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Autore: queenjane    26/03/2017    2 recensioni
Alessio Romanov, erede al trono di Russia, vive alla Stavka, ovvero il quartier generale delle truppe con suo padre, lo Zar. E' il 1915, ha 11 anni, soffre di emofilia, ogni urto può essere fatale ma è curioso, avido di vita. Nonostante o forse per la prima guerra mondiale. Un suo incontro, un suo inopinato amico, il principe Andres Fuentes dal misterioso passato, più grande di lui, che racconterà storie, avventure e molto altro. Collegato a The Phoenix. Buona lettura. Dal capitolo 9;" In quella notte del luglio 1918, mentre il buio lo sommergeva, Alessio si trovò d’un tratto sopra un baio, a cavalcare il vento, come un antico guerriero, in una valle piena di luci e suoni e profumi, il vento portava il rombo delle onde, diede di sprone e il suo ultimo sospiro fu lieve come il mare quando muore a riva. ."
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista, Guerre mondiali
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Alessio entrò nello studio di R-R, facendo il finto tonto, ma fiutava aria di sorpresa, anche lui ne aveva imbastita una. Suo padre gli aveva detto di andare là a prendere un libro che aveva dimenticato e lui si era prestato, osservando che lo accompagnava Andres.

Passava a salutarlo, ogni tanto, ma in quei giorni erano  pieni e stava con sua madre e le sue sorelle. Alessandra aveva fatto una gaffe non indifferente con Fuentes padre, quando gli aveva chiesto l’età dei figli, rilevando che era un peccato che nessuno dei tre figli maschi fosse sposato e che la figlia Marianna si fosse sposata a 24 anni, proprio lei che  a 22 anni era diventata zarina, chiedendo se avesse nipoti.  Si, ne ho sei, cinque maschi e una femmina, e aveva sussurrato che Andres era rimasto vedovo molto giovane e che Jaime era un sacerdote cattolico, con voto di celibato. Il tono era stato fermo e preciso, non le aveva mancato di rispetto e la aveva messa metaforicamente in riga, cambiando poi argomento, chiedendo di illustrare meglio l’organizzazione dei reparti ospedalieri che dirigeva.

“Qualcuno mi ha riferito che non vedevi l’ora che tornassi”
“Cat!” la ragazza si mise in ginocchio, aprendo le braccia, le si buttò addosso, felice, premendosi contro di lei.  “Mi sei mancata”
“Anche tu, tanto” gli diede due baci sulle guance,  il bambino notò che aveva un graffio sullo zigomo, glielo toccò, e insieme, percepiva qualcosa di differente. Come se la tensione si fosse sciolta, un peso tolto dalle spalle, non lo aveva mai abbracciato così. Fiduciosa ..ecco. “Lo so e sono contento di vederti. Davvero. Pensavo che sparissi per due o tre mesi, invece sei ritornata dopo una settimana”
“E’ andata così, meglio, credimi, fatti guardare, non riempirmi di baci ..” Tenera.
 “ E ora per quanto sparisci?” ansioso.
“Resto alla Stavka e dintorni, Alessio, se me ne vado verrò a salutarti ogni volta”omise di dire che sarebbe rimasta a tempo indeterminato, non lo voleva illudere, che non si sapeva mai.
“ Ho anche io una sorpresa!”Annunciò quando bussarono, potevano essere passati meno di dieci minuti. “Fammi scendere. Che poi brontola, dice che mi vizi troppo”
“ Ma chi? Cosa..?Alessio, che hai combinato..” sgomenta.
“OLGA!” Catherine si premette le mani sulla bocca, per lo stupore, la gioia, la sorpresa la ebbe Alessio che vide la sua riservata sorella buttare la sua proverbiale freddezza alle ortiche e stringermi con un solo movimento.
“Ciao, principessa militante, Cassiopeia..!”Sussurrò.
“LO SAI?”
“I report..”Scandì. “Mia stupida, coraggiosa eroina e nessuno collegherebbe, troppo folle anche per te, Papa li tiene sulla scrivania”
“Non sono un’eroina, mi ci sono trovata nel mezzo”
“ Te la sei cercata..Grazie, Alessio, sorpresa migliore non potevi farmela”
“Anche Andres ne ha una per te,  Cat. Ma non te la dico..”Sibillino.
 “Andiamo bene..” divertita.  “ A presto, ragazzi.” Un passo indietro e scattò sull’attenti.
 
