
L’ambulanza arrivò poco dopo con i paramedici che sostituirono Zakuro e Pei.
Provarono anche con il defibrillatore ma niente, non ci fu verso per i soccorritori di rianimare l’anziana governante.
-Mi spiace- fece il medico lì giunto -Ma la signora è deceduta-
Minto esplose in un pianto dirotto.
Per lei quella non era solo la sua governante ma la sua nonna, la nonnina che tutti volevano.
Seiji la strinse a se, anche lui con le lacrime agli occhi così come i loro genitori e tutti i presenti.
-Dovreste però spiegarci cosa è accaduto, perché vedo che anche voi signori Aizawa siete feriti-
Infatti i paramedici, dopo la constatazione della morte della anziana signora, avevano subito cominciato a medicare la famiglia di Minto.
-Abbiamo subito l’attacco di quelle creature chiamate chimeri- Spiegò Seiji -ma per fortuna le mew mew e gli alieni loro alleati ci hanno salvato- fini il padre lanciando uno sguardo verso Minto.
-Non sono riusciti a salvare tutti però- fece in maniera dura il medico.
Taruto stava per replicare ma venne bloccato da Pei che gli pose una mano davanti alla bocca.
-Voi chi siete?- Chiese poi il medico al piccolo capannello di persone che c’era lì.
-Siamo degli amici di famiglia- Rispose Zakuro -Eravamo qui per una cena con i signori Aizawa ma siamo arrivati poco prima del vostro arrivo- spiego ancora lei.
Il medico alzò le spalle non molto convinto ma lasciò perdere perché in quel momento c’era una persona deceduta.
-Dovreste avvertire la polizia- consigliò l’infermiere.
-Già, perché i poliziotti cosa potrebbero fare? Arrestare questi fantomatici alieni che appaiono e scompaiono come fantasmi? - l’altro infermiere non che autista dell’ambulanza riprese il suo collega.
-Comunque- fece il medico -Dobbiamo trasportare il corpo e voi in ospedale, lì dovrete spiegare cosa è successo.-
I coniugi Aizawa non sapevano cosa fare, quella era stata una serata terribile e dura.
-Andiamo a farci vedere e poi parleremo con la polizia- fece Minto tra un sussulto e l’altro.
Seiji l’abbraccio più forte
-D’accordo chiameremo un’altra ambulanza così che possiate venir trasportati all’ospedale universitario-
Il medico detto ciò prese il microfono della radio e comunicò i fatti che erano successi.
 
Intanto al cafè Ichigo era sotto la doccia mentre Kisshu stava spiegando l’accaduto a Ryo e ad uno stranamente agitato Keiichiro.
-Quindi Marco è apparso di punto in bianco e vi ha salvato?- Chiese un incredulo Ryo
-Sì, biondino è andata così- rispose malamente Kisshu
-Minto come sta?- Chiese ansioso il cuoco
L’alieno guardò con sospetto l’uomo poi sospirò abbassando lo sguardo -Fisicamente abbastanza bene come testa non lo so- rispose lui.
-Ora dobbiamo solo aspettare che ci chiamino e ci dicano dove li hanno portati- provò a rassicurarlo il biondo -Al massimo tracceremo il loro segnale con il computer.- Continuò
-Ok- disse semplicemente Kai che uscì dal laboratorio e salì nel salone principale.
Kisshu a quel punto guardò Ryo con sospetto -Senti ma tra quei due c’è del tenero?-
Ryo lo guardò male -Non ti facevo così perspicace Kisshu ma se vuoi saperlo sì, Minto e Kei sono fidanzati-
L’alieno sorvolò sulla frecciatina dell’americano.
 
Eye e Ringu era infuriati, erano di nuovo stati battuti e la cosa che rendeva quasi impossibile ingoiare il rospo era dettato dal fatto che erano stati vicinissimi alla vittoria.
Mancava poco e i traditori e la mew mew fossero uccise.
Invece era arrivato un terzo incomodo che aveva sbaragliato i loro chimeri e li aveva fatti fuggire.
Ringu poi si era dovuto medicare la leggera ferita al volto e adesso mostrava un grosso cerotto sul volto.
Il silenzio che regnava in quella strana dimensione venne rotto dalla apparizione delle otto figure che comandavano i due alieni.
-Allora? Anche stavolta è stato un buco nell’acqua?- Chiese un prima voce seria
-Sì miei signori. Stavolta è stato un essere umano a fermarci- Spiegò Ringu infuriato
-Vi avevamo però detto di non uccidere nessuno degli umani vicini alla Mew Blu, ve ne siete dimenticati?- Disse un’altra voce
-Abbiamo neutralizzato tutti i servitori di quella tipa ma che potevamo sapere che quella vecchia potesse crepare per il suo cuore di merda- replico acida Eye
-Siete stati fortunati ad avere fatto fuori solo quella persona- Replico con calma la voce che aveva parlato per seconda -Quelle persone potevano crepare in seguito ma in questo momento volevamo solo le mew mew morte.-
Eye e Ringu si chiesero mentalmente perché di questa magnanimità nei confronti di quegli umani ma preferirono tacere.
-Comunque avete fatto un bel lavoro quel tipo si è dimostrato molto forte, dovrete stare attenti a lui- fece una terza voce.
-Lo faremo- I due alieni affermarono sicuri.
-Bene, ora però riposatevi penseremo ad un’altra azione fra qualche giorno- questa volta a parlare fu una quarta voce.
Detto ciò le figure sparirono lasciando Eye e Ringu soli.
-Beh io so come potremmo rilassarci- una maliziosa Eye si avvicino a Ringu e cominciò a baciargli il collo, provocando un fremito all’alieno desideroso di togliersi il peso della sconfitta in qualche modo.
 
