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Autore: Pixel    26/03/2017    4 recensioni
"La notte in cui i suoi confratelli avevano deciso di ucciderlo, avevano riservato per lui un’ultima parola di sangue. Quella che avrebbe dovuto essere il suo marchio, quella che avrebbe dovuto fargli male più di ogni coltellata che gli sarebbe stata inferta."
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si scrive “Traditore”, si legge “Bastardo”

 

Jon aveva atteso tutta la vita il momento in cui avrebbe smesso di essere un bastardo.

Il ricordo più felice che possedeva era quello in cui gli era stato concesso di tenere con sé Spettro. Nonostante le parole pungenti di Theon “È lo scarto della figliata, quello è il tuo Snow.”

Lo mascherava, come solo lui era capace di fare, ma era felice. Aveva un meta lupo, come tutti i fratelli Stark.

 

Jon pagò amaramente lo scotto di essersi illuso per un momento di poter essere simile a loro.

Lui non era semplicemente un bastardo, era un disonore. Gli fu chiaro la sera del banchetto con la famiglia reale, quando Catelyn gli proibì persino di entrare in sala. Era stato chiusi fuori, come si faceva con gli animali. Lui li considerava la sua famiglia, loro una bestia. Lui li amava tutti, loro odiavano il fatto che vivesse.

Nessuna ferita che si sarebbe procurato negli anni avvenire avrebbe lasciato una cicatrice profonda come quel gesto.

Aveva deciso di andarsene, di fuggire per sempre da quel senso di inettitudine.

 

– Quando sarò un Guardiano della notte a nessuno importerà del mio sangue sporco – pensava e sperava che non sarebbe importato più nemmeno a lui.

 

~

 

Credette di esserci riuscito davvero ad abbandonare quella parte di sé che desiderava più d’ogni altra cosa essere uno Stark, la notte in cui scelse di tornare alla barriera anziché cavalcare fino all’accampamento di Rob per offrirgli la sua spada in battaglia.

 

Mentre recitava nuovamente il giuramento, guardò i confratelli che erano venuti a cercarlo e si convinse che non sarebbe più stato un bastardo.

 

Da allora era stato tante altre cose, un corvo, un bruto.

L’amante di una donna del popolo libero.

Un condottiero, un eroe nella battaglia per difendere la barriera.

Lord Comandante.

 

~

 

La notte in cui i suoi confratelli avevano deciso di ucciderlo, avevano riservato per lui un’ultima parola di sangue. Quella che avrebbe dovuto essere il suo marchio, quella che avrebbe dovuto fargli male più di ogni coltellata che gli sarebbe stata inferta. Ma laddove i suoi assassini avevano scritto “Traditore”, Jon Snow era riuscito a leggere solo “Bastardo”.

 

Mentre giaceva a terra, esangue, sotto un cielo nero come i suoi occhi; quello che doveva essere il suo ultimo pensiero, Jon non lo rivolse al dolore del tradimento dei Guardiani.

Non pensò neanche a Ygritte e alla loro caverna.

La sua mente viaggiò fino a Grande Inverno, nei sotterranei dove tante volte era sceso di nascosto per vedere la cripta di famiglia. Neanche da morto sarebbe stato degno di riposare in compagnia degli altri Stark. Pensò e poi morì.

 

~

 

Jon Snow morì, per poi rinascere, ma non grazie alla donna rossa.

Jon Snow morì per poi rinascere solo tra le braccia di Sansa Stark quando apparve al Castello Nero cercando riparo in lui. In suo fratello, quello bastardo.

 

Quella ragazza che quando erano bambini lo teneva a distanza come si fa con un cane rabbioso, gli era corsa incontro come si corre incontro a un sogno.

Quella stessa ragazza che lo cacciava dalle sue stanze, lo aveva stretto in un abbraccio tanto forte da fargli sembrare che dall’aderenza dei loro corpi dipendesse la loro stessa vita.

 

E in quell’abbraccio per la prima volta era riuscito a sentire il profumo dei capelli di Sansa, nonostante la neve e il fango quel giorno Jon aveva sentito le note dolci di zucchero e arance, proprio quel profumo che aveva sempre immaginato di sentire quando da ragazzo osservava di nascosto la chioma fulva.

 

L’avrebbe potuta odiare per tutto il disprezzo che gli aveva riservato, ma la verità è che il suo cuore aveva ripreso a battere nel momento in cui gli occhi di Sansa lo avevano guardato supplicanti come a sussurrargli – Dimmi che sei veramente tu, Jon. Dimmi che sei vivo, *dimmi che mi ami.-

 

La strinse più forte, perché forse era vero che dall’aderenza dei loro corpi dipendeva la loro stessa vita. Più tempo passava in quell’abbraccio più sentiva di non essere un bastardo, né un corvo, né un bruto, né il Lord comandante dei guardiani della notte. Né Snow, né Stark. Più forte lo stringeva Sansa, più lui si sentiva Jon, solo Jon.

*Si intende (ancora) un amore fraterno, o perlomeno platonico. Come quello che all'inizio Jon dice di provare per tutti imembri della famiglia Stark.

  
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