 
Quello che non cambiava mai, era la curiosità inesauribile di Alessio, una penitenza che toccava spesso a Catherine, tra virgolette, che aveva il potere infinito di cacciarla sempre in imbarazzo.
“Mi spiace che Mamma e le mie sorelle siano andate al Palazzo di Alessandro, ma Fuentes padre è stato molto gentile con lei, gli farà vedere come ha organizzato gli ospedali” E i due fratelli di Andres e il resto del gruppetto di volontari iberici erano andati al fronte, dove si erano innestati  molto bene, allegri e rumorosi erano combattenti senza misura.
“Fuentes padre è una persona squisita, credimi, e poi gli ha piacere tornare alla capitale, ha conosciuto lì la madre di Andres, Sofia. Erano giovani tutti e due “
“Ma non ti annoi a stare sempre da sola,?Cioè, cavalchi, spari, traduci i rapporti e..”E la notte dormiva ben poco, da quando era ritornata la passione aveva fatto un salto in avanti, ora, oltre che amanti, con Andres eravano amici. E scopritori, inventavano mille tracce e nuove rotte, navigando verso il piacere. Era come avere sempre fame e sete e non saziarsi mai.
“E sto con te, ti pare poco? Poi ho da leggere una montagna di cose”
“  Va male, vero?”
“Ci sono state molte perdite, lo sai” E le chiacchiere salivano come un vortice, si vociferava di complotti e attentati.
“ Lo so, ma ti volevo chiedere un’altra cosa.. Quando c’è stata la cena degli spagnoli ed è venuta fuori la storia di Calle Mayor eccetera “Se la era fatta narrare ad infinutum e di arene e corride e Ahumada, fino a quando Andres gli aveva intimato di smetterla, serissimo. Aveva smesso di chiedere a lui e non a Catherine”Andres mi ha detto che andava a puttane e si ubriacava.. Cioè?”
“Cioè cosa? Possibile che chiedi solo a me..Alessio, mi metti in imbarazzo, davvero”
“Tu le cose me le dici sempre, non come gli altri, che sono sempre troppo piccolo, non sono adatte a un bambino, eccetera”.
“ Sono cose che fanno gli uomini, quando hanno passato il limite, o per noia o sconforto o divertimento.. Pare sia molto virile consumare liquori o, per gli scapoli, andare nei luoghi di piacere.. A puttane, detta in modo rozzo. E..sorvoliamo sugli sposati e le loro amanti..” le scappò di bocca, fortuna fu che non badò all’ultimo inciso, sennò poteva metaforicamente seppellirsi.
 Fu  un affanno cercare di spiegare senza inerpicarsi in giri troppo moralistici o ampollosi, cercò di essere semplice, diretta.
“.. poi mamma dice che i figli di Miechen sono immoralmente precoci, Boris voleva sposare Olga, ma lei non ha voluto.”
“Non sarebbe stato un grande affare, ha venti anni più di lei ed è.. debosciato. “ Invece per Boris sarebbe stato il cosiddetto colpo da 90 sposare Olga, l’unione con la figlia dello Zar sarebbe stato un passo verso il trono, che i Vladimirovici desideravano e non ottenevano.. Cirillo, sposato con Vittoria Melita di Edimburgo, ex cognata di Alix, aveva perso rendite e titoli per quel colpo di testa, era tornato solo di recente, per la guerra, il fratello più piccolo, Andrea, viveva more uxorio con Matilde K. la ballerina ex amante dello Zar. E lo stesso Michele, fratello di Nicola, con il suo recente matrimonio morganatico, aveva perso punteggio....Più si scendeva nella dinastia Romanov, maggiore era la sete di potere e gli scandali.