All’ospedale dove era giunta, la famiglia Aizawa aveva dovuto spiegare cos’era successo alla polizia che per fortuna aveva creduto alle loro parole.
Forse perché era una famiglia ricca, forse perché erano abbastanza simili ma non uguali, forse perché i genitori avevano detto che erano svenuti poco dopo essere catturati o per altre ragioni.
Fatto sta che i poliziotti avessero deciso che la loro versione era abbastanza veritiera, quindi da non meritare altre indagini in proposito.
Uno aveva solo borbottato qualcosa sul fatto di non essere giunti in tempo per vedere quello schianto di ragazze che combattevano contro quei maledetti chimeri.
La battuta aveva reso più nervoso il padre di Minto ma la sua reazione non ci fu perché l’agente uscì dalla sua stanza e andò via, lasciandolo solo con il figlio.
-Tu lo sapevi che era una Mew Mew?- chiese il padre appena fosse sicuro che non ci fossero orecchie indiscrete nelle vicinanze.
-No, non lo sapevo- Seiji si sentiva indignato per la domanda del padre ma si sentiva anche un po’ tradito dalla sorella che non gli aveva rilevato quel segreto anche se a lui aveva detto di avere un fidanzato.
L’aveva conosciuto ed aveva avuto la sua approvazione… Se centrava anche lui qualcosa con le Mew Mew?
 Pensò Seiji guardando fuori dalla finestra che dominava il suo letto di ospedale, i medici infatti avevano detto loro che per quella notte sarebbero rimasti lì in osservazione.
Entrambi però si chiedevano chi fosse quel uomo che aveva salvato tutti e perché, prima che gli avessero fatti salire in ambulanza, gli avesse detto che dovevano poi parlare.
In un’altra stanza erano invece state ricoverate Minto e sua madre.
Nessuna delle due aveva voglia di parlare ma alla fine la madre ruppe il silenzio.
-Da quanto tempo sei una Mew Mew?-
Minto si girò verso di lei, chiedendosi se sua madre non avesse battuto la testa perché la risposta era semplice, da  quando erano apparse la prima volta.
-Da cinque anni- Rispose le semplicemente -e anche le mie amiche lo sono.-
La madre aprì la bocca per lo stupore -Quei che erano con loro, chi sono?-
La Mew Blu sospiro -Sono gli alieni che ci hanno attaccato la prima volta, ora sono nostri alleati.
La storia è lunga e complicata.- Spiego lei.
-Quel tipo che ci ha salvato c’entra qualcosa con la tua trasformazione?- La donna era quanto meno irritata nel pensare che sua figlia fosse un mezzo mostro.
-No- Fu la risposta secca della ragazza che aveva intuito cosa pensasse la madre di lei  e della sua identità segreta.
-Lui non c’entra nulla con la mia attività da Mew Mew. Lui è una delle varie complicazioni di questa storia.-
Minto stava di nuovo per piangere, invece di chiedere come stava a causa della morte della loro governante si preoccupava della sua identità segreta?
La madre capì finalmente che non era il momento di parlare di identità segrete e di battagle.
-Scusa-
-Cosa me ne faccio delle tue scuse mamma?- Minto ora stava piangendo ed accusò apertamente la madre per la seconda volta in poche ore.
-Hai ragione figlia mia- cominciò lei -vi abbiamo letteralmente abbandonato nelle mani della vecchia Oeyo, a cui va tutto il nostro ringraziamento per avervi cresciuto così bene.-
-Avrei preferito che fossi te a farlo, lo sapeva bene anche lei- Minto guardò male la madre che abbasso lo sguardo
-Lo so piccola- Provò ancora una volta la madre a dare una spiegazione ma non ne trovo -non posso dire niente per farti stare meglio ma una cosa posso fare.-
Detto ciò si alzo e andò verso il letto della figlia e lì l’abbraccio forte.
Minto adesso si sentiva meglio e pianse, finalmente, sulle spalle della madre; lì finalmente si addormento.
 
