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Autore: alaal    27/03/2017    2 recensioni
Mi battesti a Borgo Foglianova, ad Azalina, poi nei sotterranei di Fiordoropoli e alla Via Vittoria... il mio odio per te č cresciuto sempre di piů, a dismisura. Mi sono sempre allenato con i miei Pokémon... tutti i giorni. E allora, che cosa mi manca per batterti? Cosa mi impedisce di essere migliore di te? Ti odio, Gold. Un giorno ti sconfiggerň.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Silver
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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La cocente sconfitta di MonteLuna era ancora lě, davanti ai miei occhi. Il tuo sogghignare e il tuo scherno nei confronti del mio Feraligatr, chino a terra esanime, non li ho potuti tollerare. Tu, che ti vantasti di professare amore, pace e serenitŕ di fronte a tutti i Pokémon… chi ti credevi di essere?! Va bene, sei diventato Campione, ma non per questo tu sei migliore di me. Ho avuto modo di studiarti, Gold, fin dai tempi di Borgo Foglianova.

Fin dal nostro primo incontro.

All’epoca, quando rubai Totodile da quello sprovveduto del Professor Elm, il mio obiettivo era quello di diventare l’allenatore di Pokémon piů forte della regione di Johto. Poco mi importava quali sarebbero stati gli usi e costumi da seguire, Totodile in confronto a quei patetici Chikorita e Cyndaquil era nettamente piů forte rispetto agli altri due starter. Poi, scappando da Borgo Foglianova, ci incontrammo a Fiorpescopoli. Lě mi battesti, solo perché avevo appena preso il mio Pokémon e tu giŕ allenasti il tuo Cyndaquil. La cosa non mi turbň minimamente, una sconfitta del genere non mi fece né caldo né freddo. Iniziai ad allenare i miei Pokémon, battendo i ragazzetti che ben poco avevano a che fare con un minimo di tattica, o di strategia, con i loro miseri Pokémon.

Ben presto, mi resi conto che grazie al fatto che tu, Gold, spifferasti il mio nome alla polizia, non potei partecipare a nessun incontro ufficiale Pokémon. Fin da Violapoli, mi vidi annullare qualsiasi richiesta di potere affrontare in una gara ufficiale il capopalestra Valerio, cosě come gli altri delle altre cittŕ.

Il mio sogno di diventare il piů forte allenatore del mondo si era ridotto ad una questione burocratica. E tu c’entravi in tutto questo, Gold.

Da allora, non ho fatto altro che inseguirti e osservarti da lontano. Il tuo allenamento con Cyndaquil e la tua squadra di Pokémon, le tue vittorie schiaccianti a Violapoli e alla Torre Sprout fecero crescere in me l’odio nei tuoi confronti. Decisi dunque di mostrare al popolo di Azalina che tu, Gold, non eri assolutamente piů forte di me, e volli liberare il Pozzo Slowpoke dalla presenza del Team Rocket. Ma niente da fare, tu arrivasti prima di me e liberasti il pozzo da quelle inutili e patetiche reclute. Decisi di volerti fermare, prima di arrivare al Bosco di Lecci, avevo anche catturato un Pokémon fantasma alla Torre Sprout, ma… maledizione, la tua squadra era ancora piů forte della mia.

Continuai ad allenarmi, accecato dalla rabbia e galvanizzato dal sentimento di Croconaw di rivalsa nei confronti del tuo irritante Quilava. Tutti gli allenatori da strapazzo cadevano come mosche e non mi fu difficile avanzare fino a Fiordoropoli, dove compresi che tu, Gold, vincesti pure la tua terza medaglia. Grazie alle tue continue vittorie importanti, potesti fare compere al centro commerciale, comprare pozioni e Poké Ball a manetta, senza preoccuparti di risparmiare soldi per un uso piů intelligente… ti inseguii nei sotterranei del centro commerciale, ti raggiunsi e ti sfidai.

E ancora una volta, mi sconfiggesti con un secco quattro a zero.

Poi proseguisti, continuasti nelle tue avventure, e io proseguii nelle mie, sempre piů intenzionato a sconfiggerti e dimostrarti che la mia squadra di Pokémon era piů forte della tua. Ti rincorsi, ti misi il sale sulla coda, ti pedinai e studiai tutti i tuoi movimenti e allenamenti con il tuo inutile Quilava. Il tuo buonumore, le carezze che davi ai tuoi Pokémon, la facilitŕ come tu vincevi con i tuoi Pokémon preferiti aumentavano la mia collera nei tuoi confronti, Gold. La furia dei miei Pokémon era come un fiume in piena nei confronti degli ignari allenatori di Pokémon che si imbattevano sulla mia strada, non avevo pietŕ né mercé di nessuno, poco mi importava se i miei Pokémon si stancassero o non fossero d’accordo sulle mie strategie, dovevo fermarti e dimostrarti che io ero piů forte di te.