 “Alla Stavka è più  semplice, agisci senza perderti dietro a questo o quello scandalo..”
“E io ascolto troppo, vero?”Per alleggerire l’atmosfera.
“Un poco troppo, ma sai mantenere i segreti, merce rara, fidati, spesso la gente va oltre il limite”
“E tu eri oltre il limite, quando sei andata via, non volevi più vivere e quindi morire era la meno?” La stoccata, improvvisa.
“Sì. Come lo hai capito?”Scosse le spalle, come quando non voleva o non sapeva rispondere. Già, come osservava alle volte, c’è chi ha tutto e chi nulla, lui amava la vita ed era a rischio in ogni momento, l’emofilia come una costante spada di Damocle, chi poteva goderne, dell’esistenza, la buttava alle ortiche. Gliela doveva di essere sincera, che nei suoi confronti poteva essere una bella presa di giro e, nella pratica, lo era.
“.. Olga ne discuteva con Tata, una volta, dicevano che avevi sofferto troppo e ti sentivi in colpa per essere sopravissuta, che ti pareva di non avere nulla o nessuno per cui lottare. Io ho ascoltato di nascosto“ Se ne fossero accorte, avrebbero omesso, e non era parlare dietro alla schiena, le volevano bene ed erano preoccupate per lei.  E lui avrebbe capito lo stesso, per altri giri.
“Ah” Una sola sillaba.
“Ma Tata ha detto che ti saresti ritrovata”Corrugò le sopracciglia, teso, per ricordare, serissimo.”Anche se ci dovevi sbattere la testa. In senso metaforico” le sfiorò la fronte, la cicatrice della caduta da cavallo del 1906 era sempre là, in  senso letterale aveva già dato.
“Magari Olga avrà detto che ci sperava, ma non ci contava, che ho tempi di reazione da bradipo, che mi guardi così, un poco la conosco” Sorrise e l’’abbracciò.
 “Già, voi vi intendete, alla lunga, sempre. Senti, stasera posso dormire da te?”
“Come al solito, ormai è un mese che ci onori, almeno una volta a settimana. “
“ E dai, mi comporto bene,passeggiamo o facciamo una torta, mangio tutto e mi diverto”
“Più che a vedere i film?”Lo provocò “ Fai la classifica e dividi in accettabile, medio, buono..”
“Dipende. Poi il Papà è preoccupato, è sempre in riunione e dopo sta sveglio a pensare, lo sento che si agita. Se gli chiedo che ha mi dice di dormire e non scocciarlo. E lo so che ha i pensieri, li hai anche tu leggendo quella barcata di carte” Già, la nuova occupazione era rileggere e sintetizzare i rapporti, definirli tetri era riduttivo, ne giungevano a vagonate, poi lei traduceva in inglese e francese. E  a volte Alessio le faceva compagnia, si metteva al tavolo con i suoi libri e quaderni, cercando di non interrompere ogni cinque minuti, vedeva la ruga che le tagliava la fronte, ero Lei  a chiedergli se gli serviva qualcosa, se conosceva tutte le parole o che stava leggendo di preciso. Gli dedicava qualche minuto e tornava ai dispacci, dopo un’ora, una mezz’ora,  chiedeva dell’acqua, un panino, due biscotti o di risentire le lezioni, quando vedeva che aveva la fronte ridotta a una serie di solchi profondi. O le dava un bacio, per destarla, era un bambino molto dolce, affettuoso in privato, sensibile oltre ogni dire.
Corruzione, fame, perdite, complotti. Da sentirsi male e tutti, dal primo all’ultimo, davano la colpa alla zarina e a Rasputin.
 