Ichigo dopo ben tre docce era riuscita a levarsi di dosso la sensazione di schifo e di rabbia che aveva addosso.
Aveva avvertito a casa che era successo un problema a casa di Minto e quindi sarebbe rientrata più tardi a casa del previsto.
Il padre non era stato molto contento della spiegazione ma non indagò oltre, per fortuna della ragazza gatto.
Kisshu ora l’aspettava all’esterno dello spogliatoio, pronto per portarla a casa con il teletrasporto.
-Stai meglio?- chiese lui preoccupato per le sue condizioni.
-Sì, grazie ma come sta Kei?- Ichigo subito si preoccupò per il cuoco che sembrava terribilmente preoccupato per la sua fidanzata.
-Sta bene anche se mi sembra come dire… nervoso?-
-Tutti lo sarebbero-Fu la laconica risposta della ragazza.
Kisshu a quel punto prese la mano della Mew neko e aprì un varco che  li portò vicini alla casa della ragazza.
-Siamo arrivati- disse lui pensieroso
Ichigo notò questa suo problema -Senti c’è qualcosa che non va?-
Lui si girò verso di lei -Sai adesso so come si sentiva quel damerino quando io ti attaccavo quando ci facevamo la guerra-
La rossa era rimasta a bocca aperta mai si sarebbe aspettata che Kisshu fosse diventato così maturo -Ehi ma tu sei il Kisshu che conosco o sei un suo sosia?- 
Il verde guardò malamente la ragazza -Non ti piace il fatto che sia maturato?- sembrava irrirtato
Ichigo scosse la testa -No, non voglio dire questo, mi piace che tua sia maturato. Ti rende più bello solo che è una cosa strana. Ti ho sempre visto come un ragazzo arrogante e superficiale. Scusa-
Lei si sentiva in imbarazzo per aver confessato questa sua manchevolezza -Gattina tu non mi conosci ancora abbastanza e ti farò conoscere tutti i miei pregi-
A quel punto Ichigo tornò a riconoscere il lato malizioso del ragazzo alieno che però adesso, dovette ammettere, le piaceva.
-Diamo tempo al tempo Kisshu- L’ammonì lei con uno sguardo anch’esso malizioso -Siamo solo al primo appuntamento e per ora sei il mio ragazzo in prova.-
-Ragazzo in prova?- chiese lui dubbioso
-Sì, sei un ragazzo in prova- Ormai era davanti alla porta della casa della ragazza -Per ora sei questo diciamo che mi piaci- fece lei rossa in viso -ma se continua così chissà- detto ciò diede un bacio sulla guancia all’alieno che spalancò gli occhi per lo stupore.
-Ciao, Ki-kun ci vediamo domani a scuola- detto ciò lei sparì in dentro casa.
Kisshu si giro su tacchi e si sentiva come quando volava, solo che adesso aveva i piedi ben ancorati per terra.
-La micetta mi ha dato un bacio- ripeteva ad alta voce come se fosse un disco rotto.
Dentro casa però il padre di Ichigo non sembrava molto contento del bacio ed infatti voleva fare delle domande alla figlia su chi fosse quel tipo.
La madre però lo blocco prima che potesse farlo prendendolo per un orecchio e trascinandolo via.
 
Marco arrivò al cafè e vide che tutti erano rientrati.
Lui aveva dovuto mandare un veloce rapporto per i suoi superiori dove esposto la sua idea, ed ora era lì per farla anche Ryo.
-Sei un tipo pieno di risorse- esordì l’americano vedendolo.
-Fin troppe- rispose lui con un certo sarcasmo -Dobbiamo però parlare d’altro, i genitori di Minto sanno che lei e le sue amiche sono le Mew Mew-
Ryo annuì -I nostri ospiti ci hanno avvertiti di questo, siamo in un bel pasticcio sai-
La spia guardò il biondo serio -Per questo dobbiamo mettere una pezza a tutto ciò e poi non penso che questo possa essere l’unico attacco ai familiari delle mew mew.-
L’americano si trovo amaramente di nuovo d’accordo con lui -Questo è poco ma sicuro, dobbiamo proteggere le loro famiglie in qualche maniera, pensi che l’UNCIA possa aiutarci?-
Fu la volta di Marco di annuire -Sì, però ho paura che dovremmo dire del segreto alle famiglie in questione.-
Ryo guardò male il castano ma dovette ammettere che anche in quel caso aveva ragione -Sarà dura ma dobbiamo fare così.- 
   
 
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