Sherlock non aveva mai osservato una persona per il semplice gusto di farlo, aveva sempre avuto uno scopo il suo osservare sguardi, modo di vestire e piccoli particolari.
Sherlock non aveva mai provato interesse per l'essere umano in sè.
Sherlock non si era mai chiesto perché una barzelletta facesse ridere.
Sherlock non si era mai impegnato per piacere a qualcuno.
Sherlock non aveva mai abbassato le sue difese, i suoi muri di cinta costruiti in anni e anni di prese in giro e pestaggi.
Sherlock non aveva mai avuto paura per davvero.
Sherlock non si era mai interessato delle opinioni altrui.
Sherlock non aveva mai dato peso alle risate di scherno, alle facce canzonatorie o agli insulti.
Sherlock non aveva interesse per tutte queste cose finchè non incontrò John Watson.
Sherlock si ritrovò sorpreso ad osservare John per il gusto di imprimere nella sua mente le sue rughe sulla fronte, quelle attorno al naso, le sue labbra sottili, le orecchie a sventola, il naso un po' a patata. Si scoprì sorpreso nel voler conoscere ogni sfumatura di quegli occhi blu come l'oceano, profondi come un pozzo che nasconde tante ferite.
Sherlock si chiese quanto fossero morbidi i capelli di John e se avessero un profumo più forte rispetto alla sua pelle.
Sherlock si chiese come fosse la pelle di John sotto le sue labbra.
Sherlock provò a capire le barzellette di John e a riderne senza analizzarle e farle perdere di credibilità.
Sherlock passò notti insonni per trovare un modo per far sì che John capisse che per lui era importante. 
Sherlock si interessò dello stato d'animo di John, avrebbe dato la sua stessa vita pur di vederlo felice.
Sherlock mostrò ogni suo lato a John, dal più eccentrico al più insicuro, dal più forte al più debole, era caduto davanti a lui e si sorprese quando vide John al suo fianco tendendogli la mano.
Sherlock ebbe paura una sera, ebbe paura davvero per la prima volta in vita sua e si disse che mai più nella sua vita avrebbe voluto John lontano da sè.
Sherlock si preoccupò per la prima volta di quello che si pensava di lui, di quello che John pensava di lui.
Sherlock non si interessava di nessuno che non fosse John Watson.
Sherlock non voleva che nessuno avesse il privilegio di vederlo come lo stava guardando John Watson adesso.
Sherlock si disse che amava come John si avvicinò a lui per stringerlo a sè e si rese conto di amare quel profumo leggero, quei capelli sottili, quell'espressione piena di sentimento.
Sherlock si disse che amava le labbra di John su di lui, sulle sue labbra, sul suo corpo.
Sherlock si disse che amava John Watson.
"Certo che mi ami" disse John sulla sua pelle.
Mai deduzione fu di più azzeccata di quella.