 “Inventami un sogno per cacciare l’incubo” Lo stavo mettendo a letto, quella sera quando se ne uscì con quella richiesta inopinata. Già troppe visite alle truppe e agli ospedali pieni di feriti e moribondi lo avevano innervosito, senza rimedio.
“Quale?”
“ Non so dove sono, però è buio, sento le pallottole che esplodono e non mi posso muovere, odore di sangue e .. “Si mise di fianco, piccoli mormorii affettuosi, cingendolo mentre gli toccava i capelli, la fronte, se ne parlava, poteva liberarsene, e non era solo.
“Chiudi gli occhi, c’è una valle piena di fiori, siamo tra le montagne e le punte acute sono piene di neve (sst.. rilassati, tranquillo) .. Un bosco a sinistra, verde, un basso rimbombo di zoccoli .. Luce, foglie, profumo d’erba. Ed ora il cavaliere, su un baio altissimo, procede senza timore, ogni tanto si diverte con qualche numero, non ha nessuna fretta, quindi il cavallo rampa sulle zampe posteriori, saluta il cielo e l’estate,  corre nel vento che porta il rombo del mare. Al suo passaggio la gente lo acclama, lo applaude e il baio cammina su un tappeto di fiori, lo amano, che è forte e coraggioso ..I suoi capelli scintillano, mogano e rame sotto il sole, ha gli occhi azzurri e grandi mani (gli sfiorò i capelli, si era rilassato, un mezzo sorriso sulle labbra) Via, verso l’orizzonte, dopo essersi fermato a bere un bicchiere di vino con i suoi amici e avere scambiato dei baci con qualche  bella ragazza  (Sorrise apertamente, finalmente rilassato) Nessun timore o paura, la semplice gioia di essere vivo, le strade del mondo il suo regno, solo limite l’immaginazione” Attese a proseguire, che si fosse addormentato “Il suo nome Alessio Nicolaevic Romanov, zarevic, atamano di tutti i cosacchi, re del tempo del sogno ..”
Dai quaderni di Olga Romanov alla principessa Catherine”..ti ho già scritto che i miei genitori e Marie ci hanno preceduto a Ekaterinemburg, mentre noi siamo rimasti, che Alessio ha avuto un attacco gravissimo di emofilia, forse il peggiore dopo Spala, qui metto quello che ho omesso, non per caricarti di un peso, ma renderti partecipe. Sembrava tentare il fato di proposito,  usava scivolare per le scale di casa su una tavola di legno, come una slitta e rimase ferito, una volata, all’inguine. Sapeva che poteva morire, e non ne aveva timore, la sua paura riguardava quello che potevano fargli e farci in prigionia. . Ha avuto la febbre altissima, dolori lancinanti, delirava e  parlava di essere stato a galoppo a cavallo, di avere sparato e che non era successo nulla, di un bosco, una valle incantata piena di luce e fiori, di un cavaliere che andava incontro all’orizzonte, suo unico limite il mondo e non altro. Ha invocato per ore il tuo nome, Catherine, Cat, fino allo spasimo, ti voleva, diceva che lo avevi sempre tenuto al sicuro, che eri come la fortezza di Ahumada, che proteggeva tutto e tutti. La mamma ha pianto per tutto il tempo,  in quei momenti, a prescindere da tutto, ti avrebbe rivoluta. E così io, sapendo che non c’eri non per un capriccio, una bizza, ma perché non avevo voluto, non avevamo voluto che ci seguiste in esilio dal Palazzo di Alessandro, non eri sola, non più, e ti ho spezzato il cuore, anche se non volevo
In quella notte del luglio 1918, mentre il buio lo sommergeva, Alessio si trovò d’un tratto sopra un baio, a cavalcare il vento, come un antico guerriero, in una valle piena di luci e suoni e profumi, il vento portava il rombo delle onde, diede di sprone e il suo ultimo sospiro fu lieve come il mare quando muore a riva.
 
Quando seppi quello che era successo a casa Ipatiev.. Una cantina, una brutale esecuzione, spari, sangue e pallottole. Pregai solo che non avesse sofferto troppo, non capisse, avesse pensato a un incubo e che il cavaliere del sogno fosse venuto a prenderlo, portandolo verso la luce, che avesse pensato di addormentarsi e basta. Era la notte tra il 17 ed il 18 luglio 1918.  
Avrebbe compiuto 14 anni il mese successivo.

Dedicato agli eroi silenziosi, a chi sa amare e sognare, lode e onore. Per la cara C.B.
 
 
   
 
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