Ti persi di vista quando attraversasti il mare da Olivinopoli in groppa al tuo Pokémon d’acqua e ti ribeccai vedendoti di sfuggita ad Amarantopoli, ti raggiunsi a Mogania e vidi che scappasti verso il Lago d’Ira, e sconfiggesti il Gyarados Rosso come se avessi bevuto un bicchiere d’acqua. Ti vidi parlottare con un uomo avviluppato in un mantello nero e ritornasti a Mogania, e tu addirittura passasti di fronte a me, correndo sulla tua bicicletta, e non mi notasti neppure.

Quella mancanza di rispetto mi fece imbestialire. Dovevo fartela pagare, Gold, ti rincorsi gridandoti dietro mille maledizioni e volesse il dio Arceus che i Rocket del casello ti fermassero e ti rapinassero. Raggiungemmo Mogania e ti intrufolasti nella catapecchia del vecchio che vendeva le Iramelle, che era la spia del Team Rocket. Insieme al tuo amico dal mantello nero scendesti le scale, diretto nei sotterranei del negozio, e non mi accorsi neppure, accecato dall’ira, che ad attendermi al varco c’era quel tizio con il Dragonite… venni surclassato senza precedenti, una sconfitta netta che mi fece malissimo, perché quell’uomo, quell’allenatore di Pokémon, oltre ad avere annichilito i miei Pokémon voleva farmi aprire gli occhi, rimproverň il mio rapporto con i miei Pokémon e rimproverň il mio modo di vivere, giudicandolo privo di amore e di fiducia verso gli altri, verso me stesso e verso i miei Pokémon. Tentennai molto, meditando su quelle parole che mi colpirono come dei pugni allo stomaco, e quando ti trovai nei sotterranei, non ebbi neppure la forza di guardarti in faccia, impegnato com’eri a sconfiggere le reclute del Team Rocket.

Mi ritirai e per diverso tempo allenai duramente i miei Pokémon, lasciai che tu, Gold, conquistasti le tue ultime medaglie e che raggiungessi la via Vittoria, diretto alla Lega di Pokémon di Johto. Ero convinto di avere allenato i miei Pokémon a dovere, ormai pochissimi allenatori potevano superarmi in bravura ed esperienza, ed ero convinto inoltre di fermare la tua rapida scalata verso la Lega Pokémon di Johto.

E invece, ancora una volta, mi battesti all’interno della Via Vittoria, il tuo Typhlosion sconfisse il mio Feraligatr senza battere ciglio. Ero incredulo, non mi capacitavo di quell’ennesima sconfitta. Mi guardasti negli occhi e, all’improvviso, capii le parole di quell’uomo, a Mogania. Dovevo allenarmi ancora di piů, non potevo permettere che la mia esperienza da allenatore di Pokémon si fermasse cosě, a pochi passi dalla meta.

Lasciai che il tempo trascorresse. Tu diventasti Campione, con una facilitŕ impressionante. Ti lasciai andare, tu prendesti il traghetto verso Aranciopoli, diretto verso la regione di Kanto. La mia rabbia nei tuoi confronti non si placň mai, Gold. Partii anche io per la regione di Kanto, non potevo permettere di lasciare in sospeso il nostro incontro. E, mentre cercavo altri Pokémon nella caverna di Monteluna, ti beccai all’entrata. Ti sorprese moltissimo vedermi a Kanto, i tuoi Pokémon non erano cosě pronti come lo erano a Johto, e mi battesti con molta difficoltŕ. Per un certo momento, ero convinto di poter rovesciare l’incontro a mio favore, ma ancora una volta, non č bastato. Il tuo sorrisino nel vedere il mio Feraligatr a terra mi fece arrabbiare moltissimo, Gold. Non potevo tollerare il tuo sarcasmo e il fatto che, nonostante io mi fossi allenato giorno e notte, non riuscissi a batterti neppure una volta. Il fatto di essere secondo a te, Gold, č estremamente umiliante.

Ancora oggi, mentre scrivo questa lettera, il mio odio verso di te č piů vivo che mai. Mi sto allenando sul Monte Argento, sul quale dovrebbe allenarsi un certo tipo di nome Rosso, campione della Lega di Kanto di qualche anno fa. Dovrebbe essere un allenatore piuttosto potente, sarŕ interessante incontrarlo e testare la potenza dei miei Pokémon e, successivamente, confrontarmi di nuovo con te, Gold.

Quando ci ritroveremo, Gold, ti batterň. Fino ad allora, tieni duro.

 

   
 
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