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Autore: Lilium__    26/03/2017    1 recensioni
[Human!AU, What if? Alec/Magnus, Jace/Izzy/Jem, femMax/Jonathan, Tessa/Will; accenni di Clary/Simon, Mark/Kieran, Helen/Aline, Raphael/Ragnor]
L'Idris Academy è una scuola superiore particolare, attiva da più di trecento anni nella pianura di Idris, tra Francia e Germania. Essa si occupa di tutte le arti: dalla danza alla musica, dal teatro alla scrittura creativa, dal disegno alla scultura. Da un secolo a guidarla c'è la famiglia Lightwood, i cui membri dovranno lottare per mantenere salda la reputazione e la validità della scuola.
Alec è un ballerino di danza classica, occhi azzurri e carichi di determinazione ferrea, pronta a combattere pregiudizi e maldicenze.
Isabelle è una cantante lirica, un soprano meravigliosamente talentuoso nonché una bellissima principessa dal cuore di pietra, con un desiderio di avventura ad accenderla di passione.
Max è una regista e una piccola sognatrice, pronta a tutto per dirigere al meglio la sua personale fiera della vanità, non sapendo che si tramuterà in un disastro di proporzioni abnormi.
Sei pronto per lo spettacolo?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Max Lightwood, Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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N.D.A.
Grazie per aver cliccato, caro lettore. Spero che questo breve racconto possa entusiasmarti.
Il prologo è breve perché più che un vero primo capitolo questa è una lettera di Max, un’appendice che scriverà per una ragione in particolare che si scoprirà nei prossimi capitoli. Sì, mi sto riferendo proprio a Max, il più piccolo dei Lightwood.
Questa storia è un’Human!AU in cui Max è una ragazza,- Maxine Cecily,- di circa quattordici anni, al suo primo anno in un’Accademia molto particolare. Max è stata la fonte di molti miei pianti durante la saga e io dovevo concedergli una seconda possibilità, una vita migliore.
È una storia a cui tengo moltissimo, essendo io stessa un’amante del teatro, e spero possa appassionare anche te.
 
 
La Foire aux vanités
 
Prologo
 

I fili ci muovono, il Diavolo le tiene!
Ci avvincono le cose ripugnanti e bestiali;
senza orrore ogni giorno, fra le tenebre oscene,
ci avviciniam d'un passo alle porte infernali.

Al lettore, Charles Baudelaire


Caro lettore,
il Regista siede dinanzi al palcoscenico, le tende rosse del sipario celano la segreta trama che si andrà a dispiegare per le gioie e i dolori dei trepidanti spettatori. Lo spettacolo deve incominciare.
Gli attori dietro le quinte corrono da un capo all’altro dei camerini, gli ultimi costumi ancora da indossare, il trucco da curare, le battute da mormorare a bassa voce per non disturbare gli altri. Il pianista ripassa ad occhi chiusi lo spartito della ouverture, le dita che tamburellano agili e sicure sul legno perché nessun suono spezzi la quiete. Il ballerino immerge le scarpe en pointe  nella pece greca mentre respira profondamente per calmare i battiti impazziti del proprio cuore, sapendo che non riuscirà a reprimere l’adrenalina.
Il teatro è passione dirompente, impossibile da arginare.
È questa la vita di cui mi appresto a raccontarti qualcosa, una vita di attori, ballerini, musicisti, registi e truccatori, accumunati tutti dalla grande passione per il teatro. C’è chi ci chiamerebbe vanagloriosi. Che lo facciano, replico io che dirigo le fila di questa magnifica farsa. Siamo alla fiera della vanità e mi hanno insegnato a venerarla come se fosse qualcosa di sacro e inviolabile.
Ti racconterò di Alec, il mio fratellone dagli occhi azzurri e lo spirito indomito di un guerriero dal cuore puro, colui che ha sfidato le convenzioni sociali con la potenza di una supernova silenziosa e implacabile.
Ti racconterò di Izzy, della mia rubacuori dagli occhi di corvo, neri e intelligenti, la più coraggiosa di tutti noi, che ha abbattuto i muri di una vita di timori e falsi idoli con la sola consapevolezza del proprio amore. Bada bene, lettore, a questa rosa perché le sue spine sono affilate.
Ti racconterò di Jace, occhi dorati come quelli di un Angelo, sì, ma della schiera dei vendicatori, che mi ha rapito il cuore e lo custodisce nello scrigno impenetrabile del suo.
Ti racconterò di Magnus Bane, il migliore insegnante che abbia avuto il piacere di incontrare sulla mia strada, animo nobile tempestato di glitter e risate.
Ti racconterò di Clary e di Simon, di Jordan e Maya, di Raphael e Ragnor, di Mark e Kieran, di Helen e Aline, di Jonathan Morgenstern, la cui storia è la più triste e la più crudele di tutte. Rammenta questo quando lo giudicherai, caro lettore: mai una mano amica sfiorò il suo volto né un canto di madre fu intonato per lui.
E ti racconterò anche di me, sebbene la mia storia non sia di certo interessante quanto la loro, di una piccola ragazza piena di sogni e speranze, amante del teatro e dei suoi misteri.
C’è della poesia nascosta in tutte le città del mondo e ad Alicante essa splende viva come i suoi protagonisti. Prendi posto accanto a me e accompagnami tra le rime di questo spettacolo.
Che si alzi il sipario, dunque, e benvenuto in questa storia senza eroi.
Max Lightwood.
   
 
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